[Cerchio] Carabinieri!

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Autor: Ivan Settantasette
Data:  
Assunto: [Cerchio] Carabinieri!
Italianissimo e cattolicissimo Andrea Pegoraro era un campioncino di
atletica leggera, olimpionico nel salto con l'asta a barcellona nel '92.

http://www.google.it/search?hl=it&ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=Andrea+Pegoraro+carabinieri&lr=lang_it

Ma, oltre ad avere sangue italico nelle romanissime vene è un carabiniere:

La spoglia e le ruba il cellulare, incastrato dai colleghi dopo mesi di
indagini

Carabiniere in divisa violenta una prostituta
La spoglia e le ruba il cellulare, incastrato dai colleghi dopo mesi di
indagini

di Cristina Genesin

VIGODARZERE. Arrestato per violenza sessuale e rapina. Ma non è un cittadino
come gli altri. A finire in manette è l'appuntato dei carabinieri Andrea
Pegoraro, 37 anni, residente a Vigodarzere, in servizio a Camposampiero. Ad
arrestarlo sono stati i colleghi di Padova dopo una indagine cominciata 5
mesi fa, in seguito all'aggressione ad una prostituta nigeriana al lavoro
nella zona dello stadio Euganeo. Il carabiniere in divisa aveva aggredito la
donna costringendola a spogliarsi. Dopo averne abusato le aveva rubato il
cellulare ed è stato proprio questo telefono a condurre i militari sulle
tracce del loro collega.

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VIGODARZERE. Non gli è bastato sporcare la divisa che indossava con l'accusa
infame di aver violentato una donna. Quando una notte d'agosto si è
presentato lungo la strada delle lucciole, adocchiandone una che aveva già
visto, trascinandola per i capelli in un campo vicino prima di spogliarla,
stuprarla, rapinarla, quella divisa aveva voluto vestirla. Come fosse una
festa. Come una sfida. Una sfida che ha perso. È finito in manette
l'appuntato Andrea Pegoraro, 37 anni, residente a Vigodarzere in via
Battisti 49, in servizio nella stazione di Camposampiero.
E ad arrestarlo sono stati i colleghi della compagnia di Padova che hanno
voluto fare luce su quelli che prima erano solo sospetti, poi sono diventati
certezze. Sospetti tanto più gravi per chi riveste un ruolo sociale così
importante per la collettività. Pesanti le accuse di cui il rappresentante
dell'Arma dovrà rispondere: violenza sessuale con l'abuso di potere inerente
alla sua funzione pubblica, rapina, peculato militare (per una serie di
telefonate private dalla caserma), ricettazione e detenzione di 7 proiettili
parabellum calibro 9 considerati munizioni da guerra. Per lunedì è fissato
l'interrogatorio di garanzia: si svolgerà davanti al gip Rita Bortolotti che
ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare chiesta dal procuratore
aggiunto di Padova Dario Curtarello. Intanto l'appuntato Pegoraro resta in
cella: per motivi di sicurezza è stato trasferito nel carcere Montorio di
Verona.
L'indagine comincia 5 mesi fa, la notte dell'aggressione ad una giovane
nigeriana al lavoro nella zona dello stadio Euganeo di Padova. E l'1 e un
quarto del 10 agosto scorso. Un uomo in divisa si avvicina all'immigrata che
sta aspettando i clienti: l'afferra per i capelli. Lei tenta di urlare per
liberarsi da quella morsa. Lui sempre più aggressivo, la strattona con
violenza e la trascina, a forza, in un vicino campo. Le strappa i vestiti e
si abbassa i pantaloni costringendola ad un rapporto orale. Poi vuole
possederla ancora ma non ci riesce. Lei piange, si dispera. Inutile. Lui
infierisce lasciandola lì, nel buio, senza abiti, senza borsetta e senza
cellulare, facendo perdere ogni traccia. È nuda, terrorizzata, sporca di
fango. In lacrime la giovane torna verso la strada, cercando aiuto da
un'amica-collega che aveva sentito le sue grida e, da lontano, aveva anche
visto l'aggressore. Che non era un uomo qualunque, ma un carabiniere in
divisa. L'amica chiama il 112 e arriva una pattuglia dei carabinieri. E i
militari allibiti ascoltano con attenzione quella storia.
Una storia strana. Una storia che sembra inverosimile. Ma non del tutto.
Perché le due donne si erano ricordate che, qualche tempo prima, quel
carabiniere s'era avvicinato alla sua vittima. Quel giorno, allo stadio
Euganeo, c'era una manifestazione con i carabinieri come servizio d'ordine
pubblico. Carabinieri che vestivano quella particolare divisa descritta
dalle due donne. Non solo. Alla giovane nigeriana l'aggressore si era
avvicinato a bordo di un furgone in dotazione dell'Arma. Iniziano gli
accertamenti. E attraverso l'Imei (il codice d'identificazione) del
cellulare rapinato alla straniera, si scopre che l'apparecchio è usato con
una scheda diversa da un'utente che risiede a Scorzè nel Veneziano. È una
donna, separata e con due figli, che ha contatti telefonici frequenti con il
cellulare intestato a un certo Andrea Pegoraro e con una caserma dei
carabinieri, quella di Camposampiero. Il cerchio comincia a stringersi
quando la giovane nigeriana riconosce Pegoraro in foto: il 14 gennaio viene
perquisita la sua casa a Vigodarzere dove è sequestrato il telefonino che
era stato dato all'amante di Scorzè. E vengono anche ritrovati i proiettili
e - senza soldi - un portafoglio che i carabinieri di Pionca avevano
trasmesso ai colleghi di Camposampiero per la restituzione al legittimo
proprietario, un cittadino rumeno.

http://www.mattinopadova.quotidianiespresso.it/mattinopadova/arch_25/padova/prima/ma103.htm

Quanti di questi episodi accadono tutti i giorni? Avete mai parlato di
questi temi con qualche prostituta? Io si e mi hanno raccontato tante di
quelle schifezze e vessazioni cui sono sottoposte dagli omini in divisa che
sembrerebbe incredibile. E mentre ho perso il numero delle fiction che hanno
gli eroi in divisa come protagonisti, nessuno ne parla.

Ivan Settantasette










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