Auteur: Lecce Social Forum Date: Sujet: [Lecce-sf] D'Amato contestato a Lecce
AGIS (ECO) - 22/02/2003 - 14.57.00
D'AMATO CONTESTATO DAGLI STUDENTI ALL'UNIVERSITA' DI LECCE
(AGI) - Lecce, 22 feb. - E' stato contestato il discorso tenuto dal
presidente di Confindustria, Antonio D'Amato a conclusione della cerimonia
di inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita' di Lecce. Intervenuto
subito dopo il sottosegretario all'Universita' Stefano Caldoro che ha svolto
regolarmente il suo intervento, D'Amato e' stato fischiato da alcune decine
di studenti che hanno issato uno striscione contro "la privatizzazione del
sapere" e alcune bandiere multicolore del movimento pacifista. Il presidente
di Confindustria, che ha non ha mancato di rispondere alle contestazioni, e'
stato interrotto piu' volte ed ha concluso ammonendo gli studenti: "Oggi
avete rifiutato di confrontarvi ma non potrete evitare di confrontarvi con
il mercato". "Sono convinto che i giovani del Mezzogiono sono molto diversi
da quelli che non hanno voluto ascoltare questa mattina - ha commentato
D'Amato al termine della manifestazione - era una minoranza non credo
nemmeno di studenti ma di attivisti politici che hanno voltato le spalle
fischiando in continuazione, alzando delle bandiere ed hanno cercato di
impedire un dialogo, un confronto. Questo - ha aggiunto non e'
rappresentativo dei giovani del Mezzogiorno che hanno voglia di crescere, di
correre sulle proprie gambe, creando lavoro e svilupop per se stessi". E' da
sottolineare che al termine della manifestazione il rappresentante ufficiale
degli studenti ha voluto scusarsi con il presidente della Confindustria per
quanto accaduto. (AGI) Sec/Aug 221502 FEB 03
LEADER INDUSTRALI,MINORANZA POLITICA CHE VOLTA SPALLE A SVILUPPO (ANSA) -
LECCE, 22 FEB - Urla e fischi oggi per il presidente di Confindustria,
Antonio D' Amato, che stamane durante il suo intervento alla cerimonia di
apertura dell' anno accademico dell' Universita' di Lecce, e' stato
duramente contestato da una ventina di studenti che hanno piu' volte
interrotto il suo discorso innalzando striscioni e bandiere della pace e
indossando magliette con scritte polemiche. ''No all' universita' azienda'',
c' era scritto sugli striscioni e poi ancora: ''Il sapere e' sociale'',
''Via i padroni dall' universita'''. Un gruppo di studenti innalzando le
bandiere della pace e voltando le spalle al palco dei relatori ha mostrato
magliette bianche con le scritte in rosso ''il sapere non si usa'' (con la
esse che simboleggiava il dollaro). ''Io resto qui - ha detto piu' volte D'
Amato - fino a quando non avrete smesso, cosi' mi sentirete''. E poi ancora,
sempre rivolto agli studenti che lo fischiavano: ''Avete espresso la vostra
opinione, ora abbiate la civilta' di stare zitti''. ''Buongiorno a tutti,
anche a questa minoranza di studenti - ha detto iniziando il suo
intervento - che non vuole ascoltare''. D' Amato ha parlato della necessita'
della riforma della scuola e ad ogni interruzione degli studenti che gli
gridavano ''fuori, fuori'', ha risposto con tono fermo: ''Se pensano questi
ragazzi - ha detto il presidente di Confindustria - che facendo quello che
fanno io non abbia la forza o la voglia di parlare si sbagliano di grosso''.
D' Amato ha continuato il suo intervento ricordando che ''la partita vera
non solo per l' Europa ma soprattutto per l' Italia e per il Mezzogiorno e'
di riqualificare il modo di produrre e quindi di rinforzare il mondo della
ricerca e della conoscenza''. Fischi e urla si sono levati poi soprattutto
quando D' Amato ha detto di essere grato al ministro Moratti ''perche' ogni
giorno affronta ragazzi come questi che vorrebbero impedire la riforma''.
''Ma fa bene il ministro Moratti - ha continuato D' Amato - ad affrontare
ogni giorno questi fischi perche' ci sono tanti altri ragazzi che hanno
diritto alla riforma''. Al termine del suo intervento, rivolto ai ragazzi
che il rettore di Lecce ha cercato piu' volte di quietare, D' Amato ha poi
detto: ''Voi avete rifiutato di ascoltarmi stamattina ma non potrete evitare
di confrontarvi con la societa' che cambia''. E in risposta ai fischi che
ancora una volta si sono levati nell' aula ha aggiunto: ''Se questo e' il
modo in cui pensate che la pace e la democrazia si affermino nel mondo,
allora buona fortuna''. Prima di parlare con i giornalisti D' Amato ha
incontrato un rappresentante degli studenti dell' Universita' di Lecce che
si e' scusato con il presidente di Confindustria per quanto avvenuto. ''Sono
convinto - ha detto poi D' Amato parlando con i giornalisti - che i giovani
del Mezzogiorno sono molto diversi da quelli che non hanno voluto ascoltare
questa mattina''. ''Questa e' una minoranza di studenti, non credo, anzi,
nemmeno di studenti ma di attivisti politici che voltando le spalle,
fischiando in continuazione, alzando le bandiere, hanno cercato di impedire
un confronto''. ''Questi - ha continuato - non sono i giovani del
Mezzogiorno, i giovani del Mezzogiorno sono giovani che hanno voglia di
fare, di crescere, di correre sulle proprie gambe creando lavoro e sviluppo
per se stessi e per la societa' in cui vivono''. (ANSA). AME/CIO