Autore: Alessandro Presicce Data: Oggetto: [Lecce-sf] seminario e proposta ICS
Riceviamo da Anna Brambilla
Il tema è il solito: il nostro seminario
In calce anche una proposta (con allegato) di Gianfranco Schiavone (Ics).
Per chi lo desidera posso inviare anche il file: programma corso di
formazione bari.doc (516kb)
Alessandro
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Credo che in primo luogo vada riconosciuto e apprezzato l'importante lavoro
dei compagni di Lecce sia dal punto organizzativo sia di
mobilitazione/azione. I risultati di quanto hanno portato avanti si vedono e
sono ora più che mai chiari specie dopo la reazione del Viminale che
proibisce per "ragioni di privacy" l'ingresso della stampa nei CPT, reazione
a cui deve contrapporsi un'intensificazione del nostro lavoro.
In proposito credo che una pressione sui deputati perché ci sia una reazione
anche a livello politico sia fondamentale.
Tornando al seminario: concordo sulla proposta di ridurre il numero dei
relatori perché effettivamente rischiamo di non sviluppare in modo adeguato
i vari punti. Poi.io credo che queste iniziative abbiano molteplici
significati e che tra questi, specie dopo quello che è successo a Lecce, ci
sia anche il valore simbolico. Credo che i forum (social, europei e vari)
siano soprattutto luoghi di incontro, confronto e "presa di contatto",
luoghi in cui si inizia qualcosa che si porterà a termine dopo.
Non sono in grado di dire la mia sui relatori quindi mi affido a chi è più
esperto di me concordo però con quanto detto da Federica circa la
possibilità che la seconda giornata sia aperta da un documento "nostro" che
in qualche modo serva da filo conduttore (anche eventualmente in senso
critico ai relatori).
Concordo poi con quanto proposto da Stefano circa la necessità di (iniziare)
un confronto sui vari CPT e sulle loro "specificità" non solo in termini di
condizioni interne oggettive ma anche in relazione al contesto
territoriale/economico.
Anna Brambilla
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----- Original Message -----
From: gianschi@???
To: Gruppo nazionale cpt
Sent: Tuesday, January 28, 2003 3:14 PM
Subject: [Cpt] alcune riflessioni ed un invito
Al Gruppo nazionale sui cpt
oggetto: alcune riflessioni e invio del programma del corso di formazione
sulla tortura
Cari amici, anche se non sono intervenuto nella discussione, ho seguito con
attenzione la discussione telematica di queste settimane relativa a come
continuare l'azione contro i cpt. In particolare mi è sembrata molto
interessante la proposta di inserire il dibattito sui cpt all'interno del
ragionamento più generale sulle "istituzioni totali"; per formazione e per
lavoro, nonchè per ragioni "biografiche" (triestino, da sempre cresciuto
respirando la cultura basagliana) condivido pienamente tale approccio.
Da questo punto di vista richiamo un argomento di cui non si è parlato
molto nella rete, ma che diventerà, temo, cruciale nei prossimi mesi. Faccio
riferimento alla nuova procedura sul diritto d'asilo introdotta dalla
"Bossi-Fini" ed in particolare alla "procedura semplificata" che prevede il
trattenimento del richiedente asilo o nei cpt o nei (non ancora definiti)
"centri di identificazione"
Il trattenimento dei richiedenti asilo verrà attuato in strutture che con
tutta probabilità saranno geograficamente isolate, spesso ubicate presso
aree militari dismesse, perennemente strutturate come campi di emergenza,
anche se non vi è alcuna reale situazione di emergenza (in continuità con la
gestione, oramai decennale, dei centri di primissima accoglienza allestiti
nel Sud Italia). In tali strutture l'accesso alle associazioni e agli enti
di tutela potrebbe essere reso difficile dai regolamenti, dalla stessa
posizione logistica, dalla mancanza di risorse economiche. Tali strutture
avranno probabilmente funzioni "miste", ovvero saranno usati a volte come
cpt, a volte come centri di identificazione, altre volte come centri di
"transito" et.
Non è prevista (né è stata invocata da alcuna dichiarazione politica) l'
attivazione di servizi specifici per le situazioni vulnerabili.
Tutti gli elementi attuali delineano la gestione di un trattenimento che
avrà caratteristiche di segregazione delle persone, con conseguente drastica
riduzione delle possibilità di interventi esterni indipendenti, specie se
questi ultimi sono potenzialmente "conflittuali" ( o vengono avvertiti come
tali)
In base a quanto previsto dalla procedura semplificata l'esame di merito
delle domande di asilo da parte delle commissioni territoriali (che andranno
a sostituire quella nazionale) dovrebbe venire attuato in 20 giorni.
E' bene evidente che la condizione di trattenimento e in taluni casi di
segregazione inciderà in modo molto pesante sulla possibilità effettiva del
richiedente asilo (in particolare le situazioni più vulnerabili) di potere
adeguatamente motivare le ragioni che stanno alla base della domanda di
asilo (si pensi alla difficoltà di reperire documentazione di supporto, o a
tutta la dimensione psicologica della rielaborazione del trauma subito dal
richiedente che è stato vittima di tortura o di trattamento disumano e
degradante.
Ad un esito negativo di una valutazione di merito delle domande che rischia
quindi di essere sommaria, segue la parte più aberrante della nuova legge,
ovvero il fatto che l'eventuale presentazione del ricorso (in forme e con
procedure non chiare e che, forse verranno definite dal regolamento) non
sospende l'esecuzione del provvedimento allontanamento al territorio
nazionale.
La mancanza di un effetto sospensivo del ricorso giurisdizionale sembra
togliere una ulteriore possibilità (l'ultima) per il richiedente asilo di
vedersi esaminata la propria richiesta di protezione (accertamento della
sussistenza del diritto soggettivo all'asilo) di fronte ad un'autorità terza
ed indipendente da quella che ha assunto la prima decisione negativa.
Si vede quindi come elementi quali:
- trattenimento con caratteristiche di possibile segregazione/
- impossibilità di godere di una tutela legale/
- mancanza di trasparenza della procedura/esame veloce e sommario delle
domande/
- sottrazione della possibilità che una autorità terza ed indipendente possa
riesaminare il caso/
- sottrazione della vittima di possibili abusi tramite il suo veloce
allontanamento
sono tutti elementi che delineano un quadro coerente con gli elementi che
caratterizzano una istituzione totale.
Certamente il quadro è più complesso e articolato, ma i rischi di
assimilazione della nuova procedura di asilo a un quadro fosco quale quello
sopra delinetao sono reali.
L'ICS, con tutte le associazioni aderenti, anche nell'ambito della campagna
"Diritto d'asilo; una questione di civiltà" promossa da Amnesty
International, ICS, Medici senza frontiere, sta cercando da tempo di
lanciare un allarme contro i rischi connessi alla nuova procedura di asilo.
Vi confermo quindi un interesse e una disponibilità a costruire momenti
sempre più ampi di confronto e di discussione che permettano di allargare
l'attenzione su quanto sta avvenendo.
Tra i possibili appuntamenti utili segnalo che vi sarà tra poco un corso di
formazione sui temi della riabilitazione delle vittime di tortura
(condizione frequente tra i richiedenti asilo, specie in arrivo da alcuni
paesi) che si terrà a Bari i giorni 21 e 22 febbraio 02.
Il corso è organizzato dalla " Rete italiana per la riabiltazione delle
vittime di tortura".
Il seminario di Bari riveste un particolare interesse poichè sarà
focalizzato soprattutto sulle modalità di intervento con le vittime di
tortura nelle situazioni di "emergenza" quali gli sbarchi, i luoghi di
transito, i centri di prima accoglienza, i luoghi di trattenimento.
Il seminario permetterà anche di iniziare una riflessione sulle prospettive
aperte dalla nuova normativa, ed in particolare su come assicurare una
tutela ai richiedenti sottoposti alla "procedura semplificata"
Si allega alla presente il programma del corso. La partecipazione è aperta
(ma il numero delle iscrizioni è limitata) a tutti gli interessati, e penso
che sarebbe utile la partecipazione di qualcuno della rete contro il cpt,
con l'accortezza di tenere presente che trattandosi di un corso di
formazione avente un taglio molto "tecnico", sarebbe importante che le
persone interessate a partecipare siano operatori sociali e sanitari o
legali con una certa esperienza (e intenzione di impegnarsi in un percorso
faticoso)
Comunque rimango a disposizione per ogni contatto.
Un caro saluto
Gianfranco Schiavone
resposabile servizio Immigrazione e asilo ICS