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1. testo della versione finale dell'intervento del lecce sf del =
7.2.2003. in coda segue testo coordinato
-------------------------------------------------------------------------=
-------
=20
Veniamo da Seattle e da Genova. Da Assisi, Roma, Firenze e Porto Alegre, =
oppositori irriducibili - senza "se" e senza "ma" - della guerra =
economica, sociale e militare, agita dai potenti della Terra per =
asservire il pianeta ai propri interessi politici, economici e =
culturali.=20
Dopo i fatti dell'11 settembre del 2001, che abbiamo assolutamente =
condannato tanto quanto tutti gli attacchi contro i civili in altre =
parti del mondo, noi dei movimenti collettivi e dei Social Forum abbiamo =
immediatamente lanciato - anche qui nel Salento - una campagna di =
mobilitazione contro la guerra.
Avversiamo qualsiasi forma di violenza e terrorismo, sia che provenga da =
Stati che da gruppi politici. Ma siamo altres=EC consapevoli che nessuna =
reazione al terrorismo pu=F2 significare una risposta di guerra, di =
morte, di bombardamento sui civili, su intere entit=E0 statali. Non =
pu=F2 significare ostilit=E0 ad un'intera area culturale e religiosa, =
razzismo e xenofobia. Non pu=F2 voler dire barattare i diritti civili e =
le libert=E0 democratiche in nome della difesa da un nemico =
inafferrabile e pervasivo.
La pace e la democrazia non si esportano n=E9 si costruiscono con le =
bombe e i carri armati.
Anche questo nuovo, annunciato passaggio bellico rivela piuttosto la =
faccia brutale e liberista dei Governi che guidano oggi la =
globalizzazione dell'economia.
Il preteso carattere di "guerra al terrorismo" nasconde una guerra che =
ha la sua ragione d'essere nel controllo e nel dominio delle regioni =
ricche di importanti risorse energetiche e nelle dinamiche del =
neoliberismo. In nome di logiche imperiali e di un'idea aggressiva e =
integralista di Occidente si propone di configurare uno scenario di =
"guerra dei trent'anni", capace solo di un nuovo disordine =
internazionale, di squilibri e lacerazioni del pianeta.
Uno stesso disegno lega il ricorso alla guerra militare in Iraq alla =
globalizzazione dell'economia; la circolazione libera per merci e =
capitali e limitata per la persona migrante; l'erosione dei diritti =
umani e sociali alla privatizzazione di beni e servizi fondamentali =
(acqua, sanit=E0, scuola..); l'attacco ai diritti di chi lavora (e anche =
di chi il lavoro non ce l'ha) al rafforzamento degli esecutivi padronali =
e statali. Il disegno di una GUERRA ECONOMICA GLOBALE E PERMANENTE.
Noi stiamo lottando per i diritti sociali, la giustizia sociale, per la =
democrazia e contro tutte le forme di oppressione.
Vogliamo un mondo di differenze, di libert=E0 e di rispetto reciproco. =
Non crediamo a nessun fantomatico "scontro di civilt=E0". Con un =
processo di partecipazione dal basso stiamo costruendo un'Europa dei =
cittadini e delle cittadine, un'Europa sociale schierata contro la =
guerra, aperta a una democrazia delle culture, garante dei diritti di =
tutti e tutte coloro che l'attraversano.
Un'Europa non asservita alle ragioni del petrolio e dei poteri militari =
ed economici delle grandi multinazionali e delle alleanze di guerra. Non =
una fortezza liberista e antidemocratica, ma un motore di pace nel =
mondo.
Sullo snodo rappresentato dal Canale d'Otranto, abbiamo deciso di porre =
le questioni relative ai migranti al centro della battaglia complessiva =
contro la globalizzazione neoliberista e contro i processi di =
polarizzazione identitaria incrementati dalla guerra e dal terrorismo, =
dalla retorica dello "scontro di civilt=E0".
La libera circolazione delle persone, materialmente rivendicata e =
praticata dai migranti, disegna una globalizzazione opposta a quella =
neoliberista. A questo laboratorio cosmopolita d'un mondo ed una =
globalizzazione diversi, abbiamo deciso quindi di connetterci.
La difesa dei diritti dei migranti =E8 la difesa dei nostri stessi =
diritti.
Siamo per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza Temporanea e dei =
Centri di identificazione. Luoghi di sospensione dei diritti e di =
segregazione razziale, nei quali ogni giorno vengono reclusi uomini e =
donne incolpevoli, persino richiedenti asilo. Luoghi di sperimentazione =
della cittadinanza della "fortezza Europa" istituiti dalle leggi =
Turco-Napolitano e Bossi-Fini.
Siamo per la chiusura di queste nuove carceri, sia che a proporcele - =
sostenendole o gestendole - sul territorio salentino sia una Ong, =
un'Amministrazione eletta sotto un ramoscello d'ulivo o la Chiesa =
locale.
Stiamo semmai agendo contro le retoriche dell'accoglienza che nascondono =
affari per chi li gestisce e umiliazioni e violenze per quanti sarebbero =
colpevoli di essere "stranieri".
La costruzione di un mondo pacifico e diverso =E8 esercizio faticoso e =
paziente.
Il nostro impegno per una societ=E0 policulturale, la realizzazione di =
una cittadinanza transnazionale e cosmopolita, al pari della nostra =
opposizione alla guerra militare che interessa ancora l'Afghanistan, si =
riaffaccia in Iraq dopo un decennale ricorso all'arma della fame, sotto =
forma di embargo, =E8 un elemento costitutivo del nostro modo di essere =
costruttori di pace, di un mondo diverso, della nostra opposizione alla =
stessa guerra economica globale permanente.
Fermiamo insieme questo nuovo passaggio bellico. Legittimato o meno =
dall'ONU, sarebbe una catastrofe per i popoli dell'Iraq e per tutti i =
popoli del Medio Oriente. Produrrebbe solo lacerazioni, odio, reazioni =
terroristiche, catastrofi umanitarie, nuovi orrori.
Una mobilitazione internazionale, una massiccia opposizione a questa =
guerra rilanciata dal Forum Sociale Europeo di Firenze e da Porto Alegre =
2003, il prossimo 15 febbraio vedr=E0 nelle piazze del mondo milioni di =
persone per ribadire NO ALLA GUERRA senza "se" e senza "ma".
Veniamo da Seattle e da Genova. Da Assisi, Roma, Firenze e Porto Alegre. =
Torniamo dunque insieme, a Roma, per opporci decisamente alla guerra =
economica, sociale e militare.
In caso di attacco, scendiamo tutti in piazza il giorno dopo ed =
intraprendiamo un comune percorso di manifestazioni locali e nazionali =
gi=E0 il primo sabato sera successivo alla paventata azione di guerra.
Possiamo e dobbiamo fermare questa deriva di guerra globale, anche da =
qui, da Lecce.
Lecce Social Forum =
=
7.2.2003=20
2. testo coordinato della versione finale dell'intervento del lecce sf =
del 7.2.2003. in grigio i tagli, in rosso le integrazioni=20
-------------------------------------------------------------------------=
-------
=20
Veniamo da Seattle e da Genova. Da Assisi, da Roma, da Firenze e da =
Porto Alegre, oppositori irriducibili - senza "se" e senza "ma" - della =
guerra economica, sociale e militare, agita dai potenti della Terra per =
asservire il pianeta ai propri interessi politici, economici e =
culturali.=20
Dopo i fatti dell'11 settembre del 2001, che abbiamo assolutamente =
condannato tanto quanto tutti gli attacchi contro i civili in altre =
parti del mondo, noi dei movimenti collettivi e dei Social Forum abbiamo =
immediatamente lanciato - anche qui nel Salento - una campagna di =
mobilitazione contro la guerra.
Avversiamo qualsiasi forma di violenza e terrorismo, sia che provenga da =
Stati che da gruppi politici. Ma siamo altres=EC consapevoli che nessuna =
reazione al terrorismo pu=F2 significare una risposta di guerra, di =
morte, di bombardamento sui civili, su intere entit=E0 statali. Non =
pu=F2 significare ostilit=E0 ad un'intera area culturale e religiosa, =
razzismo e xenofobia. Non pu=F2 voler dire barattare i diritti civili e =
le libert=E0 democratiche in nome della difesa da un nemico =
inafferrabile e pervasivo.
La pace e la democrazia non si esportano n=E9 si costruiscono con le =
bombe e i carri armati.
Anche questo nuovo, annunciato passaggio bellico rivela piuttosto la =
faccia brutale e liberista dei Governi che guidano oggi la =
globalizzazione dell'economia.
Il preteso carattere di "guerra al terrorismo" nasconde una guerra che =
ha la sua ragione d'essere nel controllo e nel dominio delle regioni =
ricche di importanti risorse energetiche e nelle dinamiche del =
neoliberismo. In nome di logiche imperiali e di un'idea aggressiva e =
integralista di Occidente si propone di configurare uno scenario di =
"guerra dei trent'anni", capace solo di un nuovo disordine =
internazionale, di squilibri e lacerazioni del pianeta.
Uno stesso disegno lega il ricorso alla guerra militare in Iraq alla =
globalizzazione dell'economia; la circolazione libera per merci e =
capitali e limitata per la persona migrante; l'erosione dei diritti =
umani e sociali alla privatizzazione di beni e servizi fondamentali =
(acqua, sanit=E0, scuola..); l'attacco ai diritti di chi lavora (e anche =
di chi il lavoro non ce l'ha) al rafforzamento degli esecutivi padronali =
e statali. Il disegno di una GUERRA ECONOMICA GLOBALE E PERMANENTE.
Noi stiamo lottando per i diritti sociali, la giustizia sociale, per la =
democrazia e contro tutte le forme di oppressione.
Vogliamo un mondo di differenze, di libert=E0 e di rispetto reciproco. =
Non crediamo a nessun fantomatico "scontro di civilt=E0". Con un =
processo di partecipazione dal basso stiamo costruendo un'Europa dei =
cittadini e delle cittadine, un'Europa sociale schierata contro la =
guerra, aperta a una democrazia delle culture, garante dei diritti di =
tutti e tutte coloro che l'attraversano.
Un'Europa non asservita alle ragioni del petrolio e dei poteri militari =
ed economici delle grandi multinazionali e delle alleanze di guerra. Non =
una fortezza liberista e antidemocratica, ma un motore di pace nel =
mondo.
Sullo snodo cruciale della globalizzazione neoliberista rappresentato =
dal Canale d'Otranto, abbiamo deciso di porre le questioni relative ai =
migranti al centro della battaglia complessiva contro la globalizzazione =
neoliberista e contro i processi di polarizzazione identitaria =
incrementati dalla guerra e dal terrorismo, dalla retorica dello =
"scontro di civilt=E0".
La libera circolazione delle persone, materialmente rivendicata e =
praticata dai migranti, disegna una globalizzazione opposta a quella =
neoliberista. A questo laboratorio cosmopolita d'un mondo ed una =
globalizzazione diversi, abbiamo deciso quindi di connetterci.
La difesa dei diritti dei migranti =E8 la difesa dei nostri stessi =
diritti.
Siamo per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza Temporanea e dei =
Centri di identificazione. Luoghi di sospensione dei diritti e di =
segregazione razziale, nei quali ogni giorno vengono reclusi uomini e =
donne incolpevoli, persino richiedenti asilo. Luoghi di sperimentazione =
della cittadinanza della "fortezza Europa" istituiti dalle leggi =
Turco-Napolitano e Bossi-Fini.
Siamo per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza Temporanea delle =
leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini, Siamo per la chiusura di queste =
nuove carceri, sia che a proporcele - sostenendole o gestendole - sul =
territorio salentino sia una Ong, un'Amministrazione eletta sotto un =
ramoscello d'ulivo o la Chiesa locale.
Stiamo semmai agendo contro le retoriche dell'accoglienza che nascondono =
affari per chi li gestisce e umiliazioni e violenze per quanti sarebbero =
colpevoli di essere "stranieri".
La costruzione di un mondo pacifico e diverso =E8 esercizio faticoso e =
paziente.
Il nostro impegno per una societ=E0 policulturale, la realizzazione di =
una cittadinanza transnazionale e cosmopolita, al pari della nostra =
opposizione alla guerra militare che interessa ancora l'Afghanistan, si =
riaffaccia in Iraq dopo un decennale ricorso all'arma della fame, sotto =
forma di embargo, =E8 un elemento costitutivo del nostro modo di essere =
costruttori di pace, di un mondo diverso, della nostra opposizione alla =
stessa guerra economica globale permanente.
Con queste urgenze, il Social Forum - avendo comunque cura della propria =
autonomia culturale - incrocia nuovamente le strade di Alex Zanotelli, =
nonostante una scena estranea al percorso del movimento.
Fermiamo insieme questo nuovo passaggio bellico. Legittimato o meno =
dall'ONU, sarebbe una catastrofe per i popoli dell'Iraq e per tutti i =
popoli del Medio Oriente. Produrrebbe solo lacerazioni, odio, reazioni =
terroristiche, catastrofi umanitarie, nuovi orrori.
Una mobilitazione internazionale, una massiccia opposizione a questa =
guerra rilanciata dal Forum Sociale Europeo di Firenze e da Porto Alegre =
2003, il prossimo 15 febbraio vedr=E0 nelle piazze del mondo milioni di =
persone per ribadire NO ALLA GUERRA senza "se" e senza "ma".
Veniamo da Seattle e da Genova. Da Assisi, da Roma, da Firenze e da =
Porto Alegre. Torniamo dunque insieme, a Roma, per opporci decisamente =
alla guerra economica, sociale e militare.
In caso di attacco, scendiamo tutti - soggettivit=E0, associazioni, =
movimenti, cittadini - in piazza il giorno dopo ed intraprendiamo un =
comune percorso di manifestazioni locali e nazionali gi=E0 il primo =
sabato sera successivo alla paventata azione di guerra.
Possiamo e dobbiamo fermare questa deriva di guerra globale, anche da =
qui, da Lecce.
NO all'attacco all'Iraq, senza tentennamenti, senza se e ma!
NO alla guerra! NO al razzismo! NO al neoliberismo!
Fuori l'Italia dalla guerra!
Lecce Social Forum =
=
7.2.2003=20
=20
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assolutamente condannato tanto quanto tutti gli attacchi contro i civili =
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immediatamente lanciato - anche qui nel Salento - una campagna di =
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piuttosto la faccia brutale e liberista dei Governi che guidano oggi la=20
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di porre le=20
questioni relative ai migranti al centro della battaglia complessiva =
contro la=20
globalizzazione neoliberista e contro i processi di polarizzazione =
identitaria=20
incrementati dalla guerra e dal terrorismo, dalla retorica dello =
"scontro di=20
civilt=E0".</FONT></P>
<P align=3Djustify>La libera circolazione delle persone, materialmente =
rivendicata=20
e praticata dai migranti, disegna una globalizzazione opposta a quella=20
neoliberista. A questo laboratorio cosmopolita d'un mondo ed una =
globalizzazione=20
diversi, abbiamo deciso quindi di connetterci.</P><I>
<P align=3Djustify></P></I>
<P align=3Djustify>La difesa dei diritti dei migranti =E8 la difesa dei =
nostri=20
stessi diritti.</P>
<P align=3Djustify>Siamo per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza =
Temporanea <FONT color=3D#ff0000>e dei Centri di =
identificazione</FONT>.=20
Luoghi di sospensione dei diritti e di segregazione razziale, nei quali =
ogni=20
giorno vengono reclusi uomini e donne incolpevoli, persino richiedenti =
asilo.=20
Luoghi di sperimentazione della cittadinanza della "fortezza Europa" =
<FONT=20
color=3D#ff0000>istituiti dalle leggi Turco-Napolitano e =
Bossi-Fini.</FONT></P>
<P align=3Djustify><FONT color=3D#c0c0c0>Siamo per la chiusura di tutti =
i Centri di=20
Permanenza Temporanea delle leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini, =
</FONT><FONT=20
color=3D#ff0000>Siamo per la chiusura di queste nuove carceri, =
</FONT>sia che a=20
proporcele - sostenendole o gestendole - sul territorio salentino sia =
una Ong,=20
un’Amministrazione eletta sotto un ramoscello d’ulivo o la =
Chiesa locale.</P>
<P align=3Djustify>Stiamo semmai agendo contro le retoriche =
dell’accoglienza che=20
nascondono affari per chi li gestisce e umiliazioni e violenze per =
quanti=20
sarebbero colpevoli di essere "stranieri".</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>La costruzione di un mondo pacifico e diverso =E8 =
esercizio=20
faticoso e paziente.</P>
<P align=3Djustify>Il nostro impegno per una societ=E0 policulturale, la =
realizzazione di una cittadinanza transnazionale e cosmopolita, al pari =
della=20
nostra opposizione alla guerra militare che interessa ancora =
l’Afghanistan, si=20
riaffaccia in Iraq dopo un decennale ricorso all'arma della fame, sotto =
forma di=20
embargo, =E8 un elemento costitutivo del nostro modo di essere =
costruttori di=20
pace, di un mondo diverso, della nostra opposizione alla stessa guerra =
economica=20
globale permanente.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify><FONT color=3D#c0c0c0>Con queste urgenze, il Social =
Forum -=20
avendo comunque cura della propria autonomia culturale - incrocia =
nuovamente le=20
strade di Alex Zanotelli, nonostante una scena estranea al percorso del=20
movimento.</FONT></P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Fermiamo insieme questo nuovo passaggio bellico. =
Legittimato o=20
meno dall’ONU, sarebbe una catastrofe per i popoli dell’Iraq =
e per tutti i=20
popoli del Medio Oriente. Produrrebbe solo lacerazioni, odio, reazioni=20
terroristiche, catastrofi umanitarie, nuovi orrori.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Una mobilitazione internazionale, una massiccia =
opposizione a=20
questa guerra rilanciata dal Forum Sociale Europeo di Firenze e da Porto =
Alegre=20
2003, il prossimo 15 febbraio vedr=E0 nelle piazze del mondo milioni di =
persone=20
per ribadire <B>NO ALLA GUERRA</B> senza "<I>se</I>" e senza =
"<I>ma</I>".</P>
<P align=3Djustify>Veniamo <FONT color=3D#ff0000>da Seattle e da Genova. =
</FONT>Da=20
Assisi, <FONT color=3D#c0c0c0>da </FONT>Roma, <FONT color=3D#c0c0c0>da=20
</FONT>Firenze e <FONT color=3D#c0c0c0>da </FONT>Porto Alegre. Torniamo =
dunque=20
insieme, a Roma, per opporci decisamente alla guerra economica, sociale =
e=20
militare.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>In caso di attacco, scendiamo tutti <FONT =
color=3D#c0c0c0>-=20
soggettivit=E0, associazioni, movimenti, cittadini - </FONT>in piazza il =
giorno=20
dopo ed intraprendiamo un comune percorso di manifestazioni locali e =
nazionali=20
gi=E0 il primo sabato sera successivo alla paventata azione di =
guerra.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P>Possiamo e dobbiamo fermare questa deriva di guerra globale, anche da =
qui, da=20
Lecce.</P>
<P align=3Djustify><FONT color=3D#c0c0c0>NO all’attacco =
all’Iraq, senza=20
tentennamenti, senza se e ma!</FONT></P>
<P align=3Djustify><FONT color=3D#c0c0c0>NO alla guerra! NO al razzismo! =
NO al=20
neoliberismo!</FONT></P>
<P align=3Djustify><FONT color=3D#c0c0c0>Fuori l’Italia dalla =
guerra!</FONT></P><I>
<P align=3Dright></P>
<P>Lecce Social Forum =
=20
=20
=
=20
=
=20
=
=20
=
=20
=
=20
=
=20
=
7.2.2003 </P>
<P> &nbs=
p;  =
; =
</P></I></FONT></BODY></HTML>
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