[Cm-milano] 13 febbraio 2003 parte I

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Szerző: Stefania Garibaldi
Dátum:  
Tárgy: [Cm-milano] 13 febbraio 2003 parte I
grazie per la disponibilità. questa è la prima parte...



ACCENDI LA PACE

GIOVEDì 13 FEBBRAIO, ore 22, Piazza della Scala
o ovunque tu sia

Questa è la presentazione di un progetto, di un sogno partito da due 
semplici esseri umani, semplicemente per amore d’altri esseri umani. Sono 
parole che non appartengono a nessuna associazione, a nessun partito, a 
nessuna religione, ma sono di tutti e aperte a tutti     INDISCRIMINATAMENTE


La situazione che si sta creando in questi giorni, è forse più grande di
noi, ma noi scriviamo con la convinzione che nulla è più forte dell’uomo
stesso, della sua innata umanità.
Ci sono persone che hanno grosse responsabilità, responsabilità che hanno
accettato di sgravare dalle nostre spalle per farsene carico, persone a cui
noi abbiamo affidato il compito di prendere delle decisioni tramite elezioni
democratiche.
Ci sono persone che si sono prese il potere con la forza, credendo di fare
un affare, e si sono trovati, nel pacchetto, anche responsabilità che non
sanno o che non hanno semplicemente voglia di gestire.
Ci sono persone che hanno lottato per arrivare al potere e hanno perso, e
sanno solo fare critiche di pura presa di posizione, senza ascoltare bene il
cuore di chi comunque ha creduto in loro.
Ci sono persone che si possono definire solo pazze.
Ci sono stati molti grandi uomini che si sono alzati per la pace e, forse,
oggi dobbiamo assumerci noi la responsabilità.
Poi ci sono gli altri, quelli che la storia e la politica non la fanno di
mestiere, che forse per questo le responsabilità le sentono abbandonate ad
altri.
E quegli altri siamo noi, e quegli altri siete voi e nessuno si deve sentire
una parte inutile, nel dare un contributo in un momento in cui altri stanno
decidendo per la vita o per la morte.
Guardare le cose grandi da stordimento. Le responsabilità di cui parliamo
non sono solo quelle nei confronti dell’umanità intera, ma anche
semplicemente quelle nei confronti delle persone accanto a noi. Desiderare
di proteggere ciò a cui noi teniamo di più al mondo, è l’inizio di un’idea:
LA VITA E’ L’UNICO VALORE ASSOLUTO!
“Il messaggio più semplice e supremo è l’amore. Dobbiamo amare non per
essere amati, ma per permettere alle altre persone a loro volta di sentirsi
amati e d’amare. In questo modo possiamo creare fili d’amore da tessere in
reti che si dipanino attraverso la storia. Forse questo è il modo per
contrastare l’orribile brutalità di oggi”. (Johan Galtung)
Nessuno ci può dire che siamo esclusi dal gioco perché siamo noi la
maggioranza dei giocatori!
“Per percorrere la strada della pace le masse devono essere molto forti.
Questo significa che devono essere sagge, è pericoloso permettere a una
manciata di specialisti, isolati dalle masse, di determinare la politica. In
un’epoca come la nostra, con la crescente possibilità di accedere a un
numero di informazioni senza precedenti, è difficile ingannare le persone,
che ora hanno ampie possibilità di dimostrare la propria saggezza sostenendo
la non violenza”. (Daisaku Ikeda)
Combattiamo con l’amore e il dialogo contro l’autodistruzione di noi stessi.
In queste ore la rabbia e la collera si stanno impossessando dei nostri
leader, diciamo basta. Non lasciamo in eredità il nostro silenzio. Diciamo
NO alla guerra.
Perché ogni volta che il genere umano ne chiude una, dice “MAI PIU”!
Perché ogni volta che il genere umano ci ricasca dice “E’ GIUSTA! E DURERA’
POCO”!
Noi non ci lasceremo sviare da chi trova nella guerra una risoluzione
necessaria per non avere più tragedie, chi vede nella guerra e nel
sacrificio della propria vita l’estremo atto eroico.
Si è detto che una delle cause che ha portato a gravi tragedie nella nostra
storia recente sia stata la reticenza all’azione necessaria unita
all’inettitudine, riguardo la sfera politica, dei pacifisti.
QUALE TRAGEDIA PUO’ FARE UN ESSERE UMANO CHE CREDE NELLA NON VIOLENZA E CHE
AMA INCONDIZIONATAMENTE LA VITA?
L’unica cosa veramente tragica che può fare è il non fare nulla.
Negli ultimi due anni si sono susseguiti eventi che ci hanno terrorizzato,
spaventato e arrabbiato, ma non dimentichiamoci che giustizia non è uguale a
vendetta!
Noi non vogliamo appartenere ad una generazione che non ha fatto e detto
niente, lasciando accadere queste tragedie. Noi non vogliamo convivere con
il peso del rimorso di una storia di sangue sulle spalle.
Prendiamoci un minuto per guardarci negli occhi e riscoprirci uguali, con le
stesse paure e con le stesse speranze.
Il 14 febbraio 2003 potrebbe trasformarsi nel giorno più brutto della
storia: il giorno in cui l’uomo ha perso. Il nostro è un appello di unione
per tutte le persone che almeno una volta nella vita, guardando negli occhi
qualcun altro, abbiano sentito amore. Non vogliamo portare avanti
convinzioni religiose, politiche, né tanto meno razziali, l’unica cosa in
cui crediamo veramente è nell’uomo, nella sua ragione. Una persona può
cambiare il mondo, noi non miriamo a questo, miriamo a trovarci tutti uniti
sotto un unico cielo, con molte luci per accendere la fiamma della pace. Per
accendere la fiamma che arde nei nostri cuori. Per accendere la speranza di
un’alba di felicità. Forse siamo due irriducibili ottimiste, ma come diceva
Gandhi “il mio ottimismo riposa sulla fede nelle infinite possibilità
dell’individuo di sviluppare la nonviolenza”.
Chiediamo ad ognuno di voi di aiutarci. Ognuno faccia uno sforzo per dire a
tutti di quest’evento, diamo il via all’onda della pace. Abbiamo bisogno di
tutti i vostri cuori per dirlo e farlo sapere a tutti, diamo a tutti la
possibilità di esprimere la propria opinione. Un minuto, è questo che
chiediamo per giovedì sera. Saremo in molti in piazza della Scala, ma anche
nelle vostre strade, sotto casa, scendiamo insieme con una candela, una
torcia, un accendino, alle 22 accendiamo la nostra vita, accendiamo una luce
per dire Sì alla vita.








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