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Autor: Emiliano Bussolo
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Asunto: [Cerchio] bolivia
‘STATI MAGGIORI DEL POPOLO’ LANCIANO ULTIMATUM A GOVERNO, ENTRO 15 GIORNI RISPOSTE ADEGUATE A RICHIESTE SETTORI SOCIALI



Gli ‘Stati maggiori del popolo’, l’alleanza politico-sindacale nata a seguito delle sanguinose agitazioni di metà gennaio che hanno avuto per epicentro il Chapare, hanno lanciato una sorta di ultimatum al governo di La Paz. I movimenti sociali hanno esortato l’esecutivo a dare risposte adeguate alle rivendicazioni del settore entro 15 giorni, presentendo al contempo un proprio progetto di bilancio statale per il 2003. Gli ‘Stati maggiori’ propongono, in concreto, l’aumento delle imposte sulle imprese multinazionali e la riduzione di quelle che gravano sui consumatori, l’incremento dei finanziamenti pubblici a settori indispensabili come quello dell’educazione e della sanità, nonché tagli alle spese dei ministeri. Il tutto allo scopo di garantire maggiore trasparenza nella gestione dei fondi statali ma anche di “restituire il maltolto” ai piccoli produttori, sopratutto ai ‘campesinos’. “Il 70 per cento del denaro pubblico è destinato a pagare debiti e interessi ai vari creditor!
i, mentre la politica economica neoliberista non fa altro che favorire ristretti gruppi di banchieri e petrolieri che si arricchiscono a dismisura”, ha dichiarato l’economista Roberto Fernández. La proposta degli ‘Stati maggiori’ giunge in concomitanza con quella del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada, che ha annunciato nelle ultime ore la riduzione del numero dei ministeri e delle spese generali dell'amministrazione. In ogni caso il governo non è riuscito a scongiurare lo sciopero di 48 ora, a partire da oggi, decretato dalla Centrale operaia boliviana (Cob) che continua a invocare le dimissioni di ‘Goni’ (come è popolarmente chiamato il capo dello Stato”. Un’agitazione alla quale, secondo gli organizzatori, hanno aderito i lavoratori dei settori sanitario e dell’educazione, nonostante il ministero dell’istruzione abbia garantito che le lezioni si svolgeranno regolarmente. Va peraltro segnalato il duro intervento dell’Assemblea permanente dei diritti umani (Apdh) sulla denu!
ncia di un fallito attentato alla vita del presidente, diffusa nel fine settimana dal governo. “É ridicolo, un’assurdità e un insulto all’intelligenza dei boliviani”, ha affermato senza mezzi termini il leader dell’Apdh, Adalberto Rojas. “Il governo non si pente delle morti provocate e vuole fare credere che si sia trattato di un colpo di Stato”, ha aggiunto riferendosi ai violenti incidenti di mercoledì e giovedì scorsi a Plaza Murillo – che hanno visto coinvolti anche dei cecchini – costati la vita a 16 persone. In merito al sostegno promesso dall’Organizzazione degli Stati americani (Osa) all’esecutivo di ‘Goni’, Rojas ha precisato che l’Apdh “trasmetterà all’organismo un rapporto sulla posizione del governo” negli scontri tra polizia ed esercito, scaturiti dall’annunciata tassa sui salari, poi revocata.