[Cerchio] L'inceneritore avvelena anche noi

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Autor: clochard
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Assunto: [Cerchio] L'inceneritore avvelena anche noi
Il Mattino

Caserta

SI ALLARGA LA PROTESTA CONTRO L'IMPIANTO DI ACERRA
«L'inceneritore avvelena anche noi»
Il comitato di Maddaloni e San Felice occupa il sito Gaudello
GIUSEPPE MIRETTO
Occupazione a oltranza lungo il confine, picchettaggi notturni e diurni e
mobilitazione permanente. È la lotta contro la costruzione del
termovalorizzatore di Acerra contagia Maddaloni e San Felice a Cancello,
questi ultimi in possesso delle aree idonee ad ospitare le «discariche di
servizio per lo stoccaggio dei residui della combustione inertizzati».
Località Gaudello, invasa dall'altro ieri mattina da un centinaio di
manifestanti, è un cuneo di territorio, incastrato tra Acerra, San Felice e
Maddaloni. Agostino Del Monaco, segretario cittadino di Rifondazione
comunista di Maddaloni, guida il coordinamento locale degli occupanti.
«Questo termovalorizzatore - dice - è un impianto in condominio. Sbaglia
chi, con malcelato spirito di campanile, continua a mettere la testa sotto
la sabbia, pensando si gtratti solo di uno scomodo problema dei nostri
vicini di casa». L'appello alle forze politiche e civili di San Felice e
Maddaloni, voluto dal «Coordinamento unico di lotta» (a cui aderisce anche
la chiesa acerrana) è affidato ai numeri. Il termocombustore movimenterà
«circa 400 tonnellate giornaliere di rifiuti solidi; di queste 100 saranno
ubicate in un adiacente bacino di stoccaggio; oltre 150 mila transiteranno,
in un anno, a bordo di camion; saranno utilizzati 30 mila metri quadrati di
suolo e 2 discariche per le scorie inertizzate. Tutto al servizio di un
utenza interprovinciale». «In pratica - conclude Del Monaco - questo
impianto stravolgerà la viabilità esistente e l'intero comprensorio che fa
da cerniera tra le provincie di Napoli e Caserta. Su queste cifre, è un
imperativo categorico confrontarsi».
Acerra è l'epicentro di un terremoto che scuote anche i centri vicini. Il
picchettagio non basta: ci saranno manifestazioni non stop, che culmineranno
nel raduno generale di Gaudello, domenica 2 febbraio. Sabato primo febbraio
ci sarà una manifestazione-corteo, con concentramento, alle 15.30 in poiazza
Duomo sempre ad Acerra. Il caso approda in Consiglio regionale: Franco
Specchio, capogruppo di Rifondazione comunista, esporrà le «perplessità e le
ragioni dell'ooposizione al piano regionale dei rifiuti, sostenuto anche
dalla giunta Bassolino». Lo slogan è: «Chi brucia, non ricicla». I movimenti
di base, in tutti i volantini diffusi, sottolinenano «l'incompatibilità e
l'intriseca contrapposizione fra riciclo dei rifiuti e termovalorizzazione».
Clemente Gorgoglio, membro del «Calatia social forum» chiarisce: «Va
ricordato che la combustione di miscele di rifiuti liberano nell'atmosfera
sostanze tossiche come sostanze acide, diossine e dibenzofurani colorarati.
Le ultime due sono sia tossiche che cancerogene. Non sono sufficientemente
filtrate anche dai più moderni sistemi di abbattimento». Poi, ripete
l'interrogativo sottoposto ai vertici: quale sarà il vero impatto
ambientale?