Autore: clochard Data: Oggetto: [Cerchio] la memoria ke conta...
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SICIGNANO. TRAGICOMMEDIA CON RACKET
Al terzo tentativo le esequie riuscirono
ORESTE MOTTOLA
Mancava qualche giorno a Natale quando da Sicignano degli Alburni partì per
un appuntamento nell'avellinese con una bellezza slava che tanto faceva
infuriare i suoi familiari. Vedovo da anni, Umberto Carbone, 73 anni,
rivendicava con fierezza questa sua libertà.
Al ritorno, sbagliò rampa e percorse contromano un pezzo di autostrada. Si
spaventò, sterzò e schizzò fuori dalla sede stradale. Finì in coma. E' morto
l'altro giorno all'Ascalesi. La ditta «Marzano», pompe funebri di Torre del
Greco, deve riportarlo a Sicignano. Stanno sigillando la bara quando una
decina di colpi di pistola fanno scappare tutti. È il racket del caro
estinto, I necrofori scappano senza bara.?È l'avvio della tragicommedia.
Dopo poco arriva un altro carro funebre. L'autista Luigi Centomani, 40 anni,
però ad un controllo si scopre che è evaso dagli arresti domiciliari, è
arrestato. Intanto, la salma di Carbone è ferma all'Ascalesi. Al paese, i
tre figli venuti dal Nord Italia, amici e parenti, sono lì ad aspettarlo.
Dov'è finito il carro funebre con la bara? Chiarito il contrattempo parte il
terzo carro funebre. Al terzo tentativo riesce il ritorno a casa della
salma. E don Pasquale Cascio, può celebrare il funerale.
Una vita avventurosa, quella di Umberto Carbone, tutta percorsa sulle strade
dei piaceri della vita.
Il racket del caro estinto ha fatto il resto. Così ora molti lo ricorderanno
per quel che fece da vivo, ma ancora di più, per quel che gli accadde da
morto.