attenzione: protesta da mandare a Lamy entro il 10 gennaio
> Cari/e tutti/e, anche se la mail che segue vi sembra lunga e complicata
> leggetela tutta, per favore/ URGE ED E' IMPORTANTE un'azione immediata
> di protesta contro quel bel tomo di Pascal Lamy, il commissario europeo
> per il commercio che al momento sta trattando in beata solitudine e
> assoluta mancanza di trasparenza una cosuccia da niente come LA MESSA
> SUL MERCATO MONDIALE DEI SERVIZI EUROPEI, COMPRESI QUELLI ESSENZIALI.
> Che significa che molto presto potremmo ritrovarci con la scuola, la
> sanità, la distribuzione dell'acqua, l'assistenza sociale in mano a
> imprese private straniere, con il governo e gli enti locali del tutto
> esautorati e obbligati a TRATTARE ALLA STESSA MANIERA TUTTI I FORNITORI
> DI SERVIZI, pubblici e privati, nazionali e internazionali, perché per
> la WTO I SERVIZI SONO MERCI COME TUTTE LE ALTRE.
> I Parlamenti nazionali, il Parlamento Europeo, e soprattutto le società
> civili dei paesi dell'Unione Europea sono tenuti completamente
> all'oscuro della trattativa in corso: l'obiettivo è ovviament quello di
> metterli davanti al fatto compiuto. I Parlamentari saranno costretti a
> votare in gran fretta e nella totale disinformazione.
> In Europa e ora anche in Italia è in corso una campagna di pressione
> contro il GATS (o AGCS, Accordo Generale sul Commercio dei servizi):
> abbiamo già mandato una lettera ai parlamentari perché chiedano con una
> mozione un dibattito parlamentare urgente sulla questione.
> Ora Pascl Lamy, per difendersi dalle accuse di disinformazione voluta e
> mancanza di trasparenza mossegli dal coordinamento europeo di Ong
> (Seattle to Brussels, S2B) che si è formato per contrastare il GATS, ha
> pubblicato sul sito della Commissione Europea le richieste di
> liberalizzazione (quali servizi e in che modo) fatte all'Unione Europea
> da parte di vari altri paesi membri del WTO. Un'informazione
> assolutamente parziale (non vengono indicati né i paesi da cui
> provengono le richieste, né quelle fatte invece dall'Unione Europea agli
> altri partner). Inoltre il tempo messo a disposizione perché la società
> civile sollevi eventuali obiezioni è limitatissimo (appunto il 10
> gennaio). La richiesta è di sommergere entro quella data il buon Pascal
> di lettere di protesta, per chiarirgli che non ci piace essere presi in
> giro. Leggete, inviate, diffondete. Baci. Sandra
>
> ENTRO IL 10 GENNAIO
> FERMA L'ATTACCO DEI GATS
>
> http://www.attac.org/italia/privatizzazioni/rispostagats.htm >
> MISURE DA ADOTTARE ENTRO IL 10 GENNAIO 2003
>
> 1. Premessa per la richiesta di parere
>
> Il 12 novembre del 2002 la Commissione Europea ha pubblicato nel suo
> sito
> una richiesta di parere pubblica sulle richieste di liberalizzazione
> fatte
> pervenire all'UE da altri stati reclamando un maggiore impegno nel
> quadro
> degli accordi GATS.
>
> http://europa.eu.int/comm/trade/services/pr121102_en.htm >
> Le 51 pagine che costituiscono il documento contengono brevi riassunti
> delle
> richieste settoriali che a tutt'oggi gli altri 21 stati membri dell'OMC
> hanno presentato alla UE. (Al momento della redazione di questa
> circolare,
>
> il testo era ancora disponibile solo in inglese).
>
> Molti sono i problemi collegati al documento in oggetto. Sono state
> tralasciate molte informazioni cruciali e nei riassunti non è
> specificato
> quali sono gli stati che hanno inoltrato le richieste. Per comprendere a
>
> fondo la posta in gioco dei negoziati in atto, è importante sapere chi
> richiede cosa.
>
> È importante, per esempio, sapere se una richiesta proviene da un paese
> commercialmente importante per l'Ue come gli Usa, perchè sarà trattata
> diversamente dalLe richieste di paesi come il Nicaragua.
>
> Non è chiaro come questa consultazione possa incidere sulla posizione
> dell'
> Ue nei negoziati Gats. Per es., la data limite per le risposte è fissata
> al
> 10 gennaio 2003. Meno di una settimana dopo la Commissione ha in
> programma
> la prima bozza i offerte agli stati membri. Come è possibile che il
> tempo
> sia sufficiente per procedere e considerare attentamente le richieste?
>
> Il tempo per rispondere è decisamente troppo poco.
>
> Un annuncio pubblicato nel proprio sito su un argomento così delicato
> come
> il GATS non è certo il modo appropriato per fare il bilancio della
> situazione con la società civile. Tutte le parti in causa dovrebbero
> essere
> propriamente informate su una richiesta di parere.
>
> La richiesta di parere non contiene nessuna informazione sulle 109
> istanze
> che la UE ha presentato agli altri stati - e che costituiscono una parte
>
> essenziale dei negoziati GATS - e quindi ci hanno "raccontato" solo una
> parte della storia.
>
> Dal punto di vista politico, ci si interroga sull'evoluzione di questa
> richiesta di parere e sul suo conseguente uso da parte di coloro che
> portano
> avanti l'agenda del GATS.
>
> Con gli stati membri dell'Unione Europea che rendono pubbliche le
> proprie
> richieste di parere, questa procedura diretta dalla Commissione sembra
> essere un tentativo della Commissione di mantenere il controllo sulle
> trattative GATS. Per essere efficaci, le richieste di parere rivolte
> alla
> società civile dovrebbero essere gestite a livello di ciascun stato
> membro.
> Gli stati membri sono direttamente responsabili di fronte ai propri
> cittadini e possono garantire una più efficace partecipazione di tutte
> le
> parti in causa.
>
> La richiesta di parere impallidisce a confronto dei baratti conclusi fra
> il
> mondo imprenditoriale e la Commissione Europea da quando la campagna
> GATS2000 è stata lanciata.
>
> (vedere http://www.gatswatch.org/ESF-EC)
>
> Esiste un rischio fondato che la Commissione si serva di questo
> documento
> per affermare di aver adeguatamente consultato tutti i gruppi della
> società
> civile sulla sua posizione nell'ambito dei negoziati GATS.
>
> Al fine di gestire questa situazione, la nostra azione ha come obiettivo
>
> dimettere a punto una posizione fortemente critica verso il documento e
> organizzare un'azione volta a delegittimare la procedura.
>
> 2. Strategia di risposta: disimpegno attivo
>
> La risposta che segue (parte 3) vuole proporre alcune motivazioni chiave
> per
> rifiutare la richiesta di parere della Commissione e dovrebbe essere
> indirizzata direttamente alla Commissione.
>
> Si raccomanda di far circolare questo appello a tutti gli attivisti GATS
> dei
> vari paesi europei.
>
> Sarebbe straordinario poter fare la traduzione di questo programma di
> azione
> in modo da tempestare la Commissione di e-mail in tutte le lingue
> europee.
>
> AZIONI DA ADOTTARE: Il testo che segue può essere copiato in una e-mail
> e
> inviato agli indirizzi indicati.
>
> Nella e-mail, si dovrà indicare IL PAESE DI PROVENIENZA E
> L'ORGANIZZAZIONECHE SI RAPPRESENTA, SE RILEVANTE.
>
> Le e-mail dovranno essere inviate alla Commissione prima del 10
> gennaio2003.
>
> Il testo può essere inviato così com'è, oppure si possono aggiungere
> ulteriori informazioni - sta a voi deciderlo.
>
> Il nostro obiettivo è che il maggior numero di persone possibile
> agiscano in
> modo pan-europeo e tempestino la Commissione di obbiezioni alla
> richiesta di
> parere.
>
> 3. Testo di risposta: da inviare ai seguenti indirizzi della Commissione
> (e
> Ministeri del Commercio nazionali) - INCOLLATO NEL CORPO DI UNA E-MAIL
>
> Inviare ai seguenti indirizzi (possono essere tutti inclusi nella stessa
>
> e-mail):
>
> (1) TRADE-GATS-CONTACT-POINTS@???
>
> (2) Pascal Lamy: commissaire-lamy@???
>
> (3) J.Aguiar Machado, Capo dei
> Servizi:joao-luis.aguiar-machado@???
>
> (4) Ministero del commercio del vostro paese
>
> (5) In copia a GATSprotest@???
>
> INIZIO DEL TESTO
>
> AGGIUNGERE NOME
>
> AGGIUNGERE ORGANIZZAZIONE (SE RILEVANTE)
>
> AGGIUNGERE PAESE (MOLTO IMPORTANTE!)
>
> COPIA AL MINISTERO DEL COMMERCIO DEL VOSTRO PAESE, SE POSSIBILE (SPESSO
> L'INDIRIZZO E-MAIL È INDICATO NEL SITO DEL MINISTERO)
>
> In seguito alla pubblicazione della Commissione Europea (11 dicembre
> 2002)dell'avviso di una richiesta di parere sui negoziati GATS
> attualmente
> in atto, vorrei manifestare i miei timori al riguardo.
>
> Il documento con il quale si invita a dare il proprio parere non
> fornisce né
> informazioni essenziali sulle richieste pervenute alla UE né
> informazioni
> chiave sullo stato dei negoziati GATS.
>
> Per esempio:
>
> 1) Nel corso dell'ultima sessione dei negoziati GATS, l'UE ha posto una
> condizione fondamentale in relazione al settore dei servizi in cui si
> afferma che "in tutti gli stati membri dell'Unione Europea i servizi che
>
> ricadono nella sfera dei servizi di interesse pubblico a livello
> nazionale o
> locale possono essere soggetti a monopolio di stato o a diritti
> esclusivi
> concessi a operatori privati". Come spiegato dalla stessa CE (in una
> nota
> allegata alla suddetta clausola), questa clausola esclude i servizi
> pubblici
> dal GATS. Eppure, nei negoziati in corso, i maggiori partner commerciali
>
> hanno richiesto l'eliminazione della clausola in oggetto. Nel caso in
> cui,come richiesto, si proceda a temperare i contenuti di questa
> clausola,
> gli accordi GATS potrebbero investire un buon numero di settori chiave
> di
> vitale importanza. Considerata la portata dell'esclusione dei servizi di
>
> interesse pubblico, non è accettabile che il documento per la richiesta
> di
> parere non menzioni il fatto che questa condizione sia stata contestata.
>
> 2) Al capitolo "Servizi di istruzione" (p.28), le richieste presentate
> alla
> UE sono di forte interesse pubblico. Dove i paese europei si sono
> impegnati
> verso il GATS alla voce servizi di istruzione, hanno indicato la
> clausola
> che si applicano unicamente a "servizi formativi finanziati con denaro
> privato". Sebbene questa definizione non sia chiara, potenzialmente
> esclude
> la maggior parte dei servizi formativi dell'Unione Europea, anche se non
> è
> mai stato ufficialmente confermato. Nei negoziati in corso, è stato
> richiesto alla UE di estendere i principi contenuti nel GATS a tutti i
> servizi formativi, ciò che comporterebbe, per esempio, aprire elementi
> chiave, che possono andare da contributi pubblici,a enti di istruzione e
>
> formazione commerciali a scopo di lucro. Di conseguenza, si assisterebbe
> in
> tutti i paesi europei a una totale trasformazione del sistema di
> erogazione
> dell'istruzione primaria,secondaria e universitaria. È senza dubbio una
> richiesta cruciale e il fatto che non venga spiegata la sua vera
> portata,
> inficia l'opinione che i riassunti presentati nel testo di questa
> richiesta
> di parere illustrino la situazione nella sua interezza.
>
> 3) Gran parte della preoccupazione dei cittadini riguardo i negoziati
> GATS
> si focalizza sull'impatto che l'accordo avrà sulla legislazione. Ci si
> riferisce ai negoziati in corso sulla Legislazione Nazionale (articolo
> VI.4)e l'effetto che potrebbe avere, per esempio, sull'elaborazione
> delle
> leggi. Concerne, inoltre, i tentativi di ampliare la portata
> dell'accordo
> fino a interessare anche i servizi direttamente contrattati dai governi
> (Appalti Governativi). L'UE ha già chiarito la sua posizione su questi
> aspetti del GATS e ne ha informato il settore. Perché, allora, il testo
> della richiesta di parere tralascia questa informazione?
>
> Tali omissioni (e l'ultima ne è solo un esempio) dimostrano che la UE
> non
> prende seriamente questa procedura. Perciò, in quanto membri della
> società
> civile europea, mettiamo in dubbio la serietà con cui le nostre risposte
>
> verranno considerate.
>
> In considerazione di questi vizi, la Commissione non deve, in
> futuro,utilizzare questa richiesta di parere "una tantum" per affermare
> che
> l'opinione pubblica è stata adeguatamente informata e partecipa ai
> negoziati
> GATS. Oltre agli esempi di omissione sopra citati, il tempo accordato
> per
> inviare una risposta è insufficiente e non c'è una chiara indicazione di
>
> come le risposte si inseriranno nell'attuale processo decisionale
> dell'Unione. Quest'ultimo punto è particolarmente importante data la
> natura
> del processo di negoziazione del GATS. Per esempio, il documento della
> richiesta di parere fa riferimento alle 21 richieste che sono state
> presentate al momento in cui la Commissione lo ha preparato. Da allora
> ne
> sono state ricevute altre 9. In che modo la Commissione intende mettere
> al
> corrente l'opinione pubblica delle informazioni contenute nelle ultime
> richieste? Fino a quando la Commissione non divulgherà i documenti che
> effettivamente formano l'oggetto dei negoziati, si continuerà a
> denunciare
> tentativi come questo per quello che sono: esercizi politici che mirano
> a
> sviare le preoccupazioni sempre crescenti dell'opinione pubblica sul
> GATS e
> l'insoddisfazione per una gestione antidemocratica e ambigua della
> politica
> commerciale.
>
> I problemi legati a questa consultazione non hanno fatto altro che
> accentuare ulteriormente la necessità di rendere apertamente disponibile
>
> tutta la documentazione pertinente.
>
> A questo scopo, diventa imperativo che le informazioni seguenti siano di
>
> dominio pubblico:
>
> a.. Le 109 richieste che l'UE ha presentato agli altri stati membri
> dell'OMC -inoltrate il 4 luglio 2002.
> b.. Le richieste ricevute dall'UE da parte degli altri stati membri
> dell'OMC -che sono state inoltrate il 30 giugno 2002, e che formano la
> base
> portante della richiesta di parere;
> c.. Le proposte alle quali sta lavorando Commissione Europea in
> collaborazione con gli altri stati membri dell'Unione;
> d.. Le offerte finali che l'UE ha presentato in risposta a queste
> richieste ? un processo il cui inizio è previsto per la fine di marzo
> 2003 e
> che continuerà per tutta la durata dei negoziati (che si dovrebbero
> concludere a gennaio2005).
> È un'azione tanto più necessaria considerando le risposte ricevute da
> tutti
> i paesi europei a questa richiesta di parere.
>
> Inoltre, le poche informazioni presentate nel documento della
> Commissione
> non fanno che acuire le preoccupazioni della società civile [mio] poiché
>
> confermano l'enorme portata dei negoziati sul GATS, che, solo per
> citarne
> alcuni, toccano settori come l'istruzione, i servizi sociali, i servizi
> culturali, il settore delle trasmissioni radiofoniche e televisive, i
> servizi postali.
>
> Poiché la scadenza iniziale per le offerte è prossima, la Commissione
> non
> dovrebbe prendere posizioni su questioni cruciali come queste senza una
> completa verifica del parlamento e dei cittadini. Adottare una tale
> procedura significherebbe favorire il controllo democratico attraverso
> l'effettiva partecipazione dei cittadini a livello nazionale, aumentare
> la
> trasparenza verso l'esterno rendendo i documenti sottoposti al negoziato
>
> accessibili al vaglio dell'opinione pubblica e sviluppare meccanismi
> fattivi
> garanti del fatto che i partecipanti al tavolo delle trattative non
> incorporino solo gli interessi delle aziende nelle loro strategie di
> negoziazione. A questo scopo, prima che i negoziati procedano oltre,
> deve
> esserci una valutazione accurata e indipendente dei negoziati come
> espressamente accordato dal GATS.
>
> Iniziativa promossa da ATTAC Italia e dai coordinamenti europei contro i
>
> Gats
> www.attac.it >
>
>
>
>