[Lecce-sf] ancora sul seminario (2)

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Auteur: Alessandro Presicce
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Sujet: [Lecce-sf] ancora sul seminario (2)
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Ancora altre sollecitazioni sul seminario. Da Fedeica Sossi (MI) e =
Simone Sabattini (BO).
Oh, non vorrei che stessero discutendo del seminario di pi=F9 i compagni =
di fuori che quelli di Lecce!
Perch=E8 non ci ci convochiamo per discutere una controproposta?

Alessandro


-------------------------------------------------------------------------=
-------

Federica Sossi (Milano):

alcune considerazioni dopo i messaggi di Fabio, Paola e Domenico

Forse dovremmo prima chiederci che cosa vogliamo con il convegno di =
Lecce, altrimenti rischiamo un dialogo in cui tutti si dicono d'accordo =
con qualcuno interpretandolo a modo proprio. Non mi sembra, per esempio, =
che l'essere d'accordo con Fabio da parte di Domenico e di Paola =
coincidano. Domenico propone un esperto e di allargare gi=E0 ad altre =
reti europee, Paola chiede un intervento tutto politico. Io, pur essendo =
d'accordo con Fabio, non sono d'accordo n=E9 con Domenico (per quanto un =
intervento sui Cpt, detenzioni e politiche europee mi sembri =
importante), n=E9 con Paola. Ci sono vari modi di fare vetrina, che si =
invitino o meno le "istituzioni" o i parlamentari. E credo che alcune =
delle nostre iniziative-vetrina dovrebbero insegnarci qualcosa. Si pu=F2 =
fare vetrina anche del movimento (e in fondo interpreto cos=EC il =
suggerimento di Fabio). In particolare, poi, non riesco a capire che =
cosa significhi l'espressione "tutto politico". Non credo che il tutto =
politico sia riassumibile in un uomo-donna intervento capace di dire il =
politico, come se le disseminazioni o i frammenti di discorsi plurali =
(quelli che Paola chiama descrittivi o informativi) non fossero =
altrettanto politici.=20

Un'ulteriore considerazione. Forse, dal momento che stiamo parlando di =
campi di detenzione, e dunque di campi, la storia dei campi, cos=EC come =
la storiografia, la sociologia, la filosofia, ecc... sui campi dovrebbe =
dirci qualcosa. Perch=E9 non proviamo ad abbandonare i sensi unici e le =
convinzioni che solo un discorso dica e spieghi il reale, quello che ci =
sta di fronte, il campo in questo caso? Proporrei, insomma, che si =
tenesse conto del fatto che la pluralit=E0 dei discorsi =E8 pi=F9 =
esplicativa, senza essere risolutiva, di quanto sia esplicativo un =
discorso che si vuole risolutivo.=20
In particolare, sono d'accordo per un intervento (due, tre, dipende da =
quanti giorni vogliamo dedicare al convegno) sul lavoro, non lo aspetto =
per=F2 come panacea del nostro dire politico.=20

Sono d'accordo su un intervento, due, tre, che evochi come la minaccia =
spazio recintato sia di per s=E9 espansiva, non aspetto per=F2 nemmeno =
questo come risolutivo. E' un discorso che abbiamo fatto spesso e che da =
una parte =E8 corretto e che dall'altra, e contemporaneamente, =E8 =
cieco. Tutte le politiche di confine volte alla creazione di spazi =
interni di confine (i campi) da un lato possono continuare solo =
nell'estensione delle categorie da mettere dietro al filo spinato =
(metaforico o letterale), dall'altro nascono e possono continuare solo =
tracciando, per l'appunto, i confini: tu nel recinto, io fuori. Solo su =
questo sfondo quasi esclusivamente simbolico possono reggersi e cos=EC =
espandersi. Ma nemmeno da un intervento che sappia individuare, nella =
politica italiana, europea, mondiale, i molteplici volti del tu, cos=EC =
come i molteplici volti dell'io, mi aspetto qualcosa di risolutivo.=20

Insomma, forse, dal momento che un convegno non pu=F2 essere risolutivo =
dovremmo chiederci che cosa vogliamo.

Io, personalmente, credo che il convegno possa essere contemporaneamente =
due cose (evitando la vetrina per entrambe): un momento di discussione =
nostra, e in questo caso una giornata con quattro-cinque interventi al =
massimo andrebbe bene per lasciare spazio alla discussione, e poi una =
giornata di verifica. Verifica proprio di quelle alleanze solo abbozzate =
con la manifestazione di Torino e contemporaneamente di allargamento e =
di contaminazione del nostro discorso in posizioni altre. Per questo, =
non vedrei male un intervento di qualche deputato/a del gruppo con cui =
abbiamo lavorato, chiedendogli una presenza come gruppo, n=E9 un =
intervento di qualcuno della Cgil, cos=EC come di esponenti del mondo =
cattolico (insisto sulla Caritas) che nel frattempo si sono discostati =
dalle posizioni iniziali.
Per quanto riguarda la presenza di immigrati, sono d'accordo, anzi, =
direi che sarebbe assurdo se non ci fossero. Ma anche in questo caso con =
una precisazione: non uno, per non rischiare il gioco =
dell'intervento-rappresentanza, ma pi=F9 persone, che con interventi =
forti o deboli, o forti e deboli insieme, dicano il mondo del dentro in =
pi=F9 occasioni.=20


-------------------------------------------------------------------------=
-------


Simone Sabattini (Bologna):

Mi permetto di intervenire sul tema del Convegno di Lecce.
Ho maturato una sensazione andando a molti dei pochi convegni cui vado =
che
ritengo sia molto sgradevole. Molto spesso gli organizzatori pressati da
questo o quel gruppo (politico, associazioni o altro) si trovano a dover
blindare le liste dei relatori. Si assiste dunque ad un lungo flusso di
immagini e parole privo di alcun contraddittorio. Capisco (anche se non
condivido) che questa sia la via quando il tema =E8 incerto o si vuole
lanciare una campagna in particolare, ma quando invece l'occasione =E8 =
di
analisi e di critica (e soprattutto si ha ragione da vendere come nel =
nostro
caso) allora io penso che si dovrebbe invitare la controparte =
(Mantovano?) o
qualche direttore di uno dei Centri o qualcuno che li coordina al =
Ministero
degli Interni. Che paura abbiamo? Che ci spieghi le condivisibili =
ragioni
per le quali =E8 necessario deportare la gente?
I nostri relatori certo alzerebbero livello e toni degli interventi e =
ogni
proposta concreta da parte nostra obbligherebbe (quantomeno grazie ai
giornalisti) l'interlocutore ad una risposta immediata (imbarazzante =
dire ad
esempio che osservare i diritti umani non si pu=F2 fare).
Importante =E8 anche la presenza di qualche rappresentante di comunit=E0 =
di
immigrati. Se c'=E8 posto possiamo cercarlo anche da Bologna.
Sulla questione europea concordo con Stefano. Se proprio i nostri
contraddittori italiani sono orrendi possiamo chiamare uno della =
Commissione
UE che ha scritto il libro verde sui metodi di espulsione - ricordo che =
l=EC
sopra c'=E8 scritto che "se i cpt non ci sono possono essere usati i =
carceri
normali".
Vale la pena di chiamare anche uno dell'ECRE che ha scritto un rapporto =
duro
in risposta al libro verde ed anche Palma del Comitato Europeo =
Prevenzione
Tortura e Trattamenti Inumani e Degradanti. Anche loro scrivono
continuamente che i cpt, a parte quelli greci, non sono tanto male. =
Chiss=E0
se lo ripete anche a Lecce...
Con questi il convegno sarebbe anche un'occasione per avere contatti.



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E credo che alcune delle nostre iniziative-vetrina dovrebbero insegnarci =

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interpreto cos=EC il=20
suggerimento di Fabio). In particolare, poi, non riesco a capire che =
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(i campi) da un lato possono continuare solo nell'estensione delle =
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mettere dietro al filo spinato (metaforico o letterale), dall'altro =
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possono continuare solo tracciando, per l'appunto, i confini: tu nel =
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fuori. Solo su questo sfondo quasi esclusivamente simbolico possono =
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cos=EC espandersi. Ma nemmeno da un intervento che sappia individuare, =
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deportare la=20
gente?<BR>I nostri relatori certo alzerebbero livello e toni degli =
interventi e=20
ogni<BR>proposta concreta da parte nostra obbligherebbe (quantomeno =
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ai<BR>giornalisti) l'interlocutore ad una risposta immediata =
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fare).<BR>Importante =E8=20
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anche uno dell'ECRE che ha scritto un rapporto duro<BR>in risposta al =
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Inumani e Degradanti. Anche loro scrivono<BR>continuamente che i cpt, a =
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Lecce...<BR>Con questi il convegno sarebbe anche un'occasione per avere=20
contatti.</FONT><BR></FONT></DIV>
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