[Lecce-sf] Fw: Op Colomba - Striscia di Gaza: Niente speranz…

Delete this message

Reply to this message
Author: Carlo Mileti
Date:  
Subject: [Lecce-sf] Fw: Op Colomba - Striscia di Gaza: Niente speranza!
Messaggio in formato MIME composto da più parti.

------=_NextPart_000_00F7_01C2D35D.7D176660
Content-Type: text/plain;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable



----- Original Message -----=20
From: ibrizie=20
To: news@???=20
Sent: Sunday, February 09, 2003 8:29 AM
Subject: Op Colomba - Striscia di Gaza: Niente speranza!=20


Niente speranza! di Andrea=20

Il nostro rientro nella Striscia di Gaza -dopo tre settimane di =
sospensione della presenza- =E8 stato piuttosto traumatico; la durezza =
di questa realt=E0 si dimentica facilmente stando in Italia, la =
quotidianit=E0 di questa occupazione diventa un ricordo, fresco ma allo =
stesso tempo lontano.=20
Ritroviamo la gente del villaggio, i nostri amici. Sono contenti di =
rivederci e di sapere che ricominceremo ad essere vicini di casa. Sanno =
meglio di noi che la nostra presenza qua non cambier=E0 niente, non =
scaccer=E0 l'esercito, non fermer=E0 le azioni militari. Ma credo che =
per loro vedere che non li abbandoniamo e che nonostante tutto abbiamo =
deciso di condividere questa situazione, sia motivo di gioia e di =
speranza. Almeno sanno che qualcuno in Italia sapr=E0 cosa succede qua =
attraverso i nostri occhi e la nostra vita, sanno che tutti i volontari =
passati in questi mesi cercano di lavorare e di essere attivi nella =
nostra societ=E0, insomma si rendono contro che a qualcuno interessa la =
sofferenza di questa gente, che non tutto passa nell'indifferenza del =
mondo.=20
Ma li troviamo anche tristi, provati, stanchi. I. ci sintetizza =
efficacemente questo momento, dicendo che dopo l'elezione di Sharon e =
con la guerra in Iraq ormai alle porte le cose qua non potranno che =
peggiorare. =C8 peggio del '48, quando centinaia di migliaia di =
palestinesi hanno perso la loro casa e la loro terra. Noi la chiamiamo =
"nakhba", la catastrofe, e lo ricordiamo come il momento pi=F9 terribile =
del popolo palestinese. Ma ora =E8 peggio. Nel '48 la gente ha perso =
tutto, =E8 stata costretta a emigrare in altre terre, i villaggi sono =
stati rasi al suolo; ma c'era ancora la speranza. Speranza di ritornare =
a casa, speranza che tutto questo sarebbe durato poco tempo. Speranza di =
ricostruire prima o poi quello che era stato distrutto. Adesso tutto =
questo non c'=E8 pi=F9. Tutti si rendono conto che questa situazione, =
insostenibile umanamente e psicologicamente, =E8 destinata a continuare =
per molto tempo, che una soluzione non si avr=E0 tra breve. Perch=E9 il =
mondo sta a guardare, tutti sanno cosa succede ma niente cambia, nessuno =
alza la voce contro il governo israeliano. Non c'=E8 pi=F9 speranza.
E ce ne rendiamo conto in fretta anche noi. Ci rechiamo al check point =
di Tufah, unico accesso alla zona di al-Mawasi che si trova all'interno =
del blocco di insediamenti a ridosso di Khan Yunis e Rafah, e che =
occupa tutta la fascia costiera del sud della striscia. Al-Mawasi =E8 =
abitata da palestinesi, che quindi oltre ad essere nella Striscia di =
Gaza, sono anche dentro l'insediamento israeliano all'interno della =
striscia. Una prigione nella prigione. Gli ottomila palestinesi che ci =
vivono sono sottoposti a condizioni durissime; la politica israeliana =
=E8 quella di convincerli ad andarsene spontaneamente, rendendo =
impossibile una vita normale. Ed infatti: se esci dal check point, per =
andare in ospedale, o a scuola, o al lavoro, poi =E8 difficilissimo =
rientrare. Se vuoi accedere alle due cliniche all'interno devi passare =
altri posti di blocco, le umiliazioni, le perquisizioni, i =
maltrattamenti sono all'ordine del giorno, secondo testimonianze di chi =
ci vive. Nemmeno le grosse agenzie umanitarie hanno vita facile: la =
settimana scorsa un medico di MSF (Medici senza Frontiere) =E8 stato =
malmenato dai soldati mentre tentava di ottenere l'autorizzazione per =
entrare ad al-Mawasi. Sia MSF che addirittura la Croce Rossa =
Internazionale, per accedere alla zona devono chiedere il permesso due =
giorni prima al comando dell'esercito, aspettare ore per le =
autorizzazioni necessarie, poi arrivare al check point e negoziare =
nuovamente coi soldati che negano l'accesso. =C8 la prima guerra in cui =
vedo che le agenzie umanitarie non hanno libert=E0 di movimento e non =
vengono tenute in nessuna considerazione dalle autorit=E0. =C8 la prima =
volta che vedo il governo di un paese che si considera democratico (e =
che tutto il mondo occidentale considera tale) negare alla popolazione =
civile quei diritti basilari e minimi contemplati nelle convenzioni =
internazionali.=20
Assistiamo, impotenti, alla battaglia quotidiana che la gente =E8 =
costretta a combattere per tornare alle proprie case; l'attesa, poi il =
megafono che chiama cinque persone, queste che si avviano verso le =
torrette. Qualcuno passa, qualcuno viene rispedito indietro. Pazienza, =
si riprover=E0 il giorno dopo. Alcuni lo fanno per settimane. Un signore =
ci dice di essere appena stato mandato indietro, ci chiede di andare di =
nuovo insieme cos=EC noi possiamo parlare coi soldati. Accettiamo, poco =
fiduciosi per via delle esperienze passate, ma qualcun altro ci blocca. =
Dice che se i soldati si arrabbiano con noi -cosa molto probabile- poi =
chiudono e non passa pi=F9 nessuno. =C8 giusto, decidiamo di non andare. =
Siamo combattuti tra la voglia di essere utili alla gente e di vedere in =
faccia questi soldatini, e la consapevolezza che non dobbiamo fare le =
cose per sentirci noi a posto con la coscienza. Tante volte bisogna =
mandare gi=F9 dei rospi e accettare la nostra inutilit=E0, altrimenti si =
rischia per niente si crea solo danno alla gente.
Restiamo ancora un'oretta, per parlare con queste persone, un ragazzo =
=E8 stato dimesso dall'ospedale e cerca di tornare a casa, ma =E8 stato =
rispedito indietro. Un altro ha moglie e figli dall'altra parte, e anche =
lui non pu=F2 passare. Pare ci sia un nuovo regolamento: le persone =
sotto i 35 anni non possono pi=F9 entrare ad al-Mawasi.
Ce ne andiamo.=20
Incontreremo poi a Gaza Heder Abdel Shafi, politico saggio e illuminato =
del mondo palestinese, il quale ci ringrazia dei nostri sforzi, della =
nostra presenza, ma ci ricorda che la nostra vera lotta =E8 in Italia, =
con il nostro governo. "Voi siete una democrazia, quello che succede qua =
=E8 contro i principi fondanti del vostro paese, il vostro governo deve =
fare qualcosa". Ha ragione, in teoria. In pratica forse non si rende =
conto di quanto le nostre democrazie siano fragili e interessate =
soprattutto a se stesse e al proprio benessere. Ma proveremo.
Mentre siamo a Gaza ci giunge la notizia che un'auto bomba =E8 esplosa =
al check point vicino a casa nostra, quello che di fatto taglia a met=E0 =
la Striscia di Gaza da nord a sud. Dobbiamo dormire a Gaza, poich=E9 =
casa nostra =E8 proprio mezzo chilometro dalla parte sud del check =
point.
Tre palestinesi si sono lanciati con la macchina carica di esplosivo =
contro un tank israeliano, sono morti solo loro. L'attentato =E8 =
rivendicato dalla Jihad islamica. La gente =E8 sconcertata, considera =
una pazzia - giustamente - quello che =E8 successo. Un'azione che non =
poteva che finire cos=EC, senza nessuna speranza di "successo".
=C8 un altro sintomo del deterioramento della societ=E0 della psicologia =
delle persone. Non si ragiona pi=F9. Mi vengono in mente tutti quei =
ragazzini di 20 anni che mi hanno detto spesso che =E8 meglio morire che =
vivere cos=EC. Siccome il suicidio, nella cultura locale, porta infamia =
e disonore a tutta la famiglia, tanto vale suicidarsi contro gli =
israeliani, almeno si diventa eroi. E alle famiglie arrivano anche i =
soldi in premio dalle organizzazioni fondamentaliste islamiche.
=20
www.operazionecolomba.org

------=_NextPart_000_00F7_01C2D35D.7D176660
Content-Type: text/html;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable


<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML xmlns:o =3D "urn:schemas-microsoft-com:office:office"><HEAD>
<META http-equiv=3DContent-Type content=3D"text/html; =
charset=3Diso-8859-1">
<META content=3D"MSHTML 5.50.4522.1800" name=3DGENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message -----=20
<DIV style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A=20
title=3Dibrizie@??? href=3D"mailto:ibrizie@libero.it">ibrizie</A> =
</DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=3Dnews@???=20
href=3D"mailto:news@peacelink.it">news@???</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Sunday, February 09, 2003 8:29 AM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Op Colomba - Striscia di Gaza: Niente speranza!=20
</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT size=3D2><B=20
style=3D"mso-bidi-font-weight: normal"><SPAN style=3D"FONT-FAMILY: =
Arial">Niente=20
speranza!<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; =
</SPAN></SPAN></B><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">di Andrea<B style=3D"mso-bidi-font-weight: =
normal">=20
<o:p></o:p></B></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial"></SPAN></FONT>&nbsp;</DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Il nostro rientro nella Striscia di Gaza =
-dopo tre=20
settimane di sospensione della presenza- =E8 stato piuttosto traumatico; =
la=20
durezza di questa realt=E0 si dimentica facilmente stando in Italia, la=20
quotidianit=E0 di questa occupazione diventa un ricordo, fresco ma allo =
stesso=20
tempo lontano. <o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Ritroviamo la gente del villaggio, i nostri =
amici.=20
Sono contenti di rivederci e di sapere che ricominceremo ad essere =
vicini di=20
casa. Sanno meglio di noi che la nostra presenza qua non cambier=E0 =
niente, non=20
scaccer=E0 l'esercito, non fermer=E0 le azioni militari. Ma credo che =
per loro=20
vedere che non li abbandoniamo e che nonostante tutto abbiamo deciso di=20
condividere questa situazione, sia motivo di gioia e di speranza. Almeno =
sanno=20
che qualcuno in Italia sapr=E0 cosa succede qua attraverso i nostri =
occhi e la=20
nostra vita, sanno che tutti i volontari passati in questi mesi cercano =
di=20
lavorare e di essere attivi nella nostra societ=E0, insomma si rendono =
contro che=20
a qualcuno interessa la sofferenza di questa gente, che non tutto passa=20
nell'indifferenza del mondo. <o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Ma li troviamo anche tristi, provati, =
stanchi. I. ci=20
sintetizza efficacemente questo momento, dicendo che dopo l'elezione di =
Sharon e=20
con la guerra in Iraq ormai alle porte le cose qua non potranno che =
peggiorare.=20
=C8 peggio del '48, quando centinaia di migliaia di palestinesi hanno =
perso la=20
loro casa e la loro terra. Noi la chiamiamo "nakhba", la catastrofe, e =
lo=20
ricordiamo come il momento pi=F9 terribile del popolo palestinese. Ma =
ora =E8=20
peggio. Nel '48 la gente ha perso tutto, =E8 stata costretta a emigrare =
in altre=20
terre, i villaggi sono stati rasi al suolo; ma c'era ancora la speranza. =

Speranza di ritornare a casa, speranza che tutto questo sarebbe durato =
poco=20
tempo. Speranza di ricostruire prima o poi quello che era stato =
distrutto.=20
Adesso tutto questo non c'=E8 pi=F9. Tutti si rendono conto che questa =
situazione,=20
insostenibile umanamente e psicologicamente, =E8 destinata a continuare =
per molto=20
tempo, che una soluzione non si avr=E0 tra breve. Perch=E9 il mondo sta =
a guardare,=20
tutti sanno cosa succede ma niente cambia, nessuno alza la voce contro =
il=20
governo israeliano. Non c'=E8 pi=F9 =
speranza.<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">E ce ne rendiamo conto in fretta anche noi. =
Ci=20
rechiamo al check point di Tufah, unico accesso alla zona di al-Mawasi =
che si=20
trova all'interno del blocco di insediamenti<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>a ridosso di Khan Yunis e =
Rafah, e che=20
occupa tutta la fascia costiera del sud della striscia. Al-Mawasi =E8 =
abitata da=20
palestinesi, che quindi oltre ad essere nella Striscia di Gaza, sono =
anche=20
dentro l'insediamento israeliano all'interno della striscia. Una =
prigione nella=20
prigione. Gli ottomila palestinesi che ci vivono sono sottoposti a =
condizioni=20
durissime; la politica israeliana =E8 quella di convincerli ad andarsene =

spontaneamente, rendendo impossibile una vita normale. Ed infatti: se =
esci dal=20
check point, per andare in ospedale, o a scuola, o al lavoro, poi =E8=20
difficilissimo rientrare. Se vuoi accedere alle due cliniche all'interno =
devi=20
passare altri posti di blocco, le umiliazioni, le perquisizioni, i=20
maltrattamenti sono all'ordine del giorno, secondo testimonianze di chi =
ci vive.=20
Nemmeno le grosse agenzie umanitarie hanno vita facile: la settimana =
scorsa un=20
medico di MSF (Medici senza Frontiere) =E8 stato malmenato dai soldati =
mentre=20
tentava di ottenere l'autorizzazione per entrare ad al-Mawasi. Sia MSF =
che=20
addirittura la Croce Rossa Internazionale, per accedere alla zona devono =

chiedere il permesso due giorni prima al comando dell'esercito, =
aspettare ore=20
per le autorizzazioni necessarie, poi arrivare al check point e =
negoziare=20
nuovamente coi soldati che negano l'accesso. =C8 la prima guerra in cui =
vedo che=20
le agenzie umanitarie non hanno libert=E0 di movimento e non vengono =
tenute in=20
nessuna considerazione dalle autorit=E0. =C8 la prima volta che vedo =
il<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>governo di un paese che si =
considera=20
democratico (e che tutto il mondo occidentale considera tale) negare =
alla=20
popolazione civile quei diritti basilari e minimi contemplati nelle =
convenzioni=20
internazionali. <o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Assistiamo, impotenti, alla battaglia =
quotidiana che=20
la gente =E8 costretta a combattere per tornare alle proprie case; =
l'attesa, poi=20
il megafono che chiama cinque persone, queste che si avviano verso le =
torrette.=20
Qualcuno passa, qualcuno viene rispedito indietro. Pazienza, si =
riprover=E0 il=20
giorno dopo. Alcuni lo fanno per settimane. Un signore ci dice di essere =
appena=20
stato mandato indietro, ci chiede di andare di nuovo insieme cos=EC noi =
possiamo=20
parlare coi soldati. Accettiamo, poco fiduciosi per via delle esperienze =

passate, ma qualcun altro ci blocca. Dice che se i soldati si arrabbiano =
con noi=20
-cosa molto probabile- poi chiudono e non passa pi=F9 nessuno. =C8 =
giusto, decidiamo=20
di non andare. Siamo combattuti tra la voglia di essere utili alla gente =
e di=20
vedere in faccia questi soldatini, e la consapevolezza che non dobbiamo =
fare le=20
cose per sentirci noi a posto con la coscienza. Tante volte bisogna =
mandare gi=F9=20
dei rospi e accettare la nostra inutilit=E0, altrimenti si rischia per =
niente<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>si crea solo danno alla=20
gente.<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Restiamo ancora un'oretta, per parlare con =
queste=20
persone, un ragazzo =E8 stato dimesso dall'ospedale e cerca di tornare a =
casa, ma=20
=E8 stato rispedito indietro. Un altro ha moglie e figli dall'altra =
parte, e anche=20
lui non pu=F2 passare. Pare ci sia un nuovo regolamento: le persone =
sotto i 35=20
anni non possono pi=F9 entrare ad =
al-Mawasi.<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Ce ne andiamo. =
<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Incontreremo poi a Gaza Heder Abdel Shafi, =
politico=20
saggio e illuminato del mondo palestinese, il quale ci ringrazia dei =
nostri=20
sforzi, della nostra presenza, ma ci ricorda che la nostra vera lotta =
=E8 in=20
Italia, con il nostro governo. <I style=3D"mso-bidi-font-style: =
normal">"Voi siete=20
una democrazia, quello che succede qua =E8 contro i principi fondanti =
del vostro=20
paese, il vostro governo deve fare qualcosa"</I>. Ha ragione, in teoria. =
In=20
pratica forse non si rende conto di quanto le nostre democrazie siano =
fragili e=20
interessate soprattutto a se stesse e al proprio benessere. Ma=20
proveremo.<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Mentre siamo a Gaza ci giunge la notizia =
che un'auto=20
bomba =E8 esplosa al check point vicino a casa nostra, quello che di =
fatto taglia=20
a met=E0 la Striscia di Gaza da nord a sud. Dobbiamo dormire a Gaza, =
poich=E9 casa=20
nostra =E8 proprio mezzo chilometro dalla parte sud del check=20
point.<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">Tre palestinesi si sono lanciati con la =
macchina=20
carica di esplosivo contro un tank israeliano, sono morti solo loro. =
L'attentato=20
=E8 rivendicato dalla Jihad islamica. La gente =E8 sconcertata, =
considera una pazzia=20
- giustamente - quello che =E8 successo. Un'azione che non poteva che =
finire cos=EC,=20
senza nessuna speranza di "successo".<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">=C8 un altro sintomo del deterioramento =
della societ=E0=20
della psicologia delle persone. Non si ragiona pi=F9. Mi vengono in =
mente tutti=20
quei ragazzini di 20 anni che mi hanno detto spesso che =E8 meglio =
morire che=20
vivere cos=EC. Siccome il suicidio, nella cultura locale, porta infamia =
e disonore=20
a tutta la famiglia, tanto vale suicidarsi contro gli israeliani, almeno =
si=20
diventa eroi. E alle famiglie arrivano anche i soldi in premio dalle=20
organizzazioni fondamentaliste islamiche.<o:p></o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT =
size=3D2><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial"><o:p>&nbsp;</o:p></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: center" align=3Dcenter><FONT =
size=3D2><B=20
style=3D"mso-bidi-font-weight: normal"><SPAN style=3D"FONT-FAMILY: =
Arial"><A=20
href=3D"http://www.operazionecolomba.org">www.operazionecolomba.org</A><o=
:p></o:p></SPAN></B></FONT></DIV></FONT></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>=


------=_NextPart_000_00F7_01C2D35D.7D176660--