[NuovoLaboratorio] sciopero fiom

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Autore: Miriam Scarfò
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] sciopero fiom
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Dando seguito al percorso spesso comune per la difesa dei diritti, vi =
invio il volantino dello sciopero della FIOM del 21 febbraio: chiediamo =
chiaramente, come per gli scioperi precedenti, una vostra partecipazione =
al corteo.=20

Ciao e alla prossima

Miriam



CGIL Liguria - Ufficio Studi=20
Via S. Giovanni d'Acri 6 - 16152 Genova
Tel - 010/6028218 Fax - 010/6028200


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21 FEBBRAIO 2003 4 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE=20
DELL'INDUSTRIA DELL'ARTIGIANATO
E DEI SERVIZI COINVOLTI DA CRISI



MANIFESTAZIONE REGIONALE A GENOVA


Ore 9.00 Concentramento Stazione Marittima
Corteo fino a PIAZZA MATTEOTTI
Ore 10.30 conclusione manifestazione con la partecipazione di Achille =
Passoni, Segretario nazionale della CGIL

PER
- valorizzare il lavoro allargando i diritti e le tutele per tutti
- promuovere un sistema di protezione sociale nei periodi di =
disoccupazione, inoccupazione, per tutti
- difendere il potere d'acquisto di salari e pensioni, duramente colpiti =
dall'aumento dei prezzi causato da una dissennata politica economica del =
Governo
- rinnovare rapidamente i contratti di lavoro scaduti
- rivendicare maggiori investimenti pubblici e privati che privilegino =
la qualit=E0 dello sviluppo, dell'occupazione e dell'ambiente
CONTRO
- la precarizzazione del lavoro e il ricatto sulle giovani generazioni
- la legge Bossi-Fini che considera gli immigrati non come persone, ma =
come "braccia" da importare, usare e poi gettare
- i tagli alla spesa sociale (Sanit=E0, Istruzione, Previdenza, Ricerca, =
Servizi Comunali)
- le faraoniche opere pubbliche che non sono una priorit=E0 e che invece =
favoriscono gli interessi di qualche potere o, peggio, la mafia
- la politica-spettacolo del Governo, fatta di continui annunci, =
smentite e imbrogli a danno del Paese
=20

L'ITALIA CHE NON SI RASSEGNA AL DECLINO

Il 21 febbraio la Cgil ha proclamato uno sciopero generale di 4 ore dei =
settori produttivi dell'industria e dell'artigianato. Perch=E9 il =
declino del nostro paese, che la Cgil denuncia da tempo, non =E8 =
inevitabile.=20

La situazione produttivo-occupazionale italiana =E8 sempre pi=F9 grave. =
Interi settori sono in crisi e il rischio =E8 quello di una =
deindustrializzazione pesante che apre la strada a licenziamenti di =
massa. Le associazioni imprenditoriali, con in testa Confindustria, =
individuano nei tagli al costo del lavoro, ai salari e alle tutele, la =
ricetta per recuperare competitivit=E0. Il governo non ha un disegno di =
politica industriale e la Finanziaria 2003, oltre a ridurre la spesa =
sociale, taglia l=E0 dove (formazione, scuola, ricerca) occorrerebbe =
invece investire. Per di pi=F9, con la delega sul mercato del lavoro, la =
precarizzazione diventa legge, tutta a carico delle generazioni pi=F9 =
giovani. =20

Occorre una svolta a 180 gradi. Occorre scegliere una "via alta" alla =
competizione. Investendo in qualit=E0, in ricerca, in innovazione. =
Puntando sul made in Italy e allo stesso tempo su nuovi e strategici =
settori produttivi. Valorizzando le capacit=E0 e i saperi di chi lavora. =
Investendo in infrastrutture, materiali e immateriali, per rilanciare =
tutto il paese, a partire dal Mezzogiorno.=20

Per far s=EC che tutto questo diventi priorit=E0 nel paese, la Cgil =
sciopera il 21 febbraio. Sciopera anche tu con la Cgil.

Industria

IL RISCHIO DI UN PAESE SENZA

Sono oltre 300 mila i posti di lavoro a rischio nelle grandi e medie =
aziende. Con ovvie ripercussioni sull'indotto e sul tessuto delle =
piccole e piccolissime imprese. La crisi della Fiat non =E8 certo la =
sola: basti pensare alla siderurgia e all'insieme dei comparti legati =
alla meccanica, alle pesanti difficolt=E0 del settore chimico, agli =
interventi che sono necessari nel tessile, ai problemi =
dell'agroalimentare, dell'energia, delle telecomunicazioni, per non =
parlare del settore delle costruzioni. Interi settori sono in crisi e il =
rischio di una deindustrializzazione =E8 tutt'altro che campato in aria. =
Davanti a questo il governo, che ha sposato a suo tempo il manifesto di =
Confindustria, non ha alcuna proposta di politica industriale e si =
limita, con la legge 848 sul mercato del lavoro, ad assecondare gli =
imprenditori nella loro ricetta di una competitivit=E0 tutta centrata =
sulla riduzione dei costi.

Mercato del lavoro

LA RICETTA AMERICANA

Il disegno =E8 chiarissimo: affrontare la ripresa, se e quando questa =
arriver=E0, "americanizzando" il pi=F9 possibile il nostro mercato del =
lavoro.=20

Ecco allora la legge delega (la 848) che, attraverso la privatizzazione =
dei servizi all'impiego, che rende pi=F9 deboli e sole le persone che =
cercano lavoro, lo staff leasing (la possibilit=E0 di "prendere in =
affitto" i lavoratori di un intero reparto), il lavoro a chiamata (job =
on call), i contratti di progetto, i contratti di lavoro individuali =
certificati da enti bilaterali, riduce le tutele (e quindi i costi) del =
lavoro. Cos=EC, nel caso di licenziamenti di massa, i vecchi posti di =
lavoro potranno essere sostituiti da giovani con forme di lavoro =
precarie e senza diritti.

Ecco allora il tentativo di modificare il sistema negoziale, per =
abbassare anche in questo modo i costi complessivi, riducendo il potere =
d'acquisto dei salari oggi garantito dai due livelli previsti =
dall'attuale modello contrattuale.

Per la Cgil =E8 fondamentale rafforzare il contratto nazionale e =
qualificare ed estendere la contrattazione aziendale e territoriale. =
Anche per impedire che si determini un'ulteriore rottura nel paese, con =
aree forti (tutelate) e aree deboli (non tutelate). =20

Finanziaria

INVECE DI INVESTIRE SI TAGLIA

Il clima di incertezza sugli incentivi, con tagli che venivano =
annunciati e poi smentiti (basti per tutte la telenovela sul credito =
d'imposta, prima sospeso poi reintrodotto, ma con incertezze connesse =
alla limitatezza dei fondi stanziati e alla perdita dell'automatismo) ha =
tolto al sistema il requisito primario, quello dell'affidabilit=E0, =
quello che permette alle imprese di programmare i propri investimenti.

La minore quantit=E0 di risorse che deriva dai tagli della Finanziaria =
(e da quelli fatti prima con vari decreti) proprio l=E0 dove invece =
occorrerebbe concentrare gli sforzi (scuola, formazione, ricerca, =
innovazione) costituisce un handicap serissimo per un paese che invece =
avrebbe bisogno di rilanciare il proprio potenziale di sviluppo lungo =
queste coordinate.=20

Sviluppo

LA PRIORITA' NEGATA

Per la Cgil =E8 fondamentale rilanciare i nostri distretti industriali, =
valorizzare le energie dello sviluppo locale ripristinando e =
riqualificando lo strumento della programmazione negoziata, e investire =
sulle infrastrutture, materiali e immateriali, per stimolare una =
crescita di qualit=E0. =20

Politiche industriali

SE SI SCEGLIE LA QUALITA'

Il nostro modello di specializzazione produttiva non regge pi=F9 ma la =
struttura del nostro sistema economico, troppo sbilanciata verso le =
piccole e piccolissime imprese, non =E8 in grado di innovare nei =
prodotti per competere nei mercati globalizzati.

Per rilanciare il nostro sistema produttivo occorre una svolta a 180 =
gradi rispetto a quanto questo governo ha messo in campo nei suoi venti =
mesi di vita. In un mondo che cambia velocemente occorre puntare su =
scelte d'indirizzo in progress, basate su innovazione, ricerca e =
formazione, regole trasparenti e certificate, infrastrutture e servizi =
adeguati. Avendo come stella polare del nostro futuro la qualit=E0 e la =
conoscenza. =20





NO AL DECLINO E ALLA PRECARIETA'

SI ALLO SVILUPPO E AI DIRITTI






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