Auteur: Alessandro Presicce Date: Sujet: [Lecce-sf] sui Comboniani
Rinvio il comunicato, rivisto da Carlo secondo le osservazioni ricevute.
Se non ci sono obiezioni, lo diffondiamo.
Ale
----- Original Message -----
From: "Carlo Mileti" <siempre@???>
To: "Alessandro Presicce" <apresi@???>
Sent: Wednesday, January 08, 2003 7:19 PM
Subject: Re:
> La scelta dei Missionari Comboniani di Bari, richiama alla responsabilità
> critica anche le nostre coscenze, sia che siamo credenti sia che non lo
> siamo.
>
> Nel loro appello ci dicono che la "Puglia: è un avamposto militare che
> esporta guerra e genera morte, e ci porta a rinnegare la vocazione di popolo > di operatori di sintesi con le diverse civiltà; vede i propri figli
> svendersi e arruolarsi perché è l'unica possibilità di lavoro offerta; è
> diventata una cortina di ferro contro gli
> immigrati, incapace di accoglierli gratuitamente ma abile nello speculare
> sulla loro pelle; è la Regione con il più alto numero di discariche abusive, > 600; è in testa alla classifica dell'Enea per i siti nei quali smaltire i
> rifiuti nucleari (65 siti); è parcheggio di sottomarini a
> propulsione nucleare (il Mar Grande di Taranto); è un laboratorio di
> devolution, cioè la dissoluzione del senso di solidarietà nazionale"
>
> Ci ricordano dunque che qui in Puglia si è dichiarata guerra alla pace e con > il loro gesto hanno scelto di non celebrare
> la nascita del Principe della Pace in un clima di complicità
> nell'ingiustizia e di guerra nei confronti dei Sud.
>
> Come LSF, esprimiamo piena solidarietà e adesione a quest'iniziativa, che
> sappiamo difficile e dolorosa e che non ha nessun intento di sciopero o
> protesta qualunquista quanto invece di richiamo e fedeltà coerente col
> proprio impegno e credo.
>
> Come donne e uomini impegnati per la costruzione di un altro mondo
> possibile, crediamo sia necessario riannodare la fede (qualunque essa sia)
> alla storia, la speranza alla vita, l'utopia al quotidiano. Provenienti da
> esperienze e cammini diversi, di fede, impegno civile e politico, religioso > e non, riconosciamo nel loro gesto la profezia che ci esorta a non
> chiedere gli occhi. Per questo insieme a loro esprimiamo il nostro dissenso > più assoluto alle logiche di sfruttamento, e ribadiamo,
> ancora una volta con le parole di Don Tonino Bello che: "Oggi più che mai,
> la Puglia è chiamata dalla storia e dalla geografia, a protendersi nel suo
> mare come Arca di Pace e non a curvarsi minacciosamente come arco di
> guerra."