Lähettäjä: Leonid Ilijc Brezhnev Päiväys: Aihe: [Cerchio] pacifisti
Bush non si ferma, in piazza i pacifisti Usa
Gli Stati Uniti si dichiarano pronti alla guerra anche senza un altro voto=
=20
dell'Onu. In Usa =E8 sceso in campo il fronte pacifista. Manifestazioni=20
anti-guerra anche in altri 22 paesi.
WASHINGTON - Mentre gli Stati Uniti scaldano i muscoli in attesa di=20
attaccare l'Iraq,
qualcosa si muove sul fronte pacifista. Oggi a Washington e nelle principali
citt=E0 americane si sono svolte imponenti manifestazioni del movimento a=
cui
hanno partecipato anche personaggi del mondo dello spettacolo, come Jessica
Lange e Martin Sheen; esponenti del movimento dei diritti civili, come il
reverendo Jesse Jackson e i veterani della guerra
nel Vietnam.
Ma non si manifesta solo negli Usa. I pacifisti sono in
piazza anche in altri 22 paesi, dalla Gran Bretagna al Giappone, dallo
Yemen al Pakistan. Tony Murphy, uno dei portavoci internazionali di ANSWER
(Act Now To Stop War and End Racism), la coalizione di gruppi pacifisti e=20
per i
diritti civili, sindacati e gruppi religiosi statunitensi, =E8
convinto: "Non =E8 ancora troppo tardi per fermare la guerra". E
l'avvocata Mary Verheyden-Hilliard, intervistata dall'agenzia Reuters,=20
afferma che "Bush ha detto di voler scatenare una guerra preventiva e ora=20
si trova
davanti l'ostacolo pi=F9 formidabile, un movimento preventivo contro la
guerra".
Le due manifestazioni coincidono con la
celebrazione del Martin Luther King Day. Nonostante il freddo (6 gradi=20
sotto zero), il centro di Washington ha cominciato a riempirsi sin dalle=20
prime ore del
mattino di decine di migliaia di manifestanti. Nella capitale, centinaia di
autobus arrivati dalla California, Colorado, Maine e Minnesota, hanno=
portato
sul National Mall tutte le generazioni: da quelle con i capelli grigi che
avevano gi=E0 protestato negli anni sessanta contro la guerra in Vietnam ai=
piu'
giovani cresciuti nei campus, fino alle cosiddette "mamme suburbane", che
arrivano con i figli per dire il loro no alla guerra. Al raduno pacifista ha
parlato proprio uno dei veterani divenuto il simbolo dell'orrore della=
guerra:
quel Ron Kovic, mutilato di entrambe le gambe, che scrisse "Nato il 4 di=20
luglio"
da cui fu tratto il famoso omonimo film con Tom Cruise. Kovic ha tenuto un=
=20
breve
ma appassionato discorso dicendo alla folla: "Voi siete nati per reclamare
questo Paese. Siete nati per riprendervi questo Paese. Voi non solo=20
fermerete la
guerra, ma cambierete l'ordine delle priorit=E0 di questa Nazione,=
restituendola
al popolo".
A Washington erano attese oltre100.000
persone e in effetti la manifestazione sembra pienamente riuscita anche se=
=20
non sono ancora state diffuse stime ufficiali sulle presenze. A San=
Francisco
dovrebbero manifestare non meno di 80 mila persone.
Anche in Gran Bretagna migliaia
di persone si sono mobilitate, unite dallo slogan Don't Attack Iraq (Non
attacate l'Iraq). La giornata di dimostrazioni =E8 cominciata nelle prime=
ore
del pomeriggio con lunghi cortei, ma per tutti l'appuntamento era alle=20
18:00 (le
19:00 in Italia), quando =E8 partita la maxi veglia di protesta -a lume di
candela- in contemporanea con le iniziative di Washington e San Francisco=20
negli
Stati Uniti organizzate dal gruppo Stop the War. In Irlanda, oltre duemila
pacifisti, molti dei quali vestiti con le tute bianche degli ispettori=20
dell'Onu,
hanno manifestato all'aeroporto internazionale di Shannon per protestare=20
contro il suo uso come scalo di rifornimento degli aerei Usa per il=20
trasporto delle
truppe dirette nella zona del Golfo Persico.
Dietro lo striscione comune "No alla guerra in Iraq, s=EC ad
un mondo di giustizia, pace e democrazia", i pacifisti francesi hanno
manifestato in una cinquantina di citt=E0 francesi. Diverse migliaia i=20
dimostranti
a Parigi, in un corteo che =E8 sfilato sul Lungosenna; cospicua anche la
partecipazione alle manifestazioni di Marsiglia, Lione, Tolosa, Montpellier,
Lille, Nantes, Caen, Rennes e Orleans. Decine di migliaia di persone in=
totale
-secondo le prime stime delle prefetture -hanno detto no
alla guerra con strisconi che dicevano "Con o senza l'Onu, questa guerra=20
non la
vogliamo" e "Bush, l'impero del peggio". Numerose manifestazioni si sono=20
svolte
anche in Italia.
A Damasco, in Sira, un'imponente manifestazione ha sfilato per le strade=20
della capitale contro l'attacco all'Iraq e a sostegno
dell'intifada palestinese.
Intanto, per=F2, non si ferma la macchina da guerra. Ieri caccia=20
anglo-statunitensi, in servizio di pattugliamento nella zona di=20
interdizione al
volo in Iraq meridionale, hanno attaccato un centro di comunicazione=
militare.
Le incursioni degli aerei alleati vanno avanti da settimane e oramai=
assumono
sempre pi=F9 i contorni di un'azione diretta a smantellare il sistema di=
difesa
iracheno.
Bush sembra sempre pi=F9 convinto della necessit=E0 di una guerra anche se=
il
fronte degli indecisi si fa sempre pi=F9 forte. Ieri Chirac e Berlusconi=
hanno
chiesto un mese di tempo in pi=F9 per gli ispettori. Ma Powell, segretario=
di
Stato Usa, ha subito rilanciato: "Abbiamo sempre affermato che agiremo anche
senza una seconda risoluzione. Entro fine mese daremo le prove che il Ra=ECs
mente".