Compagni di strada,
da tempo rimuginavo una massa mondiale contro la
guerra all'IRAK.
Proleincanoa mi ha permesso di fare outing sul
punto...
Non sono un pacifista tout court e mi richiamo alla
definizione di "guerra giusta" del Vaticano: in
soldoni alla guerra intesa quale diritto di difesa ad
una aggressione attuale e concreta che consentirebbe
di escludere l'illegittimità della guerra.
Il Vaticano ha anche sottolineato che la c.d. guerra
giusta (ossia la guerra di giustizia quale sanzione ad
una aggressione ingiusta ai popoli e/o alle nazioni),
in una epoca dove vi sono strumenti tecnologici di
distruzione di massa, ha una applicazione ormai
ridotta a fronte della pericolosità della sua
estensione.
Nel diritto penale esiste la legittima difesa (art. 52
cod. pen.) che consente l'offesa (ed esclude la
relativa illegitimità e punibilità) solo in presenza
della necessità di difendere un diritto proprio od
altrui contro il pericolo attuale di una offesa
ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionatanche.
Veniamo ora al concetto di guerra preventiva.
A fianco della legittima difesa consideriamo la c.d.
legittima difesa anticipata quale elaborazione
dottinale e giurisprudenziale ad estensione della
legittima difesa.
La c.d. legittima difesa anticipata consente
l'anticipo dell'offesa (per difendere sempre se stessi
e/o altri da una offesa ingiusta) la dove vi sia il
ragionevole pericolo di una imminente (ma non attuale)
offesa ingiusta.
Si parla di regionevolezza data da circostanze attuali
e oggettive tali da far presumere fondatamente una
prossima offesa.
L'art. 51 della Carta delle Nazioni Unite (1)
disciplina la legittima difesa in campo internazionale
e il medesimo articolo è stato soggetto a
interpretazioni tali che hanno consentito di
interpretarlo estensivamente anche in ipotesi di
attacco non sferrato ma solo minacciato.
Tale interpretazione estensiva (non accettata da parte
della dottrina) va dalla intercettazione dell'attacco
anche nel territorio dell'attaccante sino alla ipotesi
estrema di intervento nel territorio della nazione
minacciante l'attacco qualora questa abbia dislocato
armi al confine e vi sia il regionevole timore di un
immediato attacco.
Tutto ciò per richiamare l'attenzione di tutti in
ordine alla inesistenza ad oggi di un imminente
pericolo di attacco da parte dell'IRAK che possa
giuridicamente legittimare la guerra.
In tal senso sono le prime indiscrezioni dagli
ispettori dell'ONU.
Accolgo pertanto l'invito di "proleincanoa" alla
biciclettata contro la guerra per lunedì 13 Gennaio
alle 19 a Torino in Piazza del Municipio.
Invio questa mail alle altre CM di Italia e del Mondo
per una massa mondiale contro la guerra all'IRAK.
Saigon
(1)
Carta delle Nazioni Unite 1945, art. 51 :" Nessuna
disposizione
della presente Carta pregiudica il diritto naturale di
autotutela
individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un
attacco armato
contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoché il
Consiglio di
Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per
mantenere la pace e
la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri
nell'esercizio
di questo diritto di autotutela sono immediatamente
portate a
conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non
pregiudicano in alcun modo
il potere ed il compito spettanti, secondo la presente
Carta, al
Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi
momento quella
azione che esso ritenga necessaria per mantenere o
ristabilire la pace
e la sicurezza internazionale."
nothing in the present Charter shall
impair the inherent right of individual or collective
self-defense, if
an armed attack occurs against a member of the United
Nations,
until the Security Council has taken the measures
necessary to
maintain international peace and security.
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