Del resto, cosa aspettarsi da questo (da ogni) parlamento???
Corriere della Sera
NELLE CARCERI / Duello dei numeri sui beneficiati: da 9.000 delle prime
stime a 800 secondo i Verdi
I detenuti fanno i conti: c'è chi spera e chi lo chiama «insultino»
ROMA - Discussioni a capannello dietro le sbarre, a mensa, nei cortili delle
ore d'aria. Titoli di giornali («primo sì all'indultino») appesi ai muri
delle celle, accanto a foto di donne nude e santini di Padre Pio. E sulle
facce un briciolo di speranza dissimulata, nel timore di restare delusi da
eventuali ripensamenti delle forze politiche al Senato. Ma anche la rabbia
di chi aveva sperato, digiunato, e creduto in un provvedimento più incisivo
di indulto. E che ora, mentre i Radicali riprendono lo sciopero della fame,
chiama questo sconto di pena «insultino». E' questo il clima che si respira
all'interno delle carceri all'indomani del primo voto favorevole della
Camera. L' Osservatore Romano lo sintetizza in un titolo efficace:
«Diecimila detenuti aspettano». Un titolo che è anche un auspicio e un
invito al Senato a fare presto perché almeno questo segno di clemenza «non
subisca ulteriori ritardi come invece è accaduto con la legge sulla
fecondazione assistita, arenatasi in seconda lettura a Palazzo Madama,
malgrado l'urgenza di definire regole certe su una materia così delicata».
Il quotidiano della Santa Sede sottolinea la svolta registrata dopo «la
promessa» fatta dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, a San
Vittore. E sottolinea il no di An e Lega «malgrado il sovraffollamento nelle
carceri e nonostante l'estenuante attesa».
Aspettando, i detenuti fanno il conto dei giorni di pena rimasti e di quelli
che gli verrebbero scontati. Un computo difficile perché deve tenere conto
anche di eventuali altre condanne dei singoli. Per questo il Dap
(Dipartimento amministrazione penitenziaria) cifre ufficiali non ne
fornisce. Le prime stime del ministero avevano parlato di 8 o addirittura
9.000. Proiezioni successive erano scese fino a 3.800. Ieri è iniziato,
sulla base del testo già stilato, il calcolo sulle singole posizioni. Le
associazioni in difesa dei detenuti azzardano ipotesi: 7-8.000 secondo
Antigone, 3.000 secondo Papillon. I Verdi sostengono che quelli che
effettivamente torneranno a casa saranno addirittura meno di 800. «Molti ci
rinunceranno - spiega un detenuto del carcere di Cagliari che ieri ha finito
di scontare la pena - perché se ti mancano pochi mesi è meglio farteli
dentro in pace invece di uscire ed essere controllato e con l'obbligo di
firma per 5 anni». «Basta un "rapporto" negativo - spiega un detenuto di
Rebibbia in semilibertà - che possono non applicarti la legge». Ecco perché
Evelino Loi dell'Associazione detenuti non violenti accusa: «L'indultino è
un provvedimento demenziale». Un detenuto del carcere di Opera, aderente a
Papillon aggiunge: «Qualche intelligentone ha cambiato la legge. E l'
applicazione ora spetta al magistrato di sorveglianza. Sono solo 120. Ci
metteranno anni».