Autor: Benzi Alessandro Data: Temat: [NuovoLaboratorio] obiezione militare
INIZIATIVE. ALESSANDRO MARESCOTTI: UNA LETTERA AL MINISTRO DELLA DIFESA
[Ringraziamo Alessandro Marescotti (per contatti: a.marescotti@???=
) per questo intervento. Alessandro Marescotti e' uno degli animatori di Pe=
acelink, la principale esperienza telematica pacifista italiana (sito: www.=
peacelink.it)]
Al Ministro della Difesa Antonio Martino
Oggetto: comunicazione ai sensi dell'articolo 25 del Regolamento di Discipl=
ina Militare.
Io sottoscritto Alessandro Marescotti, nato a Taranto il 20/2/1958, gi=E0 i=
n servizio presso il Plotone di Sussistenza Acqui (L'Aquila) dell'Esercito =
Italiano in qualit=E0 di sottotenente di complemento, ora in congedo per ul=
timato servizio di prima nomina e tale nella forza in congedo del Distretto=
Militare
dichiaro quanto segue:
- sono entrato nelle Forze Armate italiane prestando in data 21/7/1981 il s=
eguente giuramento: "Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di os=
servarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore =
tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia d=
elle libere istituzioni";
- mi ritengo pertanto obbligato (dal vincolo di fedelt=E0 al giuramento) a =
prestare obbedienza primariamente - nello spirito e nella lettera - all'ar=
ticolo 11 della Costituzione che recita: "L'Italia ripudia la guerra come s=
trumento di offesa alla libert=E0 degli altri popoli e come mezzo di risolu=
zione delle controversie internazionali...".
Pertanto l'eventuale impiego delle Forze Armate Italiane nel conflitto in I=
rak mi pone problemi morali e civili tali da considerare illegittima ogni m=
ia collaborazione con le Forze Armate "deviate" dai loro compiti istituzion=
ali che la legge 382/'78 cos=EC delimita all'articolo 1: "Le Forze armate s=
ono al servizio della Repubblica; il loro ordinamento e la loro attivita' s=
i informano ai principi costituzionali. Compito dell'Esercito, della Marina=
e dell'Aeronautica e' assicurare, in conformit=E0 al giuramento prestato e=
in obbedienza agli ordini ricevuti, la difesa della Patria e concorrere al=
la salvaguardia delle libere istituzioni e al bene della collettivit=E0 na=
zionale nei casi di pubbliche calamit=E0'".
Mi rivolgo a Lei con la consapevolezza di esprimermi non "contro" ma "per" =
l'adempimento dei compiti istituzionali per cui prestai il giuramento milit=
are.
Non intendo compiere con questa mia comunicazione alcun atto contrario all'=
obbedienza che nel regolamento di disciplina militare (approvato con Dpr 18=
/7/86 n. 545) =E9 cos=EC definita all'art. 5:
"1. L'obbedienza consiste nella esecuzione pronta, rispettosa e leale degli=
ordini attinenti al servizio e alla disciplina, in conformit=E0 al giurame=
nto prestato.
2. Il dovere dell'obbedienza e' assoluto, salvo i limiti posti dalla legge =
e dal successivo art. 25".
Questa mia comunicazione rientra nel comma 2 dell'art. 25 del regolamento c=
he specifica: "Il militare al quale venga impartito un ordine che non riten=
ga conforme alle norme in vigore deve, con spirito di leale e fattiva parte=
cipazione, farlo presente a chi lo ha impartito dichiarandone le ragioni, e=
d e' tenuto ad eseguirlo se l'ordine e' confermato".
Tuttavia sempre l'articolo 25 del Regolamento (citato nell'art. 5 dello ste=
sso) e' esplicito nel limitare l'obbedienza assoluta e nell'indicare quale =
mio dovere quello di non eseguire in alcun caso, neppure se mi venisse conf=
ermato, "un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni di Stato o =
la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato".
Pertanto la mia obbedienza, non potendo trasgredire la legge fondamentale d=
ello stato (la Costituzione al suo art.11) e della Comunit=E0 Internazional=
e (la Carta dell'Onu) non potr=E0 essere assoluta.
Ritengo palesemente illegittime azioni di guerra la cui partecipazione cost=
ituisse reato ai sensi della Convenzione di Ginevra o violazione della Cost=
ituzione Italiana a cui ho giurato di essere fedele.
In ogni caso faccio appello al rispetto della mia coscienza, delle mie conv=
inzioni etiche, umanitarie e religiose, riconosciuto dalle norme internazio=
nali e nazionali che tutelano la persona di fronte a obblighi non accettabi=
li per la coscienza, sulla base della "liberta di coscienza", valore primar=
io dell'ordinamento democratico, come riconosciuto dalla Corte Costituziona=
le (sentenza 476/91).
Le scrivo pertanto per comunicarLe ufficialmente che - nel caso l'Italia pa=
rtecipasse o collaborasse alla "guerra preventiva" - mi render=F2 indisponi=
bile ad eseguire ordini, avvalendomi esplicitamente dell'articolo 25 del Re=
golamento di Disciplina Militare.
Ne consegue che - nel caso Lei collaborasse alla realizzazione della "guerr=
a preventiva", ossia ad una palese violazione della Costituzione =96 non ri=
conoscer=F2 legittima alcuna autorit=E0 o forza coercitiva su di me da part=
e del Ministero della Difesa che Lei dirige.
Le invio fotocopia dello stato di servizio dell'Esercito Italiano su cui ho=
stampigliato - pensando alle vittime innocenti della guerra che si preannu=
ncia - la frase di don Lorenzo Milani: l'obbedienza non e' pi=F9 una virt=
=F9.
In caso di guerra non conti su di me perch=E9 mi riterr=F2 sciolto da ogni =
vincolo di dipendenza da un potere illegittimo e incostituzionale che attac=
ca, bombarda, dilania e uccide; in nome del valore della pace e del rispett=
o della vita umana sentir=F2 mio dovere in tal caso invitare i militari a d=
isobbedire agli ordini che violassero l'articolo 11 della Costituzione Ital=
iana.
Non so se Lei ha gi=E0 fatto il servizio militare, ma comunque - se proprio=
oggi lo ritiene un dovere da benedire - allora ci vada Lei in guerra e la =
rischi Lei la Sua vita.
E comunque "non nel mio nome", signor Ministro.
Con osservanza,
Alessandro Marescotti