[Lecce-sf] Fw: STEFANO BENNI: Cara mamma, ti scrivo dal fron…

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Autor: Carlo Mileti
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Temat: [Lecce-sf] Fw: STEFANO BENNI: Cara mamma, ti scrivo dal fronte di guerra
se per caso vi fosse sfuggita.....
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From: "Carlo Gubitosa" <c.gubitosa@???>
To: <news@???>
Sent: Sunday, February 09, 2003 4:14 PM
Subject: STEFANO BENNI: Cara mamma, ti scrivo dal fronte di guerra


> Cara mamma, ti scrivo dal fronte di guerra
>
> di STEFANO BENNI
>
> CAMP Silvio, deserto iracheno, 2 marzo. Cara mamma, siamo in zona
> operativa. Ci hanno detto di non usare mai la parola guerra, locuzione
> antiquata e
> drammatizzante, ma piuttosto termini come intervento preventivo, motivi
> tecnici, obliterazione degli obiettivi. Anche noi soldati dobbiamo

esprimere i
> nostri sentimenti in modo acconcio. Ad esempio non si dice "cagarsi

addosso
> dalla paura" ma "elaborare lo stress in modo autoreferenziale". Quindi

sono il
> tuo Cosimo, e mi sto autoreferenziando perché ho paura che mi obliterino.
> Siamo in una tendopoli vicino agli americani, e si è creato un clima di

sano
> cameratismo. Loro non ci chiamano più Macaroni, ma Chocolate boys, per
> l'abitudine del nostro premier di spalmarsi la pelata di Nutella quando va

in
> televisione. Noi non li chiamiamo Gringos ma Findus, perché il presidente
> Bush si è fatto fare il lifting in crioterapia e per non fare squagliare

tutto,
> se ci guardate bene, porta sempre al collo un filetto di salmone surgelato
> travestito da cravatta rosa.
>
> Ieri è venuto il generale americano Mason e ci ha mostrato le prove delle
> armi segrete chimiche irachene. Una foto completamente nera, a riprova di
> quanto
> sono segrete. Poi ci ha spiegato che i missili iracheni hanno una gittata
> troppo lunga, mentre come è noto i missili di tutto il mondo hanno gittata
> comunale o tutt'al più provinciale. Ci ha fatto vedere addirittura un
> missile iracheno con la marmitta truccata. Poi ha detto che c'è nel mondo
> un paese
> governato da un tiranno padrone di tutto e mentitore, che non vuole essere
> indagato né giudicato, è iscritto a un'organizzazione segreta di

incappucciati
> che ha perseguito piani eversivi, consegna alle televisioni videocassette
> piene di minacce e per finire ha fabbriche d'armi ovunque, anzi le esporta

in
> tutto il mondo, perciò l'Usa lo attaccherà. Gli abbiamo puntato contro i
> fucili e non li abbiamo abbassati finché non ci ha giurato che non parlava
> dell'Italia.
>
> 4 marzo Oggi dovevamo avere due gradite visite. Il presidente Berlusconi e
> Sharon Stone. Ma non sono potuti venire. Invece di Berlusconi è venuto il
> ministro Martino e invece della Stone Maria De Filippi. Martino era
> bellissimo, con un cappello texano tricolore e gli sci da fondo. Credeva
> che l'Iraq
> fosse come l'Afghanistan. Ha ribadito che l'Italia non è in guerra, ma
> siamo qui solo per supportare in joint venture logistica l'intervento
> americano.
> Comunque ha detto di vigilare poiché il pericolo di un attentato è
> altissimo, si stanno saldando insieme il terrorismo islamico i pacifisti

le
> brigate
> rosse i Nas i disobbedienti, gli arbitri, i vescovi e la cassazione.
>
> Se colpiranno subito sarà grave ma se non colpiranno sarà anche peggio
> perché allora gli attentati li farà la Cia e quella va giù pesante. Infine

il
> nostro colonnello ha gridato: volete camminare nel deserto per cinquanta
> chilometri o vedere Maria De Filippi che balla? Aveva appena finito di
> dirlo che
> eravamo tutti e trecento schierati in assetto di marcia. Il colonnello non
> sapeva se essere contento o meno. Dormiamo in simpatiche camerette col

letto a
> Castelli. No, hai letto bene mamma, non a castello, a Castelli, i padani
> occupano la branda sotto, i meridionali dormono per terra. Il lettino

sopra è
> occupato da un cartello: la branda va rifatta in nome del popolo.
>
> 7 marzo Stamattina abbiamo eseguito un'esercitazione anti guerra chimica.
> Abbiamo fatto colazione con cappuccino liofilizzato e hamburger surgelati
> americani. Il cinquanta per cento non ce l'ha fatta ed è a letto che
> autoreferenzia. E' venuto a trovarci Tony Blair. Che stile, che eleganza!
> Sembrava
> Little Tony passato per Oxford. Con lui c'era Gasparri. Che stile, che
> vivacità! Ha bofonchiato qualcosa per un minuto e poi è rimasto bloccato
> nella sua
> solita espressione: a bocca aperta e col labbro pendulo. Un po' alla volta
> gli si stava riempiendo la bocca di sabbia e allora gli abbiamo messo una
> maschera antigas. Pensandoci bene, non ha cambiato faccia per niente.
>
> Siamo eccitati perché ci hanno detto che in settimana dovrebbe finalmente
> arrivare Sharon Stone, se no Valeria Marini, se no la Moratti. E poi una

buona
> notizia: a quelli del Grande Fratello li avvertiranno se scoppia la

guerra,
> mentre a noi non diranno cosa succede nella casa del Grande Fratello: una
> bella rottura di marroni risparmiata.
>
> 8 marzo Ci siamo scambiati le mimose. Da alcuni indizi l'attacco sembra
> imminente. Il colonnello Mason continua a portarci prove delle armi

segrete di
> Saddam, ad esempio ci ha fatto vedere che i cannoni iracheni hanno la

canna
> vuota, cosa ci nascondono dentro? Nel pomeriggio abbiamo visto anche gli
> ispettori Onu. Hanno tutti un berretto da Sherlock Holmes, la pipa e un
> metal detector. Gli americani gli hanno detto di scavare tutto in tondo

nella
> sabbia, perché sotto poteva esserci un bunker segreto. Solo alla fine

hanno
> detto che era uno scherzo, volevano solo che qualcuno gli costruisse una

bella
> pista per le biglie, e si son messi a giocare con grande risate. Ho capito
> che gli americani sono dei gran burloni e che la vita dell'ispettore Onu

deve
> essere durissima.
>
> Alla sera, abbiamo visto il film "Il ponte sul fiume Lambro", una versione
> padana del Ponte sul fiume Kwai con gli albanesi al posto dei giapponesi e
> Lunardi che fa il colonnello costruttore al posto di David Niven. Il film
> dura sei minuti, poi naturalmente il ponte crolla. Dopo il rancio il
> colonnello,
> democraticamente ci ha prestato il telefonino satellitare e ha detto:
> adesso ognuno mandi un essemesse alla sua ragazza. Il soldato Micillo,

detto
> Miccichè per la sua intelligenza ha detto: potrei usare altre tre lettere
> invece di esse emme esse? Il colonnello ha detto che consulterà il

regolamento.
>
> 12 marzo Stamattina è venuto a trovarci D'Alema. Per mostrare che era per
> la guerra ma non troppo indossava una giacca da paracadutista, bermuda a

fiori,
> e un preservativo sulla baionetta. Ha detto che dobbiamo essere
> tecnicamente pronti all'azione pacificatrice e ha cominciato a tracciare
> strani segni
> sulla lavagna. Per me erano i piani per un attacco a terra, per un mio
> amico era lo schema della nazionale di Trapattoni. Poi si è scoperto che

era la
> linea politica dei Diesse sulla guerra.
>
> Con lui c'era Vissani che ha preparato un rancio speciale. Tortino di
> sabbia al tartufo e poisson en boite avec julienne de haricots, ovverossia
> tonno in
> scatola e fagioli. Tutta la nuit abbiamo scoreggiato en pleine air
> chiedendoci pardon. La mattina D'Alema è risalito sulla sua barca (ci

aveva
> messo sotto
> le rotelle) e ha detto che lui non dice bugie come Silvio Nutella: entro
> due giorni farà venire la Ferilli se no la Parietti se no Pecoraro Scanio.
>
> Nel pomeriggio abbiamo fatto l'esercitazione insieme agli americani. Loro
> sparavano e noi andavamo a controllare se avevano colpito il bersaglio.

Quando
> eravamo vicino al bersaglio loro continuavano a sparare e gli inglesi
> venivano a controllare se ci avevano colpito, e così via. Era un

tourbillon
> molto
> vivace. La notte però ho dormito male.
>
> 14 marzo Finalmente è arrivato il presidente Berlusconi in elicottero. Era
> incazzato perché per tutto il viaggio è stato seguito da un branco di
> fenicotteri che lo fischiava. E' sceso con un agile balzo e per trovarlo
> nella duna hanno dovuto usare i cani da valanga. Silvio era in tuta

mimetica, e
> sulla faccia aveva un fard speciale mimetico a chiazze studiato dal
> Pentagono e dalla Revlon. Purtroppo si era messo in testa troppa Nutella e
> i cammelli
> sono impazziti e hanno cominciato a leccarlo.
>
> E' salito sul palco e ha detto che lui non è solo il presidente operaio il
> presidente picciotto, il presidente terremotato, ma anche il presidente
> soldato. Ha detto che non ha fatto il militare perché le caserme sono un
> covo di bolscevichi, ma che sa usare un'arma. Ha fatto mettere dieci

bottiglie
> una vicina all'altra a cento metri e ha imbracciato il fucile. Tutte le
> volte che sparava le bottiglia rimanevano intere e non succedeva niente.

Ci
> hanno
> spiegato che sparava tra una bottiglia e l'altra, capito che mira? Alla
> sera abbiamo fatto Ustica two, un'esercitazione radar insieme agli
> americani. Loro
> simulavano di attaccare con degli aerei e noi simulavamo di rubare i
> tracciati. Devo dire che li abbiamo surclassati.
>
> 23 marzo E' stata una serata indimenticabile. E' arrivato Colin Powell, un
> negrone che sembra il commercialista di Tyson e ci ha mostrato nuove prove
> delle armi irachene. Una ricevuta fiscale della ditta tedesco-americana

che
> ha venduto a Saddam il gas con cui ha sterminato i curdi. Le foto dei

missili
> che gli hanno venduto i nostri alleati russi, e i sistemi di puntamento
> italiani e francesi. Poi ci ha insegnato a torturare i prigionieri senza
> lasciare
> segni e ha cantato "Caravan petrol". Che simpatico!
>
> Quando se ne è andato ci siamo torturati per un po' ma ci stavamo
> annoiando. Per fortuna, a mezzanotte ci hanno detto che avevano montato il
> palco per lo
> show. Dovevano esserci le veline ballerine, invece c'erano due velone
> ballerone con uno spinnaker per slip. Poi Schifani e Vito che volevano

fare i
> fratelli De Rege, ma la scenetta non è mai iniziata, indovinate perché.
> Alla fine, c'era il balletto di Maria De Filippi e Pecoraro Scanio, ma
> fortunatamente si è alzata una tempesta di sabbia. Dio è con noi.
>
> 25 marzo Siamo andati a letto agitati, perché siamo in job alert, mi sa

che
> domattina attacchiamo. La prova certa è questa: si sente un gran puzza di
> salmone rancido, quindi Bush e la sua cravatta rosa sono arrivati. Inoltre
> in Iraq ci sono settecentomila soldati e rimpatriarli tutti costerebbe

troppo.
> Ci hanno distribuito l'equipaggiamento antichimico, una maschera antigas e
> una cartina di Milano. Il colonnello Mason ci ha detto che i primi a

andare
> all'attacco, per motivi tecnici, saremo noi italiani, ma di non
> preoccuparci perché ci coprono loro con gli aerei, basta seguire l'ombra.
>
> Guardo le stelle irachene, così simili alle nostre, e penso: ma insomma,
> con la new economy e le promesse del nano nutellato, e la tecnologia, e
> l'impero
> del Bene come mai tutto quello che si annuncia nel nostro futuro è una
> guerra dopo l'altra? Possono due petrolieri megalomani spaccare in due il

mondo
> solo perché nessuno li lascia soli nella loro paranoia? Ma poi mi sono
> consolato: mamma: pensa a quelle guerre scomode, nelle trincee col fango,
> le scarpe
> sfondate e invece siamo qui con gli alleati Usa cento volte più forti dei
> nemici, un bell'equipaggiamento e mezzi modernissimi, pagati dai

cittadini.
> Morire in una guerra così è da disfattisti, anzi, come dicono gli
> americani, è proprio out. Vero, mamma?
>
> 28 marzo Cara signora madre di Cosimo. Questa non è una lettera
> preconfezionata, ma personale per lei. Sono lieto di informarla che suo
> figlio Cosimo è
> tecnicamente morto nella prima operazione di prevenzione, obliterato da
> fuoco amico. La cordiale ferita gli ha causato un'amichevole emorragia che
> lo ha
> cameratescamente dissanguato accompagnandolo a braccetto nel paradiso

degli
> eroi. Ma non sia triste. Per consolarla di questo spiacevole inconveniente

ho
> almeno tre belle notizie.
>
> Essendo suo figlio Cosimo il primo caduto italiano in zona, ha vinto il
> premio del Presidente del Consiglio consistente in una licenza premio di

due
> settimane da trascorrere in una delle sue ville in Sardegna. In quanto a
> lei, mamma di Cosimo, sarà ospite d'onore a ben tre talk show in una

settimana.
> La prego di comprarsi i vestiti adatti. Sappiamo inoltre che suo figlio
> Cosimo era di sinistra. E inoltre meridionale e licenziato da poco. Si

immagina
> che vita avrebbe fatto nel nostro paese? Meglio così. Con simpatia, il
> presidente del consiglio, generale Sylvio Nutella Berlusconi.
>
> PS. Non si sogni di protestare. Solo il popolo mi può giudicare, e lei è
> una sola.
>
> (1 febbraio 2003)
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