[Lecce-sf] ancora sul convegno: Sossi

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Author: Stefano Mencherini
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Subject: [Lecce-sf] ancora sul convegno: Sossi
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La Sossi mi trova, per ci=F2 che pu=F2 importare, prefettamente =
d'accordo.
s.m.
----- Original Message -----=20
From: Alessandro Presicce=20
To: LSF (ml)=20
Sent: Wednesday, January 29, 2003 9:55 AM
Subject: [Lecce-sf] ancora sul convegno: Sossi



----- Original Message -----=20
From: Federica Sossi=20
To: lista comune=20
Sent: Tuesday, January 28, 2003 10:21 PM
Subject: [Cpt] ancora sul convegno


[CUT]

Poi, dopo il messaggio di Alessandro, insister=F2 con alcune =
considerazioni rispetto al Convegno-seminario di Lecce.

Lo so di essere ripetitiva, e mi scuso, ma che cosa vogliamo con =
questo convegno? Il suggerimento di Alessandro e del Lecce Social forum, =
e cio=E8 che il convegno sia anche affiancato da un momento di =
visibilit=E0 ulteriore - manifestazione o altro - mi trova d'accordo. =
(suggerisco, tra l'altro, che forse per quel periodo dovrebbe essere =
pronto lo spettacolo di Renato Sarti (quello di Mai morti) su Portopalo, =
e dal momento che il convegno lo si fa a marzo anche come ricordo dello =
speronamento della kater I rades si potrebbe pensare a una prima =
nazionale dello spettacolo. Se volete provo a chiederglielo).
Non sono invece molto d'accordo sull'impostazione delle giornate n=E9 =
sul nome di alcuni relatori. Innanzitutto, a mio avviso, sono troppi. Si =
rischia veramente di fare un convegno-vetrina in cui ognuno parla per =
s=E9, dice quello che sa, quello che pensa, che ha pensato negli anni =
passati, non riesce a interloquire con gli altri relatori e alla platea =
viene lasciato il compito di ascoltare ed eventualmente applaudire. =
Insomma, una sorta di accademia della politica. Anche i primi nomi che =
leggo mi sembrano da accademia della politica. Agamben o Derrida. Non =
leggo tutto quello che scrive Derrida, anche perch=E9 a stargli dietro =
non si leggerebbe molto altro. Non mi sembra, comunque, che abbia mai =
scritto nulla sulle forme di detenzione. E poi, anche se lo avesse =
fatto? Innanzitutto, probabilmente declinerebbe l'invito (bisogna =
invitarlo con larghissimo anticipo), nel caso in cui invece venisse ci =
troveremmo di fronte a un intervento di pi=F9 di un'ora che =
richiederebbe la massima attenzione e che non avrebbe alcun senso senza =
una adeguata discussione. Insomma, Derrida parla sempre da star della =
filosofia, e a parte il fatto che io non amo le star, e forse nemmeno la =
filosofia, siamo sicuri che la cosa avrebbe un qualche significato? =
Inoltre, dal momento che tutti gli interventi pubblici di Derrida =
vengono pubblicati praticamente il giorno dopo dal suo editore, perch=E9 =
non limitarsi a leggere quello che dice (il tempo della lettura lascia =
anche maggiore possibilit=E0 di riflessione)? Quasi lo stesso vale per =
Agamben. Molti di noi hanno seguito in questi anni i suoi lavori, che =
sono entrati anche nel nostro linguaggio comune, che senso ha =
riascoltare quello che si =E8 gi=E0 letto o quello che si legger=E0?=20
E poi, siamo veramente alla ricerca del verbo, che sia filosofico, =
antropologico, o appartenente a qualsiasi altra disciplina, e aggiungo =
politico? Se l'idea =E8 quella di fare un seminario universitario, =
allora facciamo un seminario universitario, ma in ogni universit=E0 i =
seminari sono all'ordine del giorno, e forse n=E9 il nostro incontrarci =
politico, n=E9 il nostro convegno dovrebbero avere molto o troppo a che =
fare con le modalit=E0 universitarie (tra l'altro, sempre pi=F9 =
discutibili).=20

Per cercare di essere pi=F9 breve (cosa che come vedete non mi riesce =
facilmente): ripropongo l'idea di una giornata tutta nostra, e poi una =
giornata tutta di confronto politico con istituzioni, gruppo dei =
parlamentari, associazioni, sindacati.=20
Una giornata tutta nostra, significa, a mio avviso, 4-5-6 interventi =
al massimo, di riflessione, certo, sui Cpt e altro (Cpt e lavoro, Cpt e =
istituzioni totali, Cpt e altre forme di detenzione, sorveglianza, =
categorizzazione delle persone, ecc...), ma che lascino agli altri non =
solo lo spazio dell'applauso, ma anche quello della discussione sia =
rispetto alla riflessione sia rispetto all'agire.=20
La seconda giornata dovrebbe essere aperta, a mio avviso, da un nostro =
documento, scritto insieme ben prima del convegno e poi magari =
ridiscusso la sera della prima giornata, che dia l'orizzonte su cui =
chiediamo ai relatori (anche qui non 20) di confrontarsi.=20

chiedere scusa per la lunghezza =E8 forse inutile,
comunque scusate
ciao
Federica

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sull'impostazione=20
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parla per s=E9, dice quello che sa, quello che pensa, che ha pensato =
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passati, non riesce a interloquire con gli altri relatori e alla =
platea viene=20
lasciato il compito di ascoltare ed eventualmente applaudire. Insomma, =
una=20
sorta di accademia della politica. Anche i primi nomi che leggo mi =
sembrano da=20
accademia della politica. Agamben o Derrida. Non leggo tutto quello =
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Derrida, anche perch=E9 a stargli dietro non si leggerebbe molto =
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sembra, comunque, che abbia mai scritto nulla sulle forme di =
detenzione. E=20
poi, anche se lo avesse fatto? Innanzitutto, probabilmente =
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l'invito (bisogna invitarlo con larghissimo anticipo), nel caso in cui =
invece=20
venisse ci troveremmo di fronte a un intervento di pi=F9 di un'ora che =

richiederebbe la massima attenzione e che non avrebbe alcun senso =
senza una=20
adeguata discussione. Insomma, Derrida parla sempre da star della =
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a parte il fatto che io non amo le star, e forse nemmeno la filosofia, =
siamo=20
sicuri che la cosa avrebbe un qualche significato? Inoltre, dal =
momento che=20
tutti gli interventi pubblici di Derrida vengono pubblicati =
praticamente il=20
giorno dopo dal suo editore, perch=E9 non limitarsi a leggere quello =
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Quasi lo stesso vale per Agamben. Molti di noi hanno seguito in questi =
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