Non capisco perchè una mera notazione di carattere metodologico debba essere
considerata come una incursione ideologica ed io debba essere accusato di
spargere "sospetti ideologici " ed addirittura si lascia intravedere una mia
attività "frazionistica" finalizzata a costituire un gruppetto ideologico. E
tutto questo per aver sottolineato, per amore di verità , di non porre
limiti ad un nostro intervento sia di carattere storico (ossia con
riferimento alle posizioni espresse dalle forze politiche in occasione delle
tre ultime guerre ), sia in riferimento alla necessità di connettere la
questione della pace con quella della giustizia sociale ( comprensiva della
questione dei migranti ) in un' analisi da svolgere sul piano transnazionale
, nazionale e locale. L' accusa di "frazionismo" è tipica della cultura
stalinista ed è strano notare che fummo espulsi da Rifondazione con tale
capo di imputazione.Parlando di storicismo intendevo semplicemente
sottolineare la necessità di considerare gli eventi del presente in una
prospettiva storica ai fini di una adeguata comprensione.La posizione di
Silverio sulla Costituzione mi conferma che essa, oggi, è attaccata o ,
comunque , svalorizzata sia da destra che da sinistra .Infatti , mentre si
rifiuta (tacciandolo di togliattismo ) il concetto di "programma (da
attuare ) di trasformazione sociale" contenuto nell' art.3 , 2 co . Cost.
c. d. democrazia progressiva ),si accoglie il concetto di " costituzione
materiale " costruito dalla dottrina giuridica nazionalsocialista degli anni
' 30 . Un concetto con cui, da sempre , la dottrina reazionaria ha
cercato di delegittimare la costituzione scritta a vantaggio dei meri
rapporti di forza (ovviamente dalla parte dei piu' forti ). Con questa
stessa teoria un giurista italiano ( Costantino Mortati ) giustificava il
passaggio al regime fascista, pur in presenza di una costituzione liberale
( lo statuto albertino) .L'indirizzo politico espresso dal partito
dominante (quello fascista ) veniv a considerato , appunto , come una "
costituzione materiale " che si imponeva su quella "formale " modificandola
legittimamente.Sulla base di questa teoria oggi si reclama la necessità di
riforme anticostituzionali ed,anzi, parlando di una " costituzione
economica materiale europea ", si chiede che venga riscritto il titolo della
nostra Costituzione, dedicato alla disciplina dei "Rapporti economici", per
renderlo compatibile con il Trattato di Maastricht, fondato sul "principio
di una economia di mercato aperta ed in libera concorrenza" e sul potere
monetario governato dalla BCE( organizzazione tecnocratica e non
rappresentativa ,piu' potente del parlamento europeo e di quelli nazionali,
che realizza l'istituzionalizzazione del capitale finanziario come potere
dominante sulla politica ).Come si fa a difendere la Costituzione quando si
accetta il concetto -incostituzionale - di "costituzione materiale" e si
avalla il progetto di "costituzione europea" che rappresenta un arretramento
rispetto alle conquiste delle costituzioni democratiche del secondo
dopoguerra e reallizza solo un'operazione di "cosmesi " dell' economicismo
dominante nel Trattato di Maastricht ?. I comunisti non sono stati mai
"idealisti " ma hanno sempre considerato i rapporti materiali al fine ,
tuttavia , di una loro trasformazione in senso democratico e sociale .A.
Gramsci , infatti , evidenziava che il processo di attuazione/inattuazione
della costituzione dovesse essere valutato tenendo conto del contesto reale
ma , per non confondere la sua impostazione con quella dei fautori della
teoria della costituzione materiale ( v.inItalia :Panunzio ),preferiva
parlare di "costituzione reale " ( utilizzando tale concetto come mero
canone ermeneutico e non al fine di delegittimare la costituzione formale ).
Per quanto riguarda la preoccupazione del sen. Maritati circa la necessità
di non rimanere in pochi (ma buoni ) se si vogliono raggiungere dei
risultati , vorrei fare notare che questi ,in realtà , sono stati raggiunti
(vedi : apertura dell'indagine e rilievo pubblico della situazione del
Regina Pacis ) proprio perchè in pochi (+ o - buoni ) abbiamo avuto
la forza di gridare in faccia al potere la " verità del potere ". Insomma ,
i risultati si sono raggiunti perchè abbiamo detto, semplicemente e senza
censure, la verità.
Tutto cio' mentre le mirabili forze della " sinistra " leccese ,con le quali
dovremmo cercare oggi un' alleanza nella lotta contro la guerra,
sottoscrivevano un manifesto vandeano di solidarietà ai gestori del R.P..Se
, insomma , non ci siamo censurati , dinanzi al potere locale difeso dai
rappresentanti dell' Ulivo, perchè dovremmo farlo ora nella sede di un'
assemblea "democratica " contro la guerra, cui partecipa un campione di
verità come il nostro amato e stimato A: Zanotelli?. Piuttosto, in quella
sede , dovrebbero essere Ria , Pellegrino , Uccella e Frisullo a dover ,
senza reticenze , spiegare le ragioni "materiali " del loro atteggiamento ,
a dir poco , anfibologico. Se il nostro intervento deve avere queste remore
( sollecitate anche dall'esterno sia pure per il tramite di De Pascalis)
allora è meglio non farlo . Da questo punto divista , ed alla luce dei nuovi
eventi, chiedo che venga rimessa in discussione la stessa possibilità di
leggere un nostro documento nell' ambito
dell' iniziativa dell' Ulivo. Chiedo a tutti di pronunciarsi sul punto:
ossia di pronunciarsi sul fatto che noi siamo contro la guerra e contro i
CPT SENZA SE E SENZA MA" , in ogni sede ed in ogni occasione.La coincidenza
di posizioni analoghe , al nostro interno come all' esterno, sulla
necessità di "limitare" la spaziatura analitica del nostro intervento,
rendendolo monco e reticente , mi confermano che la teoria della
"costituzione materiale " (leggi : potere costituente dei rapporti di forza)
è sempre attiva e che i sinceri democratici devono contrastarla scegliendo,
sempre ed ovunque, la strada della verità che , com è noto , è sempre
rivoluzionaria (oltre che democratica e trasparente ).Non bisogna aver paura
di restare in minoranza , ma di non sapere mantenere le proprie posizioni
(unico modo per diventare maggioranza e non subalterni ...lasciamo che chi è
abituato ai compromessi venga a farli con noi !!!). G.B.
----- Original Message -----
From: Silverio Tomeo <silvtome@???>
To: <forumlecce@???>
Sent: Wednesday, February 05, 2003 3:55 PM
Subject: [Lecce-sf] replica a Ninì...
> Ninì fa finta di non capire (per l'ennesima volta) che non siamo un
> gruppetto politico-ideologico ma una parte organizzata di un movimento
> sociale collettivo,siamo appunto un forum. Non siamo proprietari di una
> ideologia, neppure il marxismo,tanto,meno nella versione che tenta di
> propinarci,nè di analisi sul mondo e sulla storia.Non abbiamo niente da
> autocensurarci.Volevo solo dire che non possimo pronunciarsi sull'universo
e
> i secoli che ci precedono.Se Ninì vuole un gruppetto ideologico che se lo
> costruisca, ne ha facoltà.
>
> (Trovo sorprendente che un soggetto politico sociale cosciente
,analizzando
> i processi storici, si autocensuri rispetto all' analisi delle fasi e dei
> periodi . Qui si arretra non solo rispetto al marxismo)
>
> Lo storicismo è quella bizzarra idea per cui la storia ha le sue
> ineluttabili legge bronzee che qualcuno ha scoperto una volta per
> tutte,quindi non ci riguarda. Il presenta si spiega,quando si spiega,in
base
> a criteri ed analisi puntuali.La Costituzione si spiega con processi
storici
> reali che tutti possono studiare,rapporti di forza,culture,potere
> costituente ecc. Dire come dice sovente Ninì che la Costituzione italiana
è
> già un programma di democrazia progressiva da attuare è una derivazione
del
> togliattismo degli anni '50,una cosa che non dice più nessuno.C'è una
> Costituzione formale ed una materiale,quest'ultima è già una bella
> torsione.Naturalmente la Costituzione si difende per il suo contenuto
> democratico da chi vorrebbe scardinarla.Ma anche le Costituzioni si
> modificano,adesso si parla di Costituzione Europea,se non sbaglio.
>
> (ma rispetto allo storicismo.Come si comprende e si spiega il presente se
> non in connessione con il passato ?. Vi prego , per amor dell' intelletto,
> di rinunciare all' adozione di criteri arbitrari ed anticulturali.Che vuol
> dire "analisi retroattive " ? l'analisi è analisi . Dovremmo spiegare la
> Costituzione italiana senza riferimenti allo stato liberale ede allo stato
> fascista ?.Saluti.ninì.)
>
> Insomma sono sconfortato dalle continue incursioni ideologiche di Ninì,
dal
> clima di sospetto ideologico che sparge a piene mani, cerchiamo tutti di
> essere più umili, equilibrati, responsabili,per favore...
>
> Silverio Tomeo
>
>
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