[NuovoLaboratorio] Bowling for Columbine a palmaro

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Aihe: [NuovoLaboratorio] Bowling for Columbine a palmaro
prosegue la rassegna di film per la pace organizzata dal cinema di
plamaro e dal social forum del ponente genovese.

giovedi 13 febbraio ore 12 cinema di Palmaro costo 3,5 euro

Bowling for Columbine

Origine USA Regia Michael Moore (www.michaelmoore.com)
Sceneggiatura e dialoghi Michael Moore
Fotografia Michael Mcdonough; Brian Danitz
Montaggio Kurt Engfehr Musica Jeff Gibbs

Produzione Salter Street Films / Dog Eat Dog Films
Durata 120 minuti
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27 Aprile 1999: la strage della Columbine school a Littleton, in
Colorado. Dopo aver trascorso la mattina a giocare a bowling (di qui
il titolo), due adolescenti entrarono nella loro scuola e
cominciarono a sparare all'impazzata, uccidendo 12 compagni e un
insegnante. Lo stesso giorno Clinton ordinava di riversare un inferno
di bombe sul Kosovo e al termine di quello stesso anno, come di
routine, gli Stati Uniti avrebbero contato pi=F9 di 11.000 morti per
colpi di arma da fuoco. Da questo affresco parte Bowling for
Columbine, indagine sulla fascinazione degli americani per pistole e
fucili e sulle contraddizioni di un paese che, per paura della
violenza, si arma sempre pi=F9.

L'autore e la mente di tutto il film, il regista e scrittore Michael
Moore (www.michaelmoore.com), fisicamente =E8 quasi una caricatura:
un'enorme massa di chili, perlopi=F9 grassi, e una faccia da fumetto,
cui aggiunge un comico cappellino da baseball sempre in testa. Mette
in scena s=E9 stesso, Moore, e si porta in giro per gli Stati Uniti,
attraverso le periferie degradate dalla disoccupazione, le ordinate e
'medie' zone residenziali, per capire dove nascono le stragi come
quelle di Columbine e una tale psicosi collettiva da violenza urbana.
Mostra gli amici di Timothy Mc Veigh, il bombarolo di Oklahoma City,
ma anche normali passanti che interroga con domande provocatorie
sull'autodifesa. Dalle risposte viene a galla la paura americana per
i neri e le altre minoranze 'violente', l'idea paranoica di un
passato storico bagnato di sangue ("E la Germania post-nazista e
l'Inghilterra post-coloniale, allora ?" Si chiede Moore), la
demonizzazione demente delle rockstars e al contempo l'opposizione ad
ogni limitazione del florido commercio di munizioni, acquistabili in
ogni grande magazzino.

Il risultato =E8 esilarante e inquietante, quando si osservano fenomeni
come la milizia autonoma del Michigan, gruppi di bianchi armati fino
ai denti per difendersi da chiss=E0 quale minaccia. E nell'indagine su
cause ed effetti del culto-paranoia delle armi nella societ=E0
statunitense c'=E8 spazio anche per riflessioni sul (non) Welfare state
americano, sui colpi di stato e sui gruppi terroristici che la Casa
Bianca ha finanziato ed appoggiato (scorrono le immagini di Pinochet,
Noriega e Bin Laden).

Pur trattandosi di un documentario, Bowling for Columbine ha un
finale che =E8 un capolavoro drammaturgico e che vale la pena svelare:
l'incontro faccia a faccia con Charlton Heston, presidente della
National Rifle Association, l'organo che, finanziato da potenti
lobbies di produttori di armi, ne promuove la diffusione domestica.
Moore, cartone animato un po' deforme, si fa serio, mostrando al mito
hollywoodiano la foto di una delle bambine uccise a Flint (da un
coetaneo di sei anni che aveva preso la pistola allo zio) e gli
domanda di ritrattare il suo impegno nella promozione della cultura
delle armi. In risposta, Heston si appella al secondo emendamento
della costituzione americana per ribadire il diritto di ogni
cittadino a possedere armi cariche a casa e su di s=E9 (un po' come il
Ku Klux Klan si appella al 1=B0 emendamento - quello sulla libert=E0
d'espressione - per giustificare la propria ideologia), poi si alza
e, con passo lento, se ne va. Improvvisamente, scopriamo che l'icona
americana =E8 vecchia, malata e, come un animale ferito, ha paura.

Nell'89 era uscito in Italia un altro documentario di Moore, Roger &
me. Roger era Roger B.Smith, grande capo della General Motors, la pi=F9
grande ditta automobilistica del mondo, che in quell'anno (chi ci
ricorda?) aveva chiuso 11 stabilimenti, provocando 30.000 disoccupati
nella sola Flint, citt=E0 natale di Moore. Bowling for Columbine =E8, per
ammissione dello stesso autore, il suo film pi=F9 coraggioso e
provocatorio. A tratti esilarante e genialoide eppure con un
obiettivo ed un metodo d'indagine sociale che sono un pugno nello
stomaco per la coscienza di un paese, ha ottenuto non a caso sia il
premio del pubblico al Festival di Toronto che il prestigioso premio
della giuria del 55=B0 Festival di Cannes.