[Lecce-sf] Gino Strada: Le Colombe e i Lupi Ne'-Ne' - polemi…

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Aihe: [Lecce-sf] Gino Strada: Le Colombe e i Lupi Ne'-Ne' - polemica sul "Corriere"
>-- Messaggio originale --
>Date: Fri, 07 Feb 2003 15:02:21 +0100
>To: news@???
>From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@???>
>Subject: Gino Strada: Le Colombe e i Lupi Ne'-Ne' - polemica sul
> "Corriere"
>
>
>
>Fonte: Il Corriere della Sera 7 febbraio 2003
>
>LE COLOMBE E I LUPI NE'-NE'
>
>LA DISCUSSIONE
>
>Ne' un soldo Ne' un uomo
>Di Gino Strada
>
>La mattina presto abbiamo l'abitudine, qui nell'ospedale di Emergency a


>Kabul, di dare una occhiata ai titoli dei quotidiani su Internet. Dalla


>prima riga dell'editoriale del Corriere del 2 febbraio vengo a sapere di=


>
>essere un Signor Ne'-Ne', neologismo coniato dal Signor Francesco Merlo

nel
>
>commentare la dichiarazione di Armando Cossutta di non essere "ne' con


>Saddam ne' con la guerra". *Chirurgo di guerra, fondatore di Emergency
>
>Cosi', additato come Signor Ne'-Ne', ho cercato di capire meglio chi son=

o
>e
>come la penso leggendo il resto dell'articolo. Dopo poche righe ho scope=

rto
>
>- e mi ha sorpreso - di essere una "scoria del pacifismo", una "serpe",


>anzi un "lupo", di piu', una astuta "volpe". Mancavano il dobermann, il


>grizzly e lo squalo bianco, ma mi sono preoccupato lo stesso, specie dop=

o
>
>aver saputo, qualche riga piu' sotto, di essere uno che "solletica il "m=

e
>
>ne frego" irresponsabile, il qualunquismo". Perbacco, mi sono detto, o


>qualcosa di simile. Se ha ragione il Signor Merlo sono davvero in una
>brutta situazione. Cosi' ho deciso di verificare se la penso davvero com=

e
>
>il Signor Ne'-Ne'.
>"Ne' con lo Stato ne' con le Br": no, qui il signor Merlo si sbaglia. Da=


>
>sempre odio il terrorismo, sono stato contro le Br e per lo Stato. Lo sa=

rei
>
>ancora oggi, in un momento in cui mi sembra che lo Stato italiano e le

sue
>
>istituzioni siano orientati in direzioni che non apprezzo. Rincuorato da=

l
>
>non essere almeno quel tipo di Signor Ne'-Ne', ho continuato la lettura.=


>"Ne' con la Resistenza ne' col fascismo": anche qui - ma come e' possibi=

le?
>
>- il Signor Merlo si sbaglia. Io sono sempre stato antifascista e ho un


>grande rispetto, e anche una grande passione, per lo spirito della
>Resistenza che ha portato, tra l'altro, ad elaborare la Costituzione del=


>
>mio Paese. E sono talmente attaccato a quei valori e alla Costituzione,

che
>
>mi ha indignato il vedere che vari governi italiani - di centrosinistra

e
>
>di centrodestra - hanno in passato deciso di portare il mio Paese in gue=

rra
>
>votando contro la nostra Costituzione, che sento anche mia.
>"Ne' con Hitler ne' con gli ebrei": come va giu' pesante, Signor Merlo.

Io
>
>sono nato dopo la Seconda guerra mondiale, non ho ricordi diretti ma ho


>ascoltato storie, letto libri, visitato luoghi. Mi e' capitato di piange=

re
>
>sui luoghi dell'Olocausto - tra le tragedie piu' grandi nella storia
>dell'uomo - come mi e' successo anni dopo visitando Ground Zero, e in al=

tri
>
>luoghi a Lei sconosciuti. Non sono mai stato dalla parte di Hitler - in


>questo concordo - ma sto, per motivi che le sarebbero incomprensibili,


>dalla parte delle vittime. Dalla parte degli ebrei e di tutti gli altri


>massacrati con loro dalla follia nazista. Per le stesse ragioni sto dall=

a
>
>parte delle vittime del terrorismo. E della guerra, Signor Merlo, che e'=


>la
>piu' diffusa forma moderna di terrorismo.
>E' scandalizzato, Signor Merlo, da questa affermazione? Provi lei a trov=

are
>
>parola piu' adatta che "terrorismo" per descrivere una "attivita' umana"=


>-
>quale e' la guerra - che uccide e mutila e ferisce e annichilisce esseri=


>
>umani, il novanta per cento dei quali civili innocenti.
>Guerra a Saddam, l'anno scorso c'erano i Talebani e Osama, qualche altro=


>
>"mostro" e' gia' in fabbricazione. Avanti, alle armi, bombardiamo tutti,=


>
>per i prossimi cinquant'anni. Ogni volta, alla fine di una delle guerre


>contro i "mostri"... il mostro e' ancora li'. Mentre almeno il novanta

per
>
>cento delle vittime delle guerre sono civili. Povera gente, che si vede


>innaffiata di bombe perche' il suo Presidente, di solito, e' un dittator=

e
>
>in disgrazia che ha litigato con gli alleati di prima.
>"Effetti collaterali" vengono chiamate, non so se anche lei abbia usato


>quel termine. Spero di no. Perche' sono certo, Signor Merlo, che lei si


>indignerebbe, e soffrirebbe anche molto, nel sentire liquidare la morte

di
>
>suoi familiari sotto un bombardamento come "effetto collaterale".
>Novanta per cento di vittime civili: e' un dato statistico, Signor Merlo=

,
>
>come lei ben sa. Di tutte le guerre nell'ultimo mezzo secolo.
>Ero quasi sicuro, a questo punto, di non avere alcuna delle caratteristi=

che
>
>del Signor Ne'-Ne', e invece mi e' arrivata la mazzata: "Ne' un soldo ne=

'
>
>un uomo". Ebbene, lo ammetto pubblicamente, su questo punto sono un Sign=

or
>
>Ne'-Ne'. Credo infatti che l'Italia non dovrebbe fornire ne' un soldo ne=

'
>
>un uomo a nessuna guerra. Anzi credo che il Parlamento italiano dovrebbe=


>
>condannare la guerra - non dovrebbe essere difficile, la Costituzione la=


>
>"ripudia" - e starne rigorosamente fuori.
>Mi piacerebbe, glielo confesso Signor Merlo, che qualche membro del
>Parlamento presentasse una mozione proprio come l'ha suggerita lei: "ne'=


>un
>soldo ne' un uomo" per la guerra. Ci aggiungerei solo "e neppure una bas=

e
>
>aerea ne' un permesso di sorvolo". Vorrei l'Italia fuori dalla guerra,


>vorrei vedere etica e umanita', e senso di giustizia, nella classe polit=

ica
>
>italiana. Vorrei l'Italia fuori dalla barbarie.
>Forse vale la pena di parlare della barbarie, Signor Merlo.
>Nel 1996 Madeleine Albright, allora Ambasciatore Usa all'Onu prima di
>diventare Segretario di Stato, fu intervistata dalla televisione america=

na
>
>Cbs sull'embargo all'Iraq. "Abbiamo sentito che mezzo milione di bambini=


>
>sono morti in conseguenza all'embargo. Ne valeva la pena, era necessario=

?"
>
>chiede l'intervistatore.
>Risponde la Albright: "Penso che questa sia una scelta molto dura, ma la=


>
>posta in gioco... we think the price is worth it ". Pensiamo che per que=

lla
>
>posta ne sia valsa la pena.
>La barbarie, appunto. Vede, Signor Merlo, io credo che un cervello umano=


>
>normale, di fronte alla domanda "valeva la pena di ammazzare mezzo milio=

ne
>
>di bambini?" non possa rispondere "Si'".
>Se invece qualcuno lo fa, come ha fatto la Signora Albright, se risponde=


>
>"Si', ne e' valsa la pena", io le assicuro, Signor Merlo, di non aver pi=

u'
>
>bisogno di inventarmi mostri esotici con i quali guerreggiare: il mostro=


>e'
>gia' li' davanti ai miei occhi.
>E' stato talmente disumano quel progetto di distruzione dell'infanzia
>irachena che due responsabili dell'Onu si sono dimessi "per non essere


>complici di un genocidio". Cinquecentomila bambini sono stati uccisi in


>Iraq tra il 1991 e il 1998 a causa dell'embargo, come confermano rapport=

i
>
>dell'Onu, documenti accessibili a tutti.
>A proposito, di questo ha mai scritto nei suoi editoriali, Signor Merlo?=


>O
>crede anche lei che ne sia valsa la pena? In ogni caso, avendo confessat=

o
>
>di essere un Ne'-Ne', almeno su una questione, mi e' venuta anche qualch=

e
>
>curiosita'. Perche' vede, Signor Merlo, i suoi Ne'-Ne' sembrano un pugno=


>di
>fanatici furbastri, che hanno optato per "il modo peggiore, il piu'
>ipocrita di stare con Saddam".
>Anzitutto mi piacerebbe sapere quanti italiani sono dei Ne'-Ne'. Quanti

di
>
>noi sono contrari alla guerra all'Iraq, a quanti di noi fa schifo la
>prospettiva di un nuovo massacro per il petrolio, senza percio' essere


>sostenitori di Saddam Hussein? Perche' non ce lo dice, Signor Merlo? Lei=


>ha
>accesso alle fonti, lei e' l'informazione. A me, che sono semplicemente

un
>
>chirurgo, risulta che ben oltre i due terzi degli italiani sono contrari=


>
>alla guerra. A lei? Questo almeno potrebbe farcelo sapere, ci sarebbe
>utile, sapere quanti siamo.
>Invece no. Lei preferisce il dileggio, l'insulto; e la retorica: "E' ver=

o
>
>infatti che noi occidentali sappiamo che il pacifismo assoluto e' un'uto=

pia
>
>infantile, perche' la storia delle relazioni internazionali e' fatta di


>guerre, e le paci vanno difese con le armi perche' rappresentano la guer=

ra
>
>in riposo". Ma lei, Signor Merlo, e' sicuro di poter spendere concetti

di
>
>questo calibro a nome di "noi occidentali"? "Liberiamoci, dunque, del
>signor Ne'-Ne'. Per una volta, smascheriamolo "prima"". Ecco:
>smascheriamolo, andiamo a vedere il pericoloso filoterrorista nemico del=

la
>
>sicurezza mondiale che si cela sotto le sembianze di Rosy Bindi.
>Il che, nel codice di un certo giornalismo, significa di solito via libe=

ra
>
>all'insulto, alla menzogna, alla calunnia preventiva: smascheriamolo "pr=

ima".
>Mi spiace, Signor Merlo, e' troppo tardi.
>Gia' dal 15 febbraio, lei si accorgera' - ma in fondo lei lo sa gia', e'=


>
>che non le va di scriverlo, o a qualcuno non va che lei lo scriva - di


>quanti Ne'-Ne' ci sono in Italia e in Europa.
>Sa, Signor Merlo, ho l'impressione che il partito della guerra del petro=

lio
>
>- quello di Bush junior della Harken e di Bush papa' del Carlyle Group


>(dove stanno anche un po' di parenti stretti di Osama), quello di Dick


>Cheney della Halliburton, di Condoleezza della Chevron, di Rumsfeld dell=

a
>
>Occidental, il vertice della "grande democrazia americana" tanto per
>capirci - non passi un gran momento. Forse nemmeno gli amici "dell'amico=


>
>George" sono messi molto meglio. Vorrebbero portare l'Italia in guerra,


>un'altra volta, e la gente non ne vuol sapere. Imbavagliano l'informazio=

ne
>
>in modo da renderla indistinguibile dalla propaganda - ne sa qualcosa,


>Signor Merlo? - oppure la gente non li ascolta. Rendono i telegiornali


>molto simili al Carosello di buona memoria, eppure le persone continuano=


>a
>pensare, a riflettere, a porsi domande.
>Arrivano al punto di predire la distruzione di Firenze in diretta tv, e

un
>
>milione di persone sfila pacificamente e solidarizza coi cittadini, tutt=

i
>
>insieme contro la guerra.
>Che cosa sta succedendo, Signor Merlo, i Ne'-Ne' sono sfuggiti di mano,


>hanno opinioni diverse da quelle degli "opinionisti"? A un attento
>editorialista come Lei suggerirei di stare a vedere cosa succedera' in


>Italia, Signor Merlo, se il Governo proporra' di entrare in guerra viola=

ndo
>
>la Costituzione e se il Parlamento lo decidera', votando contro l'opinio=

ne
>
>dell'ottanta per cento dei cittadini italiani.
>Ho come la sensazione che non filera' via liscia, che i cittadini si sia=

no
>
>stancati di fare da telespettatori, che i padroni delle testate debbano


>rassegnarsi a non essere anche padroni delle teste...
>
>di GINO STRADA
>
>
>------------------------
>
>LA CONTRORISPOSTA DI FRANCESCO MERLO
>
>Io credo che lei, gentile Gino Strada, sia certamente un chirurgo
>straordinario, innalzato su un piedistallo di nobilta' etica. Lo dico se=

nza
>
>ironia, ma con sincera ammirazione. Ed e', anzi, proprio per questo che


>capisco quanto il signor Ne'-Ne' possa indurla in tentazione, o quanto

lei
>
>stesso rischi di diventare un signor Ne'-Ne', non piu' medico neutrale,

non
>
>piu' nemico della sofferenza d'Occidente e d'Oriente, della ferita che

non
>
>segue il corso del sole. Lei, insomma, da farmaco senza ideologia ne'
>patria, apolide come la penicillina, rischia di diventare uno dei tanti


>maestri di pensiero politico italiano, leader e simbolo partigiano che

tra
>
>i pacifisti nidifica. Sarebbe davvero imperdonabile, una bruciante
>sconfitta per tutti noi, se alla fine anche lei piu' che un pacifista
>diventasse un paciere, di quelli che trattengono l'uno mentre l'altro lo=


>
>picchia. Il signor Ne'-Ne', lo ripeto per chiarezza, non e' infatti un


>pacifista, anche se si accuccia proprio in quella passione per la pace

che
>
>e' la passione di tutti noi, anche la mia, una passione necessariamente


>sobria e mai gridata e che lei, invece, gentile e coraggioso chirurgo Gi=

no
>
>Strada, qui, purtroppo, sbrodola.
>Voglio dire che si puo' legittimamente pensare che l'intervento militare=


>
>contro Saddam sia un errore, senza diventare per questo un signor Ne'-Ne=

'.
>
>E ci si puo' battere, diplomaticamente e politicamente, perche' si provi=


>
>un'altra strada, ben sapendo che l'esilio volontario di un dittatore
>terrorista, come generosamente vorrebbe Pannella, e' solo una trovata
>retorica e che neppure l'embargo e' una strada indolore, visto che le sp=

ese
>
>le pagano soprattutto i deboli, i poveri, i vecchi e i bambini mentre i


>furbi, "le volpi", ben si accomodano nelle disgrazie, sempre travestiti

da
>
>benefattori, da santi, da pacifisti. Si puo' persino mestamente rassegna=

rsi
>
>a Saddam, e sceglierlo come male minore, in attesa di prove piu'
>schiaccianti e di nuovi genocidi. L'importante, mio gentile e coraggioso=


>
>chirurgo, e' sapere che in guerra, nella guerra che ci e' stata dichiara=

ta
>
>l'11 settembre a New York, non e' consentito stare ne' di qua ne' di la'=

:
>o
>si sta con l'Occidente, con il suo petrolio e la sua democrazia, o si st=

a
>
>invece con Saddam, con il suo petrolio, il suo satrapismo e la sua
>dittatura etnocida e terrorista. Lei, dunque, gentile e coraggioso
>chirurgo, stia con chi le pare, ma non dica di non stare ne' ne'.
>La sua lettera poi e' la prova di quanto l'intelligenza sia secca e nett=

a,
>
>come le buone operazioni chirurgiche. La parola, quando e' troppa, surro=

ga
>
>la poca intelligenza dei fatti. E io temo che lei sia ricorso alla
>facondia, o meglio alla verbosita', per non impegnarsi appunto
>nell'intelligenza di quell'evento enorme: la guerra contro l'Occidente


>dichiarata dall'islamismo fanatico nell'attacco alle due torri e
>nell'eccidio di quei nostri fratelli, bianchi, neri, ispanici, e anche


>arabi, una guerra non solo al simbolo architettonico ma al cuore fisico

di
>
>una civilta', quella verticale, quella della tecnica che corre in cielo,=


>
>quella della democrazia, la nostra civilta' che e' impastata con le ragi=

oni
>
>dell'Altro ed e' fatta anche di chirurghi pacifisti che ci riempiono
>d'orgoglio proprio perche' si volgono all'Altro, con la pietas laica che=


>
>soccorre i corpi ben piu' della pietas religiosa, cosi' attenta a
>confortare l'anima.
>La retorica, cui lei fa abbondante ricorso, e' sempre un grido di maless=

ere
>
>dell'intelligenza. Io per esempio mi sgomenterei alla vista delle mille


>sofferenze depositate negli ospedali, nei suoi encomiabili ospedali. Non=


>
>avrei nessuna intelligenza adeguata a quelle piaghe e percio' potrei,
>certamente sbagliando, scrivere contro la chirurgia, che emotivamente e


>scioccamente detesto, e magari produrre sino al doppio di lamenti che le=

i
>
>ha scritto contro di me, sempre sotto forma di buoni sentimenti.
>Ecco, io temo, e lo dico con rispetto sincero, che proprio questo le sia=


>
>accaduto. Si puo' infatti vedere Ground Zero e non capire.
>Addirittura, a volte, piu' si vede e meno si capisce.
>Ma eccoci tornati al punto: a noi e' stata dichiarata la guerra. E in
>guerra, purtroppo per lei, per Rosy Bindi, e per me, non si puo' sceglie=

re
>
>di non scegliere, non si puo' stare ne' di qua ne' di la', come si illus=

ero
>
>di stare i pacifisti che nel 1939 gridavano nelle strade di Parigi di no=

n
>
>volere morire per Danzica e poi caddero in posti sconosciuti per la dife=

sa
>
>della Francia, dell'Europa e del mondo civile. Ne' ci si puo' commuovere=


>
>per gli ebrei della Shoah e poi odiare gli ebrei di Israele, e bruciare

le
>
>loro bandiere nelle strade d'Europa in sintonia con quanto avviene nelle=


>
>strade dell'Islam. Pensi, ancora, a quelli che inventarono lo slogan, ch=

e
>
>tanto le piace, "ne' un soldo ne' un uomo", e che poi consegnarono alla


>destra, cioe' al fascismo e al nazismo, le ragioni democratiche
>dell'interventismo coraggioso. La retorica delle buone intenzioni ha sem=

pre
>
>dei profittatori, degli astuti signori Ne'-Ne'. Dove vuole che vadano i


>lupi e le volpi se non tra le colombe del coraggioso Gino Strada, e nei


>pollai?
>
>di FRANCESCO MERLO
>
>