[Lecce-sf] Referendum informa 4

このメッセージを削除

このメッセージに返信
著者: Pasquale Martino
日付:  
題目: [Lecce-sf] Referendum informa 4
This is a multi-part message in MIME format.

------=_NextPart_000_0062_01C2C561.46B40E20
Content-Type: text/plain;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable


Referendum informa 4

Sommario

1) Aggiornamento del sondaggio sul referendum (l'Unit=E0 26.1.2003)=20
2) Elettrosmog, l'"altro referendum", di Roberto Musacchio (Liberazione, =
24.1.2003)
3) Intervenire subito (sulla RAI), lettera di Giorgio Cremaschi =
(Liberazione, 25.1.2003)

=20
1) Risultato del sondaggio sul referendum aert. 18

Ci vuole una legge per evitarlo 22.8%
La sinistra unita voti s=EC 38.9%
L'Ulivo discuta e prenda una decisione unitaria 24.8%
Astenersi 4.6%
Non se ne pu=F2 pi=F9 dei referendum 9.1%

Totale votanti: 7206

[Come si vede, nonostante la crescita del numero dei votanti, giunto a =
7206, la percentuale di coloro che chiedono alla sinistra di votare s=EC =
unitariamente si mantiene quella pi=F9 alta]
=20

=20
2) Il quesito per abrogare la "servit=F9 da elettrodotto"=20
Elettrosmog, l'"altro referendum"=20
di Roberto Musacchio=20
=20
L'"altro referendum": potremmo chiamarlo cos=EC. E' quello =
sull'elettrosmog che =E8 stato ammesso insieme al quesito sull'art.18. =
Naturalmente i riflettori sono puntati sullo scontro in materia di =
giusta causa ma il secondo quesito non deve proprio essere dimenticato.=20
L'intenzione referendaria era infatti quella di affrontare un pacchetto =
di questioni con al centro il tema dei diritti - del lavoro, =
dell'ambiente, alla scuola pubblica - sulla base di lotte dal basso di =
comitati e movimenti. L'idea del pacchetto voleva indicare una =
prospettiva di alternativa complessiva cui alludevano le richieste =
referendarie.=20
Bocciati due quesiti sull'ambiente (inceneritori e alimentare) e quello =
sulla scuola, resta il quesito sull'elettrosmog comunque ad indicare una =
allenza per i diritti tra lavoro e ambiente. Il tema dell'elettrosmog =
viene affrontato a partire da quello degli elettrodotti che sono una =
delle fonti di inquinamento. In particolare il testo =E8 relativo =
all'obbligo di consentire il passaggio degli elettrodotti stessi =
(servit=F9 da elettrodotto). E' bene riflettere, anche perch=E9 =
osservazioni in materia sono state avanzate, su come norme che avevano =
finalit=E0 di interesse pubblico siano state e siano sempre pi=F9 =
distorte per interessi del tutto privati.=20
Nella fattispecie l'imposizione degli elettrodotti non serve pi=F9 =
all'elettrificazione del paese che =E8 stata gi=E0 fatta ma a garantire =
gli allacci alle centinaia di centrali private (oltre 600 richieste!) =
che con la liberalizzazione vogliono essere imposte al nostro territorio =
da parte di multinazionali grandi e piccole (a partire dalla Fiat) per =
fare profitti, con buona pace della produzione elettrica pubblica, =
dell'ambiente, dell'effetto serra e della salute. Contro queste =
richieste folli, frutto della deregulation e della controriforma =
energetica privatistica, sono mobilitati decine di comitati in tutta =
Italia, per i quali il referendum =E8 strumento efficace di lotta.=20
Ma gli elettrodotti devono essere imposti anche per fare l'alta =
velocit=E0, altra opera "pubblica" devastante e privatistica. E anche =
qui il referendum aiuta la lotta.=20
Questo uso distorto delle norme di pubblica utilit=E0 va oltre perch=E9 =
tutta la normativa Lunardi se ne avvale per imporre scelte, che di =
pubblico hanno solo il nome ma sono in realt=E0 al servizio degli affari =
privati, e per impedire la partecipazione democratica.=20
Vale per l'imposizione delle grandi opere (come il Ponte sullo Stretto o =
le autostrade) o per le 80mila antenne portate dalla nuova generazione =
di telefonia Umts o per le centrali elettriche autorizzate di forza.=20
Naturalmente non =E8 in discussione l'autorit=E0 di esproprio, che resta =
normata, ma il caso specifico di servit=F9 imposta in condizioni =
storicamente mutate. Dobbiamo naturalmente difendere e riproporre il =
valore del pubblico e della pubblica utilit=E0, ma cogliendo il =
tentativo in atto di stravolgerla e rilanciandone le funzioni in una =
nuova centralit=E0 della salute e dell'ambiente e di una logica di =
intervento non pi=F9 "sviluppistica" e "cementificatrice" ma rispettosa =
delle priorit=E0 della riqualificazione ambientale, reinverando in ci=F2 =
la funzione pubblica.=20
Comunque il referendum sugli elettrodotti deve consentire di porre con =
forza il tema dell'elettrosmog su cui sono mobilitati centinaia di =
comitati in lotta che avevano prodotto anche sbocchi legislativi e =
normativi colpevolmente disattesi e sempre pi=F9 manomessi. Stiamo =
facendo da cavie all'elettrosmog per ragioni di assoluta prevalenza dei =
profitti, esponendoci dal vivo all'introduzione di nuove tecnologie con =
un'assenza di tutela che ricorda le antiche rivoluzioni industriali. A =
fronte di ci=F2 ci sono movimenti che si radicalizzano sulla priorit=E0 =
assoluta della salute e dell'ambiente e a partire da ci=F2 leggono e =
combattono le centralit=E0 del profitto e dell'impresa, le politiche di =
"liberalizzazione" che moltiplicano gli impatti a dismisura, la =
separazione crescente tra "sviluppo" e benessere.=20
Questi movimenti con i quali il Prc lavora in tutta Italia sono =
protagonisti dell"altro referendum".=20


3) Intervenire subito
di Giorgio Cremaschi
=20

Caro direttore, mi =E8 capitato di vedere una delle ultime edizioni del =
"Tg2" ove c'=E8 stata una lunga trafila di prese di posizioni per il No =
al referendum sull'articolo 18. Industriali, commercianti, esponenti =
politici e ministri, mancava solo la Bocciofila padana. Si =E8 spiegato, =
senza nessuna forma di vergogna, che il governo potrebbe fare i comitati =
per il No, come avviene nei paesi autoritari ove i governi usano i soldi =
dei cittadini per organizzare il voto a proprio favore. Non una parola, =
non una notizia, non un'intervista a favore del S=EC. Credo che dobbiamo =
alzare subito la voce contro questa prevaricazione. Un referendum vede =
due tesi a confronto, che dovrebbero avere lo stesso spazio almeno sulla =
televisione pubblica. Lanciamo subito un allarme perch=E9 cos=EC non si =
colpisce solo il diritto dei lavoratori ad essere tutelati contro i =
licenziamenti ingiusti, ma la stessa democrazia.=20

web@???
=20
www.rifondazione.it/referendum2002
www.verdi.it/news/020520refer.htm
www.cgil.it/fiom/area18.htm
www.socialismo2000.it
=20
=20




------=_NextPart_000_0062_01C2C561.46B40E20
Content-Type: text/html;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable


<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META content=3D"text/html; charset=3Diso-8859-1" =
http-equiv=3DContent-Type>
<META content=3D"MSHTML 5.00.2614.3500" name=3DGENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV>Referendum informa 4</DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV>Sommario</DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV>1) Aggiornamento del sondaggio&nbsp;sul referendum (l'Unit=E0=20
26.1.2003)&nbsp;</DIV>
<DIV>2) Elettrosmog, l'"altro referendum", di Roberto=20
Musacchio&nbsp;(Liberazione, 24.1.2003)<BR>3)&nbsp;Intervenire subito =
(sulla=20
RAI), lettera di Giorgio Cremaschi (Liberazione, =
25.1.2003)<BR><BR>&nbsp;</DIV>
<DIV>1) Risultato del sondaggio sul referendum aert. 18<BR><BR>Ci vuole =
una=20
legge per evitarlo 22.8%<BR>La sinistra unita voti s=EC 38.9%<BR>L'Ulivo =
discuta e=20
prenda una decisione unitaria 24.8%<BR>Astenersi 4.6%<BR>Non se ne pu=F2 =
pi=F9 dei=20
referendum 9.1%<BR><BR>Totale votanti: 7206<BR><BR>[Come si vede, =
nonostante la=20
crescita del numero dei votanti, giunto a 7206, la percentuale di coloro =
che=20
chiedono&nbsp;alla sinistra di votare s=EC unitariamente si mantiene =
quella pi=F9=20
alta]<BR>&nbsp;<BR><BR>&nbsp;<BR>2)&nbsp;Il quesito per abrogare la =
"servit=F9 da=20
elettrodotto" <BR>Elettrosmog, l'"altro referendum" <BR>di Roberto=20
Musacchio&nbsp;<BR>&nbsp;<BR>L'"altro referendum": potremmo chiamarlo =
cos=EC. E'=20
quello sull'elettrosmog che =E8 stato ammesso insieme al quesito =
sull'art.18.=20
Naturalmente i riflettori sono puntati sullo scontro in materia di =
giusta causa=20
ma il secondo quesito non deve proprio essere dimenticato. =
<BR>L'intenzione=20
referendaria era infatti quella di affrontare un pacchetto di questioni =
con al=20
centro il tema dei diritti - del lavoro, dell'ambiente, alla scuola =
pubblica -=20
sulla base di lotte dal basso di comitati e movimenti. L'idea del =
pacchetto=20
voleva indicare una prospettiva di alternativa complessiva cui =
alludevano le=20
richieste referendarie. <BR>Bocciati due quesiti sull'ambiente =
(inceneritori e=20
alimentare) e quello sulla scuola, resta il quesito sull'elettrosmog =
comunque ad=20
indicare una allenza per i diritti tra lavoro e ambiente. Il tema=20
dell'elettrosmog viene affrontato a partire da quello degli elettrodotti =
che=20
sono una delle fonti di inquinamento. In particolare il testo =E8 =
relativo=20
all'obbligo di consentire il passaggio degli elettrodotti stessi =
(servit=F9 da=20
elettrodotto). E' bene riflettere, anche perch=E9 osservazioni in =
materia sono=20
state avanzate, su come norme che avevano finalit=E0 di interesse =
pubblico siano=20
state e siano sempre pi=F9 distorte per interessi del tutto privati. =
<BR>Nella=20
fattispecie l'imposizione degli elettrodotti non serve pi=F9 =
all'elettrificazione=20
del paese che =E8 stata gi=E0 fatta ma a garantire gli allacci alle =
centinaia di=20
centrali private (oltre 600 richieste!) che con la liberalizzazione =
vogliono=20
essere imposte al nostro territorio da parte di multinazionali grandi e =
piccole=20
(a partire dalla Fiat) per fare profitti, con buona pace della =
produzione=20
elettrica pubblica, dell'ambiente, dell'effetto serra e della salute. =
Contro=20
queste richieste folli, frutto della deregulation e della controriforma=20
energetica privatistica, sono mobilitati decine di comitati in tutta =
Italia, per=20
i quali il referendum =E8 strumento efficace di lotta. <BR>Ma gli =
elettrodotti=20
devono essere imposti anche per fare l'alta velocit=E0, altra opera =
"pubblica"=20
devastante e privatistica. E anche qui il referendum aiuta la lotta. =
<BR>Questo=20
uso distorto delle norme di pubblica utilit=E0 va oltre perch=E9 tutta =
la normativa=20
Lunardi se ne avvale per imporre scelte, che di pubblico hanno solo il =
nome ma=20
sono in realt=E0 al servizio degli affari privati, e per impedire la=20
partecipazione democratica. <BR>Vale per l'imposizione delle grandi =
opere (come=20
il Ponte sullo Stretto o le autostrade) o per le 80mila antenne portate =
dalla=20
nuova generazione di telefonia Umts o per le centrali elettriche =
autorizzate di=20
forza. <BR>Naturalmente non =E8 in discussione l'autorit=E0 di =
esproprio, che resta=20
normata, ma il caso specifico di servit=F9 imposta in condizioni =
storicamente=20
mutate. Dobbiamo naturalmente difendere e riproporre il valore del =
pubblico e=20
della pubblica utilit=E0, ma cogliendo il tentativo in atto di =
stravolgerla e=20
rilanciandone le funzioni in una nuova centralit=E0 della salute e =
dell'ambiente e=20
di una logica di intervento non pi=F9 "sviluppistica" e =
"cementificatrice" ma=20
rispettosa delle priorit=E0 della riqualificazione ambientale, =
reinverando in ci=F2=20
la funzione pubblica. <BR>Comunque il referendum sugli elettrodotti deve =

consentire di porre con forza il tema dell'elettrosmog su cui sono =
mobilitati=20
centinaia di comitati in lotta che avevano prodotto anche sbocchi =
legislativi e=20
normativi colpevolmente disattesi e sempre pi=F9 manomessi. Stiamo =
facendo da=20
cavie all'elettrosmog per ragioni di assoluta prevalenza dei profitti,=20
esponendoci dal vivo all'introduzione di nuove tecnologie con un'assenza =
di=20
tutela che ricorda le antiche rivoluzioni industriali. A fronte di ci=F2 =
ci sono=20
movimenti che si radicalizzano sulla priorit=E0 assoluta della salute e=20
dell'ambiente e a partire da ci=F2 leggono e combattono le centralit=E0 =
del profitto=20
e dell'impresa, le politiche di "liberalizzazione" che moltiplicano gli =
impatti=20
a dismisura, la separazione crescente tra "sviluppo" e benessere. =
<BR>Questi=20
movimenti con i quali il Prc lavora in tutta Italia sono protagonisti =
dell"altro=20
referendum". <BR><BR><BR>3) Intervenire subito</DIV>
<DIV>di Giorgio Cremaschi<BR>&nbsp;<BR><BR>Caro direttore, mi =E8 =
capitato di=20
vedere una delle ultime edizioni del "Tg2" ove c'=E8 stata una lunga =
trafila di=20
prese di posizioni per il No al referendum sull'articolo 18. =
Industriali,=20
commercianti, esponenti politici e ministri, mancava solo la Bocciofila =
padana.=20
Si =E8 spiegato, senza nessuna forma di vergogna, che il governo =
potrebbe fare i=20
comitati per il No, come avviene nei paesi autoritari ove i governi =
usano i=20
soldi dei cittadini per organizzare il voto a proprio favore. Non una =
parola,=20
non una notizia, non un'intervista a favore del S=EC. Credo che dobbiamo =
alzare=20
subito la voce contro questa prevaricazione. Un referendum vede due tesi =
a=20
confronto, che dovrebbero avere lo stesso spazio almeno sulla =
televisione=20
pubblica. Lanciamo subito un allarme perch=E9 cos=EC non si colpisce =
solo il diritto=20
dei lavoratori ad essere tutelati contro i licenziamenti ingiusti, ma la =
stessa=20
democrazia. </DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV><A=20
href=3D"mailto:web@referendum2002.org">web@???</A><BR>&nbs=
p;<BR><A=20
href=3D"http://www.rifondazione.it/referendum2002">www.rifondazione.it/re=
ferendum2002</A><BR><A=20
href=3D"http://www.verdi.it/news/020520refer.htm">www.verdi.it/news/02052=
0refer.htm</A><BR><A=20
href=3D"http://www.cgil.it/fiom/area18.htm">www.cgil.it/fiom/area18.htm</=
A><BR><A=20
href=3D"http://www.socialismo2000.it">www.socialismo2000.it</A><BR>&nbsp;=
<BR>&nbsp;<BR><BR><BR></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>

------=_NextPart_000_0062_01C2C561.46B40E20--