[Lecce-sf] Referendum informa 5

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著者: Pasquale Martino
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Referendum informa 5

Sommario
1) Tutti i no di Maroni (il manifesto 1.2.2003)
2) Caro Sergio, perch=E9 non parli? di Cesare Salvi (L'Unit=E0 =
28.01.2003)
3) Articolo 18, la partita =E8 ancora aperta, di Alberto Burgio =
(L'Unit=E0 22.01.2003)
4) =ABReferendum, la Cgil si schieri con il s=EC=BB Dall'assemblea delle =
Rsu lombarde (Liberazione 1.2.2003)



1) Tutti i no di Maroni
Articolo 18, il ministro del welfare chiede al governo di costituire i =
comitati per il no al referendum. Ulivo, Prc e Cgil contrari
ANTONIO SCIOTTO
ROMA=20
Il governo si scatena contro il referendum per l'estensione =
dell'articolo 18. Il ministro del welfare Maroni ha proposto ieri =
all'esecutivo di costituire i comitati per il =ABno=BB e ha subito =
provocato dure reazioni nel centrosinistra e tra i promotori del =
quesito. Un attacco ai diritti che ormai si gioca su innumerevoli =
fronti, dato che la settimana prossima al Senato potrebbe essere =
approvata in via definitiva la delega sul mercato del lavoro: delega che =
dar=E0 il via al lavoro a chiamata, allo staff leasing (le aziende =
avranno interi reparti con lavoratori affittati a vita), al collocamento =
privato e ad altre precariet=E0. La decisione definitiva del governo sui =
comitati, comunque, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, dato che =
ieri, alla conclusione del consiglio dei ministri, si =E8 saputo che =
l'argomento non =E8 stato affrontato. I pi=F9 imbarazzati dalla =
decisione di Maroni appaiono i parlamentari della Margherita, gi=E0 =
impegnati insieme alla maggioranza Ds a boicottare il referendum. =
=ABMentre ribadiamo la contrariet=E0 della Margherita al referendum - =
dice Tiziano Treu - sottolineiamo che la scelta del ministro Maroni =E8 =
inaudita dal punto di vista politico ed istituzionale, perch=E9 =
l'istituto del referendum preferisce una scelta libera nel merito dei =
problemi, piuttosto che uno schieramento ufficiale di governo=BB. La =
maggioranza Ds, ugualmente contraria al merito del quesito referendario, =
per bocca di Cesare Damiano conferma che il partito decider=E0 a marzo =
l'orientamento ufficiale e ribadisce che l'Ulivo sta lavorando a una =
proposta di legge per l'estensione delle tutele per le imprese sotto i =
16 dipendenti e i lavoratori atipici. =ABSi tratta in sostanza - =
chiarisce il componente della segreteria nazionale Ds - di una serie di =
principi estratti da un corpo di proposte di leggi gi=E0 elaborate come =
la Carta dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, i diritti di =
sicurezza sociale, la riforma del processo del lavoro. Quanto =
all'estensione delle tutele, pensiamo per esempio a interventi per la =
formazione continua, l'estensione del diritto alla tutela della =
maternit=E0 e paternit=E0, i diritti previdenziali=BB.

Dal fronte del governo, a difendere la decisione del ministro del =
welfare =E8 l'eurodeputato di Forza Italia Renato Brunetta, che invita =
Treu e tutti quelli che sono contrari al referendum ad aderire ai =
comitati: =ABL'eventuale partecipazione del governo ai comitati per il =
no =E8 non solo legittima ma auspicabile perch=E9 contribuirebbe a fare =
chiarezza politica sull'argomento. Invito Treu a schierarsi per il no, =
come fece al referendum del 1984 sulla scala mobile, quando il governo =
si schier=F2 nettamente contro=BB.

E ancora pi=F9 agguerriti sono naturalmente i promotori del referendum, =
Prc, Socialismo 2000, la minoranza Cgil, i Verdi e la Fiom. Per Cesare =
Salvi, correntone Ds, =ABl'orientamento del governo di costituire =
comitati per il no impone una immediata risposta di mobilitazione e di =
impegno politico per il s=EC=BB. Secondo Guglielmo Epifani, segretario =
generale Cgil, =ABquella di Maroni =E8 una scelta sbagliata e =
inopportuna, con un profilo anche di discutibile legittimit=E0 =
istituzionale=BB. Gian Paolo Patta, della segreteria nazionale Cgil ed =
esponente della sinistra del sindacato Lavoro Societ=E0-Cambiare rotta, =
giudica =ABmolto grave che un organo istituzionale decida di fare dei =
comitati per dire no a un referendum=BB. =ABD'altra parte - aggiunge - =
la Lega si sta scatenando nell'offensiva e sono ormai parecchi i =
rappresentanti delle istituzioni che partecipano a queste iniziative: il =
presidente della regione Veneto Galan, ad esempio, proprio oggi (ieri =
per chi legge) ha presenziato a Venezia alla costituzione di un comitato =
per il no. Probabilmente sono mossi dall'intenzione di prendere voti per =
le prossime amministrative, ma non mi sembra un terreno vincente: tutti =
i sondaggi fatti, anche nell'elettorato del Polo, mostrano che la =
maggioranza delle persone =E8 per l'estensione dei diritti=BB.

Intanto continua nella Cgil il dibattito sul s=EC o no al referendum e =
sulla possibile legge alternativa al voto. =ABIn questo momento siamo =
impegnati soprattutto nella preparazione dello sciopero del 21 febbraio =
- spiega Patta - ma nella segreteria si sta lavorando intensamente sulla =
legge. Io e Giuseppe Casadio abbiamo avuto mandato di discutere per il =
raggiungimento di una posizione unitaria possibilmente prima del =
direttivo nazionale che si svolger=E0 subito dopo lo sciopero e che =
dovr=E0 dirimere definitivamente il nodo referendum=BB. L'ipotesi =
attualmente in discussione in Cgil prevede un'estensione solo formale =
del reintegro sotto i 15 dipendenti, ma con la possibilit=E0 per il =
datore di lavoro di decidere per un risarcimento, la cui entit=E0 =
verrebbe stabilita dal giudice. =ABNon mi sembra estensiva dei diritti - =
commenta Patta - Sopra i 15 dipendenti =E8 il lavoratore a poter =
decidere. Io non sono per il referendum a tutti i costi, ma la legge che =
sostituisce il voto deve essere realmente estensiva. Era pi=F9 =
interessante una precedente proposta, che portava la soglia a 7 =
dipendenti e innalzava i risarcimenti per le imprese pi=F9 piccole=BB. =
Si pone comunque il problema di chi voterebbe questa legge con l'attuale =
maggioranza, mentre la Cgil annuncia che prima ancora del 21 sar=E0 in =
piazza marted=EC prossimo: un presidio davanti al Senato contro la =
delega sul mercato del lavoro.
=20

2) L'unit=E0 28.01.2003
Caro Sergio, perch=E9 non parli?
di Cesare Salvi

Caro Cofferati,
da quando =E8 stata resa nota l'ammissibilit=E0 del referendum per =
estendere l'articolo 18, nei resoconti delle iniziative da te svolte =
compare spesso questa notizia: qualcuno dei presenti chiede la tua =
opinione, tu rispondi che il referendum =E8 un errore politico e che i =
promotori dovrebbero =ABfermarsi a riflettere=BB. Ci=F2 consente =
(legittimamente) ai quotidiani di titolare =ABCofferati contro il =
referendum=BB anche se non ti esprimi sul voto. Ne deriva qualche =
sconcerto tra chi si domanda se ci=F2 preluda davvero a una =ABunion =
sacr=E9e=BB tra la destra e una parte della sinistra per invitare al =
voto negativo o ad andare al mare il giorno del referendum. Sono tra i =
promotori del referendum, insieme a numerosi compagni dei Ds - tra i =
quali cinque componenti del Direttivo nazionale - ai Verdi, a settori =
consistenti della Cgil, a partire dalla Fiom.
Cito persone e movimenti molto vicini a te nell'ultimo biennio, e quindi =
non sospetti di aver voluto, tutti insieme, e magari d'intesa con =
Berlusconi (come ipotizzato da Eugenio Scalfari) organizzare un =
complotto contro Cofferati. Per questo ti chiedo: quando domandi ai =
promotori di =ABfermarsi un momento a riflettere=BB, che cosa ci chiedi =
esattamente?
A differenza di te, non credo affatto che promuovere il referendum sia =
stato un errore politico. Ma non =E8 questo il punto, adesso. Adesso il =
referendum c'=E8. Ed anche nella scorsa primavera, del resto, era =
difficile immaginare che non ci sarebbe stato, vista la determinazione e =
il peso delle forze allora favorevoli a raccogliere le firme.
Chiederti dunque che cosa intendi, quando inviti i promotori a =
riflettere, non =E8 una domanda retorica. Ci interessa davvero saperlo. =
Sai bene che non =E8 nella disponibilit=E0 giuridica (prima ancora che =
nella volont=E0 politica) dei promotori revocare la richiesta, che =E8 =
stata sottoscritta da 800 mila cittadini. Ci si chiede l'impegno per una =
iniziativa legislativa? Alcuni di noi l'hanno da tempo avviata in =
Parlamento (con la presentazione di un disegno di legge), altre se ne =
stanno aggiungendo. Il Comitato promotore nella sua conferenza stampa ha =
detto di non essere affatto contrario ad una legge che anticipi il =
referendum. Sappiamo tutti, per=F2, che con questo governo molto =
difficilmente vi sar=E0 una qualsivoglia legge a favore dei lavoratori. =
=C8 quasi sicuro, insomma, che in una prossima domenica primaverile il =
referendum ci sar=E0.
Permettimi, allora, di rivolgere a te (e a tutti coloro che, dalle =
opposizioni, hanno fin qui espresso contrariet=E0 o perplessit=E0 sul =
referendum) la stessa richiesta che tu rivolgi ai promotori: fermarsi un =
momento a riflettere.
Oggi il tema non =E8 pi=F9 se dire s=EC o no alla decisione di =
promuovere il referendum. Oggi si tratta di dire s=EC o no al quesito =
referendario. E questo quesito divide, solo se ci si vuole dividere.
Uno dei punti di forza della tua battaglia =E8 sempre stato l'invito a =
guardare al merito, prima di ogni considerazione tattica e calcolo di =
convenienza politica. E proprio l'articolo 18 ha costituito il simbolo =
del peso decisivo da dare al merito delle questioni, ai principi.
Dopo anni nei quali dell'articolo 18 hanno discusso e trattato partiti, =
sindacati, opinionisti, oggi la decisione =E8 rimessa ai cittadini. =
Saranno loro a decidere se il diritto alla reintegra in caso di =
licenziamento illegittimo =E8 giusto, oppure no; e in caso positivo ad =
estenderlo ad alcuni milioni di lavoratori ai quali oggi non =E8 =
riconosciuto.
Se si sta al merito, ai principi, non c'=E8 ragione di dividersi a =
sinistra, dopo le grandi battaglie dell'ultimo anno. E c'=E8 invece =
finalmente la possibilit=E0 (non ne vedo altre in questa legislatura: se =
mi sbaglio, si dica quali sono) di battere Berlusconi su un punto che =
divide (e qui s=EC la divisione =E8 giusta!) destra e sinistra: i =
diritti del mondo del lavoro.=20
=20

3) L'Unit=E0 22.01.2003
Articolo 18, la partita =E8 ancora aperta
di ALBERTO BURGIO*

C'=E8 un singolare non detto nel dibattito sviluppatosi intorno al =
referendum sull'articolo 18 da quando, gioved=EC scorso, la Consulta lo =
ha giudicato =ABammissibile=BB. Tutti (soprattutto i contrari) discutono =
sull'=ABopportunit=E0=BB di riaprire il discorso sulle garanzie in caso =
di licenziamento senza giusta causa in un momento in cui il governo =
parrebbe avere accantonato la partita. O sull'adeguatezza dello =
strumento referendario. O sulle conseguenze che il referendum avr=E0 sui =
rappporti tra le forze di opposizione. Pochi sembrano invece interessati =
alla questione fondamentale, bench=E9 questa sia stata al centro del =
grande risveglio della Cgil la scorsa primavera e della straordinaria =
manifestazione del 14 settembre in difesa della democrazia e dei =
diritti.=20
Che cosa ha indotto Rifondazione, i Verdi, parte della sinistra dei Ds, =
la Fiom e il sindacalismo di base a lanciare la campagna per i =
referendum sociali, a cominciare da quello per l'estensione =
dell'articoolo 18 dello Statuto dei lavoratori alle imprese con meno di =
16 dipendenti (che - ricordo - sono il 91,49 per cento delle imprese =
italiane, per un totale di oltre tre milioni 137mila occupati)? Un'idea =
semplice e difficilmente confutabile. Un diritto non pu=F2 - pena la =
negazione di se stesso - esistere solo per alcuni e non per altri. Una =
norma che tutela un bene fondamentale come la sicurezza del rapporto di =
lavoro non pu=F2 valere per una parte soltanto del lavoro dipendente e =
lasciarne un'altra - niente affatto trascurabile - sostanzialmente priva =
di protezioni. Ma precisamente questa =E8 la situazione nella quale ci =
troviamo oggi, una situazione in palese conflitto con quella =
sensibilit=E0 democratica e con quella consapevolezza del ruolo =
essenziale dei diritti che ha ispirato, fin nei suoi esordi, il =
movimento dei =ABgirotondi=BB sino a farne uno dei protagonisti della =
nuova resistenza democratica del paese.
Sembrano convenirne anche alcuni tra i pi=F9 fieri oppositori del =
referendum. Lo stesso Cofferati sostiene la necessit=E0 di =ABlavorare =
per dare garanzie alle persone che non le hanno=BB e, proprio a =
proposito dell'articolo 18, afferma che il tema dei diritti =E8 =
fondamentale e che la loro estensione costituisce una questione di =
grande importanza. Dunque il disaccordo non verte sul merito della =
battaglia. Su che cosa ci si divide allora? Non =E8 facile dirlo. Si =
riconosce, in linea di principio, che tutti i lavoratori hanno il =
diritto di non essere cacciati arbitrariamente dal lavoro. Ma poi si =
soggiunge - da parte dei critici del referendum - che questo diritto non =
pu=F2 essere tutelato per tutti nello stesso modo. Come osservava Cesare =
Salvi sull'Unit=E0 del 18 gennaio, questa alquanto misteriosa =
proposizione sembra tanto pi=F9 discutibile alla luce del fatto che in =
molte aziende lavorano fianco a fianco, svolgendo identiche mansioni, =
dipendenti della grande e della piccola impresa. Con l'unica differenza =
che per una parte di essi c'=E8 l'articolo 18, per altri no.
Leggendo alcuni interventi degli avversari del referendum, si ha la =
netta impressione che a ispirarli sia un convincimento che ha gi=E0 =
causato incalcolabili danni alla sinistra politica e sindacale di questo =
paese, l'idea che spetti alla sinistra farsi carico delle =
compatibilit=E0 del sistema produttivo, al punto di assumere gli =
interessi dell'impresa come un vincolo indiscutibile, come l'unica =
=ABvariabile indipendente=BB e determinante. Per questo - sposando la =
prospettiva confindustriale - la critica del referendum si trasforma =
spesso nella polemica contro le troppe =ABrigidit=E0=BB che l'estensione =
dell'articolo 18 introdurrebbe, giungendo persino ad agitare l'indecente =
argomento di un'ulteriore espansione del sommerso (quasi che i diritti =
fossero merce di scambio, e come se una realt=E0 che incide su oltre un =
quarto del pil fosse seriamente riconducibile alla loro salvaguardia). =
Sarebbe piuttosto il caso di riflettere sui guasti che il proliferare =
della piccola impresa iperflessibile arreca all'economia italiana, per =
il fatto di esaltare la propensione dei nostri imprenditori a trarre =
profitto dall'intensificazione dello sfruttamento del lavoro =
(innovazione di processo) e dall'abbassamento del salario, pi=F9 che =
dalla competizione su ricerca e innovazione.=20
Concludo queste brevi note con un ultimo argomento, pi=F9 strettamente =
politico. Ci si sente dire che, per quante ragioni possano militare a =
favore dell'estensione dell'articolo 18, il referendum ha tuttavia il =
torto di dividere la sinistra in una fase in cui di tutto c'=E8 bisogno =
meno che di ulteriori contrapposizioni e in un momento in cui il governo =
aveva rinunciato all'offensiva contro il lavoro. Anche in questo caso, =
per=F2, il giudizio =E8 enunciato - come si conviene ai dogmi - senza =
attardarsi a dimostrarne la fondatezza. Si potrebbe osservare che, sino =
a prova contraria, vi =E8 semmai motivo di pensare che estendere una =
garanzia come quella in discussione significa produrre ragioni di =
ampliamento della base sociale alla quale la sinistra deve rivolgere le =
proprie attenzioni. Lo straordinario successo del 23 marzo e del 16 =
aprile =E8 l=EC a testimoniarlo al di l=E0 di ogni ragionevole dubbio. =
Ma non si tratta solo di ragionamenti astratti. Proprio ieri il Cnel ha =
diffuso i dati di un'indagine in base alla quale risulta che il lavoro =
occupa il primo posto nelle preoccupazioni degli italiani, e che la =
stragrande maggioranza =E8 assolutamente contraria alla =
=ABflessibilit=E0 in uscita=BB, cio=E8 a quella libert=E0 di licenziare =
che i nostri imprenditori continuano a considerare un primario fattore =
di competitivit=E0.=20
Quanto alla presunta volont=E0 del governo di cancellare dall'agenda =
l'attacco contro il lavoro (si rimprovera ai promotori del referendum di =
avere =ABsvegliato il cane che dorme=BB), baster=E0 rammentare che la =
legge delega sul lavoro contiene anche altri attacchi pesantissimi alla =
condizione lavorativa e rileggere quanto Berlusconi ha dichiarato in =
occasione di una recente conferenza-stampa. =ABHo in mente di utilizzare =
il tempo della legislatura per far capire a chi ha creduto alla campagna =
della Cgil e degli altri sindacati che l'articolo 18 penalizza =
soprattutto, anzi soltanto i lavoratori=BB. Anche a voler essere pi=F9 =
ostinati dei muli, =E8 difficile non capire che la partita =E8 =
tutt'altro che accantonata e illudersi sulla possibilit=E0 di indurre =
questo parlamento a votare una legge che possa scongiurare il referendum =
introducendo una disciplina estensiva dell'articolo 18. Certo che =
dell'unit=E0 delle sinistre il paese ha bisogno. Sarebbe scellerato =
negarlo. Ma come non vedere che proprio a questo fine la battaglia per =
far vincere questo referendum =E8 un'occasione preziosa, forse =
irripetibile?
*Responsabile Giustizia Prc
=20
=20
=20

4) Liberazione 1.2.2003
Dall'assemblea delle Rsu lombarde, un appello alla coerenza. =
=ABInaccettabile imbarazzo, vogliamo vincere=BB=20
=ABReferendum, la Cgil si schieri con il s=EC=BB=20
Fabio Sebastiani
=20
Milano - nostro inviato
Quello del sindacato =E8 un =ABinaccettabile imbarazzo=BB, =ABse =
vogliamo vincere questo referendum bisogna cominciare a far partire la =
mobilitazione nei luoghi di lavoro=BB. Circa 200 rappresentanti =
sindacali si sono dati appuntamento ieri a Milano per fare il punto sul =
referendum estensivo dell'art.18. Un'assemblea che per il momento nasce =
su base regionale ma che si =E8 data subito l'obiettivo di costruire una =
scadenza nazionale entro il 10 marzo prossimo, =ABper dare espressione =
alla forte richiesta che la manifestazione del 15 si colleghi =
esplicitamente alla battaglia referendaria=BB, come =E8 scritto =
nell'appello. Nessuna volont=E0 bellicosa verso Cgil, Cisl e Uil, sia =
chiaro. Ma l'idea di fare da pungolo e costringerle a schierarsi per il =
s=EC in nome della coerenza c'=E8 tutta. Se con Pezzotta e Angeletti =
l'impresa appare decisamente ardua, con la Cgil qualcosa si pu=F2 =
tentare. E i sindacalisti che si sono incontrati ieri pomeriggio alla =
Casa della Cultura vogliono cominciare subito, senza indugiare =
ulteriormente. Luned=EC 3 febbraio Epifani sar=E0 a Milano in =
un'assemblea di quadri e delegati Cgil. Non solo, il 15 marzo, sempre a =
Milano, =E8 in programma la giornata dei diritti. Quale migliore =
occasione per trasformarla in un appuntamento in cui la battaglia per il =
referendum abbia la massima visibilit=E0? =ABAl sindacato, e in =
particolare alla Cgil, chiediamo coerenza, =E8 scritto nel documento =
finale approvato all'unanimit=E0 da una platea di rappresentanti =
sindacali della Cgil ma anche del sindacalismo di base (soprattutto Sin. =
Cobas). Insomma, l'agenda degli impegni =E8 fitta di scadenze: il 5 =
sempre a Milano =E8 in programma l'assemblea di Lavoro Societ=E0, l'area =
programmatica della Cgil che si =E8 schierata a favore del referendum. =
Sar=E0 anche quella una occasione per aprire nuovi percorsi di stimolo =
al dibattito dentro la Cgil.=20
Ma nel documento finale dell'assemblea dei delegati si parla anche di =
sciopero generale contro la guerra. Non poteva mancare in questo =
momento. E non poteva mancare perch=E9 il mondo del lavoro sente che =E8 =
necessario andare oltre =ABil dissenso morale=BB. La stessa =
partecipazione alla manifestazione pacifista del 15 febbraio sar=E0 =
caratterizzata dallo slogan "No alla guerra, con o senza l'Onu". C'=E8 =
un filo unico che lega la battaglia per i diritti di tutti e di tutte =
alla mobilitazione contro la guerra ed =E8 un filo che passa proprio per =
la Lombardia, che sta vivendo una stagione di pesanti ristrutturazioni: =
da BancaIntesa alla Pirelli, dalla Postalmarket all'Alfa Romeo, tanto =
per fare qualche nome. =ABE' una guerra per l'egemonia politica, =
territoriale ed economica a cui il mondo del lavoro si oppone fortemente =
- =E8 scritto nel documento finale dal titolo "Fermare la guerra, =
estendere i diritti" - essa implica un'idea di subalternit=E0 alla =
logica del pi=F9 forte, alla logica del profitto, alla logica imperiale. =
Non a caso il governo che =E8 corso a prestare i suoi servizi a Bush, =
=E8 lo stesso che sta conducendo un formidabile attacco ai diritti dei =
lavoratori=BB.=20
La crisi della Lombardia =E8 caratterizzata, manco a farlo apposta, =
dalla frammentazione in migliaia di piccole aziende sotto i 15 =
dipendenti. L'azienda non chiude ma si dissolve, licenziando. E' per =
questo che l'assemblea dei delegati ha deciso di costruire una vertenza =
permanente proprio per individuare i "legami segreti" di queste =
"trasformazioni" di impresa. Opporsi alla guerra e far ripartire il =
protagonismo nei luoghi di lavoro, quindi. Non sono due fronti distinti. =
E questo =E8 stato messo in evidenza in tutti gli interventi. =ABAnche =
perch=E9 solo la guerra, e le elezioni - dice un delegato - possono =
fermare il referendum=BB. =ABVincere non sar=E0 semplice ma sappiamo che =
=E8 direttamente proporzionale all'impegno che ci metteremo=BB. =
L'obiettivo =E8 quello di dar vita a comitati provinciali per il s=EC al =
referendum utili a far vivere il clima anche nelle aziende non raggiunte =
dal sindacato. =ABPresenteremo ordini del giorno nei luoghi di lavoro e =
nelle strutture sindacali=BB, ribadiscono i delegati. L'ipotesi della =
legge estensiva dei diritti non viene certo sottovalutata. Ma l'idea =E8 =
quella di costruire un rafforzamento reciproco con il referendum. =
=ABQuella della legge - dicono i delegati - =E8 una soluzione che si =
pu=F2 discutere ma - aggiungono - non siamo disponibili per norme =
pasticciate o non condivise=BB. =ABL'atteggiamento catatonico del =
sindacato - dice Michele, del Sin. Cobas della regione Lombardia - pu=F2 =
avere un contraccolpo negativo sui lavoratori. Pu=F2 costituire =
un'autostrada per l'astensionismo=BB. Come dargli torto? E' per questo =
che bisogna fare in fretta per la battaglia dentro il sindacato. =
=ABQuesto referendum si pu=F2 vincere - dice Lorenzoni dello Spi Cgil - =
e l'obiettivo minimo deve essere il raggiungimento del quorum. Un chiaro =
avvertimento a chi dentro il sindacato sta pensando a "fughe" dalle =
urne.=20
=20

=20

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ancora aperta, di Alberto Burgio (L'Unit=E0 22.01.2003)<BR>4) =
=ABReferendum, la Cgil=20
si schieri con il s=EC=BB Dall'assemblea delle Rsu lombarde (Liberazione =

1.2.2003)<BR><BR></DIV>
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chiede=20
al governo di costituire i comitati per il no al referendum. Ulivo, Prc =
e Cgil=20
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Maroni ha=20
proposto ieri all'esecutivo di costituire i comitati per il =ABno=BB e =
ha subito=20
provocato dure reazioni nel centrosinistra e tra i promotori del =
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attacco ai diritti che ormai si gioca su innumerevoli fronti, dato che =
la=20
settimana prossima al Senato potrebbe essere approvata in via definitiva =
la=20
delega sul mercato del lavoro: delega che dar=E0 il via al lavoro a =
chiamata, allo=20
staff leasing (le aziende avranno interi reparti con lavoratori =
affittati a=20
vita), al collocamento privato e ad altre precariet=E0. La decisione =
definitiva=20
del governo sui comitati, comunque, dovrebbe arrivare nei prossimi =
giorni, dato=20
che ieri, alla conclusione del consiglio dei ministri, si =E8 saputo che =

l'argomento non =E8 stato affrontato. I pi=F9 imbarazzati dalla =
decisione di Maroni=20
appaiono i parlamentari della Margherita, gi=E0 impegnati insieme alla =
maggioranza=20
Ds a boicottare il referendum. =ABMentre ribadiamo la contrariet=E0 =
della Margherita=20
al referendum - dice Tiziano Treu - sottolineiamo che la scelta del =
ministro=20
Maroni =E8 inaudita dal punto di vista politico ed istituzionale, =
perch=E9=20
l'istituto del referendum preferisce una scelta libera nel merito dei =
problemi,=20
piuttosto che uno schieramento ufficiale di governo=BB. La maggioranza =
Ds,=20
ugualmente contraria al merito del quesito referendario, per bocca di =
Cesare=20
Damiano conferma che il partito decider=E0 a marzo l'orientamento =
ufficiale e=20
ribadisce che l'Ulivo sta lavorando a una proposta di legge per =
l'estensione=20
delle tutele per le imprese sotto i 16 dipendenti e i lavoratori =
atipici. =ABSi=20
tratta in sostanza - chiarisce il componente della segreteria nazionale =
Ds - di=20
una serie di principi estratti da un corpo di proposte di leggi gi=E0 =
elaborate=20
come la Carta dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, i diritti =
di=20
sicurezza sociale, la riforma del processo del lavoro. Quanto =
all'estensione=20
delle tutele, pensiamo per esempio a interventi per la formazione =
continua,=20
l'estensione del diritto alla tutela della maternit=E0 e paternit=E0, i =
diritti=20
previdenziali=BB.<BR><BR>Dal fronte del governo, a difendere la =
decisione del=20
ministro del welfare =E8 l'eurodeputato di Forza Italia Renato Brunetta, =
che=20
invita Treu e tutti quelli che sono contrari al referendum ad aderire ai =

comitati: =ABL'eventuale partecipazione del governo ai comitati per il =
no =E8 non=20
solo legittima ma auspicabile perch=E9 contribuirebbe a fare chiarezza =
politica=20
sull'argomento. Invito Treu a schierarsi per il no, come fece al =
referendum del=20
1984 sulla scala mobile, quando il governo si schier=F2 nettamente=20
contro=BB.<BR><BR>E ancora pi=F9 agguerriti sono naturalmente i =
promotori del=20
referendum, Prc, Socialismo 2000, la minoranza Cgil, i Verdi e la Fiom. =
Per=20
Cesare Salvi, correntone Ds, =ABl'orientamento del governo di costituire =
comitati=20
per il no impone una immediata risposta di mobilitazione e di impegno =
politico=20
per il s=EC=BB. Secondo Guglielmo Epifani, segretario generale Cgil, =
=ABquella di=20
Maroni =E8 una scelta sbagliata e inopportuna, con un profilo anche di =
discutibile=20
legittimit=E0 istituzionale=BB. Gian Paolo Patta, della segreteria =
nazionale Cgil ed=20
esponente della sinistra del sindacato Lavoro Societ=E0-Cambiare rotta, =
giudica=20
=ABmolto grave che un organo istituzionale decida di fare dei comitati =
per dire no=20
a un referendum=BB. =ABD'altra parte - aggiunge - la Lega si sta =
scatenando=20
nell'offensiva e sono ormai parecchi i rappresentanti delle istituzioni =
che=20
partecipano a queste iniziative: il presidente della regione Veneto =
Galan, ad=20
esempio, proprio oggi (ieri per chi legge) ha presenziato a Venezia alla =

costituzione di un comitato per il no. Probabilmente sono mossi =
dall'intenzione=20
di prendere voti per le prossime amministrative, ma non mi sembra un =
terreno=20
vincente: tutti i sondaggi fatti, anche nell'elettorato del Polo, =
mostrano che=20
la maggioranza delle persone =E8 per l'estensione dei =
diritti=BB.<BR><BR>Intanto=20
continua nella Cgil il dibattito sul s=EC o no al referendum e sulla =
possibile=20
legge alternativa al voto. =ABIn questo momento siamo impegnati =
soprattutto nella=20
preparazione dello sciopero del 21 febbraio - spiega Patta - ma nella =
segreteria=20
si sta lavorando intensamente sulla legge. Io e Giuseppe Casadio abbiamo =
avuto=20
mandato di discutere per il raggiungimento di una posizione unitaria=20
possibilmente prima del direttivo nazionale che si svolger=E0 subito =
dopo lo=20
sciopero e che dovr=E0 dirimere definitivamente il nodo referendum=BB. =
L'ipotesi=20
attualmente in discussione in Cgil prevede un'estensione solo formale =
del=20
reintegro sotto i 15 dipendenti, ma con la possibilit=E0 per il datore =
di lavoro=20
di decidere per un risarcimento, la cui entit=E0 verrebbe stabilita dal =
giudice.=20
=ABNon mi sembra estensiva dei diritti - commenta Patta - Sopra i 15 =
dipendenti =E8=20
il lavoratore a poter decidere. Io non sono per il referendum a tutti i =
costi,=20
ma la legge che sostituisce il voto deve essere realmente estensiva. Era =
pi=F9=20
interessante una precedente proposta, che portava la soglia a 7 =
dipendenti e=20
innalzava i risarcimenti per le imprese pi=F9 piccole=BB. Si pone =
comunque il=20
problema di chi voterebbe questa legge con l'attuale maggioranza, mentre =
la Cgil=20
annuncia che prima ancora del 21 sar=E0 in piazza marted=EC prossimo: un =
presidio=20
davanti al Senato contro la delega sul mercato del =
lavoro.<BR>&nbsp;<BR></DIV>
<DIV>2) L'unit=E0 28.01.2003<BR>Caro Sergio, perch=E9 non parli?<BR>di =
Cesare=20
Salvi<BR><BR>Caro Cofferati,<BR>da quando =E8 stata resa nota =
l'ammissibilit=E0 del=20
referendum per estendere l'articolo 18, nei resoconti delle iniziative =
da te=20
svolte compare spesso questa notizia: qualcuno dei presenti chiede la =
tua=20
opinione, tu rispondi che il referendum =E8 un errore politico e che i =
promotori=20
dovrebbero =ABfermarsi a riflettere=BB. Ci=F2 consente (legittimamente) =
ai quotidiani=20
di titolare =ABCofferati contro il referendum=BB anche se non ti esprimi =
sul voto.=20
Ne deriva qualche sconcerto tra chi si domanda se ci=F2 preluda davvero =
a una=20
=ABunion sacr=E9e=BB tra la destra e una parte della sinistra per =
invitare al voto=20
negativo o ad andare al mare il giorno del referendum. Sono tra i =
promotori del=20
referendum, insieme a numerosi compagni dei Ds - tra i quali cinque =
componenti=20
del Direttivo nazionale - ai Verdi, a settori consistenti della Cgil, a =
partire=20
dalla Fiom.<BR>Cito persone e movimenti molto vicini a te nell'ultimo =
biennio, e=20
quindi non sospetti di aver voluto, tutti insieme, e magari d'intesa con =

Berlusconi (come ipotizzato da Eugenio Scalfari) organizzare un =
complotto contro=20
Cofferati. Per questo ti chiedo: quando domandi ai promotori di =
=ABfermarsi un=20
momento a riflettere=BB, che cosa ci chiedi esattamente?<BR>A differenza =
di te,=20
non credo affatto che promuovere il referendum sia stato un errore =
politico. Ma=20
non =E8 questo il punto, adesso. Adesso il referendum c'=E8. Ed anche =
nella scorsa=20
primavera, del resto, era difficile immaginare che non ci sarebbe stato, =
vista=20
la determinazione e il peso delle forze allora favorevoli a raccogliere =
le=20
firme.<BR>Chiederti dunque che cosa intendi, quando inviti i promotori a =

riflettere, non =E8 una domanda retorica. Ci interessa davvero saperlo. =
Sai bene=20
che non =E8 nella disponibilit=E0 giuridica (prima ancora che nella =
volont=E0=20
politica) dei promotori revocare la richiesta, che =E8 stata =
sottoscritta da 800=20
mila cittadini. Ci si chiede l'impegno per una iniziativa legislativa? =
Alcuni di=20
noi l'hanno da tempo avviata in Parlamento (con la presentazione di un =
disegno=20
di legge), altre se ne stanno aggiungendo. Il Comitato promotore nella =
sua=20
conferenza stampa ha detto di non essere affatto contrario ad una legge =
che=20
anticipi il referendum. Sappiamo tutti, per=F2, che con questo governo =
molto=20
difficilmente vi sar=E0 una qualsivoglia legge a favore dei lavoratori. =
=C8 quasi=20
sicuro, insomma, che in una prossima domenica primaverile il referendum =
ci=20
sar=E0.<BR>Permettimi, allora, di rivolgere a te (e a tutti coloro che, =
dalle=20
opposizioni, hanno fin qui espresso contrariet=E0 o perplessit=E0 sul =
referendum) la=20
stessa richiesta che tu rivolgi ai promotori: fermarsi un momento a=20
riflettere.<BR>Oggi il tema non =E8 pi=F9 se dire s=EC o no alla =
decisione di=20
promuovere il referendum. Oggi si tratta di dire s=EC o no al quesito=20
referendario. E questo quesito divide, solo se ci si vuole =
dividere.<BR>Uno dei=20
punti di forza della tua battaglia =E8 sempre stato l'invito a guardare =
al merito,=20
prima di ogni considerazione tattica e calcolo di convenienza politica. =
E=20
proprio l'articolo 18 ha costituito il simbolo del peso decisivo da dare =
al=20
merito delle questioni, ai principi.<BR>Dopo anni nei quali =
dell'articolo 18=20
hanno discusso e trattato partiti, sindacati, opinionisti, oggi la =
decisione =E8=20
rimessa ai cittadini. Saranno loro a decidere se il diritto alla =
reintegra in=20
caso di licenziamento illegittimo =E8 giusto, oppure no; e in caso =
positivo ad=20
estenderlo ad alcuni milioni di lavoratori ai quali oggi non =E8=20
riconosciuto.<BR>Se si sta al merito, ai principi, non c'=E8 ragione di =
dividersi=20
a sinistra, dopo le grandi battaglie dell'ultimo anno. E c'=E8 invece =
finalmente=20
la possibilit=E0 (non ne vedo altre in questa legislatura: se mi =
sbaglio, si dica=20
quali sono) di battere Berlusconi su un punto che divide (e qui s=EC la =
divisione=20
=E8 giusta!) destra e sinistra: i diritti del mondo del lavoro.=20
<BR>&nbsp;<BR></DIV>
<DIV>3) L'Unit=E0 22.01.2003<BR>Articolo 18, la partita =E8 ancora =
aperta<BR>di=20
ALBERTO BURGIO*<BR><BR>C&#8217;=E8 un singolare non detto nel dibattito =
sviluppatosi=20
intorno al referendum sull&#8217;articolo 18 da quando, gioved=EC =
scorso, la Consulta lo=20
ha giudicato =ABammissibile=BB. Tutti (soprattutto i contrari) discutono =

sull&#8217;=ABopportunit=E0=BB di riaprire il discorso sulle garanzie in =
caso di=20
licenziamento senza giusta causa in un momento in cui il governo =
parrebbe avere=20
accantonato la partita. O sull&#8217;adeguatezza dello strumento =
referendario. O sulle=20
conseguenze che il referendum avr=E0 sui rappporti tra le forze di =
opposizione.=20
Pochi sembrano invece interessati alla questione fondamentale, bench=E9 =
questa sia=20
stata al centro del grande risveglio della Cgil la scorsa primavera e =
della=20
straordinaria manifestazione del 14 settembre in difesa della democrazia =
e dei=20
diritti. <BR>Che cosa ha indotto Rifondazione, i Verdi, parte della =
sinistra dei=20
Ds, la Fiom e il sindacalismo di base a lanciare la campagna per i =
referendum=20
sociali, a cominciare da quello per l&#8217;estensione =
dell&#8217;articoolo 18 dello Statuto=20
dei lavoratori alle imprese con meno di 16 dipendenti (che - ricordo - =
sono il=20
91,49 per cento delle imprese italiane, per un totale di oltre tre =
milioni=20
137mila occupati)? Un&#8217;idea semplice e difficilmente confutabile. =
Un diritto non=20
pu=F2 - pena la negazione di se stesso - esistere solo per alcuni e non =
per altri.=20
Una norma che tutela un bene fondamentale come la sicurezza del rapporto =
di=20
lavoro non pu=F2 valere per una parte soltanto del lavoro dipendente e =
lasciarne=20
un&#8217;altra - niente affatto trascurabile - sostanzialmente priva di =
protezioni. Ma=20
precisamente questa =E8 la situazione nella quale ci troviamo oggi, una =
situazione=20
in palese conflitto con quella sensibilit=E0 democratica e con quella=20
consapevolezza del ruolo essenziale dei diritti che ha ispirato, fin nei =
suoi=20
esordi, il movimento dei =ABgirotondi=BB sino a farne uno dei =
protagonisti della=20
nuova resistenza democratica del paese.<BR>Sembrano convenirne anche =
alcuni tra=20
i pi=F9 fieri oppositori del referendum. Lo stesso Cofferati sostiene la =
necessit=E0=20
di =ABlavorare per dare garanzie alle persone che non le hanno=BB e, =
proprio a=20
proposito dell&#8217;articolo 18, afferma che il tema dei diritti =E8 =
fondamentale e che=20
la loro estensione costituisce una questione di grande importanza. =
Dunque il=20
disaccordo non verte sul merito della battaglia. Su che cosa ci si =
divide=20
allora? Non =E8 facile dirlo. Si riconosce, in linea di principio, che =
tutti i=20
lavoratori hanno il diritto di non essere cacciati arbitrariamente dal =
lavoro.=20
Ma poi si soggiunge - da parte dei critici del referendum - che questo =
diritto=20
non pu=F2 essere tutelato per tutti nello stesso modo. Come osservava =
Cesare Salvi=20
sull&#8217;Unit=E0 del 18 gennaio, questa alquanto misteriosa =
proposizione sembra tanto=20
pi=F9 discutibile alla luce del fatto che in molte aziende lavorano =
fianco a=20
fianco, svolgendo identiche mansioni, dipendenti della grande e della =
piccola=20
impresa. Con l&#8217;unica differenza che per una parte di essi =
c&#8217;=E8 l&#8217;articolo 18, per=20
altri no.<BR>Leggendo alcuni interventi degli avversari del referendum, =
si ha la=20
netta impressione che a ispirarli sia un convincimento che ha gi=E0 =
causato=20
incalcolabili danni alla sinistra politica e sindacale di questo paese, =
l&#8217;idea=20
che spetti alla sinistra farsi carico delle compatibilit=E0 del sistema=20
produttivo, al punto di assumere gli interessi dell&#8217;impresa come =
un vincolo=20
indiscutibile, come l&#8217;unica =ABvariabile indipendente=BB e =
determinante. Per questo=20
- sposando la prospettiva confindustriale - la critica del referendum si =

trasforma spesso nella polemica contro le troppe =ABrigidit=E0=BB che =
l&#8217;estensione=20
dell&#8217;articolo 18 introdurrebbe, giungendo persino ad agitare =
l&#8217;indecente=20
argomento di un&#8217;ulteriore espansione del sommerso (quasi che i =
diritti fossero=20
merce di scambio, e come se una realt=E0 che incide su oltre un quarto =
del pil=20
fosse seriamente riconducibile alla loro salvaguardia). Sarebbe =
piuttosto il=20
caso di riflettere sui guasti che il proliferare della piccola impresa=20
iperflessibile arreca all&#8217;economia italiana, per il fatto di =
esaltare la=20
propensione dei nostri imprenditori a trarre profitto =
dall&#8217;intensificazione=20
dello sfruttamento del lavoro (innovazione di processo) e =
dall&#8217;abbassamento del=20
salario, pi=F9 che dalla competizione su ricerca e innovazione. =
<BR>Concludo=20
queste brevi note con un ultimo argomento, pi=F9 strettamente politico. =
Ci si=20
sente dire che, per quante ragioni possano militare a favore =
dell&#8217;estensione=20
dell&#8217;articolo 18, il referendum ha tuttavia il torto di dividere =
la sinistra in=20
una fase in cui di tutto c&#8217;=E8 bisogno meno che di ulteriori =
contrapposizioni e in=20
un momento in cui il governo aveva rinunciato all&#8217;offensiva contro =
il lavoro.=20
Anche in questo caso, per=F2, il giudizio =E8 enunciato - come si =
conviene ai dogmi=20
- senza attardarsi a dimostrarne la fondatezza. Si potrebbe osservare =
che, sino=20
a prova contraria, vi =E8 semmai motivo di pensare che estendere una =
garanzia come=20
quella in discussione significa produrre ragioni di ampliamento della =
base=20
sociale alla quale la sinistra deve rivolgere le proprie attenzioni. Lo=20
straordinario successo del 23 marzo e del 16 aprile =E8 l=EC a =
testimoniarlo al di=20
l=E0 di ogni ragionevole dubbio. Ma non si tratta solo di ragionamenti =
astratti.=20
Proprio ieri il Cnel ha diffuso i dati di un&#8217;indagine in base alla =
quale risulta=20
che il lavoro occupa il primo posto nelle preoccupazioni degli italiani, =
e che=20
la stragrande maggioranza =E8 assolutamente contraria alla =
=ABflessibilit=E0 in=20
uscita=BB, cio=E8 a quella libert=E0 di licenziare che i nostri =
imprenditori=20
continuano a considerare un primario fattore di competitivit=E0. =
<BR>Quanto alla=20
presunta volont=E0 del governo di cancellare dall&#8217;agenda =
l&#8217;attacco contro il=20
lavoro (si rimprovera ai promotori del referendum di avere =ABsvegliato =
il cane=20
che dorme=BB), baster=E0 rammentare che la legge delega sul lavoro =
contiene anche=20
altri attacchi pesantissimi alla condizione lavorativa e rileggere =
quanto=20
Berlusconi ha dichiarato in occasione di una recente conferenza-stampa. =
=ABHo in=20
mente di utilizzare il tempo della legislatura per far capire a chi ha =
creduto=20
alla campagna della Cgil e degli altri sindacati che l&#8217;articolo 18 =
penalizza=20
soprattutto, anzi soltanto i lavoratori=BB. Anche a voler essere pi=F9 =
ostinati dei=20
muli, =E8 difficile non capire che la partita =E8 tutt&#8217;altro che =
accantonata e=20
illudersi sulla possibilit=E0 di indurre questo parlamento a votare una =
legge che=20
possa scongiurare il referendum introducendo una disciplina estensiva=20
dell&#8217;articolo 18. Certo che dell&#8217;unit=E0 delle sinistre il =
paese ha bisogno.=20
Sarebbe scellerato negarlo. Ma come non vedere che proprio a questo fine =
la=20
battaglia per far vincere questo referendum =E8 un&#8217;occasione =
preziosa, forse=20
irripetibile?<BR>*Responsabile Giustizia=20
Prc<BR>&nbsp;<BR>&nbsp;<BR>&nbsp;<BR><BR>4)&nbsp;Liberazione=20
1.2.2003<BR>Dall'assemblea delle Rsu lombarde, un appello alla coerenza. =

=ABInaccettabile imbarazzo, vogliamo vincere=BB <BR>=ABReferendum, la =
Cgil si schieri=20
con il s=EC=BB <BR>Fabio Sebastiani<BR>&nbsp;<BR>Milano - nostro =
inviato<BR>Quello=20
del sindacato =E8 un =ABinaccettabile imbarazzo=BB, =ABse vogliamo =
vincere questo=20
referendum bisogna cominciare a far partire la mobilitazione nei luoghi =
di=20
lavoro=BB. Circa 200 rappresentanti sindacali si sono dati appuntamento =
ieri a=20
Milano per fare il punto sul referendum estensivo dell'art.18. =
Un'assemblea che=20
per il momento nasce su base regionale ma che si =E8 data subito =
l'obiettivo di=20
costruire una scadenza nazionale entro il 10 marzo prossimo, =ABper dare =

espressione alla forte richiesta che la manifestazione del 15 si =
colleghi=20
esplicitamente alla battaglia referendaria=BB, come =E8 scritto =
nell'appello.=20
Nessuna volont=E0 bellicosa verso Cgil, Cisl e Uil, sia chiaro. Ma =
l'idea di fare=20
da pungolo e costringerle a schierarsi per il s=EC in nome della =
coerenza c'=E8=20
tutta. Se con Pezzotta e Angeletti l'impresa appare decisamente ardua, =
con la=20
Cgil qualcosa si pu=F2 tentare. E i sindacalisti che si sono incontrati =
ieri=20
pomeriggio alla Casa della Cultura vogliono cominciare subito, senza =
indugiare=20
ulteriormente. Luned=EC 3 febbraio Epifani sar=E0 a Milano in =
un'assemblea di quadri=20
e delegati Cgil. Non solo, il 15 marzo, sempre a Milano, =E8 in =
programma la=20
giornata dei diritti. Quale migliore occasione per trasformarla in un=20
appuntamento in cui la battaglia per il referendum abbia la massima =
visibilit=E0?=20
=ABAl sindacato, e in particolare alla Cgil, chiediamo coerenza, =E8 =
scritto nel=20
documento finale approvato all'unanimit=E0 da una platea di =
rappresentanti=20
sindacali della Cgil ma anche del sindacalismo di base (soprattutto Sin. =
Cobas).=20
Insomma, l'agenda degli impegni =E8 fitta di scadenze: il 5 sempre a =
Milano =E8 in=20
programma l'assemblea di Lavoro Societ=E0, l'area programmatica della =
Cgil che si=20
=E8 schierata a favore del referendum. Sar=E0 anche quella una occasione =
per aprire=20
nuovi percorsi di stimolo al dibattito dentro la Cgil. <BR>Ma nel =
documento=20
finale dell'assemblea dei delegati si parla anche di sciopero generale =
contro la=20
guerra. Non poteva mancare in questo momento. E non poteva mancare =
perch=E9 il=20
mondo del lavoro sente che =E8 necessario andare oltre =ABil dissenso =
morale=BB. La=20
stessa partecipazione alla manifestazione pacifista del 15 febbraio =
sar=E0=20
caratterizzata dallo slogan "No alla guerra, con o senza l'Onu". C'=E8 =
un filo=20
unico che lega la battaglia per i diritti di tutti e di tutte alla =
mobilitazione=20
contro la guerra ed =E8 un filo che passa proprio per la Lombardia, che =
sta=20
vivendo una stagione di pesanti ristrutturazioni: da BancaIntesa alla =
Pirelli,=20
dalla Postalmarket all'Alfa Romeo, tanto per fare qualche nome. =ABE' =
una guerra=20
per l'egemonia politica, territoriale ed economica a cui il mondo del =
lavoro si=20
oppone fortemente - =E8 scritto nel documento finale dal titolo "Fermare =
la=20
guerra, estendere i diritti" - essa implica un'idea di subalternit=E0 =
alla logica=20
del pi=F9 forte, alla logica del profitto, alla logica imperiale. Non a =
caso il=20
governo che =E8 corso a prestare i suoi servizi a Bush, =E8 lo stesso =
che sta=20
conducendo un formidabile attacco ai diritti dei lavoratori=BB. <BR>La =
crisi della=20
Lombardia =E8 caratterizzata, manco a farlo apposta, dalla =
frammentazione in=20
migliaia di piccole aziende sotto i 15 dipendenti. L'azienda non chiude =
ma si=20
dissolve, licenziando. E' per questo che l'assemblea dei delegati ha =
deciso di=20
costruire una vertenza permanente proprio per individuare i "legami =
segreti" di=20
queste "trasformazioni" di impresa. Opporsi alla guerra e far ripartire =
il=20
protagonismo nei luoghi di lavoro, quindi. Non sono due fronti distinti. =
E=20
questo =E8 stato messo in evidenza in tutti gli interventi. =ABAnche =
perch=E9 solo la=20
guerra, e le elezioni - dice un delegato - possono fermare il =
referendum=BB.=20
=ABVincere non sar=E0 semplice ma sappiamo che =E8 direttamente =
proporzionale=20
all'impegno che ci metteremo=BB. L'obiettivo =E8 quello di dar vita a =
comitati=20
provinciali per il s=EC al referendum utili a far vivere il clima anche =
nelle=20
aziende non raggiunte dal sindacato. =ABPresenteremo ordini del giorno =
nei luoghi=20
di lavoro e nelle strutture sindacali=BB, ribadiscono i delegati. =
L'ipotesi della=20
legge estensiva dei diritti non viene certo sottovalutata. Ma l'idea =E8 =
quella di=20
costruire un rafforzamento reciproco con il referendum. =ABQuella della =
legge -=20
dicono i delegati - =E8 una soluzione che si pu=F2 discutere ma - =
aggiungono - non=20
siamo disponibili per norme pasticciate o non condivise=BB. =
=ABL'atteggiamento=20
catatonico del sindacato - dice Michele, del Sin. Cobas della regione =
Lombardia=20
- pu=F2 avere un contraccolpo negativo sui lavoratori. Pu=F2 costituire=20
un'autostrada per l'astensionismo=BB. Come dargli torto? E' per questo =
che bisogna=20
fare in fretta per la battaglia dentro il sindacato. =ABQuesto =
referendum si pu=F2=20
vincere - dice Lorenzoni dello Spi Cgil - e l'obiettivo minimo deve =
essere il=20
raggiungimento del quorum. Un chiaro avvertimento a chi dentro il =
sindacato sta=20
pensando a "fughe" dalle urne.=20
<BR>&nbsp;<BR><BR>&nbsp;</DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>

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