[Cerchio] questa notte sono in vena...(guerra sociale con al…

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Auteur: Bebe
Date:  
Sujet: [Cerchio] questa notte sono in vena...(guerra sociale con altri mezzi)
ciao marina, sinceramente non ci avevo mai pensato, ma come pensi che possa
collaborare? volendo partecipo molto volentieri, spiegami meglio come posso
fare, ti va? grazie e ciaü
bebe
piss&love
----- Original Message -----
From: marina <fe11408@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Saturday, February 22, 2003 11:24 AM
Subject: R: [Cerchio] questa notte sono in vena...(guerra sociale con altri
mezzi)


Bebe hai mai pensato di usare le tue notti per collaborare a indymedia
così tutta questa documentazione la leggiamo in più gente?
m



*-----Messaggio originale-----
*Da: cerchio-admin@??? [mailto:cerchio-admin@inventati.org]
Per
*conto di Bebe
*Inviato: sabato 22 febbraio 2003 3.21
*A: movimento; cerchio
*Oggetto: [Cerchio] questa notte sono in vena...(guerra sociale con
altri
*mezzi)
*
*...e vi spedisco quest'altro bell'articolo (questo finalmente bello sul
*serio, per quanto mi riguarda ovviamente) scaricato da
*http://www.freecamenisch.net/archivio/greenanarchy/guerrasociale.html
*chè in questo momento in cui i temi di pacifismo e militarismo sono
sulla
*bocca di tutti per via dell'imminente intervento in iraq, può essere
carino
*e utile leggerselo, soprattutto per gli amanti della bandiera
arcobaleno,
*che mi ha già triturato la milza se devo dire la verità. ciao e
buonanotte
*bebe
*piss&love
*
*Guerra sociale con altri mezzi
*
*Credo fosse Clausewitz a dire che la guerra è semplicemente politica
*portata
*avanti con altri mezzi. Credo che il contrario sia un'espressione più
*veritiera della realtà sociale. La politica è semplicemente guerra
sociale
*portata avanti adoperando mezzi meno sanguinosi. Se consideriamo che è
*sempre la classe dirigente e i suoi leccapiedi a invocare la pace
sociale,
*pretendendo che gli sfruttati e gli emarginati si astengano dalla
violenza
*contrattando le loro condizioni sociali, diventa ovvio che la pace
sociale
*fa semplicemente parte della strategia di guerra sociale. Per queste
*ragioni
*il movimento pacifista deve essere rifiutato in quanto strumento per
*trattare con l'attuale richiamo americano alla guerra.
*
*Il movimento pacifista è basato su di una ideologia della non-violenza,
su
*di una posizione morale pacifista che ignora la realtà delle relazioni
*sociali. Invece di esaminare i reali rapporti di potere, dominio e
*sfruttamento, chiede semplicemente che lo Stato continui ad eseguire le
sue
*funzioni, ma senza violenza né spargimenti di sangue. Ma quali sono
queste
*funzioni? Non sono quelle del mantenimento dell'ordine, della
protezione
*della proprietà, del rafforzamento (selettivo, ovvio) dell'azione della
*legge? E un'attività del genere può essere necessaria solo se ci sono
*persone che pensano che questo ordine sociale non soddisfi le loro
esigenze
*e i loro bisogni, non offra loro la vita che desiderano, ma li metta
nella
*condizione di dover scegliere tra l'accettazione rassegnata di
condizioni
*spesso intollerabili oppure la resistenza alle autorità e la lotta
costante
*con lo spirito e con le armi contro il mondo dominante. Ma non sono
stati
*questi esclusi a dare inizio a questa guerra sociale. La classe
dirigente
*ha
*sempre usato la violenza del terrore della violenza e la violenza per
*rivendicare il diritto sulle vite di tutti noi. Se i regimi democratici
si
*sono dati da fare per creare un metodo più sofisticato di dominio della
*partecipazione, questo non cambia il fatto che dietro le schede
elettorali
*ci sono sempre i proiettili per garantire il mantenimento della pace
*sociale, che è perciò chiaramente la faccia pubblica della guerra
* sociale che tiene molti di noi passivamente al loro posto. Dicendosi
*addirittura contenti di questa obbedienza chiamata libertà. Così, sia
che
*gli Stati continuino le loro attività in modo pacifico o attraverso una
*violenza spudorata, viene portata avanti la politica della guerra
sociale
*che ci tiene sottomessi e al nostro posto.
*
*Alla luce di tutto questo, le proteste pacifiche diventano delle farse.
È
*ovvio che la richiesta che lo Stato americano e gli altri Stati del
mondo
*portino avanti la loro "guerra contro il terrorismo" si basa
sull'assunto
*che lo Stato debba in effetti esistere e che la violenza insita
*nell'attuale
*ordine sociale debba quindi continuare - quella violenza che uccide
milioni
*di persone ogni giorno con la fame in Africa e in molti altri posti,
con
*l'inquinamento e i cibi adulterati, gli incidenti sul lavoro, con nuove
*malattie sempre più aggressive, con la desolazione spirituale della
cultura
*mercantile o con i proiettili dei cani da guardia in divisa. La "guerra
*contro il terrorismo" in corso non è che la continuazione della
quotidiana
*politica del terrore a basso livello utilizzato dallo Stato per
mantenerci
*in riga. Non c'è grande differenza se lo Stato usi mezzi più o meno
*sanguinari. Il risultato è lo stesso: le nostre vite non ci
appartengono e
*prima o poi moriamo senza aver davvero e pienamente vissuto.
Un'opposizione
*alla guerra in atto può avere senso solo come opposizione all'intero
ordine
*sociale dalla quale scaturisce. Tale opposizione non può nascere da un
*movimento orientato alla non-violenza. Il pacifismo in ultima analisi
serve
*allo Stato e al suo fine di renderci ciechi sulla sua natura. Contro la
*violenza del terrorismo, la violenza della guerra, la violenza dello
Stato,
*è necessario imbracciare la violenza rivoluzionaria - la completa
*sovversione di tutti i rapporti che mantengono la violenza
istituzionale di
*chi ci comanda. Non vogliamo né la loro guerra né la loro pace, ma la
loro
*distruzione.
*
*CONTRO IL PACIFISMO
*CONTRO IL MILITARISMO
*CONTRO IL TERRORISMO
*CONTRO LO STATO
*
*
*
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*
*per cancellarsi dalla lista, andare su
*https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio

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