[Cerchio] ancora + insidiosi!

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Autor: clochard
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Assunto: [Cerchio] ancora + insidiosi!
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Anke questi si occupano della "materia", con piglio + tecnocratico e
insidioso.
Oltre l'incancellabile antipatia x Cinzia Caporale, ki può mai credere al
rispetto dei "diritti umani" nel carcere, quando - fin dalla nascita - si è
proposto di togliere la libertà e di aggiungere tutta 1 serie di afflizioni
pesantissime?
Lorsignori sono molto lucidi: si preoccupano di 1 rivolta!
Nn è fuoriluogo 1 domanda alla stimata Tuula (mi avevi risposto a proposito
di quel tizio ke aveva sparato ai suoi bambini, ecc.): cosa proporresti se
nn avesse tolto il disturbo da solo? E credi ke qualcuno nasca cattivo?
Perdona la rudezza, mi rivolgo ad 1 amica!



      «Dietro le sbarre suicidi venti volte superiori rispetto a fuori»


      Documento del Comitato di bioetica: «Gravissimo disagio, un numero
impressionante di condotte autolesioniste». Il penalista Eusebi: è
assolutamente necessario introdurre sanzioni di natura non detentiva



      ROMA - L'ultimo è stato Alessio. Si è impiccato due giorni fa in una
cella del Buoncammino di Cagliari, aveva 26 anni. Ha compiuto la scelta di
tanti altri prima di lui. Farla finita con un sistema penitenziario che
spesso è negazione della vita. Dove, non a caso, il tasso di suicidio è 20
volte superiore alla popolazione libera, dove i tentativi di imitare Alessio
sono poco meno di mille all'anno e circa 6500 gli atti di autolesionismo.
Non c'è finora segnale di ribellione fra i carcerati per l'incertezza del
Parlamento sull'indulto. C'è però, sempre più vivido e palpabile, uno stato
di disagio, esternato con gesti estremi. Una realtà in peggioramento che ha
spinto per la prima volta il Comitato nazionale di bioetica a intervenire
con un documento, forte e condiviso all'unanimità. Viene ribadito «il
diritto alla salute» dei cittadini reclusi. «Il quadro obiettivo risulta di
gravissimo disagio - scrivono gli esperti del Comitato, organo della
presidenza del Consiglio, coordinato da Francesco D'Agostino -come indicano
un tasso di suicidi di quasi 20 volte superiore a quello nazionale e un
numero impressionante di condotte autolesionistiche. Resta anche la
percezione, in molti casi, del ricorso da parte dei detenuti a sostanze
stupefacenti. La stessa garanzia immediata della salute dei reclusi appare
messa in discussione, il che richiede la disponibilità di risorse adeguate».
L'esperta di bioetica Cinzia Caporale chiarisce i motivi che hanno portato
il Comitato ad affrontare questo tema: «Non vogliamo interferire con le
decisioni politiche sull'indulto, non ci poniamo in posizione antitetica col
governo. Il nostro è un intervento basato sulle affermazioni dell'
Organizzazione mondiale della sanità: i detenuti hanno diritto alla salute,
fisica e psichica».
      I dati. Nel '99, fonte ministero di Giustizia, 53 suicidi, uno ogni
mille carcerati. Nel 2000 (fonte Associazione del buon diritto) questi
episodi sono saliti a 61, nel 2001 a 70. Il tasso medio della popolazione
libera oscilla attorno allo 0,65 ogni diecimila persone, contro il 10-12 che
si riscontra dietro le sbarre).
      La proposta di votare il documento nella seduta dello scorso venerdì
(si parlava di clonazione) è stata di Luciano Eusebi, ordinario di diritto
penale, che elenca le cause del disagio. Innanzitutto sovrafollamento,
quindi la mancanza di personale che si dovrebbe occupare del recupero dei
carcerati. Infine la presenza di detenuti extracomunitari che acuiscono i
problemi di convivenza. Il Comitato di bioetica si sofferma su 4 punti: «La
tutela della salute di questi individui è preciso dovere morale, oltre che
giuridico dei pubblici poteri. La condanna a pena detentiva non deve
implicare la compromissione dei diritti umani fondamentali. Sono necessari
provvedimenti urgenti rispetto al sovraffollamento. Infine è auspicabile un
approfondimento finalizzato all'introduzione di pene principali non
detentive, finora assenti».
      Eusebi, da penalista, insiste sull'ultimo punto: «È assolutamente
necessario introdurre pene principali di natura non detentiva, basandosi su
esperienze internazionali che prevedono sanzioni di carattere riparatorio».
      mdebac@???
      Margherita De Bac



      Politica




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