è una battaglia da sostenere e accompagnare in tutti i modi possibili, e per
la prox udienza non sarebbe male anche la presenza solidale di qualcuno di
noi.
carlo
----- Original Message -----
From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti@???>
To: <news@???>; <pace@???>; <taranto@???>
Cc: <progetto@???>
Sent: Wednesday, February 19, 2003 10:51 PM
Subject: processo a PeaceLink, ecco com'è andata ( per ora)
> Ciao a tutti!
> Ieri mattina - presso l'aula H del tribunale di Taranto - è cominciato il
> processo a PeaceLink i cui particolari sono sul sito
> http://www.peacelink.it/emergenza
>
> Si è avviata così una causa civile che durerà anni (cinque dicono i più
> ottimisti, oltre i sette i pessimisti). Ieri ci si è limitati a comparire
> in tribunale e vi è stata quindi la costituzione delle parti. Non abbiamo
> fatto ai giornalisti il nome del consulente Nato in quanto - per problemi
> di procedura - non si è ancora costituita l'ingegnere elettronico Marina
> Berati, accusata di aver inserito un messaggio lesivo dell'immagine e
della
> carriera del suddetto consulente; a costituirci eravamo io e Giovanni
> Pugliese in quantità di presidente e segretario di PeaceLink. L'8 luglio
vi
> sarà la costituzione anche di Marina.
>
> Ci ha confortato la presenza di padre Michele Stragapede, missionario
> comboniano, di padre Gianni Capaccioni, superiore della comunità dei
> comboniani di Bari, di Maria Teresa Tarallo (mia moglie) e di Giovanni
> Matichecchia, uno degli amici che sta animando il nuovo sito
> http://www.tarantosociale.org su cui PeaceLink punta per coinvolgere - con
> l'architettura aperta di PHPNuke - le associazioni locali. Questi amici
> hanno, di fronte ai giornalisti, testimoniato la loro solidarietà a
> PeaceLink in questo momento "difficile".
>
> Notevole è stata l'attenzione dei giornalisti, il cellulare ha squillato
in
> continuazione ed è stata una "diretta" continua.
>
> Era prevista anche la consegna della bandiera della pace alla Procura
della
> Repubblica, ma è slittata ad oggi in quanto il procuratore dott.Aldo
> Petrucci era impegnato in un incontro con la Commissione Antimafia. La
> bandiera è stata consegnata oggi, assieme al messaggio, che riporto in
coda.
>
> Infine va detto che stanno pemvenendo molteplici attestazioni di
> solidarietà e di sostegno e che - con una stima approssimativa - si è
> vicini nella raccolta fondi ad un 10% della somma totale (50 mila euro);
> forse entro fine anno la somma raccolta può arrivare attorno al 50%. Al
> fine di destinare - in caso di vittoria della causa - tale somma ai
bambini
> di strada africani (ci si è orientati sulla comunità di Kivuli a Nairobi)
> si è costituito un Comitato dei Garanti che farà da monitoraggio della
> raccolta fondi e che sceglierà e gestirà la destinazione finale dei fondi.
> Ne fanno parte:
> - Amani e padre Kizito
> - Nigrizia
> - Aifo
> - Comunità dei Missionari Comboniani di Bari.
>
> Infine: il morale è alto nonostante l'enorme quantità di tempo che questa
> vicenda sta portando via (almeno a me); infatti da un punto di vista
legale
> occorre seguirla con attenzione e quindi è più il tempo che ho passato
> dall'avvocato che quello che ho dedicato a seguire la mobilitazione contro
> la guerra. Ma forse era proprio questo lo scopo che "qualcuno" si
proponeva...
>
> Un cordiale saluto a tutti e un particolare ringraziamento a chi ci sta
> sostenendo con tanto entusiasmo, passione e generosità.
>
> Alessandro Marescotti
>
>
> ---------------
>
> Al Procuratore della Repubblica di Taranto
>
>
> Siamo felici di poter donare alla Procura della Repubblica di Taranto la
> bandiera della pace, simbolo della speranza di milioni di uomini che
> ripudiano la guerra. Vogliamo ossequiare la nostra Costituzione con questo
> gesto semplice.
>
> Non chiediamo alla Procura di esporla. Il nostro è un omaggio simbolico a
> chi è garante della legalità.
>
> Doniamo questa bandiera alla Procura della Repubblica perché per noi la
> legalità è garanzia non solo di giustizia ma anche di pace; la legalità
> infatti permette al più debole di far valere - senza ricorrere alla guerra
> - le proprie ragioni e di vincere. Viceversa la guerra dà garanzia di
> vittoria unicamente al più forte e non necessariamente a chi ha ragione.
>
> Noi operatori di pace vogliamo un ordine internazionale in cui la forza
sia
> posta al servizio del diritto e quindi del più debole, di chi patisce
> un'ingiustizia, di chi vive nella condizione di oppresso, di minacciato, e
> ha bisogno di aiuto.
>
> Ed è per questo che ripudiamo la guerra che si pone al di sopra del
diritto
> e lo infrange, sostituendo al diritto internazionale il diritto del più
> forte e attribuendo a quest'ultimo tutte le ragioni e tutti i pretesti per
> esercitare il suo dominio.
>
> E' per questo motivo inoltre che la nostra Costituzione all'articolo 11
> ripudia la guerra come offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo
> di risoluzione delle controversie internazionali, prevedendo per
esclusione
> l'uso legittimo della forza per difesa, mai per attacchi preventivi.
>
> Il "ripudio" della guerra va ben oltre la semplice non partecipazione ad
> essa; il ripudio della guerra ha valori educativi, morali, esprime
> ripugnanza, sdegno e condanna, il ripudio è parola dai significati
> linguistici impegnativi: il ripudio è opposizione.
>
> La nostra Costituzione pertanto chiama tutta l'Italia all'opposizione alla
> guerra, ed il ripudio è costituzionalmente affidato non solo allo Stato ma
> dell'intera comunità civile: "L'Italia ripudia la guerra.", recita
> l'articolo 11.
>
> Se le parole hanno un significato, se la Costituzione ha un valore, ecco
> allora che ci sembra importante rinsaldare - anche con il semplice dono
> della bandiera della pace - il ponte che collega chi si impegna per la
pace
> a chi si impegna per la legalità.
>
> Cogliamo infine l'occasione per consegnare una nostra documentazione
> giuridica sulla base della quale a noi risulta non essere reato
> l'esposizione della bandiera della pace dal Municipio.
>
> (segue allegato)
>
> ---
>
> Alessandro Marescotti, Giovanni Pugliese, p.Michele Stagapede, p.Gianni
> Capaccioni, Giovanni Matichecchia, Maria Teresa Tarallo
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