[Cpt] Urgente

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Auteur: Stefano Galieni
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Sujet: [Cpt] Urgente
Care\i compagne\i
Scusate ma sono un po' allarmato.
Da una parte giungono notizie pessime: apertura di nuovi cpt ed espansione
degli esistenti, cippittizzazione, passatemi la parolaccia, dell'intero
territorio nazionale a cui non è estranea la guerra che si prepara.
Dall'altra continuano polemiche e invettive.
Da ultraquarantenne poco avvezzo alla tecnologia (ve ne sarete già accorti)
ho preferito utilizzare il telefono per capire meglio ciò che stava
accadendo, parlando con alcune/i di voi. Ho anche avuto occasione di
incontrare e di discutere con Stefano Menchierini, mi è servito.
Quanto scrivo potrà sembrare incomprensibile ad alcune\i che a queste cose
sono rimasti per loro fortuna estranei. Mi scuso innanzitutto con costoro
che potrebbero ancora più avere voglia di mandarci a quel paese, spero non
lo facciano.
Ho il forte timore che quello che tutte e tutti vogliamo organizzare a Lecce
naufraghi. Non credo, al di là di torti o ragioni, che ce lo dobbiamo né
possiamo permettere. E questo vale per tutti: tavolo migranti e Lecce social
forum
Fermiamoci un secondo, proviamo a mettere da parte (non a dimenticare) un
pregresso fatto di opinioni trasformate in invettive, accenti di disprezzo,
relazioni amico/nemico. Sarò retorico ma continuo a pensare che nemici ed
avversari stiano da ben altra parte.
Nella riunione di Roma mi era sembrato di ritrovare la voglia di farlo, mi
era sembrato e forse sbagliavo, che si fosse arrivati ad una condivisione di
intenti.
Vengo a sapere che questa condivisione non esiste, che la proposta
"Raimondi" è percepita come imposta dal tavolo. Mi sembra di capire che più
che sui contenuti è sui nomi che si accentuano le divergenze e le
incomprensioni. Mi si confermano alcune cose.
La prima è che continuando a comunicare con il filtro mefitico delle mailing
list separate otteniamo solo di riaffermare le individuali
autoreferenzialità. Tavolo e Lecce social forum non sono due pugili su un
ring che si combattono anche con colpi proibiti. Sta avvenendo quanto
accadeva all'inizio con il comitato immigrati: diffidenza, pregiudizio,
ostilità, che si stanno faticosamente superando con il lavoro comune, con il
riconoscimento reciproco. Sarebbe stato opportuno da tempo, ma non è detto
che sia troppo tardi, che avvenga fra Tavolo e Lsf un confronto franco e
reale, faccia a faccia. Potrebbe emergere che nessuno o quasi è in cerca di
affermazione personale ma che vivendo con passione totale le cose in cui
crede, a volte, sbaglia, equivoca, trascende.
Potremmo tutti scoprire che non esiste una centralità assoluta ma la
necessarietà concreta di conoscere meglio il lavoro che le altre e gli altri
svolgono. Forse ne sappiamo troppo poco e questo ignorare facilita una
conflittualità miope.
Credo che ognuno di noi abbia da imparare dagli altri e non voglia ne possa
arrogarsi alcun monopolio dei saperi. Personalmente ho avuto l'opportunità
di parlare ad esempio con Erminia che ha fortemente criticato alcuni aspetti
del libro di cui sono coautore. Ne ho apprezzato la franchezza, mi è stato
utile e non ho timore a dire che su alcune cose ha pienamente ragione mentre
su altre si può discutere.
Mi convinco anche che, non solo rispetto ai nomi, c'è una diversa percezione
del "caso Regina Pacis", non ho la presunzione di capire quale è quella
giusta, penso che anche su questo sarebbe opportuno un confronto più serio.
Come giustamente ha ricordato Fabio nella riunione romana, quello che
volevamo preparare era un seminario e non IL SEMINARIO.
Credo anche che arrivare a maggio senza aver fatto alcuna iniziativa sia
inaccettabile, malgrado la guerra ci vedrà, temo, molto impegnati.
Credo anche che il seminario progettato vada fatto a Lecce, sono troppe le
ragioni che ci portano a considerare prioritaria tale scelta.
Per questo avanzo alle compagne\i leccesi e al gruppo Cpt del Tavolo una
proposta.
Un seminario specifico sul Regina Pacis e sulla situazione salentina da fare
a metà strada da quì a maggio e organizzato dal Lsf e a cui il tavolo
potrebbe partecipare.
Personalmente verrei ad ascoltare (per quanto detto sopra).
Non so se un seminario del genere potrebbe essere accompagnato da una
mobilitazione, bisogna valutare insieme tempi e condizioni generali: cfr
guerra.
In questo senso non sarebbe male pensare anche ad un incontro del tavolo a
Lecce o, in subordine, un incontro fra chi è disponibile del gruppo Cpt e il
Lecce social forum per definire meglio gli appuntamenti.
Questo potrebbe dare il là al seminario di maggio. Condivido l'impianto
concordato a Roma ma non farei barricate sui nomi di relatori e coordinatori
(per primo il mio).
Nel frattempo, invece di perdere tempo a criticarci, potremmo rendere
realmente continuativo il lavoro di monitoraggio, c'è chi sta provando a
lavorare in questo senso raccordandosi con medici, avvocati, parlamentari.
Nel frattempo potremmo pretendere finalmente i dati reali relaitvi a tutti i
centri d'Italia ( non solo di detenzione).
Nel frattempo (insisto sul plurale) potremmo preparare le condizioni per un
allargamento sociale del fronte contro i centri. I seminari a mio avviso
hanno senso per questo.
Manderò domani altre comunicazioni in tal senso come precedentemente
definito con Federica.
Un ultima annotazione, forse la più importante.
Da ultraquarantenne poco telematico ho fatto un'altra scoperta.
Ho scoperto (meglio tardi che mai) che dovremmo imparare a usare le mailing
list più correttamente, con delle modalità di comportamento che attengano ad
un etica degna di persone che pretendono di cambiare l'esistente. Chiederei
quindi che lasciassimo da parte le polemiche personali, i toni accesi e
indignati, gli attacchi generalizzati verso tizio o caio.
Non dico questo per indurre a mediazioni, compromessi o, peggio ancora ad
ipocrisie. Sarebbe più opportuno che le mailing venissero usate per
costruire. Questo non significa ovviamente non esprimere opinioni o
dissensi. Ma per litigare, chiarirsi e rispettarsi realmente trovo molto più
sani e salutari gli incontri reali, alzare la cornetta di un telefono costa
forse di più, ma costringe ad una dialettica adulta.
Buon Lavoro
Stefano
P.S. Vorrei che questa mail venisse girata anche al Lsf. La proposta è
personale ma il tono, la volontà e il rispetto riconosciuto al lavoro,del
forum esprimono opinioni condivise, che gradirei fossero meglio conosciute.
Critica e rispetto non sono affatto incompatibili.