Autore: clochard Data: Oggetto: [Cerchio] nn contenti!!!
La linea: più rigore nei confronti dei professionisti della piazza
Sull'emergenza dovuta alle numerose manifestazioni dei disoccupati che nei
giorni scorsi hanno paralizzato la città, «sono state individuate linee di
intesa che saranno discusse e varate, previo approfondimento, nel prossimo
comitato di venerdì 14 febbraio». Questo è quanto trapela in prefettura. Ma
nel corso della discussione durata poco più di quaranta minuti si sono
succedute alcune valutazioni che meritano attenzione.
Quella della riduzione ad un corteo al giorno non è l'unica pista alla quale
il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza sta lavorando. Ci sono
altre idee sul tappeto, nel tentativo di cercare di regolamentare la
protesta dei disoccupati. Istituzioni, forze dell'ordine e sindacati hanno
soprattutto riflettuto sulla necessità di impedire, fermo restando il
diritto alla protesta, la paralisi in città.
Si è passato statisticamente in rassegna l'ultimo periodo, ragionando sulle
cifre relative alle manifestazioni realizzate nel corso degli ultimi quattro
mesi. E in particolare si è focalizzata l'attenzione sui cortei spontanei,
vale a dire su quel genere di protesta per il quale i gruppi di senzalavoro
non chiedono specifica autorizzazione alla questura. Un genere di protesta
assai diffuso in città, come più volte ha rimarcato la prefettura, e di
fronte al quale nel prossimo futuro potrebbe registrarsi un regime più
severo.
Da più parti, infatti, sarebbe stato chiesto di mantenere posizioni più
ferme. In parole molto povere: per scoraggiare eventi come le ripetute
occupazioni avvenute nei giorni scorsi al museo nazionale archeologico, in
cattedrale e alla stazione ferroviaria di Napoli centrale, il comitato
provinciale per l'ordine e la sicurezza potrebbe maturare l'orientamento di
non offrire più mediazioni per il raggiungimento di tavoli istituzionali.
A riguardo sia sufficiente ricordare l'ultimo episodio, quando dopo due
giorni di occupazione i disoccupati hanno lasciato il Duomo soltanto dopo la
mediazione offerta dal questore Malvano e dal cardinale Giordano per
ottenere ai senzalavoro un nuovo incontro con il sottosegretario Viespoli e
gli assessori al ramo.
Niente più mediazioni, dunque. E la valutazione comincia a registrare un
diffuso consenso. Ma che cosa accadrà quando ci si troverà ad affrontare in
maniera operativa quel genere di proteste? Ci si chiede. Quali margini
potranno avere le forze dell'ordine, nel tentativo di riportare la calma? Su
queste domande si è fermata la discussione del comitato per l'ordine e la
sicurezza. Le regole vanno osservate. E se è vero che per manifestazioni
analoghe dei lavoratori possono valere le precettazioni, di fronte ai
disoccupati che non vorranno rispettare quelle norme cosa si potrà mettere
in campo? Per le risposte bisognerà aspettare venerdì.
cor.cas.