----- Original Message -----
From: <contatti@???>
To: <movimento@???>; <carta@???>; <scrivi@???>
Sent: Saturday, February 08, 2003 5:58 PM
Subject: [movimento] Iniziativa del Coordinamento dei Collettivi
Universitari - Officine Precarie e Giovani Comunisti a Pisa contro la guerra
globale permanente
>
> STOP GLOBAL WAR
> CHIUDIAMO LA BASE DI CAMP DARBY
> 15 OTTOBRE A ROMA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA
>
> Lo striscione parla chiaro: «Stop Global War, chiudere Camp Darby». Oggi
come
> Coordinamento dei Collettivi Studenteschi, Giovani Comunisti/e ed Officine
> Precarie abbiamo organizzato un presidio e una conferenza stampa davanti
alla
> base Usa di Camp Darby per chiederne la chiusura immediata, per
riaffermare il
> no alla guerra globale permanente di Bush e per promuovere la
partecipazione
> alla manifestazione internazionale di sabato prossimo a Roma. Davanti alla
base
> per proporre a tutti l'embargo contro le basi militari: sin dai prossimi
giorni
> boicottaggi e picchettaggi per contraddistinguere l'iniziativa del
movimento.
> Partire da Camp Darby, in queste ultime settimane al centro di polemiche
per le
> rivelazioni circa la presenza nella base di 125 bunkers sotterranei con un
> milione e mezzo di munizioni, in preparazione della manifestazione
> internazionale contro la guerra senza "se" e senza ma ". Tutti i
manifestanti
> portavano una pettorina bianca con su scritto "osservatore": sicuramente
> un'azione preventiva, contro l'ideologia e la pratica della guerra
preventiva e
> dietro lo slogan "STOP GLOBAL WAR".
> Alla fine del corteo, all'ingresso della base con una bandiera della pace
in
> una mano e nell'altra una lettera indirizzata al presidente Usa e al
comandante
> di Camp Darby è stato consegnato un messaggio antimilitarista alle guardie
che
> presidiavano questo fortino dell'impero. E questo non è che l'inizio, la
pace è
> sempre in movimento.
>
> Lettera
> Al Presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush
> Al Comandante della base militare americana di Camp Darby
>
> Viste le ripetute violazioni delle convenzioni internazionali:
> Ai sensi delle disposizioni contro l'utilizzo di strumenti di distruzione
di
> massa (Hiroshima, Nagasaki)
> Ai sensi delle leggi contro i crimini verso le popolazioni civili
(Vietnam,
> Afghanistan, Somalia)
> Ai sensi delle disposizioni contro la sperimentazione di armi
batteriologiche e
> vaccini (Sindrome del Golfo)
> Ai sensi delle disposizioni contro il ricorso ad armi chimiche e
all'uranio
> impoverito (Kosovo)
> Ai sensi delle leggi contro il ricorso a golpe, dittature militari, e
bande
> armate (Cile, Argentina, Panama, Honduras, Venezuela, etc.)
> Si dichiarano gli USA uno stato canaglia e dispone con esecuzione
immediata:
> l'embargo nei confronti della base militare di Camp Darby, situata tra
Pisa e
> Livorno; il libero accesso ad ispettori della cittadinanza per controllare
gli
> arsenali della base e verificare l'eventuale presenza di armi non
> convenzionali: chimiche, batteriologice e nucleari; il blocco immediato di
> qualsiasi progetto di espansione della strutture della base; La chiusura e
lo
> smantellamento della base e la destinazione dell'area ad uso sociale.
>
> Qualsiasi violazione delle suddette disposizioni implicherà immediate
sanzioni
> contro il Governo americano.
> l'umanità
> comunicato stampa dato ai giornalisti
> STOP GLOBAL WAR
> CHIUDIAMO LA BASE DI CAMP DARBY
> 15 OTTOBRE A ROMA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA
>
> Le dichiarazioni di Bush, Blair e Berlusconi sono il preludio di quella
guerra
> preventiva pronta a essere scatenata. Una guerra infinita che i potenti
della
> terra portano in ogni parte del pianeta con le bombe sui civili, gli
embarghi
> contro le popolazioni. Alla loro guerra globale permanente in ogni parte
del
> mondo il 15 febbraio si contrapporranno le voci e i corpi di chi da
Seattle, a
> Genova, dall'Argentina alla Palestina in questi anni si è opposto a questo
> sistema di dominio.
> Il Governo italiano, in prima fila in Europa, è pronto alla guerra. Nelle
> scorse settimane il ministro Martino ha comunicato la concessione delle
basi
> italiane ai militari Usa e dietro la scusa di un appoggio tecnico si
organizza
> la partecipazione ai preparativi per il conflitto in Iraq. Noi dichiariamo
il
> nostro no irriducibile a questa scelta e ad essa ci opporremo in ogni
forma. In
> primo luogo impediremo che la nostra terra diventi la portaerei contro
l'Iraq.
> Da oggi proponiamo a tutti l'embargo contro le basi militari:
boicotteremo,
> picchetteremo, isoleremo questi luoghi di morte per impedire il trasporto
di
> mezzi e soldati.
> Decisivo è il ruolo di Camp Darby, dove in 125 bunkers sotterranei è
stoccata
> una riserva strategica per l'esercito americano con oltre un milione e
mezzo di
> munizioni, che, come è avvenuto nel corso delle altre guerre (Iraq,
Kosovo,
> Afghanistan), vengono trasportate al porto di Livorno attraverso il Canale
dei
> Navicelli per essere imbarcate su navi statunitensi.
> L'area tra Livorno e Pisa è una polveriera: la pericolosità della base è
> evidente a tutti dopo l'emergenza che si verificò nell'agosto del 2000
quando,
> a causa di gravi problemi strutturali dei bunker, furono rimossi tramite
robot
> circa 100.000 proiettili e testate missilistiche ad alta potenziale.
> Camp Darby è un pericolo per l'umanità, Camp Darby deve essere chiuso.
Dietro
> il segreto militare Usa, e la complicità dei governi italiani si celano
> inquietanti strumenti di morte.
> Lanciamo e pratichiamo l'idea di gruppi di ispettori, espressione
> della "cittadinanza", che abbiano libero accesso alle basi militari in
Italia,
> a partire da Camp Darby, per portare alla luce le violazioni degli Usa;
> parlamentari, consiglieri comunali e provinciali, esponenti della scuola,
> dell'università, dei sindacati, del mondo scientifico, liberi di accertare
se
> ci sono depositi di armi chimiche, biologiche e nucleari.
> Registriamo con favore le dichiarazioni di Nunes e Fontanelli, in seguito
agli
> episodi del 2000, ma loro dove erano, oltre che a difendere D'Alema
durante la
> guerra in Kosovo, quando il movimento negli anni passati denunciava questi
> pericoli? Nessuna guerra è una guerra giusta.
> E soprattutto che posizione hanno riguardo al progetto di 2 milioni di
dollari
> degli Usa per l'ampliamento del Canale dei Navicelli? Dragaggio dei
fondali,
> rafforzamento delle sponde, ampliamento della darsena antistante Camp
Darby
> tanto da consentire alla navi che trasportano munizioni di scaricare e
> ripartire di prua ruotando di 180 gradi, nuovo raccordo ferroviario con la
> linea tirrenica e ponte girevole. Ecco cosa si vuole iniziare a
realizzare!
> Dell'esecuzione del progetto si occuperà la Nato e l'obiettivo è garantire
al
> canale dei Navicelli una navigabilità doppia dell'attuale, accelerando i
tempi
> di mobilitazione di uomini e mezzi. Inoltre sorgeranno sei nuovi
padiglioni per
> lo smistamento degli esplosivi e delle munizioni appena sbarcate o da
> imbarcare.
> Di fronte a tutto questo cosa dicono Sindaco, Presidente della Provincia e
> Regione?
> Noi faremo di tutto per impedire questi lavori, boicotteremo questo nuovo
> mostro che si vuole creare fra Pisa e Livorno.Inoltre la base americana
nei
> mesi scorsi ha richiesto all'Università di Pisa di recintare, per
adeguarsi
> alle norme di sicurezza USA, un terreno contiguo alla base, concesso dal
> demanio in uso all'Università stessa. Anche su questa richiesta non ci
possono
> essere ambiguità: l'autorizzazione deve essere negata. Una decisione
diversa
> rappresenterebbe una grave contraddizione nel momento in cui si attiva
anche
> un corso come quello di Scienze per la Pace. Occorre affermare che
l'Università
> non solo deve essere un luogo di circolazione libera e critica dei saperi,
ma
> anche di produzione di cultura del dialogo e pace che non può trovare
> mediazioni con chi ogni giorno afferma guerra e distruzione. Inoltre,
> avvertiamo il nuovo Rettore e gli organi di governo di questo ateneo di
non
> provare, come si vocifera, a trovare altre scappatoie, quale quella per
esempio
> di vendere questo terreno ad un terzo disposto a sua volta a venderlo agli
> americani.
> L'opposizione a questa guerra è senza se e senza ma.
>
> Coordinamento dei Collettivi Studenteschi -Pisa - Giovani Comunisti/e -
> Officine Precarie - Pisa
>
From Aldo Zanchetta - Libreria Karma" <aldzanch@??? Sun Feb 9 08:04:11 2003
From: Aldo Zanchetta - Libreria Karma" <aldzanch@??? (Aldo Zanchetta -
Libreria Karma)
Subject: [Forumlucca] SBILANCIAMOCI - UNA FINANZIARIA PER LA SOCIETA' ,
L'AMBIENTE, LA PACE - INCONTRO CON MARTINO MAZZONIS A LUCCA E QUERCETA
Message-ID: <014c01c2d014$e360cb10$bef72dd5@notebook>
Date: Sun, 09 Feb 2003 08:04:11 +0100
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SBILANCIAMOCI - UNA FINANZIARIA PER LA SOCIETA' , L'AMBIENTE, LA PACE - =
INCONTRO CON MARTINO MAZZONIS
La Scuola della Pace ha ritenuto importante presentare anche a Lucca e =
in Versilia la campagna 'Sbilanciamoci' per una finanziario per la =
societ=E0, l' ambiente e la pace.
Martino Mazzonis di Lunaria ne =E8 uno dei responsabili e presenter=E0 =
le proposte concrete di 'Sbilanciamoci' a Lucca (Palazzo Ducale - Sede =
della Provincia) alle 17,30 ed a Querceta (Sala COPE) alle 21
Ai partecipanti sar=E0 fornita una ampia documentazione scritta. Di =
seguito inviamo una presentazione sintetica della campagna.
CHE COS'E' SBILANCIAMOCI
=20
Sbilanciamoci =E8 una coalizione di trenta organizzazioni della =
societ=E0 civile che elabora un dossier annuale nel quale, oltre a dare =
una lettura complessiva degli orientamenti di politica economica che =
emergono dalla legge Finanziaria e dal Bilancio dello Stato, sviluppa =
proposte alternative su come usare la spesa pubblica per la societ=E0, =
l'ambiente e la pace.
Nel 2000 la campagna ha pubblicato il primo rapporto (edito da Lunaria), =
che prendeva a riferimento la Finanziaria 2001 e sottolineava la =
necessit=E0 di cambiare radicalmente la prospettiva delle politiche =
pubbliche e di rovesciare le priorit=E0 economiche e sociali. I vecchi =
indicatori, primo fra tutti il Prodotto interno lordo, non spiegano =
pi=F9, e forse non lo hanno mai fatto, quale sia il vero benessere di =
una societ=E0. Vi =E8 la necessit=E0 di integrare i parametri =
tradizionali con nuovi criteri di misurazione dello sviluppo, gi=E0 =
affermati a livello ONU: lo stato dell'ambiente, l'equit=E0 nella =
distribuzione delle risorse, lo sviluppo umano, la qualit=E0 sociale.
=20
Questo tipo di lavoro non =E8 nuovo per le organizzazioni della =
societ=E0 civile. L'esperienza decennale di Venti di pace, campagna per =
la riduzione delle spese militari, quella del Tribunale per i diritti =
del Malato, a tutela della sanit=E0 pubblica, le iniziative di =
Legambiente e del WWF per la protezione dell'ambiente, la Campagna per =
la riforma della Banca Mondiale, solo per citarne alcune, sono da sempre =
orientate ad un approccio che unisce l'elaborazione di politiche =
alternative, le pressioni sul Parlamento e la mobilitazione =
dell'opinione pubblica. Ci=F2 che =E8 nuovo e contraddistingue =
l'originalit=E0 di Sbilanciamoci =E8 che tutte queste iniziative sono =
ora confluite in un unico lavoro, il cui obiettivo =E8 dare omogeneit=E0 =
alle proposte, inserirle in un contesto complessivo di analisi e =
verifica dei comportamenti del governo, proporre degli scenari di =
insieme con misure alternative praticabili da subito.
=20
Oggi questo lavoro si dimostra quanto mai importante e urgente, come =
importante e urgente =E8 ritrovare lo spazio nazionale per politiche =
pubbliche in grado di trasformare societ=E0 ed economia. Tra gli effetti =
della globalizzazione neoliberista va infatti compreso anche la =
creazione del falso mito della inefficacia dell'azione politica =
nazionale, costretta ad assecondare le forze "globali" dei mercati, che =
qualcuno ancora considera in grado di autoregolarsi. Due decenni in cui =
il potere dei mercati, delle imprese e dell'economia si =E8 rafforzato a =
danno della sfera pubblica e della societ=E0 hanno provocato conseguenze =
molto pesanti sulle prospettive di sviluppo sostenibile, =
sull'occupazione e sul lavoro, sulla qualit=E0 sociale e sull'ambiente, =
aggravando le disuguaglianze all'interno dei paesi e tra centro e =
periferie del mondo.
=20
Da questo punto di vista Sbilanciamoci esprime lo spirito del movimento =
che, nel 2001, ha manifestato a Genova e ha marciato alla Perugia-Assisi =
contro la guerra permanente. Esprime la scelta di stare dalla parte =
delle vittime del modello neoliberista, in casa nostra come in tutto il =
mondo. E in questo Sbilanciamoci pu=F2 spiazzare i pi=F9 cinici. Si =E8 =
abituati, infatti, in periodo di Finanziaria, a ricevere rapporti, =
proposte, emendamenti da molte soggetti sociali che per=F2 mettono al =
centro della propria azione gli interessi (anche legittimi) di un =
particolare gruppo ma mai quelli della collettivit=E0, di popolazioni =
anche lontane, dell'ambiente inteso come bene pubblico. Sbilanciamoci fa =
esattamente il contrario, uscendo da ogni logica corporativa e =
prospettando politiche di lungo termine che contribuiscano ad accrescere =
il benessere di tutti, rovesciando le priorit=E0 delle politiche fiscali =
e monetarie e impostando un nuovo modello di societ=E0 ed economia =
realmente "globale", in grado cio=E8 di distribuire risorse e ricchezze =
e non di concentrarli su pochi soggetti (sempre meno numerosi e sempre =
pi=F9 ricchi).
=20
L'organizzazione e il coordinamento della campagna sono curate da =
Lunaria, per contatti, informazione, organizzazione di iniziative: =
Lunaria, Via Salaria 89, 00198 Roma, tel. 068841880, fax 068841859, =
sbilanciamoci@???,
www.lunaria.org/sbilanciamoci
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