----- Original Message -----
From: "Enrico Marcandalli (by way of Carlo Gubitosa
<c.gubitosa@???>)" <ramalkandy@???>
To: <news@???>
Sent: Monday, January 27, 2003 6:38 PM
Subject: Il probabile attacco contro l'Iraq e' l'incubo dei palestinesi
> Il probabile attacco contro l'Iraq e' l'incubo dei palestinesi
> Perche' c'e' bisogno di una massiccia presenza internazionale nei
Territori
> occupati
> Di C.C.
>
> 26 gennaio 2003 - A. mi telefona alle dieci e mezzo di sera. Sta
piangendo.
> Il racconto e' concitato e a tratti incomprensibile. Molti blindati
> israeliani sono entrati nel centro di Gaza City, dove A. abita. Dal cielo
> gli Apache bombardano a raffica. Cerco di capire cosa stia succedendo,
> domande confuse con risposte confuse. Mi dico che sara' la "solita" azione
> dell'esercito israeliano liquidata dai nostri media con la frase
> "Incursione israeliana nella Striscia di Gaza, x morti".
> Dal computer mi collego all'Ansa. L'occhio vaga. i giocatori della
Juventus
> che hanno fatto visita al feretro di Agnelli, il maltempo in Molise, una
> delle sorelle Williams che ha vinto gli open di Australia di tennis e posa
> con il trofeo al fianco di un'enorme bandiera americana. Sul Medio Oriente
> silenzio assoluto. Oggi, 25 gennaio, nessuna news su cio' che succede in
> Israele e nei Territori occupati palestinesi.
> Il telefono squilla ancora. Adesso e' C. un americana dell'Ism
> (International solidarity movement - http://www.palsolidarity.org/) da
> Betlemme, che mi chiede se so di qualche italiano che sta nella Striscia.
> Da questo momento in poi e' un susseguirsi di telefonate e sms. Alle
undici
> e venticinque esce la prima agenzia su cio' che sta accadendo:
> "(ANSA)-GAZA, 25 GEN Blindati israeliani con l'appoggio di unita' di
> fanteria e di elicotteri sono penetrati questa sera nel centro della
citta'
> di Gaza. Lo riferiscono testimoni.E' la prima volta dall'inizio
> dell'Intifada nel settembre 2000 che le forze israeliane giungono nel
> centro della citta', anche se le incursioni nella Striscia sono diventate
> quasi quotidiane. Un'altra incursione israeliana di otto blindati e'
> segnalata in un villaggio vicino a Khan Younes, sempre nella striscia di
> Gaza. 2003-01-25 - 23:25:00".
> Alle tre di notte mi chiama D., da Ramallah. Vuole numeri di telefono di
> persone con passaporti stranieri disposte ad andare a Gaza. D. coordina il
> Gippp (Grassroots International Protection Palestinian People -
> http://www.pngo.net/GIPP/index.htm).
> "La situazione nei Territori sta diventando pericolosissima" mi dice,
> "vogliono schiacciarci tutti come mosche. Abbiamo disperatamente bisogno
> del vostro aiuto, chiama la gente in Italia, dille di venire qui ad
> aiutarci. Se l'occidente sta zitto per il popolo palestinese sara' la
fine.
> Quello che sta succedendo a Gaza succedera' nei prossimi giorni a Jenin,
> Ramallah, Nablus, Hebron. E' la fine. Aiutateci, vi prego. Abbiamo bisogno
> di volontari internazionali nei Territori che ci proteggano e testimonino
> quello che stiamo subendo." Le rispondo che faro' il possibile, ma mi
sento
> triste e impotente.
> Intanto (sono le quattro di mattina) da Gaza city mi arrivano notizie che
i
> bombardamenti continuano. In varie zone della citta' si moltiplicano gli
> scontri a fuoco, molti palestinesi si sono rudimentalmente organizzati per
> rispondere al fuoco (armi leggere contro i tank, mi dicono) e gli
> altoparlanti delle moschee invitano le persone a scendere in strada a
> difendere l'onore palestinese.
> L'esercito si e' ritirato stamattina alle otto. I telegiornali italiani
> hanno dedicato mediamente tre minuti alla notizia. Il solito Paolo Longo,
> inviato Rai, parla con il traffico di Gerusalemme alle spalle. "Il
bilancio
> della rappresaglia israeliana (non spiega rappresaglia per cosa), la piu'
> pesante dall'inizio dell'Intifada, e' di dodici morti e sessanta feriti."
> Nessuno dice che molti (sembra cinque) di questi morti non erano
attivisti
> di Hamas ma ragazzini con meno di sedici anni, nessuno dice che alle
> tredici di oggi si stava ancora scavando tra macerie e detriti.
> F. attivista italiana, ha raggiunto stamattina alle 10 Gaza city. I
quattro
> ponti di collegamento dal nord della Striscia alla citta' sono stati
> distrutti. Un palazzo al centro della citta' era in fiamme. Le tante
> persone per strada, attonite, non riuscivano davvero a spiegarsi la
ragione
> di tanta brutalita'. All'ospedale dei 35 feriti gravi ricoverati cinque
> erano in terapia intensiva. Secondo i medici due non ce la faranno di
sicuro.
> Intanto oggi, in Cisgiordania, a una delegazione ufficiale di assessori e
> consiglieri della Campania non e' stato permesso di raggiungere Jenin,
> stavano portando dei fondi per la ricostruzione dell'ospedale. Tutti i
> check point della Cisgiordania, tranne quello di Qalandia (tra Gerusalemme
> e Ramallah) sono chiusi fino alle elezioni israeliane di dopodomani. Piu'
> di tre milioni di palestinesi non avranno nessuna possibilita' di lasciare
> i propri villaggi per recarsi al lavoro, per andare a trovare qualcuno o
> semplicemente per il piacere di una passeggiata.
> Il ministro della difesa israeliano Mofaz ha dichiarato che l'esercito ha
> iniziato una distribuzione di armi agli abitanti delle colonie piu'
isolate
> e dei villaggi israeliani a ridosso della Green line.
>
>
> Gippp Grassroots International Protection for Palestinian
> People
> http://www.pngo.net/GIPP/index.htm
>
>
> APPELLO URGENTE DALLA PALESTINA
> AZIONE DI EMERGENZA
>
>
> La pianificazione americana che portera' alla guerra contro l'Iraq sta
> spianando la strada che permettera' a Israele di infliggere la peggiore e
> piu' terrbibile azione contro il popolo palestinese nella West Bank e
nella
> Striscia di Gaza.
> Il Grassroot International Protection for the Palestinian People, GIPP,
> chiama a raccolta la comunita' internazionale, le organizzazioni per i
> diritti umani e civili e tutti quei popoli e quelle istituzioni che si
> oppongono alla guerra e alla distruzione.
> Vi chiediamo di venire nei Territori palestinesi occupati a proteggere la
> popolazione palestinese. Specialmente dopo che gli Usa hanno reso
> impossibile al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l'invio di
> osservatori civili internazionali a protezione dei tre milioni e
> seicentomila palestinesi che vivono nella West Bank, a Gerusalemme est e
> nella Striscia di Gaza, e che da oltre due anni e mezzo sono sottoposti al
> terrorismo di Israele.
>
> Il nostro appello disperato nasce dalle continue dichiarazioni e commenti
> che le fonti ufficiali israeliane e i loro sostenitori (ministri,
> responsabili militari, pianificatori strategici, giornalisti e
commentatori
> politici) che reclamano la totale adesione del mondo alla guerra contro l'
> Iraq e per poter ottenere cosi' un totale e decisivo annientamento dei
> palestinesi. Tutto cio' ci riporta gelidamente al ricordo della guerra del
> 1948 in Palestina e alle sue catastrofiche conseguenze.
>
> Mentre noi sinceramente speriamo che la societa' civile internazionale,
con
> l'aiuto delle Nazioni Unite, riesca a scongiurare la guerra in Iraq,
> ugualmente non possiamo non tener conto dei solerti preparativi che gli
Usa
> stanno portando avanti e l'entusiasta adesione di Israele a questa guerra.
> Per questa ragione chiediamo che una massiccia forza di protezione
> internazionale composta da volontari venga immediatamente in Palestina a
> difesa della popolazione civile palestinese, disarmata contro
> l'intensificarsi del terrore e dei crimini di guerra israeliani.
>
> PRENDI PARTE ALLA STORIA!!!
> OPPONITI ALLA GUERRA E AI CRIMINI CONTRO L'UMANITA' IN PALESTINA
>
> Per informazioni:
>
> Ramallah 00972 55 378262 Bahia
> bahiaamra@???
>
> In Italia 0541 753619 Gianvito
> Cell. 347 8448791 Daniele
> e-mail goel.apg23@???
> Ass. Papa Giovanni XXIII
> Servizio Obiezione e Pace
>
>
>