[NuovoLaboratorio] una domanda e un testo

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Autor: Paola Manduca
Datum:  
Betreff: [NuovoLaboratorio] una domanda e un testo
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1- DEI TRENI????passate per favore voi (gianni, norma) la info alla
lista del coordinamento genovese, io vado via domattina e non so
quando mi potro connettere

2- contributo che se serve si puo usare, l'avevamo preparata per
l'assemblea, ma una componente non voleva che si presentasse come
esito della medesima, quindi ve la mandiamo per info
ciao
pm

ASSEMBLEA CITTADINA: GENOVA, SALA ROSSA PALAZZO TURSI
8 FEBBRAIO 2003

NO PREVENTIVO ALLA GUERRA PREVENTIVA
E' lo slogan che un milione di persone ha pronunciato a Firenze il 9 
novembre 2002.
Siamo in guerra, essendo già i soldati italiani in missione di guerra 
in Afghanistan, avendo concesso il nostro governo l'uso delle basi e 
dello spazio aereo per la guerra contro l'Iraq, in deroga all'art.11 
della Costituzione, essendo già scattato il black-out televisivo 
sulle proteste ed avendo il Presidente del Consiglio Berlusconi 
affermato che la maggioranza del popolo italiano (l'80% dei cittadini 
secondo i recenti sondaggi) è "senza testa" perché contrario alla 
guerra.
Noi cittadini genovesi saremo a Roma il 15 febbraio, per manifestare 
la nostra opposizione alla guerra, come faranno nello stesso giorno i 
cittadini di 53 Paesi, inclusi gli USA.
    Questa guerra, preparata dal governo degli Stati Uniti 
d'America con il supporto dei governi di diversi Paesi europei, è in 
contrasto con la volontà di pace espressa dai cittadini dei vari 
Stati.
Questa è una guerra colonialista ed imperialista, che rappresenta 
l'escalation di una politica aggressiva economica e sociale, imposta 
a tutto il mondo attraverso le decisioni del Fondo Monetario 
Internazionale e degli accordi commerciali forzati (GATT - NAFTA - 
TRIM).
    Per contrastare questa guerra si stanno mobilitando i popoli 
di tanti Stati del mondo. Occorre impedire la catastrofe annunciata: 
500.000 morti e feriti, 2 milioni di profughi, circa 9 milioni di 
persone senza acqua potabile in caso di attacco all'Iraq, secondo un 
rapporto delle Nazioni Unite.
    Noi proviamo a fermare questa strage programmata , 
manifestando a Roma il 15 febbraio, facendo pressione sui governi 
locali e su quello centrale, affinchè si dichiarino contro la guerra, 
ed aderendo con i mille gesti dell'opposizione e della resistenza 
pacifica che ognuno di noi da solo e collettivamente può fare.




NOTE


- FMI: sigla del Fondo Monetario Internazionale, organizzazione
intergovernativa collegata alle Nazioni Unite come "istituto
specializzato", costituita a Washington nel 1945, allo scopo di
promuovere la cooperazione internazionale in campo monetario e lo
sviluppo equilibrato del commercio mondiale.

- GATT: sigla del General Agreement on Tariffs and Trade = Accordo
generale sulle tariffe ed il commercio, organizzazione internazionale
intergovernativa per la cooperazione economica, nata nel 1947.

- NAFTA: sigla del North American Free Trade Agreement = Accordo
nordamericano per il libero commercio, accordo di libero scambio tra
Canada, Messico e Stati Uniti, concluso sotto la presidenza Bush nel
1992.
TRIM: sigla di Trade-Related Investment Measures = Misure di
investimento relative al commercio.





Testo preparato da Paola Manduca e Nicolò Bonacasa





DOCUMENTO SULLA POLITICA ESTERA DEGLI STATI UNITI
Dal quotidiano francese "Le Monde", 8 febbraio 2003 pag.4


Colin Powell vuole "rimodellare la regione"

"E' possibile che un successo in Iraq possa rimodellare
fondamentalmente questa regione in maniera fortemente positiva, che
faccia progredire gli interessi americani, particolarmente se, sulla
scia di questo conflitto, noi siamo anche capaci di realizzare
progressi per la pace in Medio Oriente", ha dichiarato, giovedì 6
febbraio, il segretario di Stato americano, Colin Powell, davanti
alla commissione affari esteri del Senato. "Non dovremo più
preoccuparci delle armi di distruzione di massa dell'Iraq. Avremo un
Iraq diverso, in cui le ricchezze, il petrolio, saranno utilizzati a
fini costruttivi, non distruttivi", ha assicurato. Il capo della
diplomazia americana ha associato i cambiamenti in Iraq agli
accresciuti sforzi per risolvere il conflitto israelo-palestinese,
indicando che Washington vorrebbe rilanciare il progetto del "foglio
di via". (AFP)


Traduzione di Nicolò Bonacasa

--
Paola Manduca
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TRENI????passate per favore voi (gianni, norma) la info alla lista del
coordinamento genovese, io vado via domattina e non so quando mi potro
connettere</font></div>
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<div><font face="Arial" size="+3" color="#000000">2- contributo che se
serve si puo usare, l'avevamo preparata per l'assemblea, ma una
componente non voleva che si presentasse come esito della medesima,
quindi ve la mandiamo per info</font></div>
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<div><font face="Arial" size="+3" color="#000000">ASSEMBLEA CITTADINA:
GENOVA, SALA ROSSA PALAZZO TURSI<br>
8 FEBBRAIO 2003<br>
<br>
NO PREVENTIVO ALLA GUERRA PREVENTIVA<br>
</font><font face="Arial" size="+2" color="#000000">E' lo slogan che
un milione di persone ha pronunciato a Firenze il 9 novembre 2002.<br>
Siamo in guerra, essendo già i soldati italiani in missione di
guerra in Afghanistan, avendo concesso il nostro governo l'uso delle
basi e dello spazio aereo per la guerra contro l'Iraq, in deroga
all'art.11 della Costituzione, essendo già scattato il black-out
televisivo sulle proteste ed avendo il Presidente del Consiglio
Berlusconi affermato che la maggioranza del popolo italiano (l'80% dei
cittadini secondo i recenti sondaggi) è "senza testa"
perché contrario alla guerra.<br>
Noi cittadini genovesi saremo a Roma il 15 febbraio, per manifestare
la nostra opposizione alla guerra, come faranno nello stesso giorno i
cittadini di 53 Paesi, inclusi gli USA.<br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp; </x-tab>Questa guerra, preparata dal governo degli
Stati Uniti d'America con il supporto dei governi di diversi Paesi
europei, è in contrasto con la volontà di pace espressa dai
cittadini dei vari Stati.<br>
Questa è una guerra colonialista ed imperialista, che rappresenta
l'escalation di una politica aggressiva economica e sociale, imposta a
tutto il mondo attraverso le decisioni del Fondo Monetario
Internazionale e degli accordi commerciali forzati (GATT - NAFTA -
TRIM).<br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; </x-tab>Per
contrastare questa guerra si stanno mobilitando i popoli di tanti
Stati del mondo. Occorre impedire la catastrofe annunciata: 500.000
morti e feriti, 2 milioni di profughi, circa 9 milioni di persone
senza acqua potabile in caso di attacco all'Iraq, secondo un rapporto
delle Nazioni Unite.<br>
<x-tab>&nbsp; </x-tab>Noi proviamo a fermare questa strage programmata
, manifestando a Roma il 15 febbraio, facendo pressione sui governi
locali e su quello centrale, affinchè si dichiarino contro la
guerra, ed aderendo con i mille gesti dell'opposizione e della
resistenza pacifica che ognuno di noi da solo e collettivamente può
fare.<br>
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</font><font face="Arial" size="+3" color="#000000">NOTE<br>
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</font><font face="Arial" size="+2" color="#000000">-<u> FMI</u>:
sigla del Fondo Monetario Internazionale, organizzazione
intergovernativa collegata alle Nazioni Unite come "istituto
specializzato", costituita a Washington nel 1945, allo scopo di
promuovere la cooperazione internazionale in campo monetario e lo
sviluppo equilibrato del commercio mondiale.<br>
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-<u> GATT</u>: sigla del General Agreement on Tariffs and Trade =
Accordo generale sulle tariffe ed il commercio, organizzazione
internazionale intergovernativa per la cooperazione economica, nata
nel 1947.<br>
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-<u> NAFTA</u>: sigla del North American Free Trade Agreement =
Accordo nordamericano per il libero commercio, accordo di libero
scambio tra Canada, Messico e Stati Uniti, concluso sotto la
presidenza Bush nel 1992.<br>
TRIM: sigla di Trade-Related Investment Measures = Misure di
investimento relative al commercio.<br>
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Testo preparato da Paola Manduca e Nicolò Bonacasa<br>
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POLITICA ESTERA DEGLI STATI UNITI<br>
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francese "Le Monde", 8 febbraio 2003 pag.4<br>
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</font><font face="Arial" size="+3" color="#000000">Colin Powell vuole
"rimodellare la regione"<br>
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</font><font face="Arial" size="+2" color="#000000">"E' possibile
che un successo in Iraq possa rimodellare fondamentalmente questa
regione in maniera fortemente positiva, che faccia progredire gli
interessi americani, particolarmente se, sulla scia di questo
conflitto, noi siamo anche capaci di realizzare progressi per la pace
in Medio Oriente", ha dichiarato, giovedì 6 febbraio, il
segretario di Stato americano, Colin Powell, davanti alla commissione
affari esteri del Senato. "Non dovremo più preoccuparci delle
armi di distruzione di massa dell'Iraq. Avremo un Iraq diverso, in cui
le ricchezze, il petrolio, saranno utilizzati a fini costruttivi, non
distruttivi", ha assicurato. Il capo della diplomazia americana
ha associato i cambiamenti in Iraq agli accresciuti sforzi per
risolvere il conflitto israelo-palestinese, indicando che Washington
vorrebbe rilanciare il progetto del "foglio di via".
(AFP)</font></div>
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Traduzione di Nicolò Bonacasa</font><br>
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