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Ariciao,
vi giro alcuni dei documenti usciti dalle assemblee di Roma del 16/17 sco=
rso:
il
resoconto dell'assemblea di Roma del 16 febbraio; il verbale della
riunione del comitato "fermiamo la guerra"; alcune proposte di
iniziativa a quello conseguenti; l'appello per la manifestazione a
Camp Darby; la convocazione dell'assemblea di movimento per il 1
e 2 marzo.
Anche a Milano si stanno organizzando iniziative contro la guerra: ieri
sera sono stata al coordinamento, che ha deciso di promuovere un'assemble=
a
cittadina per discutere/organizzare iniziative nel merito. Penso sia impo=
rtante
partecipare attivamente (ci saranno gruppi di lavoro sui diversi temi, cr=
edo
che almeno quello su guerra ed economia ci dovrebbe vedere coinvolti...),=
e l'impressione =E8 che si riesca a lavorare in modo diverso dal poco edi=
ficante
passato. Magari ne parliamo un po' domani...
Silvia
RESOCONTO ASSEMBLEA DEL 16 FEBBRAIO
Fermare la guerra =E8 possibile, impedire la guerra =E8
necessario
L'incredibile successo politico della manifestazione di sabato, con
milioni di donne e uomini che hanno dimostrato con chiarezza la
loro opposizione "senza se e senza ma" alla guerra contro l'Iraq -
rende necessario moltiplicare l'iniziativa da subilto per cercare di
impedire che la guerra prenda avvio, e in particolare per impedire la
partecipazione italiana a questa guerra: questo =E8 il compito che
abbiamo di fronte nei prossimi giorni, perch=E8 non ci rassegnamo
all'idea che la guerra comunque scoppier=E0.
Per questo abbiamo deciso di continuare la pressione sui
parlamentari affinch=E8 votino contro la partecipazione italiana
all'intervento in Iraq - in tutte le sue forme: saremo allora presenti
mercoled=EC 19 febbraio davanti al Parlamento - in occasione della
discussione ed eventuale voto - portando una gigantografia della
manifestazione, per ricordare ai parlamentari che la maggioranza
dei cittadini e delle cittadine italiane sono contro la guerra - ai
parlamentari di opposizione perch=E8 siano coerenti con la loro
partecipazione alla manifestazione, e a quelli di maggioranza
perch=E8 si schierino anch'essi contro la guerra.
Verr=E0 inviato un messaggio a tutti i parlamentari per chiedere
questo impegno.
Naturalmente il nostro impegno per cercare di fermare la guerra
non ci impedisce di pensare che prevedibilmente questa prender=E0
avvio, che l'intervento comunque verr=E0 portato avanti, che il governo
italiano sar=E0 responsabile della partecipazione del nostro paese al
conflitto. E allora dovremo saperci mobilitare con forza per
"fermare la guerra" e per boicottare la macchina bellica.
L'assemblea ha concordato sull'importanza di mantenere in vita e
rilanciare il Comitato "fermiamo la guerra" che ha organizzato la
manifestazione del 15 febbraio e che rappresenta un luogo unitario
necessario per mantenere il livello ampio e allargare la
partecipazione pacifista; questo ambito unitario dovrebbe anzi
essere diffuso localmente, costruendo comitati "fermiamo la
guerra" nelle citt=E0 e nei paesi.
La piattaforma su cui costruire questi comitati deve essere il
documento letto da Fabio Alberti dal palco di Piazza S.Giovanni,
che nei prossimi giorni verr=E0 diffuso in tutte le reti e che verr=E0
possibilmente stampato - perch=E8 rappresenta impegni che ci siamo
presi e non semplicemente un appello per chiudere il corteo in
qualche modo.
Per cercare di fermare la guerra abbiamo deciso di rilanciare quelle
iniziative che gi=E0 abbiamo indicato nel documento del coord.
italiano del FSE del 6 febbraio:
* scenderemo per le strade di tutte le citt=E0 il giorno dell'attacco
alll'Iraq e organizzeremo manifestazioni per il sabato successivo;
* rilanciamo con decisione l'appello a tutte le organizzazioni
sindacali perch=E8 venga indetto uno sciopero generale contro la
guerra e sia costruito lo sciopero generale europeo;
* accogliamo la proposta dell'assemblea delle reti di donne per fare
dell'8 marzo una giornata di iniziative contro la guerra;
* cominciamo a programmare l'organizzazione iniziative di azione
diretta (disobbedienti, pacifiche, nonviolente, di boicottaggio ecc.)
che si pongano l'obiettivo di bloccare la macchina della guerra:
- contro le basi militari, le infrastrutture e la logistica che
permettono il loro funzionamento;
- contro l'economia della guerra (finanza e banche armate in
particolare);
- si propone una "commissione popolare di vigilanza" sui mezzi di
informazione che controbatta e confuti la "propaganda di guerra" e
il tentativo di costruire il consenso alla guerra;
- per organizzare il boicottaggio delle benzine Usa e inglesi -
riprendendo ed estendendo la campagna contro la Esso;
- per rilanciare le iniziative di obiezione e testimonianza individuali
(bandiere alle finestre, obiezione alle spese militari ecc.).
Questa agenda pu=F2 e deve essere un agenda condivisa da tutte le
reti e i soggetti del movimento, per questo si propone l'attivazione
di un "D.A.N." tra tutte le reti nazionali, per discutere e concordare
forme condivise di azioni comuni e diffuse.
L'assemblea ha anche ribadito la necessit=E0 di ribaltare i temi e le
priorit=E0 che vogliono imporci, secondo le quali l'attuale rischio per
l'umanit=E0 =E8 rappresentato dalle armi di Saddam Hussein: noi invece
pensiamo, sulla linea di Porto Alegre e dei movimenti che si sono
moltiplicati in questi anni, che i pericoli per l'umanit=E0 siano la fame=
,
lo sfruttamento, le guerre per imporre l'ordine neoliberista ecc.
Allo stesso modo rispondiamo con chiarezza a chi ci dipinge come
"amici di saddam" che il moviemnto rappresenta la vera alternativa
al terrorismo, perch=E8 costruisce partecipazione.
L'assemblea ha anche ribadito l'importanza dei progetti di
solidariet=E0 concreta con le popolazioni vittime della guerra - a
partire dalle iniziative in occasione del Newroz in Kurdistan, di
interposizione e presenza in Palestina, di sostegno alla
popolazione irachena.
E' un percorso che si apre di fronte a noi, un percorso non solo
italiano ma internazionale: per questo saremo presenti a Londra il
1=B0 marzo in occasione della riunione del coordinamento europeo e
internazionale, con una delegazione decisa collettivamente.
L'incontro ha infine ribadito la necessit=E0 di arrivare in tempi stretti=
all'asemblea nazionale dei movimenti sociali - come deciso dal
Coord. italiano per il FSE e discusso oggi a Roma.
RIUNIONE DEL COMITATO FERMIAMO LA GUERRA
ROMA 18 FEBBRAIO 2003
Ieri si =E8 riunito a Roma il Comitato Fermiamo la Guerra, nella prima
riunione dopo la manifestazione del 15 febbraio.
Qui di seguito trovate una sintesi delle decisioni assunte:
1. IL COMITATO FERMIAMO LA GUERRA CONTINUA IL SUO
LAVORO.
Il lavoro del Comitato prosegue, sulla base della piattaforma della
manifestazione e dell'intervento unitario letto dal palco.
Il Comitato continuer=E0 ad assumere le sue decisioni nelle riunioni
plenarie, per consenso o per larghissimo consenso.
L'appartenenza al Comitato vincola le organizzazioni aderenti ad un
patto di responsabilit=E0: a ciascuno, nel rispetto della propria
autonomia, =E8 richiesto di proporre al Comitato stesso iniziative e
proposte per l'approvazione unitaria, evitando la moltiplicazione di
iniziative parziali e valorizzando la capacit=E0 di rappresentanza
unitaria del movimento contro la guerra.
Per parte sua, il Comitato si impegna a realizzare il massimo
dell'iniziativa politica possibile per fermare, impedire, ostacolare la
guerra. Nei prossimi giorni, in particolare, il Comitato proseguir=E0 la =
sua attivit=E0 tesa a consolidare, conquistare e spostare orientamenti
contro la guerra per cercare di impedire lo scoppio della guerra e
l'approvazione dell'Italia.
Il Comitato Fermiamo la guerra fa appello affinch=E8 analoghe
strutture unitarie si costruiscano in tutte le citt=E0 d'Italia.
2. L'INIZIATIVA VERSO IL PARLAMENTO
Il voto parlamentare previsto per oggi alla Camera =E8 da considerarsi
un passaggio delicato, ma non ultimativo. La partita non si
chiuder=E0 oggi. Il Comitato proseguir=E0 il suo lavoro verso il
Parlamento e le istituzioni fino all'ultimo momento utile.
Il passaggio di oggi verr=E0 utilizzato per ribadire le posizioni del
Comitato, rafforzate dalla straordinaria mobilitazione del 15
febbraio, per continuare a chiedere un vincolo di coerenza alle forze
che hanno aderito alla manifestazione, e per chiedere al
Parlamento tutto di rappresentare gli orientamenti della
maggioranza della popolazione.
Ieri =E8 stato inviato a tutti i parlamentari un appello per votare contr=
o
la guerra senza se e senza ma, con o senza l'ONU e contro
l'appoggio diretto e indiretto dell'Italia. Insieme all'appello, =E8 stat=
o
spedito il testo integrale dell'intervento unitario letto dal palco. Il
testo dell'appello sar=E0 pubblicato con manchette su Manifesto,
Liberazione e Unit=E0.
Oggi, all'inizio della seduta alla Camera, i rappresentanti del
Comitato si riuniscono in Unit=E0 di Crisi alla Sala Capranichetta in
Piazza Montecitorio.
Accompagnata dallo striscione di Guernica, simbolo del palco di
Piazza San Giovanni e dei manifestanti scesi in piazza il 15
febbraio, l'Unit=E0 di Crisi rimarr=E0 insediata fino alla conclusione de=
lla
seduta parlamentare, disponibile ad incontrare parlamentari e
rappresentanti delle forze politiche, per valutare la discussione in
aula e dare le prime indicazioni dopo il voto.
Nei prossimi giorni, continueranno gli incontri con le forze
parlamentari, con i parlamentari, e con le altre istituzioni. In
particolare =E8 previsto il 20 febbraio l'incontro con alcuni
parlamentari della maggioranza. Un appello verr=E0 inviato ai 15 paesi
che siedono nel Consiglio di Sicurezza e alla rappresentanza in
Italia delle Nazioni Unite. Un appello verr=E0 inviato ai gruppi
parlamentari del Parlamento Europeo. Sar=E0 messa a disposizione
del Comitato una campagna gi=E0 esistente che permette di inviare in
automatico via computer una lettera al deputato eletto nel proprio
collegio.
3. AZIONI E INIZIATIVE
All'interno del Comitato viene costruito un Gruppo di Lavoro per la
discussione, l'approfondimento e la proposta di iniziative e di azioni
comuni tese ad impedire la guerra e ad ostacolarla.
Nella riunione di ieri =E8 stata fatta una prima panoramica delle
iniziative gi=E0 in atto e una prima esposizione di proposte da
sottoporre al Comitato stesso: azioni di massa, di testimonianza
collettiva e personale, azioni dirette, azioni di solidariet=E0 concreta =
e
di comunicazione nelle scuole e nelle universit=E0, nei luoghi di
lavoro, nelle comunit=E0, nei luoghi della guerra.
Tutte le azioni che il Gruppo di Lavoro esaminer=E0 saranno vincolate
al rifiuto dell'uso della violenza, alla condivisione e alla solidariet=E0=
reciproca.
Il Gruppo di Lavoro nella sua prima riunione far=E0 un calendario dei
suoi lavori, affrontando in primo luogo le proposte di iniziativa per il
periodo pre-guerra, e via via preparandosi al momento in cui la
guerra inizi, a partire dalle mobilitazioni gi=E0 previste il giorno dopo=
l'attacco e il sabato dopo l'attacco.
Un sottogruppo di questo Gruppo di Lavoro si riunir=E0 nei prossimi
giorni, in una data concordata fra le organizzazioni sindacali
presenti nel Comitato, per affrontare il tema della mobilitazione nei
luoghi di lavoro, inclusi gli scioperi e lo sciopero generale. La
riunione sar=E0 aperta alle organizzazioni non sindacali del comitato
stesso.
Il Gruppo di Lavoro sulle azioni risponde al Comitato Fermiamo la
guerra, nel quale si impegna a riportare la propria discussione.
da Enrico Euli (Lilliput) - 20-2.2003
ciao...
in vista dell'incontro del gruppo sulle azioni di domattina, vi invio
uno
schema riassuntivo (che si rif=E0 anche al brainstorming dell'altra
sera, pi=F9alcune cose gi=E0 in corso ed altre idee mie...) e che
propongo come base per facilitare una discussione comune...
a domani
enrico euli
1. AZIONI DI PROTESTA E DI ESPRESSIONE DEL DISSENSO
PERSONALE
-bandiere della pace e stracci di pace
-petizioni
-e.mail ai parlamentari dei collegi
-adesione a manifestazioni pubbliche (banchetti, cortei...)
2. AZIONI DI NON COLLABORAZIONE ATTIVA
-boicottaggio prodotti anglo-americani
-boicottaggio prodotti petroliferi (ESSO)
-obiezione alle spese militari
-obiezioni professionali (giornalisti, militari, altre categorie...)
-sciopero generale e generalizzato
3. AZIONI DI DISOBBEDIENZA CIVILE
-blocco/occupazione di luoghi di transito di materiale bellico o utile
alla
guerra
-blocco/occupazione di siti militari
-blocco/occupazione di sedi politico-istituzionali
-azioni di disturbo ed ostacolo delle funzioni d'uso delle basi militari
(mongolfiere...)
4. AZIONI COSTITUENTI UN 'GOVERNO PARALLELO' ,
OBBEDIENTE ALLE LEGGI DELLA
COSCIENZA E DELLA COSTITUZIONE
-costituzione di 'unit=E0 di crisi' permanenti (a Roma e altrove)
-emissione di comunicati linguisticamente formalizzati (Ministero
della pace
e della vera difesa)
-ispezioni presso le basi militari per verificare l'esistenza di armi di
distruzione di massa sul nostro territorio e chiederne la distruzione
immediata
-delegazioni nelle prefetture, incontri con parlamentari e ministri
(lobbing)
-appello per la costituzione locale di gruppi per l'azione diretta
nonviolenta (GAN)
-istituzione e invio di CCP (Corpi Civili di Pace) nelle aree di guerra
-convocazione di un'ONU dei popoli.
da Raffaella Bolini - 20-2-2003
caro enrico,
complimenti per il lavoro.
suggerisco un'aggiunta ai capitoli gi=E0 scritti e cio=E8:
"mobilitazioni di massa"credo che andrebbero tenute insieme al
resto.
questa =E8 una idea che sull'argomento vi porterei se fossi domani
con voi:
la notte del 13 marzo (prima dell'ultima relazione degli ispettori al
Consiglio di Sicurezza) proporre a tutto il mondo e in tutte le citt=E0
di organizzare veglie per tutta la notte con clou a mezzanotte con
le fiaccole e lumi alle finestre delle case
visto che il mondo ruota e anche la notte se davvero si facesse in
tutto il mondo ci sarebbe per 24 ore la notte illuminata.....
ovviamente se la data ultimativa dell'ONU venisse anticipata si
farebbe prima....
ciao buon lavoro raffaella
da Salvatore Cannav=F2 - 20-2-2003
Nello spirito di queste proposte e con l'obiettivo di "comprendere" in
un'ampia agenda le molteplici iniziative ed esperienze, vi ripropongo
di prendere in considerazione l'ipotesi di una "settimana di
mobilitazione" che cominci l'8 marzo - giornata mondiale delle
donne contro la guerra - e culmini la notte del 13 marzo. Potrebbe
essere la "Settimana dell'opposizione alla guerra" o un nome pi=F9
attrattivo in cui ogni giorno, ogni ora, realizzare qualcosa.
A domani, salvatore
ivvio di seguito l'appello di convocazione per la manifestazione del 8
marzo a camp darby
bruno
NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA
Mentre il Parlamento Italiano votava la partecipazione del nostro
paese alla guerra, oltraggiando la volont=E0 popolare che sabato 15
febbraio ha manifestato un chiaro NO alla guerra senza se e senza
ma, alcune delle organizzazioni che hanno contribuito alla riuscita
della manifestazione di Roma e nello spirito del documento finale
della manifestazione stessa, hanno proposto per la giornata dell?8
marzo una Mobilitazione - Manifestazione davanti alla base militare
americana di Camp Darby.
Camp Darby sar=E0 la base da cui partiranno armi per la guerra
all?Iraq ed =E8 inutile ricordare la sua centralit=E0 per la politica
americana nella storia italiana, basti pensare agli atti pi=F9 recenti
che ne hanno visto il coinvolgimento attivo, come P2 e Gladio.
L?esercito americano sta chiedendo l?ampliamento di questa base
per renderla pi=F9 efficace nella guerra preventiva e permanente voluta
da Bush, Blair e Berlusconi, per far si che le armi di distruzione di
massa e individuali possano raggiungere pi=F9 velocemente le zone
dei conflitti, provocando cos=EC morte e distruzione.
Nello spirito del 15 febbraio e convinti di rappresentare la volont=E0
della maggioranza della popolazione locale e nazionale proponiamo
e invitiamo le forze del Comitato Fermiamolaguerra a fare propria
la manifestazione dell?8 marzo davanti a Camp Darby, per far s=EC
che nemmeno un pezzo del nostro territorio, n=E9 un canale, n=E9 un
porto, n=E9 un aeroporto sia zona di guerra.
Crediamo che la giornata dell?8 marzo, giornata internazionale della
donna, possa diventare un momento concreto per fermare la
guerra portando proprio davanti alle basi la forza e la volont=E0 di
pace che sempre ha contraddistinto il movimento delle donne.
La nostra intenzione =E8 far s=EC che la manifestazione sia solo l?inizio=
di una mobilitazione permanente che porti su quel territorio una
cultura che ripudi la guerra e che sia il motore vero affinch=E9 il
terreno della base ritorni in possesso delle popolazioni di Pisa e
Livorno, divenendo simbolo della volont=E0 di pace della popolazione
toscana.
La Toscana non =E8 zona di guerra.
No blood for oil
CONTRO LA GUERRA, IL LIBERISMO, IL RAZZISMO, PER I
DIRITTI DI TUTTI E TUTTE
Assemblea nazionale il 1 e 2 marzo a Firenze (sede da definire)
Questa convocazione =E8 stata redatta dall'ex coordinamento italiano
del Forum sociale europeo riunitosi a Roma il 17 febbraio scorso.
L'ipotesi di un'assemblea nazionale =E8 stata avanzata gi=E0 dopo la
conclusione del Fse di Firenze ma, in seguito all'urgenza delle
scadenze e iniziative susseguitesi da Firenze in poi (arresti, porto
alegre, guerra, 15 febbraio, ecc.) =E8 stata sempre rinviata. Ora la
proposta =E8 di realizzarla a Firenze nella data stabilita gi=E8 da diver=
so
tempo e cio=E8 il 1 e 2 marzo. Nel rimandare alla lettura del
documento seguente, una sola specificazione: la realizzazione
dell'assemblea richiede uno sforzo organizzativo che non pu=F2
essere demandato solo al Firenze social forum (cui chiediamo un
cenno di riscontro immediato, soprattutto per la sede
dell'assemblea), ma richiede un impegno pi=E8 ampio. Rivolgiamo
pertanto un accorato appello innanzitutto al "glorioso" ufficio
stampa perch? ci assista anche in questo ulteriore passaggio.
Ma anche ai tavoli tematici dei social forum, alle campagne incorso
e a quant'altri sono interessati, di fare una proposta di lavoro per
la realizzazione dei gruppi di lavoro che dovranno coprire lo spazio
del sabato pomeriggio. Un buon lavoro a tutti e tutte noi e
arrivederci a Firenze.
Il 15 febbraio =E8 divenuta una data ormai storica, non solo in Italia
ma in tutto il mondo. Oltre 110 milioni di persone sono scese in
piazza in oltre 600 citt=E8 di 72 paesi per dire un no, "senza se e
senza ma", alla guerra e per chiedere un mondo di pace.
Questo evento mondiale non sarebbe stato possibile senza due
tappe cruciali del movimento contro la globalizzazione neoliberista
che ne hanno consentito la realizzazione: il Forum sociale europeo
di Firenze, del novembre 2002, e il Forum sociale mondiale di
Porto Alegre. Infatti =E8 in questi luoghi nel confronto orizzontale e
reticolare tra i diversi movimenti sociali dell'Europa e del mondo
intero, che questa data ha via via assunto una centralit=E0 e
un'importanza cruciali. Promosso dall=E8assemblea dei movimenti
sociali europei tenutasi il 10 novembre 2002 a Firenze, e fatto
proprio dall'appello dei movimenti sociali approvato lo scorso
gennaio a Porto Alegre, il 15 febbraio =E8 cos=E8 divenuto un
appuntamento pi=E8 ampio e pi=F9 forte.
E' a partire da queste considerazioni che, come movimenti ed
organizzazioni
che hanno organizzato il Forum sociale europeo di Firenze, facciamo appel=
lo
per un'assemblea nazionale da tenere il 1 e 2 marzo a Firenze.
Un'assemblea che si basi sulle carte dei movimenti sociali del Fse di Fir=
enze
e del Fsm di Porto Alegre e che assuma il valore del documento unitario
realizzato in Italia in occasione della manifestazione del 15 febbraio.
Un'assemblea con i seguenti obiettivi:
1) rilanciare l=E8iniziativa del "movimento dei movimenti" intrecciando
l'opposizione alla guerra all'opposizione al neoliberismo e al razzismo
per
difendere ed estendere i diritti a tutti e tutte;
2) "tradurre" l'agenda di Firenze e quella di Porto Alegre in un=E8agenda=
italiana comune sulla base dei temi indicati dai due documenti di Firenze=
e
Porto Alegre e su gruppi di lavoro coerenti con le esperienze costruite
finora
(tavoli tematici, campagne, reti, ecc.) e a cui viene quindi delegata la
preparazione;
3) realizzare un coordinamento pi=E8 stabile per il prossimo Forum social=
e
europeo che si terr=E8 in Francia nel novembre del 2003;
4) darsi la prospettiva di costruire anche in Italia uno spazio aperto e
plurale che dia forza al patrimonio di relazioni ed esperienze che il
movimento dei movimenti ha saputo costruire in Italia in questi anni
da Genova a Firenze; un Forum che offra un coordinamento stabile
tra le diverse espressioni e modalit=E8 di lavoro politico, sulla base
della condivisione di un'agenda di azioni e iniziative.
Il coordinamento italiano del Forum sociale europeo