[NuovoLaboratorio] Lavoratori contro la guerra

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Auteur: Piero Sarolli
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Sujet: [NuovoLaboratorio] Lavoratori contro la guerra


Da alcuni incontri tra lavoratori del Coordinamento RSU e dei Cobas è emersa 
la proposta di promuovere una iniziativa contro la guerra specificamente 
rivolta al mondo del lavoro, consistente in un appello ai singoli lavoratori 
affinchè dichiarino già ora la propria decisione di scioperare non appena 
abbiano inizio gli attacchi militari contro l'Iraq.
La campagna per la sottoscrizione di questa dichiarazione preventiva 
potrebbe diventare l'occasione per promuovere una discussione nei posti di 
lavoro come presupposto della riuscita dello sciopero immediato contro la 
guerra.
Proponiamo in allegato il testo dell'appello e della dichiarazione di 
sciopero e chiediamo a tutte le associazioni, forze politiche e sindacali 
che sono d'accordo di inviare la loro adesione a:
cobasgenova@???
Auspichiamo che sulla proposta di scioperare il primo giorno di guerra, già 
avanzata dai sindacati di base, si registri una ampia convergenza di tutte 
le organizzazioni sindacali che si sono dichiarate contrarie alla guerra.
                                     confederazione cobas



            LAVORATORI CONTRO LA GUERRA
LA GUERRA CHE VERRA’
Non è la prima. Prima
Ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
C’erano vincitori e vinti.
Tra i vinti la povera gente
Faceva la fame. Fra i vincitori
Faceva la fame la povera gente egualmente.


Una guerra ingiusta, se le guerre del capitale mai fossero state giuste…
               Una guerra inutile, se mai le guerre siano state utili allo 
sviluppo della pace…
Una guerra bugiarda, perché bugiardi sono i presupposti…
                                 Una guerra già fatta, che non ha abbattuto 
certo il “despota”…
Una guerra che già si combatte, visto che l’embargo già uccide e i raid 
aerei già massacrano…


La guerra dei petrolieri contro i petrolieri, dei terroristi contro i 
terroristi,                            degli integralisti contro gli 
integralisti:


                               DUNQUE NON LA NOSTRA GUERRA


                                                  Una guerra preventiva che,
come la guerra umanitaria in Kosovo, come la “risposta al terrorismo” in 
Afganistan, come quella delle Malvinas, della Somalia,  del Ruanda, 
dell’Eritrea e via via tutte le altre che dal ‘45 in poi hanno insanguinato 
il nostro pianeta
trova insieme i lavoratori dell’occidente e i diseredati del Terzo mondo,
noi e loro più poveri, più deboli,
senza che un problema sia stato risolto, un diritto esteso o anche 
conservato.


Cibo, acqua, lavoro, istruzione, sanità sono diritti fondamentali,
universali
inalienabili, non privatizzabili, non negoziabili, non concertabili.

Scioperare contro questa guerra infinita significa per noi anche continuare
a lottare con coerenza per la difesa ed estensione dei nostri diritti.
La guerra di Bush, Blair e Berlusconi non è solo contro l’Iraq ma contro
tutti i lavoratori e i cittadini del mondo.

Come lavoratori dobbiamo impegnarci per la riuscita della manifestazione del 
15/2  e dobbiamo  trovare collettivamente le forme di una mobilitazione per 
tentare di fermare la “macchina della guerra”.
DOBBIAMO SENTIRE LA NECESSITÀ DI UNO SCIOPERO GENERALE MONDIALE   CONTRO LA 
GUERRA
      DOBBIAMO TUTTI CONTRIBUIRE ALLA RIUSCITA DEL PRIMO SCIOPERO GENERALE 
MONDIALE


UN MONDO SENZA GUERRA E’ NECESSARIO, UN’OPZIONE IRRINUNCIABILE SE VOGLIAMO
CHE UN MONDO SIA ANCORA POSSIBILE.




AI DELEGATI DELLE RSU
ALLE RSA

Il/la soscritto/a ……………………………………..
lavoratore presso il/la …………………………………….
dichiara
che, in caso di attacco militare contro l’Iraq da parte delle forze armate
americane e/o dei loro alleati
sciopererà
entro 24 ore dall’inizio della guerra.
Auspica che si astengano dal lavoro anche tutti coloro che dichiarano da
tempo di essere contrari a questa aggressione premeditata al popolo irakeno.


         Firmato …………………………………




Riportiamo l’art.2, comma 7 della legge 146/90 che regolamenta il diritto di
sciopero:
“Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di
indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro
in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi
dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori.”





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