[Lecce-sf] liberia, retroscena

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=20
da IL MANIFESTO del 23.11.2002

=20

Scappano dalla guerra, finiscono per strada=20
35 liberiani abbandonati a Roma, trovano alla fine un letto. Ma il Piano =
nazionale di accoglienza =E8 agli sgoccioli
CINZIA GUBBINI
ROMA=20
Questa sera, finalmente, dormiranno in un letto. E finalmente potranno =
lavarsi, farsi il bagno e spazzolarsi i denti: =E8 un mese che sono =
costretti a vivere per strada, pur avendo in tasca un permesso di =
soggiorno per richiedente asilo. Dopo due giorni di mobilitazione, =
organizzata dal Consorzio italiano di solidariet=E0, Medici senza =
frontiere e Amnesty international, si sono aperte le porte di un centro =
di accoglienza. Cos=EC per i trentacinque africani - vengono dalla =
Liberia, dal Congo e dalla Sierra Leone - che per quasi un mese hanno =
dormito stto le pensiline delle Poste accanto alla stazione Termini =
senza che nessuno lo sapesse, si =E8 conclusa bene. Ma =E8 stato un puro =
caso: un operatore di Msf che aveva notato da qualche giorno quello =
strano accampamento, ha pensato di avvicinarsi e chiedere a quelle =
trentacinque persone - tutti molto giovani, quasi tutti maschi tranne =
una donna - chi fossero. E' rimasto allibito: i profughi hanno tirato =
fuori il loro permesso di soggiorno, e hanno iniziato a raccontare le =
loro storie.

Sono arrivati in Italia circa tre mesi fa, anche se non sono sbarcati =
tutti insieme. La maggior parte di loro era su quelle navi che, verso =
settembre, iniziarono ad arrivare dalla Liberia in Italia. Una di quelle =
carrette naufrag=F2 al largo di Porto Emepdocle e quindici persone =
morirono. Nessuno dei 35 richiedenti asilo ha vissuto quella terribile =
esperienza, ma tutti sono segnati dal difficile momento politico che sta =
attraversando la Liberia. Scappano dalla guerra. Per circa un mese hanno =
trovato ospitalit=E0 nel centro di accoglienza di Crotone, qualcuno di =
loro porta ancora ai piedi le scarpe rosse che vengono distribuite nel =
centro, poi - raccontano - qualcuno gli ha consigliato di venire a Roma.

La loro reazione non =E8 di disperazione, piuttosto di indignazione: =
=ABNon immaginavamo che fosse cos=EC, ma che modo =E8 - commentava =
l'altra sera uno di loro, mentre aspettava di ricevere uno dei sacchi a =
pelo che Msf ha messo a disposizione - ieri notte la polizia ci ha =
svegliato alle cinque di mattina, ci hanno portato in questura, ci hanno =
preso le impronte digitali, e alle due del pomeriggio ci hanno fatto =
uscire. Ormai, era chiusa persino la mensa della Caritas. E stasera =
dormiremo un'altra volta qui, che dobbiamo fare? Fosse per me me ne =
andrei pure, questo sistema =E8 incredibile: noi arriviamo in Italia per =
chiedere asilo politico, non si trattano le persone cos=EC, ci lasciano =
per strada senza un cent in tasca. Ma lo sapete voi che succede in =
Liberia?=BB.

Il problema dei richiedenti asilo, in Italia, =E8 sempre pi=F9 =
drammatico. Negli anni, il loro numero =E8 cresciuto, spia allarmante di =
come va il mondo. Roma ne risente particolarmente perch=E9 - senza =
indicazioni chiare - i richiedenti asilo finiscono per ammassarsi qui, =
dove ha la sede la Commissione centrale. Il Piano nazionale asilo, =
varato un anno fa, doveva risolvere anche questo problema, cercando di =
mettere in comunicazione gli enti locali e distribuire efficacamente i =
profughi nelle citt=E0 in grado di accoglierli. Ma per farlo funzionare =
occorre investire, e non togliere risorse. =ABLa Finanziaria in =
discussione in parlamento prevede il taglio delle spese degli enti =
locali - osserva Giulio Marcon, presidente di Ics - =E8 un chiaro =
segnale politicoLiberia-Sicilia. E ritorno=20
Quindici morti. E' il tragico bilancio del naufragio di sabato notte nel =
mare di Porto Empedocle. I novantadue superstiti, tutti liberiani, sono =
stati trasferiti in un centro di accoglienza di Siracusa. In base alla =
legge Bossi-Fini dovrebbero essere rimpatriati, ma i profughi chiedono =
asilo politico
TERESA CAMPAGNA



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doveva risolvere anche questo problema, cercando di mettere in =
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