著者: Carlo Mileti 日付: 題目: [Lecce-sf] Fw: [comunicati_lilliput] 1.500.000 bandiere della pace in
Italia
credo che anche alla prefettura di Lecce, come in tutta Italia, sia giunto
il decreto per cui bisogna togliere dagli edifici pubblici le bandiere della
pace (enti locali, scuole, ecc.). Ieri c/o la scuola di mio figlio la
bandiera c'era ancora e così mi dicono anche c/o la Provincia. Non sò dunque
se il Prefetto si stia già muovendo in questo senso e/o come intenda
muoversi. Credo però che si potrebbe consegnare direttamente al prefetto la
bandiera stessa con un messaggio che ne sostenga la legittimità,
organizzando una delegazione il più rappresentativa possibile di noi, che
siamo un popolo di oltre 110.000.000 di esseri contrari a ogni forma di
guerra preventiva.
carlo
----- Original Message -----
From: "Rete Lilliput Comunica" <ufficiostampa@???>
To: <news@???>
Sent: Friday, February 21, 2003 12:15 AM
Subject: [comunicati_lilliput] 1.500.000 bandiere della pace in Italia
> Comunicato stampa - Campagna Pace da tutti i balconi!
> Uff.stampa: Mariagrazia Bonollo 348/2202662 - Giorgio Bugliesi 348/2460295
>
> INTOLLERANZA E BANDIERE: TOCCA ALLE SCUOLE.
> LA CAMPAGNA "PACE DA TUTTI I BALCONI!" VOLA VERSO QUOTA 1.500.000!
> 20 febbraio - Intolleranza e bandiere: tocca alle scuole. Mentre continua
> l'attacco scatenato da alcuni isolati oppositori della campagna verso le
> bandiere esposte nelle sedi istituzionali (Comuni, Provincie e Regioni),
> ci vengono segnalati nelle ultime ore episodi che vedono impegnate le forze > dell'ordine e in alcuni casi perfino i vigili urbani nel far togliere i
> vessilli della pace dalle scuole di ogni ordine e grado.
> Queste azioni, nelle intenzioni degli agenti, servono a dare corso alle
> ordinanze emesse dai Prefetti, che nei giorni scorsi erano stati
> sollecitati dal Governo in tal senso con una nota che forniva loro una
> interpretazione della legge 22/98 e del successivo regolamento con DPR
> 121/00.
> "Questa legge", sostengono i promotori, "ed il suo decreto attuativo,
> regolamentano sì le modalità di esposizione della bandiera nazionale e di
> quella europea dagli edifici pubblici, ma a nostro avviso (confortati da
> una serie di 'pareri' di autorevoli studi di avvocati) non esclude la
> contemporanea esposizione di un simbolo, di un'aspirazione universale per
> la pace, quale è quella della bandiera con i colori dell'arcobaleno". In
> calce al comunicato riportiamo uno dei pareri legali che in queste ore sono > giunti a sostegno delle tesi della campagna.
>
> La campagna Pace da tutti i balconi! Vola verso quota 1.500.000. "Ebbene
> sì, quello che nessuno di noi si poteva aspettare, ma che in fondo era
> forse logico supporre viste le risposte ai sondaggi rispetto alla voglia di > pace degli italiani, sta accadendo", sostengono dal coordinamento per la
> campagna. "Una risposta che non ci può solo soddisfare, ci deve impegnare.
> Perché se fino ad adesso le bandiere e la manifestazione di Roma (oltre
> alle continue manifestazioni locali) hanno prodotto risultati di una certa
> consistenza, non si può certo dire che abbiano scalfito la volontà che
> resiste di arrivare a fare questa querra". Questo diventa il senso di
> questo comunicato stampa, e cioè "che si continui a parlare di pace! Che su > tutti i giornali tornino prepotenti le ragioni della campagna, oltre alle
> inevitabili polemiche locali. Quelle esistono, ma esistono in quanto la
> campagna è forte e lancia messaggi di pace forti, altrimenti non si
> capirebbero la testardaggine e pretestuosità nel tentar con ogni mezzo di
> togliere un vessillo arcobaleno dai punti cardine delle nostre città".
>
>
> LA BANDIERA DELLA PACE E' LEGALE
> Un parere legale dell'Avv. Nicola Canestrini di Rovereto (Trento)
>
> In data 4 febbraio 2003 viene diramata dalla presidenza del Consiglio dei
> Ministri una circolare alle Prefetture contenente "indicazioni"
> sull'applicazione del D.P.R. 121/2000, il regolamento recante disciplina
> dell'uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea da
> parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici. Tale nota
> (nella versione modificata pochi giorni fa) recita: "l'esposizione sugli
> edifici pubblici di simboli privati di qualunque natura determina una
> violazione sanzionabile anche ai sensi degli artt. 292 e 323 del Codice
> Penale".
>
> Tale inciso merita invero qualche riflessione.
>
> 1. Il diritto penale e' concordemente lo strumento per reprimere
> comportamenti non altrimenti sanzionabili, comportamenti in altre parole
> che non possono essere contenuti in nessun altro modo se non con la
> minacccia della privazione, da parte dell'autorita' statuale, della
> liberta' personale (cd. diritto penale come extrema ratio).
>
> 2. Circa il richiamo al reato di vilipendio di cui all'articolo 292 Codice
> Penale, e' conoscenza comune che tale condotta implica il concetto di
> sfregiare, disprezzare, mettere in ludibrio, porre in ridicolo, manifestare > ostilita' - e sempre salvo il principio costituzionale di liberta' di
> manifestazione del pensiero. Davvero esporre una variopinta bandiera che
> invochi la pace - valore fondante della Repubblica Italiana, ma anche ad
> esempio dell'Unione Europea il cui TU all'articolo 7 parla molto chiaro -
> implica manifestare disprezzo verso la Repubblica o i suoi organi? O forse
> esporre la bandiera della pace a fianco di quella italiana completa
> quest'ultima, visto che la Costituzione Italiana e la sua bandiera nascono
> dalle ceneri di una guerra, mai abbastanza "ripudiata".
>
> 3. Il reato di cui all'articolo 323 del Codice Penale, rubricato "abuso
> d'ufficio" e' - nella sua attuale definizione - un reato di evento. Cio'
> significa che l'abuso del Pubblico Ufficiale e' punibile solo quando la
> violazione di legge o regolamento da lui commessa abbia procurato a lui o
> ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, ovvero se tale violazione
> intenzionale abbia arrecato ad altri un danno ingiusto. Non esiste nesso
> tra questo art. e l'esposizione della bandiera della Pace.
>
> In sintesi. Esporre la bandiera della pace non e' reato, nemmeno da parte
> di sindaci o altri amministratori.
>
> Avv. Nicola Canestrini
>
>