[Forumlucca] I: [info-unponteper] notizie dal ponte n.1-2003

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Autor: Marcucci Gian Paolo
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Asunto: [Forumlucca] I: [info-unponteper] notizie dal ponte n.1-2003
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----- Original Message -----=20
From: un ponte per ...=20
To: lista distribuzione=20
Sent: Tuesday, January 07, 2003 5:46 PM
Subject: [info-unponteper] notizie dal ponte n.1-2003



    =20
     I Miei Gruppi | info-unponteper Pagina principale =20






      Numero 1 Anno 2


      gennaio 2003


      PRONTI PER LA GUERRA, FRA PREPARATIVI ONU E CONTRADDIZIONI USA



      =20


      a.. Guerra per il petrolio? No, grazie di Michael Renner=20
      b.. Media con l'elmetto: la ITN e la guerra all'Iraq=20
      c.. Iraq: il punto sulle ispezioni


      =20


      a.. Ex-ministro esteri GB: guerra a Iraq aumenter=E0 il terrorismo =


      b.. Annan: attacco a Iraq adesso ingiustificato=20
      c.. Warren Cristopher: Corea del Nord e terrorismo minacce pi=F9 =
gravi dell'Iraq=20
      d.. Ong inglesi: guerra colpir=E0 i civili


      =20


        a.. Oil for Food: pi=F9 controlli sulle importazioni


      =20


      a.. Lettera a un guerriero di Elias Amidon=20
      b.. Al Cairo Conferenza internazionale contro la guerra=20
      c.. Bambini iracheni: cartoline di Natale a Blair contro la guerra =


      d.. Delegazioni religiose Usa in Iraq contro la guerra=20
      e.. Lettera a Bush e altri leader mondiali contro una guerra =
all'Iraq
      ____________________






      Se avete difficolt=E0 di visualizzazione (segnalata in alcune =
versioni di Internet Explorer) o volete avere una copia del notiziario =
comodamente leggibile sul vostro PC senza essere connessi ad Internet =
selezionate il link segnalato, a download terminato decomprimete il =
contenuto in una cartella ed aprite il file (La visualizzazione richiede =
Acrobat Reader scaricabile dal sito http://www.acrobat.com)=20
       PRONTI PER LA GUERRA, FRA PREPARATIVI ONU E CONTRADDIZIONI USA


      di Ornella Sangiovanni


      L'allarme per le conseguenze umanitarie di una guerra contro =
l'Iraq =E8 stato lanciato da tempo da varie agenzie e organizzazioni =
umanitarie internazionali, ma adesso tocca alle Nazioni Unite.=20


      L'organismo internazionale esce finalmente allo scoperto e - un =
po' ufficialmente, un po' attraverso le immancabili "fughe di notizie" - =
rivela di stare mettendo a punto piani di emergenza e d=E0 le cifre del =
possibile disastro.


      In caso di guerra, sarebbero milioni di iracheni che =
rischierebbero di morire di fame a meno di non ricevere immediatamente =
aiuti alimentari. Secondo i piani approntati dall'Onu, il loro numero =
sarebbe compreso fra i 4 milioni e mezzo e i 9 milioni e mezzo su una =
popolazione di circa 22 milioni di abitanti.=20


      I piani - confidenziali ma rivelati in parte dalla Reuters e in =
parte dal quotidiano londinese Times il 23 dicembre scorso - ipotizzano =
un collasso del programma Oil for Food, il blocco della produzione di =
petrolio, che priverebbe l'Iraq dei fondi per acquistare cibo e generi =
umanitari, e la paralisi dei trasporti, che ne renderebbe estremamente =
difficile la distribuzione.


      A questo si aggiungerebbe un enorme problema di rifugiati: =
sarebbero 900.000, secondo le stime dell'Onu, gli iracheni che =
verrebbero spinti verso i paesi vicini, 100.000 circa dei quali =
avrebbero bisogno di assistenza immediata.


      Altre centinaia di migliaia rimarrebbero in Iraq come sfollati. =
L'accesso a questi potrebbe essere reso particolarmente difficile a =
causa dei combattimenti.


      Piani di emergenza segreti ma non troppo


      L'Onu =E8 al lavoro da diverse settimane per preparare piani di =
emergenza per una eventuale guerra, su richiesta del Segretario =
Generale, Kofi Annan. Finora per=F2 la notizia non era stata diffusa per =
timore che i preparativi potessero essere interpretati come un segnale =
di sfiducia nei confronti della possibilit=E0 che le ispezioni in corso =
riescano a evitare la guerra.


      Il suo portavoce, Fred Eckhard, ha ammesso ufficialmente =
l'esistenza di tali preparativi il 23 dicembre, senza per=F2 fornire =
cifre, a cominciare dall'ammontare dei fondi richiesti.


      Qualcosa per=F2 =E8 iniziato a trapelare dopo una riunione fra un =
gruppo di agenzie dell'Onu e i rappresentanti dei paesi "ricchi" , che =
si =E8 svolta verso met=E0 dicembre a Ginevra. Nell'occasione sarebbero =
stati chiesti 37,4 milioni di dollari per finanziare la fase iniziale =
dell'emergenza.


      Eckhard ha detto soltanto che la maggior parte del denaro andrebbe =
per la pianificazione e l'approntamento delle forniture di emergenza =
(cibo, tende, coperte e medicinali) nei paesi vicini all'Iraq: una fase =
che =E8 gi=E0 iniziata.


      Uno scenario pi=F9 dettagliato, e perci=F2 ancora pi=F9 =
drammatico, =E8 quello che emerge dalle "rivelazioni" del quotidiano =
londinese Times, che avrebbe avuto accesso a "documenti interni" e a =
documenti di pianificazione "confidenziali=B0 delle Nazioni Unite. In =
essi si prevede che una guerra bloccherebbe tutta la produzione =
petrolifera irachena, "danneggerebbe gravemente" la rete elettrica del =
paese, con ripercussioni sulla capacit=E0 di tutti i settori, in =
particolare il trattamento delle acque e il sistema di smaltimento dei =
rifiuti e la sanit=E0. Previsto il collasso anche per trasporti e =
comunicazioni, con il blocco del porto di Umm Qasr, e l'interruzione dei =
trasporti sia stradali che ferroviari a causa del bombardamento dei =
ponti. La distruzione dei ponti, inoltre, renderebbe particolarmente =
difficili gli spostamenti fra l'est e l'ovest del paese.


      Inoltre, secondo i documenti visti dal Times, e a cui anche noi =
siamo riusciti ad avere accesso, i combattimenti pi=F9 intensi si =
verificherebbero nelle tre provincie centrali e attorno alla capitale =
Baghdad. Particolarmente grave sarebbe la situazione dell'acqua, con la =
necessit=E0 immediata di fornire acqua potabile a circa 4 milioni di =
persone, solo nelle provincie meridionali (senza contare gli sfollati e =
i potenziali rifugiati ancora in Iraq) secondo stime fatte dall'UNICEF.=20


      Si prevede inoltre che la mancanza di acqua potabile causer=E0 un =
aumento di malattie - con possibilit=E0 che si verifichino epidemie se =
non addirittura pandemie - che render=E0 inadeguati gli stock di =
medicinali esistenti (che al momento hanno in teoria una autonomia di =
quattro mesi, per=F2 in condizioni normali).=20


      Le agenzie dell'Onu si stanno comunque preparando all'emergenza. =
Il World Food Programme ha detto di aver approntato cibo sufficiente per =
900.000 persone per un mese, mentre l'UNICEF ha iniziato a spostare in =
Iraq e in quattro paesi vicini, dai suoi depositi in Danimarca, =
rifornimenti per 550.000 persone all'interno dell'Iraq e per altre =
160.000 che si prevede si riverseranno nei paesi confinanti.


      Il malcontento delle ong americane


      Nel frattempo si =E8 fatta paradossale la situazione delle =
organizzazioni umanitarie americane, fra le quali si registra un =
malcontento diffuso per l'impossibilit=E0 di pianificare interventi di =
assistenza a causa delle sanzioni Usa contro l'Iraq, che impediscono =
qualunque attivit=E0, anche quella di ricognizione.


      Secondo le leggi vigenti, i cittadini americani che vogliono =
recarsi in Iraq devono ottenere il permesso dall'Office of Foreign =
Assets Control (OFAC), l'ufficio del Dipartimento del Tesoro che =
amministra le sanzioni.


      Da mesi - la denuncia =E8 di Kenneth Bacon, presidente di Refugees =
International (RI), una ong con sede a Washington che dal 1979 si occupa =
di assistenza a rifugiati e sfollati - l'OFAC ha reso impossibile a =
tutti, fatta eccezione per un numero assai ridotto di agenzie, l'invio =
di personale in Iraq per verificare la situazione umanitaria. Una =
impossibilit=E0 di accesso che finora ha impedito qualunque =
pianificazione.


      Il divieto riguarda tutto l'Iraq - compreso il nord sotto =
controllo kurdo - e anche il vicino Iran.


      E una esenzione immediata dalle sanzioni per le agenzie umanitarie =
perch=E9 possano iniziare i preparativi per una emergenza in Iran e nel =
nord dell'Iraq =E8 quanto chiede al governo americano George Rupp, =
presidente dell'International Rescue Committee (IRC), una delle maggiori =
organizzazioni mondiali di assistenza ai rifugiati.


      Il paradosso sta nel fatto che il Dipartimento di Stato ha =
recentemente concesso fondi per un ammontare di 6 milioni di dollari a =
diverse ong per progetti di assistenza umanitaria in Iraq (vedi Notizie =
dal Ponte no.13-14).=20


      Solo che il Dipartimento del Tesoro, che amministra le sanzioni, =
rifiuta di consentire loro l'ingresso nel paese per poter iniziare a =
lavorare, secondo quanto ha dichiarato Jim Bishop, direttore degli =
interventi umanitari di InterAction.


      Fatta la legge, trovato l'inganno .


      Ecco quindi che le organizzazioni umanitarie americane hanno =
deciso di appoggiarsi ad agenzie straniere minori che hanno accesso in =
Iraq. Fra gli esempi, CARE, con sede ad Atlanta, che lavora attraverso =
la sua sezione australiana, e Mercy Corps, di Portland, Oregon, che si =
affida a Peacewinds, il suo partner giapponese.


      Ma le polemiche sembrano destinate a continuare. "Non crediamo che =
lo scopo delle sanzioni economiche fosse quello di impedire la =
pianificazione di interventi umanitari", protesta Sandra Mitchell, vice =
presidente dell'IRC, sottolineando che il divieto del governo agli =
operatori umanitari di entrare in Iraq peggiora la situazione.


      Al Dipartimento del Tesoro per=F2 non si scompongono, e dicono che =
i permessi alle agenzie umanitarie vengono rilasciati in modo tempestivo =
dopo un esame approfondito.=20


      "Non =E8 l'OFAC che stabilisce la politica di sanzioni Usa, =E8 il =
Congresso", ha dichiarato il vice assistente del Segretario al Tesoro, =
Rob Nichols. Con buona pace delle ong.


      GUERRA PER IL PETROLIO? NO, GRAZIE


      di Michael Renner


      Il controllo delle fonti energetiche in generale e delle risorse =
petrolifere della regione del Golfo in particolare sono da tempo un asse =
portante della politica estera Usa. Questa strategia ha ricevuto una =
accelerazione con l'Amministrazione Bush, ed =E8 alla base dei suoi =
piani per una guerra all'Iraq che porti al cosiddetto "cambiamento di =
regime".


      Questo articolo, tratto dal sito Usa The Globalist, che =
pubblichiamo nella traduzione italiana, lo chiarisce in modo esemplare. =
Il suo autore - Michael Renner - =E8 senior researcher al Wordwatch =
Institute.


      Ci sono molti segnali che i giacimenti di petrolio nel mondo si =
stanno esaurendo - e che si stanno facendo progressi nello sviluppo di =
fonti di energia alternative. E tuttavia la politica energetica di Bush =
ciononostante rimane tenacemente dedicata al consumo di petrolio.=20


      Questo desiderio di mantenere una economia basata sul petrolio =
pu=F2 far intuire il motivo che =E8 alla base dell'attuale interesse =
degli Stati Uniti per l'Iraq.


      Le vere questioni coinvolte in questo sforzo vanno molto al di =
l=E0 di qualunque affermazione semplicistica secondo la quale =
l'Amministrazione Bush starebbe solo cercando di rendere il mondo sicuro =
per le societ=E0 petrolifere.


      La situazione reale =E8 pi=F9 complessa. Ma il petrolio, sembra, =
=E8 sempre all'origine di tutto.


      Non che una occupazione vittoriosa dell'Iraq non creerebbe un =
clima migliore per gli affari per l'industria petrolifera statunitense. =
Dopo anni di sanzioni, l'industria petrolifera irachena =E8 solo l'ombra =
di quello che era.


      Mentre le societ=E0 russe, francesi e cinesi si sono posizionate =
per trarre profitto dal petrolio iracheno una volta finite le sanzioni, =
sono le societ=E0 americane, finora lasciate da parte, che potrebbero =
trarre il maggior vantaggio da un cambiamento di regime a Baghdad.


      Riabilitare questi impianti sarebbe un lavoro redditizio per =
l'industria dei servizi petroliferi, compresa l'ex-societ=E0 del =
vice-presidente Cheney, la Halliburton.


      Ma coloro che prendono le decisioni politiche in America hanno =
altro per la testa. Una invasione vittoriosa dell'Iraq potrebbe dare a =
Washington una enorme influenza sul mercato petrolifero mondiale. Essa =
indebolirebbe inevitabilmente l'OPEC, e limiterebbe l'influenza di altri =
produttori, come la Russia, il Messico e il Venezuela.


      Il controllo del petrolio iracheno permetterebbe, fra l'altro, =
agli Stati Uniti di ridurre l'influenza dell'Arabia Saudita sulla =
politica petrolifera.


      Dall'11 settembre 2001, sono comparse spaccature fra Washington e =
Ryadh, e queste possono ben allargarsi, dato che la popolazione sempre =
pi=F9 restia dell'Arabia Saudita =E8 scossa dalla crisi economica.


      Ecco perch=E9, sia nel Medio Oriente che in altre regioni, il =
garantirsi l'accesso al petrolio va sempre pi=F9 di pari passo con una =
presenza militare degli Usa in veloce espansione.


      Dal Pakistan all'Asia Centrale al Caucaso, e dal Mediterraneo =
orientale al Corno d'Africa, =E8 emersa una /fitta rete di strutture =
militari americane. Sono state create molte basi in nome della "guerra =
al terrorismo". Ma ci=F2 che esse hanno davvero in comune =E8 la =
vicinanza a importanti impianti di produzione del petrolio o oleodotti =
di importanza strategica.


      In Colombia, nel frattempo, si sono create le condizioni perch=E9 =
gli Stati Uniti vengano coinvolti anche pi=F9 profondamente nella guerra =
civile del paese. L'Amministrazione Bush ha deciso di fornire =
addestramento ed equipaggiamento a truppe colombiane.


      Perch=E9? Non =E8, come si potrebbe pensare, solo a causa =
dell'esportazione di droga dal paese verso gli Stati Uniti. In realt=E0, =
queste truppe sostenute dagli Usa stanno anche proteggendo un oleodotto =
per l'esportazione del petrolio contro frequenti bombardamenti da parte =
delle forze ribelli.


      Questo, allora, =E8 anche il modo in cui la politica irachena =
dell'Amministrazione Bush si inserisce nello schema pi=F9 ampio della =
sua politica estera. Certo, esistono preoccupazioni legittime sulle =
capacit=E0 di armamenti di Saddam come sulle droghe prodotte in =
Colombia. Ma, in entrambi i casi, nel coinvolgimento americano c'=E8 di =
pi=F9 di quanto l'Amministrazione Bush non dica.


      E non si tratta solo di Saddam Hussein. In un senso pi=F9 ampio, =
la politica Usa mira a rafforzare l'affidarsi dell'economia mondiale al =
petrolio - e a un sistema energetico il cui garante sono gli Stati =
Uniti.


      Naturalmente, la disponibilit=E0 di petrolio a buon mercato =
indebolisce gli sforzi per sviluppare fonti di energia rinnovabile, =
aumentare l'efficienza energetica e controllare le emissioni di gas =
serra.


      Fin dal principio, queste sono state ragioni impellenti in s=E9 e =
per s=E9 per porre fine all'epoca del petrolio.


      E c'=E8 un'altra ragione impellente: dalla fine del XIX=B0 secolo, =
sono state combattute troppe guerre, troppi milioni di persone sono =
morte e troppe regioni del mondo sono state militarizzate e =
destabilizzate - tutto alla ricerca dell' "oro nero".


      L'enfasi dell'Amministrazione Bush sul petrolio tiene la politica =
estera Usa in ostaggio di una fonte energetica che =E8, molto =
semplicemente, quella sbagliata.


      Nessuna guerra =E8 davvero buona. Ma una guerra combattuta per il =
petrolio - che =E8 il motivo essenziale dell'avventura irachena - =E8 =
peggio, perch=E9 rafforza una politica energetica che porter=E0 a pi=F9 =
guerre e problemi ambientali. Adesso =E8 il momento di dire "no" al =
petrolio - e alla guerra per il petrolio.


      MEDIA CON L'ELMETTO - LA ITN E LA GUERRA ALL'IRAQ


      Non si pu=F2 mai sottolineare abbastanza il ruolo cruciale che =
giocano i mass-media nel preparare l'opinione pubblica ad accettare se =
non addirittura a sostenere la guerra.=20


      Anche la Gran Bretagna, patria presunta del giornalismo =
"obiettivo", non fa eccezione, anzi. Solo che qui i meccanismi sono =
assai sofisticati e destrutturarli non =E8 facile.


      E' il servizio - davvero impagabile - che svolge Media Lens: un =
Media Watch - ovvero un osservatorio sui media - on line, gestito con =
grande passione, e soprattutto competenza, da volontari, che tiene sotto =
tiro soprattutto i media cosiddetti "liberal", o presunti tali - come i =
quotidiani Guardian e Independent, il settimanale Observer, e persino la =
tanto celebrata BBC - smontandone appunto i sofisticati meccanismi di =
manipolazione.


      Da quando i tamburi della guerra all'Iraq hanno iniziato a =
rullare, il sito ha dedicato numerosi Media Alert al ruolo dei media e =
alla loro responsabilit=E0 - nella manipolazione dell'opinione pubblica.


      Il contributo che segue - che pubblichiamo nella traduzione =
italiana - =E8 uscito il 19 dicembre 2002.


      Messaggio dall'America - La ITN dichiara guerra all'Iraq


      Qualunque idea residua secondo la quale abbiamo un sistema dei =
media libero e indipendente si sta certamente volatilizzando sotto il =
gran peso delle prove che emergono mentre Stati Uniti e Gran Bretagna =
manipolano e ingannano il loro cammino verso una guerra per il controllo =
del petrolio iracheno.=20


      Prendiamo il servizio incredibile di stasera nelle news delle =
18.30 sull'ITN.=20


      La conduttrice - Katie Derham - ha aperto il servizio sull'Iraq, =
dichiarando:


      "Saddam Hussein ha mentito alle Nazioni Unite e il mondo =E8 un =
passo pi=F9 vicino a una guerra con l'Iraq. Questo =E8 il messaggio =
stasera dall'America, mentre il capo degli ispettori dell'Onu ha ammesso =
che nel dossier di Saddam sugli armamenti non c'=E8 nulla di nuovo. La =
Casa Bianca ha confermato poco fa che il presidente Bush sta ora andando =
velocemente verso un attacco." (19 dicembre 2002)


      Ancora una volta, il ruolo dei media =E8 semplicemente quello di =
riferire il punto di vista del potere.


      Dato che le cose stanno cos=EC, il potere =E8 libero di fare =
esattamente ci=F2 che vuole: al pubblico verr=E0 detto ci=F2 che il =
potere ritiene giusto, sbagliato, buono e cattivo. Senza nessuna =
contestazione razionale, ignorando tutti gli altri punti di vista come =
non pertinenti, il pubblico non sar=E0 in grado di contraddire il =
"messaggio dall'America".


      La Derham ha passato la parola al caposervizio esteri, Bill Neely, =
che ha chiesto: "Che cosa manca?" nel dossier iracheno sugli armamenti. =
Questa la risposta:


      "L'Iraq non d=E0 conto delle centinaia di granate di artiglieria =
riempite di iprite che gli ispettori sanno che possedeva. L'Iraq in =
passato ha detto di averle perdute!".


      Non c'=E8 bisogno di mettere in discussione se queste granate =
mancanti vengono proposte in tutta seriet=E0 come motivo per lanciare =
una guerra imponente. Non c'=E8 bisogno di mettere in discussione se =
l'uso di queste armi terrificanti - descritte dagli ispettori come armi =
di importanza minima sul campo di battaglia - potrebbe venire =
scoraggiato dalle 6.144 testate nucleari degli Stati Uniti. Non c'=E8 =
bisogno di mettere in discussione perch=E9, se queste armi sono una =
minaccia cos=EC spaventosa, agli ispettori =E8 stato permesso di andare =
e venire a loro piacimento in Iraq.


      Parlando sotto un grafico intitolato "Verso la guerra", il =
conduttore della ITN, Nicholas Owen, ha detto:


      "Sembra che la questione non sia pi=F9 se attaccheremo l'Iraq, ma =
quando e come. Quindi, che cosa succeder=E0 adesso? Qual =E8 il percorso =
verso la guerra?"


      Tutte le domande che potrebbero essere fatte da qualunque =
individuo ragionevole in questo momento critico possono essere allora =
lasciate tranquillamente cadere, con il giudizio che una guerra =
imminente =E8 ora semplicemente un fatto concreto che deve essere =
accettato. Se i potenti hanno deciso una linea di azione, chi siamo noi =
per mettere in discussione o contestare ci=F2 che hanno deciso di fare?=20


      Owen ha continuato:


      "A differenza dell'ultima guerra del Golfo, non esiste l'opzione =
di lasciare l'Iraq con Saddam Hussein ancora al potere. Questa guerra ci =
sar=E0 e ci si sbarazzer=E0 di Saddam, e questo messaggio arriva =
dall'alto." (Nicholas Owen)


      Ancora una volta, il "messaggio dall'America", questa volta dal =
presidente stesso, =E8: guerra!=20


      E cos=EC Owen dichiara la guerra una certezza e preannuncia la =
caduta di Saddam Hussein.=20


      Il lavoro dei media =E8 semplicemente quello di trasmettere il =
messaggio: preoccupazioni razionali e morali non hanno interesse per la =
nostra libera stampa.=20


      Owen =E8 passato poi a discutere "i rischi", sotto un titolo con =
le stesse parole, che indicavano la possibile necessit=E0 di =
combattimenti corpo a corpo nelle strade di Baghdad:


      "Un incubo di guerra urbana nel quale potrebbero esserci molte =
vittime . Una strategia rischiosa per qualunque presidente Usa in un =
paese che non =E8 pronto ad accettare che i suoi soldati tornino a casa =
dentro sacchi di plastica."


      Immaginate se una grande superpotenza straniera stesse prendendo =
in considerazione combattimenti corpo a corpo nelle strade di Londra. =
Ben altri i rischi che potrebbero venire in mente.=20


      Ma, come in Afghanistan, gli orrori che ha di fronte una =
popolazione prigioniera schiava di un dittatore e nel mirino delle =
nostre bombe non sono una nostra preoccupazione.


      Quindi, l'inviato John Irvine, da Baghdad:


      "Stasera in News at Ten, parler=F2 dei problemi che qualunque =
forza di invasione potrebbe trovarsi di fronte in questo paese. Dopo la =
guerra del Golfo, gli americani hanno esperienza di combattimenti nel =
deserto. Ma questa volta il premio finale sar=E0 diverso: la conquista =
di questa citt=E0, Baghdad."


      Si noti che Irvine, che si trova nella capitale bersaglio, in =
mezzo a una popolazione civile completamente schiacciata da guerre =
precedenti (ad esempio, dalle 88.500 tonnellate di bombe sganciate =
durante la guerra del Golfo: l'equivalente di sette bombe del tipo di =
Hiroshima) e da un decennio di sanzioni genocide, pu=F2 riferirsi a =
problemi solo ai problemi cui si trover=E0 a far fronte una "forza di =
invasione".=20


      I problemi cui si troveranno a far fronte centinaia di migliaia di =
persone attorno a lui - come quello di restare mutilati, inceneriti e =
uccisi - non sono ora e non sono mai stati un tema per i nostri media.


      Sotto un grafico intitolato "Guerra contro Saddam", Owen ha =
proseguito:


      "Come ha detto, John ci dir=E0 di pi=F9 su una Guerra contro =
Saddam stasera nelle News at Ten."


      A poche ore dall'annuncio degli Usa di una "violazione =
sostanziale", anche mentre il ministro degli Esteri, Jack Straw, insiste =
ingannevolmente che ci=F2 non significa automaticamente guerra, la ITN =
ha deciso, nella sua infinita sapienza, e servilit=E0, che questa =E8 =
adesso una "Guerra contro Saddam".


      Infine, Robert Moore da Washington ha dichiarato:


      "La conclusione qui alla Casa Bianca, certamente, =E8 che il =
presidente Bush ritiene che Saddam Hussein abbia perduto la sua ultima =
opportunit=E0 di salvare il suo regime."


      Perci=F2, con perfetta simmetria, il servizio =E8 finito come era =
cominciato, con un "messaggio dall'America", dai potenti: l'unico =
messaggio che conta in un mondo dei media totalmente perduto =
nell'ignoranza, brutalit=E0 indifferente e servilit=E0.


      IRAQ: IL PUNTO SULLE ISPEZIONI



        a.. Le ispezioni sugli armamenti non convenzionali in Iraq sono =
iniziate il 27 novembre 2002, dopo una interruzione di circa 4 anni. Gli =
ispettori vennero infatti ritirati nel dicembre 1998, alla vigilia =
dell'operazione militare Desert Fox e da allora non erano pi=F9 =
rientrati nel paese.
        a.. Il 7 dicembre 2002 (con un giorno di anticipo sulla scadenza =
prevista dalla risoluzione Onu 1441 (2002)) l'Iraq ha consegnato la =
dichiarazione sui suoi programmi di armamenti: un dossier imponente, =
composto da oltre 12.000 pagine, suddiviso in quattro parti: nucleare, =
chimico, biologico e balistico
        a.. Il 9 dicembre 2002 =E8 stato reso pubblico un indice di 9 =
pagine
        a.. Hans Blix, Direttore Esecutivo dell'UNMOVIC, e Mohammed El =
Baradei, Direttore Generale dell'IAEA, hanno fatto un rapporto =
preliminare al Consiglio di Sicurezza il 19 dicembre 2002.
        a.. Il 28 dicembre 2002 l'Iraq ha consegnato una lista con i =
nomi di oltre 500 scienziati che hanno lavorato ai suoi programmi di =
armamenti. La lista =E8 attualmente all'esame di Blix e El Baradei che =
decideranno tempi, luoghi e modalit=E0 con cui essi dovranno essere =
intervistati.
        a.. L'Iraq ha inviato una lettera a Hans Blix, invitandolo a =
recarsi a Baghdad "per fare un esame degli aspetti della cooperazione =
avuta sinora e delle prospettive per migliorarla nei mesi a venire".=20
        Blix ha accettato l'invito, dichiarando che approfitter=E0 =
dell'occasione per discutere alcune questioni che derivano dalla lettura =
del dossier iracheno. La visita di Blix e El Baradei in Iraq potrebbe =
svolgersi fra il 18 e il 20 gennaio.=20
        a.. Attualmente (al 29 dicembre 2002) sono 110 gli ispettori =
dell'Onu presenti in Iraq: 100 dell'UNMOVIC e 10 dell'IAEA. Essi sinora =
hanno ispezionato circa 230 siti. Di recente =E8 stato aperto un ufficio =
a Mosul, nel nord del paese.
        a.. Prossime scadenze:
        9 gennaio 2003: Data prevista per il rapporto finale di Hans =
Blix e Mohammed El Baradei al Consiglio di Sicurezza sul dossier =
iracheno.


        27 gennaio 2003: Primo rapporto ufficiale al Consiglio di =
Sicurezza sui risultati delle ispezioni, secondo quanto previsto dalla =
risoluzione 1441 (2002)


      (a cura di Ornella Sangiovanni)


      EX-MINISTRO ESTERI GB: GUERRA A IRAQ AUMENTERA' IL TERRORISMO


      Londra, 3 gennaio 2003 - La politica degli Stati Uniti in Medio =
Oriente =E8 un esempio sbalorditivo di illusione, e una guerra contro =
l'Iraq potrebbe aumentare il terrorismo contro l'Occidente.=20


      E' quanto scrive l'ex ministro degli esteri britannico Douglas =
Hurd in un articolo pubblicato sul quotidiano Financial Times.


      Secondo Hurd, che =E8 stato ministro degli esteri dei premier =
conservatori Margaret Thatcher e John Major dal 1989 al 1995, =E8 =
necessario valutare "gli indubbi benefici di un rovesciamento di Saddam =
Hussein contro il rischio di trasformare il Medio Oriente in un =
serbatoio inesauribile di reclutamento per il terrorismo =
anti-occidentale".


      "Certo" - prosegue - "in una guerra Hussein verrebbe rovesciato e =
il suo programma di armamenti smantellato. Ma dopo di questo una analisi =
diffusa a Tel Aviv e Washington predice che gli Arabi in tutta la =
regione sarebbero incoraggiati a sbarazzarsi dei loro leader non =
democratici , ad abbracciare una democrazia di tipo occidentale e a fare =
la pace con Israele. Questa previsione mi colpisce come un esempio =
sbalorditivo della capacit=E0 umana di illudersi".


      ANNAN: ATTACCO A IRAQ ADESSO INGIUSTIFICATO


      New York, 31 dicembre 2002 - Una azione militare contro l'Iraq =
prima che gli ispettori presentino il loro rapporto al Consiglio di =
Sicurezza sarebbe ingiustificata. Lo ha dichiarato il Segretario =
Generale dell'Onu, Kofi Annan, in una intervista alla radio militare =
israeliana.=20


      "L'Iraq sta cooperando e gli ispettori sono in grado di svolgere =
il loro lavoro senza impedimenti, perci=F2 non vedo argomenti a sostegno =
di una azione militare adesso", ha dichiarato.


      Fonti: Reuters, Associated Press


      WARREN CHRISTOPHER: COREA DEL NORD E TERRORISMO MINACCE PIU' GRAVI =
DELL'IRAQ


      New York, 30 dicembre 2002 - La ripresa del programma nucleare da =
parte della Corea del Nord, assieme alla minaccia incessante del =
terrorismo internazionale, rappresentano una minaccia di gran lunga =
pi=F9 grave di quella posta dall'Iraq. E' quanto afferma l'ex Segretario =
di Stato americano Warren Christopher in un articolo scritto per il New =
York Times.=20


      Secondo Christopher, che =E8 stato Segretario di Stato dal 1993 al =
1997 - l'esperienza dimostra che, contrariamente a quanto affermato di =
recente, in politica estera gli Stati Uniti sono "cronicamente incapaci" =
di gestire pi=F9 di una crisi alla volta. Ne deriva che non potrebbero =
fare una guerra contro l'Iraq e mantenere il focus necessario sulla =
Corea del Nord e il terrorismo mondiale. Un attacco all'Iraq - scrive =
Christopher - far=E0 passare in secondo piano tutti gli altri problemi =
di politica estera per almeno un anno.=20


      Certamente - prosegue - il mondo starebbe meglio senza Saddam =
Hussein, "ma dobbiamo riconoscere che lo sforzo per rimuoverlo adesso =
pu=F2 distrarci dall'affrontare minacce pi=F9 gravi". Quelle =
rappresentate dalla Corea del Nord e dal terrorismo internazionale sono =
pi=F9 imminenti di quella posta dall'Iraq e presentano ragioni =
impellenti perch=E9 il presidente Bush arretri dalla sua "fissazione" di =
attaccare l'Iraq.


      ONG INGLESI: GUERRA COLPIRA' I CIVILI


      Londra, 21dicembre 2002 - "E' difficile immaginare come si =
potrebbe fare una guerra contro l'Iraq senza violare il diritto =
internazionale umanitario e aumentare le sofferenze fra la popolazione =
civile".=20


      E' quanto scrivono i direttori del British Overseas Aid Group, una =
coalizione di cinque ong britanniche che lavorano nel campo =
dell'assistenza umanitaria, in una lettera pubblicata sul quotidiano =
Financial Times.=20


      Ricordando che l'articolo 54 del Protocollo Addizionale 1 alle =
Convenzioni di Ginevra proibisce gli attacchi a "oggetti indispensabili =
alla sopravvivenza della popolazione civile", e che nel caso dell'Iraq, =
per la sua particolare situazione provocata da 12 anni di sanzioni, =
questi comprendono porti, strade, ferrovie e linee elettriche, =
essenziali per la distribuzione per la distribuzione dei viveri da cui =
dipende una gran parte della popolazione, essi invitano a considerare =
"le conseguenze di qualsiasi azione militare" dal punto di vista delle =
vite dei civili.


      Fanno parte del British Overseas Aid Group Action Aid, CAFOD, =
Christian Aid, Oxfam, e Save the Children.


      OIL FOR FOOD: PIU' CONTROLLI SULLE IMPORTAZIONI


      Inasprite le sanzioni all'Iraq. Il 30 dicembre 2002 il Consiglio =
di Sicurezza ha approvato una risoluzione che amplia la lista delle =
merci (GRL) la cui importazione da parte dell'Iraq richiede =
l'approvazione dell'Onu.


      La risoluzione 1454 (2002) =E8 stata approvata con 13 voti a =
favore e due astensioni: quelle della Russia e della Siria.


      L' ampliamento della GRL entro 30 giorni era la condizione che =
aveva convinto Stati Uniti e Gran Bretagna a votare la proroga di sei =
mesi del programma Oil for Food il 4 dicembre scorso (vedi Notizie dal =
Ponte 23-24).


      Gli Usa, appoggiati dalla Gran Bretagna, avevano chiesto di =
aggiungere alla GRL (che gi=E0 comprende oltre 400 pagine) una =
cinquantina di articoli fra cui diversi medicinali come l'atropina, e =
attrezzature che potrebbero avere "duplice uso" (civile e militare).


      La GRL =E8 stata introdotta come parte delle nuove procedure =
entrate in vigore in base alla risoluzione 1409 (2002), approvata dal =
Consiglio di Sicurezza il 14 maggio 2002.


      Nota: Dal 1 gennaio 2003 sono entrati a far parte del Consiglio di =
Sicurezza 5 nuovi membri non permanenti: Germania, Spagna, Pakistan, =
Cile e Angola.=20


      Questi paesi sostituiscono i cinque membri uscenti - Colombia, =
Irlanda, Mauritius, Norvegia e Singapore - che hanno terminato il loro =
mandato biennale.


      LETTERA A UN GUERRIERO


      di Elias Amidon


      Baghdad, 22 dicembre 2002


      Elias Amidon =E8 un pacifista di Boulder (Colorado), che si trova =
attualmente a Baghdad assieme all'Iraq Peace Team.


      La lettera che segue - di cui pubblichiamo la traduzione italiana =
- =E8 stata scritta in risposta al messaggio inviatogli da un militare =
della US Navy, Terrence Graves, che diceva testualmente:


      "Sarei felice di unirmi alla vostra delegazione di pace in Iraq, =
appena riporteremo quella dittatura brutale all'et=E0 della pietra a =
furia di bombardamenti".


      =20


        Caro Terrence,


        sono lieto di apprendere che prenderesti in considerazione di =
partecipare alla nostra delegazione di pace: sei pi=F9 che benvenuto. =
Tuttavia, le condizioni che poni mi sconcertano: non capisco come =
possiamo far tornare questa dittatura all'et=E0 della pietra a furia di =
bombardamenti senza colpire un gran numero di persone innocenti qui, e =
causare ferite che provocheranno ancora pi=F9 violenza in futuro, =
avvelenando proprio quella speranza che vorresti portare alla =
delegazione di pace.


        So che la tua =E8 la speranza di tante guerre: determinare le =
condizioni della pace, uccidendo coloro che, a nostro giudizio, la =
ostacolano. Lo hai espresso in modo molto conciso nella tua lettera di =
una sola frase. E se io potessi essere convinto che questa tattica =
porterebbe davvero la pace e libererebbe il mondo da brutali dittatori, =
allora direi assieme a te: "Via con le bombe!".


        Ma non porta la pace. Porta sofferenza, rabbia, e morte, e =
semina le condizioni di pi=F9 dittature, pi=F9 guerre, pi=F9 bombe.


        Tu sei in Marina. Forse sei su una di queste portaerei che sono =
nel Golfo pronte a lanciare attacchi aerei su questo paese. Immagina =
cosa accade quando quelle bombe e quei missili lucenti che vedi fissati =
sul fondo dei jet vengono sganciati sui cieli dell'Iraq, cosa accade =
quando colpiscono - diciamo anche quando colpiscono i loro bersagli =
designati, non quando vanno a colpire aree civili come succede a molti =
di essi.=20


        Immagina che tu abbia dipinto a spray su uno dei missili: =
"Saddam, torna all'et=E0 della pietra!" e questo colpisca l'edificio del =
Ministero dell'Informazione qui a Baghdad, certamente un bastione della =
dittatura brutale.


        Immagina quel momento. Fuori, vicino all'ingresso, c'=E8 un =
bambino di otto anni: si chiama Ahmed. Lucida le scarpe per aiutare la =
famiglia a tirare avanti in questi tempi difficili. Potrebbe essere tuo =
figlio.=20


        Ha questi occhi profondi: li hai visti. Il missile si schianta =
contro il lato nord dell'edificio - =E8 il momento in cui l'immagine =
sulla CNN dal mirino del missile scompare, e milioni di telespettatori =
negli Usa avvertono un piccolo sussulto di orgoglio nazionale per la =
nostra sorprendente mira esatta, la nostra tecnologia chirurgicamente =
accurata.=20


        Ahmed, che =E8 seduto vicino all'ingresso est sulla sua latta di =
pittura vuota, guarda in su, giusto in tempo per ricevere in faccia una =
raffica di detriti. Viene gettato all'indietro e misericordiosamente =
perde i sensi battendo la testa sul selciato. Lo trovano sotto le =
macerie circa un'ora pi=F9 tardi e lo portano in un ospedale sommerso di =
vittime. E' cieco, un lato del volto bruciato dall'esplosione, e gli =
manca un piede. Ma =E8 vivo, in un modo o nell'altro, in un modo =
mozzato, molto pi=F9 indietro dell'et=E0 della pietra. Potresti vederlo =
fra qualche anno nelle strade di Baghdad, quando verrai qui per quella =
delegazione di pace. Metti dei dinari nel suo bicchiere di carta.


        Terrence, come senti sono aspro, e per questo ti chiedo =
pazienza. Ho vissuto quasi 60 anni, e in questo periodo il mio paese, il =
mio grande caro paese i cui principi fondatori io sottoscrivo con tutto =
il cuore, ha perseguito politiche estere fondate pi=F9 sul sospetto, =
sulla dominazione, e sulla violenza che sull'intelligenza o sulla =
benevolenza.=20


        La nostra nazione =E8 sommamente potente tramite la sua forza =
militare, ma =E8 potente dal punto di vista morale?=20


        Sono cresciuto credendo che il nostro paese sostenesse =
"libert=E0 e giustizia per tutti".=20


        Chiedi in giro: =E8 questa l'impressione che la maggioranza =
della gente nel mondo ha oggi degli Stati Uniti d'America?


        So che la risposta comune alle storie degli "Ahmed" =E8 che essi =
sono i danni collaterali sfortunati di una guerra necessaria che alla =
fine salver=E0 pi=F9 vite.=20


        Quando le venne chiesto dei 500.000 bambini che, secondo stime =
dell'Onu, erano morti come diretta conseguenza delle sanzioni all'Iraq, =
l'ex- Segretario di Stato Madeleine Albright rispose in modo famoso: "Ne =
vale la pena".=20


        Che strano calcolo =E8 questo? Cinquecentomila Ahmed! Non pu=F2 =
essere descritto come genocidio?=20


        Ci meravigliamo che qui la gente consideri che gli Stati Uniti =
dettano legge brutalmente sulle loro vite?


        Ieri notte abbiamo fatto una veglia a lume di candela in una =
centrale elettrica qui a Baghdad. Eravamo circa 60, tutti con le candele =
in mano, i nostri volti belli nella luce tremula. Sembrava una =
rappresentazione natalizia.=20


        Con noi c'erano i nostri tassisti e i lavoratori della centrale: =
questi uomini coi baffi che tenevano davanti a s=E9 le candele come =
bambini, guardando nel buio.=20


        In piedi vicino a me c'era una madre irachena con tre bambini. =
Si chiamava Amara. Ha partorito il maggiore dei suoi figli durante i =
bombardamenti di Baghdad nel 1991.=20


        I giornalisti l=E0 radunati le spingevano di fronte quasi una =
dozzina di microfoni mentre lei balbettava in inglese sgrammaticato: =
"Per favore, dite al governo americano, per favore, basta bombe. Basta =
bombe. Vogliamo vivere in pace."


        Terrence, non mi aspetto di cambiare il tuo punto di vista con =
queste poche parole, ma sono grato per l'opportunit=E0 che il tuo =
messaggio mi d=E0 di esprimere ci=F2 che ho nel cuore.=20


        Sono qui in Iraq per dar voce agli Ahmed e alle Amare, almeno =
per evocare le loro immagini nelle nostre menti cos=EC che riconosciamo =
che queste sono persone reali le cui vite sono preziose come le nostre.=20


        Credo che tu, come guerriero, e tutti i tuoi colleghi =
nell'esercito, e tutti i nostri concittadini e concittadine, dobbiate =
costantemente tenere questo fatto nella mente e nel cuore, sia che =
vogliamo fare la pace che la guerra.


        Tu puoi dire che questo =E8 un bel sentimento e che sei perfino =
d'accordo, ma che non =E8 pratico per affrontare il male. Penso che qui =
=E8 il nostro punto di maggior disaccordo: non nel nostro comune =
desiderio di pace, ma su come seminare i semi reali di una vera pace.=20


        Tu dici che questi semi sono le bombe. Io dico che abbiamo =
provato a seminarle e il raccolto non c'=E8 mai.


        E se, invece di finanziare pi=F9 bombe, i bravi cittadini del =
nostro ricco paese decidessero di destinare, diciamo un terzo (circa 120 =
miliardi di dollari) del nostro enorme bilancio militare ogni anno per =
aiutare a contenere l'AIDS in Africa, fornire acqua pulita e cibo =
adeguato ai bambini del mondo, e creare scuole, universit=E0 e ospedali =
in tutto il mondo? Questo non creerebbe una base pi=F9 stabile per la =
nostra sicurezza come nazione?=20


        Se offrissimo di finanziare le Nazioni Unite al livello =
necessario? Se promuovessimo scambi di studenti e cittadini fra tutti i =
paesi, in modo che attraverso i contatti diretti fra le persone la paura =
di coloro che sono diversi da noi svanisse? Se smettessimo di inondare =
il mondo di armi pericolose, e lavorassimo attraverso le Nazioni Unite e =
altri organismi internazionali per sradicare le armi di distruzione di =
massa dagli arsenali di tutte le nazioni?=20


        Se sostenessimo in ogni modo possibile la Dichiarazione =
Universale dei Diritti Umani, la Carta della Terra, e tutte le =
risoluzioni dell'Onu? Se, invece di dominare il mondo con la paura, lo =
guidassimo con l'ispirazione?


        Azioni come queste farebbero di pi=F9 per garantire la nostra =
sicurezza di tutte le guerre che potremmo tentare. Naturalmente, ci =
sarebbero ancora prepotenti e dittatori da contenere e armi da =
smantellare.=20


        Noi, assieme alla grande maggioranza delle nazioni del mondo, =
affronteremmo questi problemi con tutti gli strumenti diplomatici e non =
violenti a nostra disposizione. Nel far questo avremo aiutato a =
trasformare tutto il contesto in cui la comunit=E0 delle nazioni lavora =
assieme per il bene comune.=20


        Diventeremmo l'amico, il buon vicino, dei popoli del mondo. =
Sicuramente ne vale la pena.


        Coi i migliori saluti, e in pace


        Elias Amidon=20


        =20


      AL CAIRO CONFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA


      Si =E8 svolta al Cairo il 18 e 19 dicembre 2002 una conferenza =
internazionale contro la guerra all'Iraq.=20


      Alla Conferenza, dal titolo "Campagna Internazionale del Cairo =
contro l'aggressione all'Iraq", hanno partecipato varie personalit=E0 =
internazionali fra i quali l'ex-ministro della giustizia Usa, Ramsey =
Clark, gli ex-coordinatori umanitari in Iraq, Denis J. Halliday e Han =
von Sponeck, e il parlamentare laburista britannico George Galloway. =
Molte le personalit=E0 anche dall'Egitto e dal mondo arabo, fra cui =
l'analista politico Mohammed Hassan Heikal, l'economista Samir Amin, il =
parlamentare arabo-israeliano Azmi Bishara e il leader algerino Ahmed =
Ben Bella, che ha presieduto i lavori.=20


      La conferenza =E8 stata organizzata dalla Egyptian Popular =
Campaign to Confront US Aggression (EPCCUA) e finanziata interamente con =
contributi non governativi, provenienti da uomini d'affari egiziani.


      La Egyptian Popular Campaign to Confront US Aggression (EPCCUA) =
=E8 una vasta coalizione di attivisti e intellettuali egiziani creata =
alcuni mesi fa. Fra i suoi fondatori l'ex-funzionario delle Nazioni =
Unite e oggi docente universitario Ashraf El Bayoumi.


      BAMBINI IRACHENI: CARTOLINE DI NATALE A BLAIR CONTRO LA GUERRA


      Londra, 24 dicembre 2002 - Sette bambini iracheni hanno consegnato =
al Primo ministro britannico Tony Blair delle cartoline di Natale =
giganti chiedendogli di non fare una guerra all'Iraq.=20


      Le cartoline - sulle quali erano una foto di un bambino iracheno =
ferito e le frasi "Non attaccate l'Iraq" e "Date una possibilit=E0 alla =
pace" - contenevano migliaia di messaggi e firme di cittadini britannici =
contrari a un sostegno del loro paese alla posizione di Bush contro =
l'Iraq.=20


      Ai bambini iracheni, di et=E0 compresa fra gli 8 e i 15 anni, si =
sono uniti due fratelli egiziani e un ragazzo palestinese.


      L'iniziativa =E8 stata organizzata dalla Stop the War Coalition.


      DELEGAZIONI RELIGIOSE USA IN IRAQ CONTRO LA GUERRA


      Una delegazione di leader religiosi cattolici americani =E8 stata =
in Iraq nella seconda met=E0 di dicembre per portare un messaggio di =
pace e fare appello ai propri concittadini perch=E9 non permettano che =
venga fatta una guerra.


      La delegazione, composta da 11 membri, fra cui il direttore =
nazionale di Pax Christi Usa - David Robinson - ha celebrato una messa =
nella Chiesa Caldea di S. Giuseppe a Baghdad, alla quale hanno assistito =
circa 200 iracheni.


      In un messaggio letto durante la funzione, e rivolto "a tutte le =
persone di buona volont=E0 negli Stati Uniti", i leader religiosi hanno =
implorato i loro compatrioti " di guardare negli occhi gli iracheni ... =
gente che condivide le nostre speranze e i nostri sogni per un mondo di =
pace [che] ... ha sofferto negli ultimi dodici anni sotto le sanzioni =
pi=F9 totali della storia moderna [e] che il nostro governo si prepara a =
sacrificare come 'danni collaterali' in una guerra irragionevole", =
invitando "le persone di buona volont=E0" a insistere perch=E9 "il =
nostro governo ponga fine a questa pazzia e si impegni in un percorso di =
risoluzione attiva non violenta."


      A questa delegazione ne =E8 seguita un'altra, organizzata dal =
National Council of Churches (Usa) e guidata dal suo Segretario Generale =
Bob Edgar. La delegazione, arrivata a Baghdad il 30 dicembre e composta =
da 12 membri fra leader religiosi ed esperti, ha avuto numerosi incontri =
e ha visitato scuole e ospedali per avere informazioni di prima mano =
sugli effetti delle sanzioni. "La guerra pu=F2 essere evitata": questo =
il messaggio al presidente Bush lanciato in una conferenza stampa prima =
della partenza.=20


      Il National Council of Churches =E8 l'organo che guida la =
cooperazione ecumenica fra i cristiani negli Stati Uniti.


      Fonti: Agence France Press, Reuters


      LETTERA A BUSH E ALTRI LEADER MONDIALI CONTRO UNA GUERRA ALL'IRAQ


      Pi=F9 di 300 singoli e organizzazioni hanno inviato una lettera =
indirizzata al presidente americano Bush e ad altri leader mondiali - =
fra i quali il presidente russo Putin, il Primo Ministro britannico =
Blair, il Presidente francese Chirac, e il Cancelliere tedesco Schroeder =
- esortandolo a evitare una guerra contro l'Iraq.


      La lettera - firmata da pacifisti, ambientalisti, militanti =
anti-nucleari e politici da circa 40 paesi e dai cinque continenti - =
chiede a Washington di non lanciare un attacco preventivo contro l'Iraq, =
che sarebbe privo di basi nel diritto internazionale, e di cercare una =
soluzione pacifica al suo scontro con l'Iraq attraverso le Nazioni =
Unite.=20


      Essa afferma inoltre che gli stati che possiedono armi nucleari, =
in particolare gli Stati Uniti, devono smantellare i propri arsenali =
prima di affrontare le armi di distruzione di massa di altri paesi.


      Il documento, inviato il 25 novembre 2002, due giorni prima della =
ripresa delle ispezioni sugli armamenti in Iraq, =E8 stato firmato fra =
gli altri dalle organizzazioni internazionali International Physicians =
for the Prevention of Nuclear War (IPPNW), Women's International League =
for Peace and Freedom (WILPF), International Association of Lawyers =
Against Nuclear Arms (IALANA), World Conference of Religions for Peace =
(WCRP).


      Fra i firmatari anche diversi parlamentari, fra cui 4 deputati =
laburisti britannici e gli italiani Luisa Morgantini (europarlamentare) =
e Mauro Bulgarelli (deputato dei Verdi).


      =20


      =20
    =20




      =
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      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D3><STRONG>PRONTI PER LA =
GUERRA, FRA=20
      PREPARATIVI ONU E CONTRADDIZIONI USA</STRONG></FONT></A></P>
      <P align=3Dcenter><FONT color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><IMG =
alt=3D"" border=3D0=20
      hspace=3D0=20
      =
src=3D"cid:003d01c2b6f4$1178cc80$fdc3abd4@marcucci"><BR></FONT>&nbsp;</P>=


      <DIR>
      <LI><A href=3D"#titolo1"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Guerra=20
      per il petrolio? No, grazie di Michael Renner</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo2"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Media=20
      con l&#8217;elmetto: la ITN e la guerra =
all&#8217;Iraq</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo3"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Iraq:=20
      il punto sulle ispezioni</U></B></FONT></A></LI></DIR>
      <P><FONT face=3DArial><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      =
src=3D"cid:003f01c2b6f4$1178cc80$fdc3abd4@marcucci"><BR></FONT>&nbsp;</P>=


      <DIR>
      <LI><A href=3D"#titolo4"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
      size=3D2><B><U>Ex-ministro esteri GB: guerra a Iraq aumenter=E0 il =


      terrorismo</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo5"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Annan:=20
      attacco a Iraq adesso ingiustificato</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo6"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Warren=20
      Cristopher: Corea del Nord e terrorismo minacce pi=F9 gravi=20
      dell&#8217;Iraq</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo7"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Ong=20
      inglesi: guerra colpir=E0 i civili</U></B></FONT></A></LI></DIR>
      <P><FONT face=3DArial><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      =
src=3D"cid:004101c2b6f4$1178cc80$fdc3abd4@marcucci"><BR></FONT>&nbsp;</P>=


      <UL>
        <LI><A href=3D"#titolo8"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Oil=20
        for Food: pi=F9 controlli sulle =
importazioni</U></B></FONT></A></LI></UL>
      <P><FONT face=3DArial><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      =
src=3D"cid:004301c2b6f4$1178cc80$fdc3abd4@marcucci"><BR></FONT>&nbsp;</P>=


      <DIR>
      <LI><A href=3D"#titolo9"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Lettera=20
      a un guerriero di Elias Amidon</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo10"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><B><U>Al=20
      Cairo Conferenza internazionale contro la =
guerra</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo11"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
      size=3D2><B><U>Bambini iracheni: cartoline di Natale a Blair =
contro la=20
      guerra</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo12"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
      size=3D2><B><U>Delegazioni religiose Usa in Iraq contro la=20
      guerra</U></B></FONT></A>=20
      <LI><A href=3D"#titolo13"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
      size=3D2><B><U>Lettera a Bush e altri leader mondiali contro una =
guerra=20
      all&#8217;Iraq</U></B></FONT></A></LI></DIR>
      <P align=3Dcenter><FONT =
face=3DArial>____________________</FONT></P>
      <P align=3Dcenter><IMG align=3Dmiddle alt=3D"" border=3D0 =
hspace=3D0=20
      src=3D"cid:004501c2b6f4$1178cc80$fdc3abd4@marcucci"></P>
      <P align=3Dcenter><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      src=3D"cid:004701c2b6f4$1178cc80$fdc3abd4@marcucci"></P>
      <P align=3Dcenter><FONT face=3DArial size=3D2><EM>Se avete =
difficolt=E0 di=20
      visualizzazione (segnalata in alcune versioni di Internet =
Explorer) o=20
      volete avere una copia del notiziario comodamente leggibile sul =
vostro PC=20
      senza essere connessi ad Internet selezionate il link segnalato, a =


      download terminato decomprimete il contenuto in una cartella ed =
aprite il=20
      file (La visualizzazione richiede Acrobat Reader scaricabile dal =
sito=20
      </EM></FONT><A href=3D"http://www.acrobat.com/"><FONT face=3DArial =


      size=3D2><EM>http://www.acrobat.com)</EM></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2><EM> </EM></FONT></P></TD>
    <TD background=3Dnotizie-background.gif rowSpan=3D2 =
width=3D10>&nbsp;</TD>
    <TD vAlign=3Dtop>
      <P align=3Dcenter><A name=3Dtitolo0><FONT color=3D#ff0000 =
face=3D"Arial Black"=20
      size=3D6>PRONTI PER LA GUERRA, FRA PREPARATIVI ONU E =
CONTRADDIZIONI=20
      USA</FONT></A></P>
      <P align=3Dcenter><FONT face=3D"Arial Black" size=3D4><B>di =
Ornella=20
      Sangiovanni</B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;allarme per le conseguenze =
umanitarie di una=20
      guerra contro l&#8217;Iraq =E8 stato lanciato da tempo da varie =
agenzie e=20
      organizzazioni umanitarie internazionali, ma adesso tocca alle =
Nazioni=20
      Unite. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;organismo internazionale =
esce finalmente allo=20
      scoperto e &#8211; un po&#8217; ufficialmente, un po&#8217; =
attraverso le immancabili "fughe=20
      di notizie" - rivela di stare mettendo a punto piani di emergenza =
e d=E0 le=20
      cifre del possibile disastro.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>In caso di guerra, sarebbero =
milioni di=20
      iracheni che rischierebbero di morire di fame a meno di non =
ricevere=20
      immediatamente aiuti alimentari. Secondo i piani approntati =
dall&#8217;Onu, il=20
      loro numero sarebbe compreso fra i 4 milioni e mezzo e i 9 milioni =
e mezzo=20
      su una popolazione di circa 22 milioni di abitanti. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>I piani &#8211; confidenziali ma =
rivelati in parte=20
      dalla <I>Reuters</I> e in parte dal quotidiano londinese =
<I>Times</I> il=20
      23 dicembre scorso &#8211; ipotizzano un collasso del programma =
<I>Oil for=20
      Food</I>, il blocco della produzione di petrolio, che priverebbe =
l&#8217;Iraq=20
      dei fondi per acquistare cibo e generi umanitari, e la paralisi =
dei=20
      trasporti, che ne renderebbe estremamente difficile la=20
      distribuzione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>A questo si aggiungerebbe un enorme =
problema di=20
      rifugiati: sarebbero 900.000, secondo le stime dell&#8217;Onu, gli =
iracheni che=20
      verrebbero spinti verso i paesi vicini, 100.000 circa dei quali =
avrebbero=20
      bisogno di assistenza immediata.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Altre centinaia di migliaia =
rimarrebbero in=20
      Iraq come sfollati. L&#8217;accesso a questi potrebbe essere reso=20
      particolarmente difficile a causa dei combattimenti.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial><B><I>Piani di emergenza segreti ma non=20
      troppo</I></B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;Onu =E8 al lavoro da =
diverse settimane per=20
      preparare piani di emergenza per una eventuale guerra, su =
richiesta del=20
      Segretario Generale, Kofi Annan. Finora per=F2 la notizia non era =
stata=20
      diffusa per timore che i preparativi potessero essere interpretati =
come un=20
      segnale di sfiducia nei confronti della possibilit=E0 che le =
ispezioni in=20
      corso riescano a evitare la guerra.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il suo portavoce, Fred Eckhard, ha =
ammesso=20
      ufficialmente l&#8217;esistenza di tali preparativi il 23 =
dicembre, senza per=F2=20
      fornire cifre, a cominciare dall&#8217;ammontare dei fondi =
richiesti.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Qualcosa per=F2 =E8 iniziato a =
trapelare dopo una=20
      riunione fra un gruppo di agenzie dell&#8217;Onu e i =
rappresentanti dei paesi=20
      "ricchi" , che si =E8 svolta verso met=E0 dicembre a Ginevra. =
Nell&#8217;occasione=20
      sarebbero stati chiesti 37,4 milioni di dollari per finanziare la =
fase=20
      iniziale dell&#8217;emergenza.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Eckhard ha detto soltanto che la =
maggior parte=20
      del denaro andrebbe per la pianificazione e l&#8217;approntamento =
delle=20
      forniture di emergenza (cibo, tende, coperte e medicinali) nei =
paesi=20
      vicini all&#8217;Iraq: una fase che =E8 gi=E0 iniziata.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Uno scenario pi=F9 dettagliato, e =
perci=F2 ancora=20
      pi=F9 drammatico, =E8 quello che emerge dalle "rivelazioni" del =
quotidiano=20
      londinese <I>Times</I>, che avrebbe avuto accesso a "documenti =
interni" e=20
      a documenti di pianificazione "confidenziali=B0 delle Nazioni =
Unite. In essi=20
      si prevede che una guerra bloccherebbe tutta la produzione =
petrolifera=20
      irachena, "danneggerebbe gravemente" la rete elettrica del paese, =
con=20
      ripercussioni sulla capacit=E0 di tutti i settori, in particolare =
il=20
      trattamento delle acque e il sistema di smaltimento dei rifiuti e =
la=20
      sanit=E0. Previsto il collasso anche per trasporti e =
comunicazioni, con il=20
      blocco del porto di Umm Qasr, e l&#8217;interruzione dei trasporti =
sia stradali=20
      che ferroviari a causa del bombardamento dei ponti. La distruzione =
dei=20
      ponti, inoltre, renderebbe particolarmente difficili gli =
spostamenti fra=20
      l&#8217;est e l&#8217;ovest del paese.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Inoltre, secondo i documenti visti =
dal=20
      <I>Times</I>, e a cui anche noi siamo riusciti ad avere accesso, i =


      combattimenti pi=F9 intensi si verificherebbero nelle tre =
provincie centrali=20
      e attorno alla capitale Baghdad. Particolarmente grave sarebbe la=20
      situazione dell&#8217;acqua, con la necessit=E0 immediata di =
fornire acqua=20
      potabile a circa 4 milioni di persone, solo nelle provincie =
meridionali=20
      (senza contare gli sfollati e i potenziali rifugiati ancora in =
Iraq)=20
      secondo stime fatte dall&#8217;UNICEF. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Si prevede inoltre che la mancanza =
di acqua=20
      potabile causer=E0 un aumento di malattie &#8211; con =
possibilit=E0 che si=20
      verifichino epidemie se non addirittura pandemie - che render=E0 =
inadeguati=20
      gli stock di medicinali esistenti (che al momento hanno in teoria =
una=20
      autonomia di quattro mesi, per=F2 in condizioni normali). =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le agenzie dell&#8217;Onu si stanno =
comunque=20
      preparando all&#8217;emergenza. Il <I>World Food Programme</I> ha =
detto di aver=20
      approntato cibo sufficiente per 900.000 persone per un mese, =
mentre=20
      l&#8217;UNICEF ha iniziato a spostare in Iraq e in quattro paesi =
vicini, dai=20
      suoi depositi in Danimarca, rifornimenti per 550.000 persone =
all&#8217;interno=20
      dell&#8217;Iraq e per altre 160.000 che si prevede si riverseranno =
nei paesi=20
      confinanti.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial><B><I>Il malcontento delle ong=20
      americane</I></B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Nel frattempo si =E8 fatta =
paradossale la=20
      situazione delle organizzazioni umanitarie americane, fra le quali =
si=20
      registra un malcontento diffuso per l&#8217;impossibilit=E0 di =
pianificare=20
      interventi di assistenza a causa delle sanzioni Usa contro =
l&#8217;Iraq, che=20
      impediscono qualunque attivit=E0, anche quella di =
ricognizione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo le leggi vigenti, i =
cittadini americani=20
      che vogliono recarsi in Iraq devono ottenere il permesso =
<I>dall&#8217;Office of=20
      Foreign Assets Control</I> (OFAC), l&#8217;ufficio del =
Dipartimento del Tesoro=20
      che amministra le sanzioni.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Da mesi &#8211; la denuncia =E8 di =
Kenneth Bacon,=20
      presidente di </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.refugeesinternational.org/cgi-bin/ri/index"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Refugees=20
      International</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2> (RI), una =
ong con=20
      sede a Washington che dal 1979 si occupa di assistenza a rifugiati =
e=20
      sfollati &#8211; l&#8217;OFAC ha reso impossibile a tutti, fatta =
eccezione per un=20
      numero assai ridotto di agenzie, l&#8217;invio di personale in =
Iraq per=20
      verificare la situazione umanitaria. Una impossibilit=E0 di =
accesso che=20
      finora ha impedito qualunque pianificazione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il divieto riguarda tutto =
l&#8217;Iraq - compreso il=20
      nord sotto controllo kurdo - e anche il vicino Iran.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E una esenzione immediata dalle =
sanzioni per le=20
      agenzie umanitarie perch=E9 possano iniziare i preparativi per una =
emergenza=20
      in Iran e nel nord dell&#8217;Iraq =E8 quanto chiede al governo =
americano George=20
      Rupp, presidente dell&#8217;</FONT><A =
href=3D"http://www.theirc.org/"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>International Rescue=20
      Committee</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2> (IRC), una =
delle maggiori=20
      organizzazioni mondiali di assistenza ai rifugiati.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il paradosso sta nel fatto che il =
Dipartimento=20
      di Stato ha recentemente concesso fondi per un ammontare di 6 =
milioni di=20
      dollari a diverse ong per progetti di assistenza umanitaria in =
Iraq (vedi=20
      Notizie dal Ponte no.13-14). </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Solo che il Dipartimento del =
Tesoro, che=20
      amministra le sanzioni, rifiuta di consentire loro =
l&#8217;ingresso nel paese=20
      per poter iniziare a lavorare, secondo quanto ha dichiarato Jim =
Bishop,=20
      direttore degli interventi umanitari di </FONT><A=20
      href=3D"http://www.interaction.org/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>InterAction</U></FONT></A><FONT face=3DArial =
size=3D2>.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial><B><I>Fatta la legge, trovato =
l&#8217;inganno=20
      &#8230;</I></B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ecco quindi che le organizzazioni =
umanitarie=20
      americane hanno deciso di appoggiarsi ad agenzie straniere minori =
che=20
      hanno accesso in Iraq. Fra gli esempi, CARE, con sede ad Atlanta, =
che=20
      lavora attraverso la sua sezione australiana, e <I>Mercy =
Corps</I>, di=20
      Portland, Oregon, che si affida a <I>Peacewinds</I>, il suo =
partner=20
      giapponese.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ma le polemiche sembrano destinate =
a=20
      continuare. "Non crediamo che lo scopo delle sanzioni economiche =
fosse=20
      quello di impedire la pianificazione di interventi umanitari", =
protesta=20
      Sandra Mitchell, vice presidente dell&#8217;IRC, sottolineando che =
il divieto=20
      del governo agli operatori umanitari di entrare in Iraq peggiora =
la=20
      situazione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Al Dipartimento del Tesoro per=F2 =
non si=20
      scompongono, e dicono che i permessi alle agenzie umanitarie =
vengono=20
      rilasciati in modo tempestivo dopo un esame approfondito. =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Non =E8 l&#8217;OFAC che =
stabilisce la politica di=20
      sanzioni Usa, =E8 il Congresso", ha dichiarato il vice assistente =
del=20
      Segretario al Tesoro, Rob Nichols. Con buona pace delle =
ong.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo1><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>GUERRA=20
      PER IL PETROLIO? NO, GRAZIE</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>di Michael Renner</B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Il controllo delle fonti =
energetiche in=20
      generale e delle risorse petrolifere della regione del Golfo in=20
      particolare sono da tempo un asse portante della politica estera =
Usa.=20
      Questa strategia ha ricevuto una accelerazione con =
l&#8217;Amministrazione Bush,=20
      ed =E8 alla base dei suoi piani per una guerra all&#8217;Iraq che =
porti al=20
      cosiddetto "cambiamento di regime".</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Questo </I></FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.theglobalist.com/DBWeb/StoryId.aspx?StoryId=3D2886"><F=
ONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><I><U>articolo</U></I></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2><I>, tratto dal sito Usa </I></FONT><A=20
      href=3D"http://www.theglobalist.com/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><I><U>The Globalist</U></I></FONT></A><FONT face=3DArial =
size=3D2><I>,=20
      che pubblichiamo nella traduzione italiana, lo chiarisce in modo=20
      esemplare. Il suo autore &#8211; Michael Renner &#8211; =E8 senior =
researcher al=20
      Wordwatch Institute.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ci sono molti segnali che i =
giacimenti di=20
      petrolio nel mondo si stanno esaurendo &#8211; e che si stanno =
facendo progressi=20
      nello sviluppo di fonti di energia alternative. E tuttavia la =
politica=20
      energetica di Bush ciononostante rimane tenacemente dedicata al =
consumo di=20
      petrolio. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Questo desiderio di mantenere una =
economia=20
      basata sul petrolio pu=F2 far intuire il motivo che =E8 alla base =
dell&#8217;attuale=20
      interesse degli Stati Uniti per l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le vere questioni coinvolte in =
questo sforzo=20
      vanno molto al di l=E0 di qualunque affermazione semplicistica =
secondo la=20
      quale l&#8217;Amministrazione Bush starebbe solo cercando di =
rendere il mondo=20
      sicuro per le societ=E0 petrolifere.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La situazione reale =E8 pi=F9 =
complessa. Ma il=20
      petrolio, sembra, =E8 sempre all&#8217;origine di =
tutto.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Non che una occupazione vittoriosa =
dell&#8217;Iraq=20
      non creerebbe un clima migliore per gli affari per =
l&#8217;industria petrolifera=20
      statunitense. Dopo anni di sanzioni, l&#8217;industria petrolifera =
irachena =E8=20
      solo l&#8217;ombra di quello che era.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Mentre le societ=E0 russe, francesi =
e cinesi si=20
      sono posizionate per trarre profitto dal petrolio iracheno una =
volta=20
      finite le sanzioni, sono le societ=E0 americane, finora lasciate =
da parte,=20
      che potrebbero trarre il maggior vantaggio da un cambiamento di =
regime a=20
      Baghdad.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Riabilitare questi impianti sarebbe =
un lavoro=20
      redditizio per l&#8217;industria dei servizi petroliferi, compresa =
l&#8217;ex-societ=E0=20
      del vice-presidente Cheney, la Halliburton.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ma coloro che prendono le decisioni =
politiche=20
      in America hanno altro per la testa. Una invasione vittoriosa =
dell&#8217;Iraq=20
      potrebbe dare a Washington una enorme influenza sul mercato =
petrolifero=20
      mondiale. Essa indebolirebbe inevitabilmente l&#8217;OPEC, e =
limiterebbe=20
      l&#8217;influenza di altri produttori, come la Russia, il Messico =
e il=20
      Venezuela.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il controllo del petrolio iracheno=20
      permetterebbe, fra l&#8217;altro, agli Stati Uniti di ridurre =
l&#8217;influenza=20
      dell&#8217;Arabia Saudita sulla politica petrolifera.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dall&#8217;11 settembre 2001, sono =
comparse=20
      spaccature fra Washington e Ryadh, e queste possono ben =
allargarsi, dato=20
      che la popolazione sempre pi=F9 restia dell&#8217;Arabia Saudita =
=E8 scossa dalla=20
      crisi economica.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ecco perch=E9, sia nel Medio =
Oriente che in altre=20
      regioni, il garantirsi l&#8217;accesso al petrolio va sempre pi=F9 =
di pari passo=20
      con una presenza militare degli Usa in veloce =
espansione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dal Pakistan all&#8217;Asia =
Centrale al Caucaso, e=20
      dal Mediterraneo orientale al Corno d&#8217;Africa, =E8 emersa una =
/fitta rete di=20
      strutture militari americane. Sono state create molte basi in nome =
della=20
      "guerra al terrorismo". Ma ci=F2 che esse hanno davvero in comune =
=E8 la=20
      vicinanza a importanti impianti di produzione del petrolio o =
oleodotti di=20
      importanza strategica.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>In Colombia, nel frattempo, si sono =
create le=20
      condizioni perch=E9 gli Stati Uniti vengano coinvolti anche pi=F9=20
      profondamente nella guerra civile del paese. =
L&#8217;Amministrazione Bush ha=20
      deciso di fornire addestramento ed equipaggiamento a truppe=20
      colombiane.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Perch=E9? Non =E8, come si potrebbe =
pensare, solo a=20
      causa dell&#8217;esportazione di droga dal paese verso gli Stati =
Uniti. In=20
      realt=E0, queste truppe sostenute dagli Usa stanno anche =
proteggendo un=20
      oleodotto per l&#8217;esportazione del petrolio contro frequenti =
bombardamenti=20
      da parte delle forze ribelli.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Questo, allora, =E8 anche il modo =
in cui la=20
      politica irachena dell&#8217;Amministrazione Bush si inserisce =
nello schema pi=F9=20
      ampio della sua politica estera. Certo, esistono preoccupazioni =
legittime=20
      sulle capacit=E0 di armamenti di Saddam come sulle droghe prodotte =
in=20
      Colombia. Ma, in entrambi i casi, nel coinvolgimento americano =
c&#8217;=E8 di pi=F9=20
      di quanto l&#8217;Amministrazione Bush non dica.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E non si tratta solo di Saddam =
Hussein. In un=20
      senso pi=F9 ampio, la politica Usa mira a rafforzare =
l&#8217;affidarsi=20
      dell&#8217;economia mondiale al petrolio &#8211; e a un sistema =
energetico il cui=20
      garante sono gli Stati Uniti.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Naturalmente, la disponibilit=E0 di =
petrolio a=20
      buon mercato indebolisce gli sforzi per sviluppare fonti di =
energia=20
      rinnovabile, aumentare l&#8217;efficienza energetica e controllare =
le emissioni=20
      di gas serra.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fin dal principio, queste sono =
state ragioni=20
      impellenti in s=E9 e per s=E9 per porre fine all&#8217;epoca del=20
petrolio.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E c&#8217;=E8 un&#8217;altra =
ragione impellente: dalla fine=20
      del XIX=B0 secolo, sono state combattute troppe guerre, troppi =
milioni di=20
      persone sono morte e troppe regioni del mondo sono state =
militarizzate e=20
      destabilizzate &#8211; tutto alla ricerca dell&#8217; "oro =
nero".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;enfasi =
dell&#8217;Amministrazione Bush sul petrolio=20
      tiene la politica estera Usa in ostaggio di una fonte energetica =
che =E8,=20
      molto semplicemente, quella sbagliata.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Nessuna guerra =E8 davvero buona. =
Ma una guerra=20
      combattuta per il petrolio &#8211; che =E8 il motivo essenziale =
dell&#8217;avventura=20
      irachena &#8211; =E8 peggio, perch=E9 rafforza una politica =
energetica che porter=E0 a=20
      pi=F9 guerre e problemi ambientali. Adesso =E8 il momento di dire =
"no" al=20
      petrolio &#8211; e alla guerra per il petrolio.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo2><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>MEDIA CON=20
      L&#8217;ELMETTO &#8211; LA ITN E LA GUERRA =
ALL&#8217;IRAQ</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Non si pu=F2 mai sottolineare =
abbastanza il=20
      ruolo cruciale che giocano i mass-media nel preparare =
l&#8217;opinione pubblica=20
      ad accettare se non addirittura a sostenere la guerra. =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Anche la Gran Bretagna, patria =
presunta del=20
      giornalismo "obiettivo", non fa eccezione, anzi. Solo che qui i =
meccanismi=20
      sono assai sofisticati e destrutturarli non =E8 =
facile.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>E&#8217; il servizio &#8211; =
davvero impagabile &#8211; che=20
      svolge </I></FONT><A href=3D"http://www.medialens.org/"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial size=3D2><I><U>Media Lens</U></I></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2><I>: un Media Watch &#8211; ovvero un osservatorio sui =
media &#8211; on line,=20
      gestito con grande passione, e soprattutto competenza, da =
volontari, che=20
      tiene sotto tiro soprattutto i media cosiddetti "liberal", o =
presunti tali=20
      &#8211; come i quotidiani Guardian e Independent, il settimanale =
Observer, e=20
      persino la tanto celebrata BBC - smontandone appunto i sofisticati =


      meccanismi di manipolazione.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Da quando i tamburi della guerra =
all&#8217;Iraq=20
      hanno iniziato a rullare, il sito ha dedicato numerosi Media Alert =
al=20
      ruolo dei media e alla loro responsabilit=E0 - nella manipolazione =


      dell&#8217;opinione pubblica.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Il contributo che segue &#8211; =
che pubblichiamo=20
      nella traduzione italiana - =E8 uscito il 19 dicembre =
2002.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Messaggio dall&#8217;America - =
La ITN dichiara=20
      guerra all&#8217;Iraq</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Qualunque idea residua secondo la =
quale abbiamo=20
      un sistema dei media libero e indipendente si sta certamente=20
      volatilizzando sotto il gran peso delle prove che emergono mentre =
Stati=20
      Uniti e Gran Bretagna manipolano e ingannano il loro cammino verso =
una=20
      guerra per il controllo del petrolio iracheno. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Prendiamo il servizio incredibile =
di stasera=20
      nelle news delle 18.30 sull&#8217;ITN. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La conduttrice - Katie Derham - ha =
aperto il=20
      servizio sull&#8217;Iraq, dichiarando:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>Saddam Hussein ha mentito alle =
Nazioni=20
      Unite e il mondo =E8 un passo pi=F9 vicino a una guerra con =
l&#8217;Iraq. Questo =E8=20
      il messaggio stasera dall&#8217;America, mentre il capo degli =
ispettori dell&#8217;Onu=20
      ha ammesso che nel dossier di Saddam sugli armamenti non =
c&#8217;=E8 nulla di=20
      nuovo. La Casa Bianca ha confermato poco fa che il presidente Bush =
sta ora=20
      andando velocemente verso un attacco</I>." (19 dicembre =
2002)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ancora una volta, il ruolo dei =
media =E8=20
      semplicemente quello di riferire il punto di vista del =
potere.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dato che le cose stanno cos=EC, il =
potere =E8=20
      libero di fare esattamente ci=F2 che vuole: al pubblico verr=E0 =
detto ci=F2 che=20
      il potere ritiene giusto, sbagliato, buono e cattivo. Senza =
nessuna=20
      contestazione razionale, ignorando tutti gli altri punti di vista =
come non=20
      pertinenti, il pubblico non sar=E0 in grado di contraddire il =
"messaggio=20
      dall&#8217;America".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La Derham ha passato la parola al =
caposervizio=20
      esteri, Bill Neely, che ha chiesto: "<I>Che cosa manca?"</I> nel =
dossier=20
      iracheno sugli armamenti. Questa la risposta:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>L&#8217;Iraq non d=E0 conto =
delle centinaia di=20
      granate di artiglieria riempite di iprite che gli ispettori sanno =
che=20
      possedeva. L&#8217;Iraq in passato ha detto di averle =
perdute!</I>".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Non c&#8217;=E8 bisogno di mettere =
in discussione se=20
      queste granate mancanti vengono proposte in tutta seriet=E0 come =
motivo per=20
      lanciare una guerra imponente. Non c&#8217;=E8 bisogno di mettere =
in discussione=20
      se l&#8217;uso di queste armi terrificanti &#8211; descritte dagli =
ispettori come armi=20
      di importanza minima sul campo di battaglia &#8211; potrebbe =
venire scoraggiato=20
      dalle 6.144 testate nucleari degli Stati Uniti. Non c&#8217;=E8 =
bisogno di mettere=20
      in discussione perch=E9, se queste armi sono una minaccia cos=EC =
spaventosa,=20
      agli ispettori =E8 stato permesso di andare e venire a loro =
piacimento in=20
      Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Parlando sotto un grafico =
intitolato "Verso la=20
      guerra", il conduttore della ITN, Nicholas Owen, ha =
detto:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>Sembra che la questione non sia =
pi=F9=20
      </I><I><U>se </U></I><I>attaccheremo l&#8217;Iraq, ma=20
      </I><I><U>quando</U></I><I> e </I><I><U>come</U></I><I>. Quindi, =
che cosa=20
      succeder=E0 adesso? Qual =E8 il percorso verso la =
guerra?</I>"</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Tutte le domande che potrebbero =
essere fatte da=20
      qualunque individuo ragionevole in questo momento critico possono =
essere=20
      allora lasciate tranquillamente cadere, con il giudizio che una =
guerra=20
      imminente =E8 ora semplicemente un fatto concreto che deve essere =
accettato.=20
      Se i potenti hanno deciso una linea di azione, chi siamo <U>noi =
</U>per=20
      mettere in discussione o contestare ci=F2 che hanno deciso di =
fare?=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Owen ha continuato:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>A differenza dell&#8217;ultima =
guerra del Golfo,=20
      non esiste l&#8217;opzione di lasciare l&#8217;Iraq con Saddam =
Hussein ancora al=20
      potere. Questa guerra </I><I><U>ci sar=E0 </U></I><I>e =
<I><U>ci si=20
      sbarazzer=E0 </U></I><I>di Saddam, e questo messaggio arriva =
dall&#8217;alto</I>."=20
      (Nicholas Owen)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ancora una volta, il "messaggio =
dall&#8217;America",=20
      questa volta dal presidente stesso, =E8: guerra! </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E cos=EC Owen dichiara la guerra =
una certezza e=20
      preannuncia la caduta di Saddam Hussein. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il lavoro dei media =E8 =
semplicemente quello di=20
      trasmettere il messaggio: preoccupazioni razionali e morali non =
hanno=20
      interesse per la nostra libera stampa. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Owen =E8 passato poi a discutere "i =
rischi",=20
      sotto un titolo con le stesse parole, che indicavano la possibile=20
      necessit=E0 di combattimenti corpo a corpo nelle strade di=20
      Baghdad:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>Un incubo di guerra urbana nel =
quale=20
      potrebbero esserci molte vittime &#8230; Una strategia rischiosa =
per qualunque=20
      presidente Usa in un paese che non =E8 pronto ad accettare che i =
suoi=20
      soldati tornino a casa dentro sacchi di plastica</I>."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Immaginate se una grande =
superpotenza straniera=20
      stesse prendendo in considerazione combattimenti corpo a corpo =
nelle=20
      strade di Londra. Ben altri i rischi che potrebbero venire in =
mente.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ma, come in Afghanistan, gli orrori =
che ha di=20
      fronte una popolazione prigioniera schiava di un dittatore e nel =
mirino=20
      delle nostre bombe non sono una nostra preoccupazione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Quindi, l&#8217;inviato John =
Irvine, da=20
      Baghdad:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>Stasera in News at Ten, =
parler=F2 dei=20
      problemi che qualunque forza di invasione potrebbe trovarsi di =
fronte in=20
      questo paese. Dopo la guerra del Golfo, gli americani hanno =
esperienza di=20
      combattimenti nel deserto. Ma questa volta il premio finale sar=E0 =
diverso:=20
      la conquista di questa citt=E0, Baghdad</I>."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Si noti che Irvine, che si trova =
nella capitale=20
      bersaglio, in mezzo a una popolazione civile completamente =
schiacciata da=20
      guerre precedenti (ad esempio, dalle 88.500 tonnellate di bombe =
sganciate=20
      durante la guerra del Golfo: l&#8217;equivalente di sette bombe =
del tipo di=20
      Hiroshima) e da un decennio di sanzioni genocide, pu=F2 riferirsi =
a problemi=20
      solo ai problemi cui si trover=E0 a far fronte una "forza di =
invasione".=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>I problemi cui si troveranno a far =
fronte=20
      centinaia di migliaia di persone attorno a lui &#8211; come quello =
di restare=20
      mutilati, inceneriti e uccisi &#8211; non sono ora e non sono mai =
stati un tema=20
      per i nostri media.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sotto un grafico intitolato "Guerra =
contro=20
      Saddam", Owen ha proseguito:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>Come ha detto, John ci dir=E0 =
di pi=F9 su una=20
      Guerra contro Saddam stasera nelle News at Ten</I>."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>A poche ore dall&#8217;annuncio =
degli Usa di una=20
      "violazione sostanziale", anche mentre il ministro degli Esteri, =
Jack=20
      Straw, insiste ingannevolmente che ci=F2 non significa =
automaticamente=20
      guerra, la ITN ha deciso, nella sua infinita sapienza, e =
servilit=E0, che=20
      questa =E8 adesso una "Guerra contro Saddam".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Infine, Robert Moore da Washington =
ha=20
      dichiarato:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"<I>La conclusione qui alla Casa =
Bianca,=20
      certamente, =E8 che il presidente Bush ritiene che Saddam Hussein =
abbia=20
      perduto la sua ultima opportunit=E0 di salvare il suo=20
regime</I>."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Perci=F2, con perfetta simmetria, =
il servizio =E8=20
      finito come era cominciato, con un "messaggio dall&#8217;America", =
dai potenti:=20
      l&#8217;unico messaggio che conta in un mondo dei media totalmente =
perduto=20
      nell&#8217;ignoranza, brutalit=E0 indifferente e =
servilit=E0.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo3><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>IRAQ: IL=20
      PUNTO SULLE ISPEZIONI</FONT></A><FONT face=3D"Arial Black"=20
      size=3D4><BR></FONT><FONT face=3D"Arial Black" =
size=3D1></FONT></P>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Le ispezioni sugli armamenti non =


        convenzionali in Iraq sono iniziate il 27 novembre 2002, dopo =
una=20
        interruzione di circa 4 anni. Gli ispettori vennero infatti =
ritirati nel=20
        dicembre 1998, alla vigilia dell&#8217;operazione militare =
<I>Desert Fox</I> e=20
        da allora non erano pi=F9 rientrati nel paese.</FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Il 7 dicembre 2002 (con un =
giorno di=20
        anticipo sulla scadenza prevista dalla risoluzione Onu 1441 =
(2002))=20
        l&#8217;Iraq ha consegnato la dichiarazione sui suoi programmi =
di armamenti:=20
        un dossier imponente, composto da oltre 12.000 pagine, suddiviso =
in=20
        quattro parti: nucleare, chimico, biologico e =
balistico</FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Il 9 dicembre 2002 =E8 stato =
reso pubblico un=20
        indice di 9 pagine</FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Hans Blix, Direttore Esecutivo =
dell&#8217;UNMOVIC,=20
        e Mohammed El Baradei, Direttore Generale dell&#8217;IAEA, hanno =
fatto un=20
        rapporto preliminare al Consiglio di Sicurezza il 19 dicembre=20
        2002.</FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Il 28 dicembre 2002 l&#8217;Iraq =
ha consegnato una=20
        lista con i nomi di oltre 500 scienziati che hanno lavorato ai =
suoi=20
        programmi di armamenti. La lista =E8 attualmente all&#8217;esame =
di Blix e El=20
        Baradei che decideranno tempi, luoghi e modalit=E0 con cui essi =
dovranno=20
        essere intervistati.</FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;Iraq ha inviato una =
lettera a Hans Blix,=20
        invitandolo a recarsi a Baghdad "per fare un esame degli aspetti =
della=20
        cooperazione avuta sinora e delle prospettive per migliorarla =
nei mesi a=20
        venire". <BR>Blix ha accettato l&#8217;invito, dichiarando che =
approfitter=E0=20
        dell&#8217;occasione per discutere alcune questioni che derivano =
dalla lettura=20
        del dossier iracheno. La visita di Blix e El Baradei in Iraq =
potrebbe=20
        svolgersi fra il 18 e il 20 gennaio. </FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Attualmente (al 29 dicembre =
2002) sono 110=20
        gli ispettori dell&#8217;Onu presenti in Iraq: 100 =
dell&#8217;UNMOVIC e 10=20
        dell&#8217;IAEA. Essi sinora hanno ispezionato circa 230 siti. =
Di recente =E8=20
        stato aperto un ufficio a Mosul, nel nord del =
paese.</FONT></LI></UL>
      <UL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Prossime =
scadenze:</FONT></LI></UL>
      <BLOCKQUOTE>
        <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>9 gennaio 2003</B>: Data =
prevista per il=20
        rapporto finale di Hans Blix e Mohammed El Baradei al Consiglio =
di=20
        Sicurezza sul dossier iracheno.</FONT></P></BLOCKQUOTE>
      <BLOCKQUOTE>
        <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>27 gennaio 2003</B>: Primo =
rapporto=20
        ufficiale al Consiglio di Sicurezza sui risultati delle =
ispezioni,=20
        secondo quanto previsto dalla risoluzione 1441=20
      (2002)</FONT></P></BLOCKQUOTE>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>(a cura di Ornella=20
      Sangiovanni)</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo4><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black"=20
      size=3D4>EX-MINISTRO ESTERI GB: GUERRA A IRAQ AUMENTERA&#8217; IL=20
      TERRORISMO</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Londra, 3 gennaio 2003 &#8211; La =
politica degli=20
      Stati Uniti in Medio Oriente =E8 un esempio sbalorditivo di =
illusione, e una=20
      guerra contro l&#8217;Iraq potrebbe aumentare il terrorismo contro =
l&#8217;Occidente.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; quanto scrive l&#8217;ex =
ministro degli esteri=20
      britannico Douglas Hurd in un articolo pubblicato sul quotidiano=20
      <I>Financial Times</I>.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo Hurd, che =E8 stato =
ministro degli esteri=20
      dei premier conservatori Margaret Thatcher e John Major dal 1989 =
al 1995,=20
      =E8 necessario valutare "gli indubbi benefici di un rovesciamento =
di Saddam=20
      Hussein contro il rischio di trasformare il Medio Oriente in un =
serbatoio=20
      inesauribile di reclutamento per il terrorismo=20
      anti-occidentale".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Certo" - prosegue &#8211; "in una =
guerra Hussein=20
      verrebbe rovesciato e il suo programma di armamenti smantellato. =
Ma dopo=20
      di questo una analisi diffusa a Tel Aviv e Washington predice che =
gli=20
      Arabi in tutta la regione sarebbero incoraggiati a sbarazzarsi dei =
loro=20
      leader non democratici , ad abbracciare una democrazia di tipo =
occidentale=20
      e a fare la pace con Israele. Questa previsione mi colpisce come =
un=20
      esempio sbalorditivo della capacit=E0 umana di =
illudersi".</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo5><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>ANNAN:=20
      ATTACCO A IRAQ ADESSO INGIUSTIFICATO</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>New York, 31 dicembre 2002 &#8211; =
Una azione=20
      militare contro l&#8217;Iraq prima che gli ispettori presentino il =
loro rapporto=20
      al Consiglio di Sicurezza sarebbe ingiustificata. Lo ha dichiarato =
il=20
      Segretario Generale dell&#8217;Onu, Kofi Annan, in una intervista =
alla radio=20
      militare israeliana. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"L&#8217;Iraq sta cooperando e gli =
ispettori sono in=20
      grado di svolgere il loro lavoro senza impedimenti, perci=F2 non =
vedo=20
      argomenti a sostegno di una azione militare adesso", ha=20
      dichiarato.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Fonti: Reuters, Associated=20
      Press</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo6><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>WARREN=20
      CHRISTOPHER: COREA DEL NORD E TERRORISMO MINACCE PIU&#8217; GRAVI=20
      DELL&#8217;IRAQ</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>New York, 30 dicembre 2002 &#8211; =
La ripresa del=20
      programma nucleare da parte della Corea del Nord, assieme alla =
minaccia=20
      incessante del terrorismo internazionale, rappresentano una =
minaccia di=20
      gran lunga pi=F9 grave di quella posta dall&#8217;Iraq. E&#8217; =
quanto afferma l&#8217;ex=20
      Segretario di Stato americano Warren Christopher in un </FONT><A=20
      href=3D"http://www.iht.com/articles/81937.htm"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial size=3D2><U>articolo</U></FONT></A><FONT face=3DArial =
size=3D2>=20
      scritto per il <I>New York Times</I>. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo Christopher, che =E8 stato =
Segretario di=20
      Stato dal 1993 al 1997 - l&#8217;esperienza dimostra che, =
contrariamente a=20
      quanto affermato di recente, in politica estera gli Stati Uniti =
sono=20
      "cronicamente incapaci" di gestire pi=F9 di una crisi alla volta. =
Ne deriva=20
      che non potrebbero fare una guerra contro l&#8217;Iraq e mantenere =
il focus=20
      necessario sulla Corea del Nord e il terrorismo mondiale. Un =
attacco=20
      all&#8217;Iraq &#8211; scrive Christopher &#8211; far=E0 passare =
in secondo piano tutti gli=20
      altri problemi di politica estera per almeno un anno. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Certamente &#8211; prosegue &#8211; =
il mondo starebbe=20
      meglio senza Saddam Hussein, "ma dobbiamo riconoscere che lo =
sforzo per=20
      rimuoverlo adesso pu=F2 distrarci dall&#8217;affrontare minacce =
pi=F9 gravi". Quelle=20
      rappresentate dalla Corea del Nord e dal terrorismo internazionale =
sono=20
      pi=F9 imminenti di quella posta dall&#8217;Iraq e presentano =
ragioni impellenti=20
      perch=E9 il presidente Bush arretri dalla sua "fissazione" di =
attaccare=20
      l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo7><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>ONG=20
      INGLESI: GUERRA COLPIRA&#8217; I CIVILI</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Londra, 21dicembre 2002 &#8211; =
"E&#8217; difficile=20
      immaginare come si potrebbe fare una guerra contro l&#8217;Iraq =
senza violare il=20
      diritto internazionale umanitario e aumentare le sofferenze fra la =


      popolazione civile". </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; quanto scrivono i =
direttori del <I>British=20
      Overseas Aid Group</I>, una coalizione di cinque ong britanniche =
che=20
      lavorano nel campo dell&#8217;assistenza umanitaria, in una =
lettera pubblicata=20
      sul quotidiano <I>Financial Times</I>. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ricordando che l&#8217;articolo 54 =
del Protocollo=20
      Addizionale 1 alle Convenzioni di Ginevra proibisce gli attacchi a =


      "oggetti indispensabili alla sopravvivenza della popolazione =
civile", e=20
      che nel caso dell&#8217;Iraq, per la sua particolare situazione =
provocata da 12=20
      anni di sanzioni, questi comprendono porti, strade, ferrovie e =
linee=20
      elettriche, essenziali per la distribuzione per la distribuzione =
dei=20
      viveri da cui dipende una gran parte della popolazione, essi =
invitano a=20
      considerare "le conseguenze di qualsiasi azione militare" dal =
punto di=20
      vista delle vite dei civili.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fanno parte del <I>British Overseas =
Aid=20
      Group</I> <I>Action Aid</I>, CAFOD, <I>Christian Aid</I>, =
<I>Oxfam</I>, e=20
      <I>Save the Children</I>.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo8><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>OIL FOR=20
      FOOD: PIU&#8217; CONTROLLI SULLE IMPORTAZIONI</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Inasprite le sanzioni =
all&#8217;Iraq. Il 30 dicembre=20
      2002 il Consiglio di Sicurezza ha approvato una risoluzione che =
amplia la=20
      lista delle merci (GRL) la cui importazione da parte =
dell&#8217;Iraq richiede=20
      l&#8217;approvazione dell&#8217;Onu.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La risoluzione 1454 (2002) =E8 =
stata approvata=20
      con 13 voti a favore e due astensioni: quelle della Russia e della =


      Siria.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217; </FONT><A=20
      href=3D"http://www.un.org/Depts/oip/cpmd/GRLadjust0212.html"><FONT =


      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>ampliamento</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2> della GRL entro 30 giorni era la condizione =
che aveva=20
      convinto Stati Uniti e Gran Bretagna a votare la proroga di sei =
mesi del=20
      programma <I>Oil for Food</I> il 4 dicembre scorso (vedi Notizie =
dal Ponte=20
      23-24).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Gli Usa, appoggiati dalla Gran =
Bretagna,=20
      avevano chiesto di aggiungere alla </FONT><A=20
      =
href=3D"http://ods-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N02/389/54/PDF/N0238954.pd=
f?OpenElement"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>GRL</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2> (che gi=E0 comprende oltre 400 pagine) una cinquantina =
di articoli=20
      fra cui diversi medicinali come l&#8217;atropina, e attrezzature =
che potrebbero=20
      avere "duplice uso" (civile e militare).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La GRL =E8 stata introdotta come =
parte delle=20
      nuove procedure entrate in vigore in base alla risoluzione =
</FONT><A=20
      =
href=3D"http://ods-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N02/381/15/PDF/N0238115.pd=
f?OpenElement"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>1409 =
(2002)</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2>, approvata dal Consiglio di Sicurezza il 14 =
maggio=20
      2002.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>Nota</B>: Dal 1 gennaio 2003 =
sono entrati a=20
      far parte del Consiglio di Sicurezza 5 nuovi membri non =
permanenti:=20
      Germania, Spagna, Pakistan, Cile e Angola. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Questi paesi sostituiscono i cinque =
membri=20
      uscenti &#8211; Colombia, Irlanda, Mauritius, Norvegia e Singapore =
&#8211; che hanno=20
      terminato il loro mandato biennale.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo9><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>LETTERA A=20
      UN GUERRIERO</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>di Elias Amidon</B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Baghdad, 22 dicembre =
2002</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Elias Amidon =E8 un pacifista di =
Boulder=20
      (Colorado), che si trova attualmente a Baghdad assieme =
all&#8217;</FONT><A=20
      href=3D"http://www.iraqpeaceteam.org/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>Iraq Peace Team</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2>.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.ccmep.org/2002_articles/Iraq/122202_letter_to_a_warrio=
r.htm"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>lettera</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> che segue &#8211; di cui pubblichiamo la traduzione =
italiana &#8211; =E8 stata=20
      scritta in risposta al messaggio inviatogli da un militare della =
US Navy,=20
      Terrence Graves, che diceva testualmente:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Sarei felice di unirmi alla vostra =
delegazione=20
      di pace in Iraq, appena riporteremo quella dittatura brutale =
all&#8217;et=E0 della=20
      pietra a furia di bombardamenti".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2></FONT>&nbsp;</P>
      <BLOCKQUOTE>
        <P><FONT size=3D2><I>Caro Terrence,</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>sono lieto di apprendere che prenderesti in =


        considerazione di partecipare alla nostra delegazione di pace: =
sei pi=F9=20
        che benvenuto. Tuttavia, le condizioni che poni mi sconcertano: =
non=20
        capisco come possiamo far tornare questa dittatura =
all&#8217;et=E0 della pietra=20
        a furia di bombardamenti senza colpire un gran numero di persone =


        innocenti qui, e causare ferite che provocheranno ancora pi=F9 =
violenza in=20
        futuro, avvelenando proprio quella speranza che vorresti portare =
alla=20
        delegazione di pace.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>So che la tua =E8 la speranza di tante =
guerre:=20
        determinare le condizioni della pace, uccidendo coloro che, a =
nostro=20
        giudizio, la ostacolano. Lo hai espresso in modo molto conciso =
nella tua=20
        lettera di una sola frase. E se io potessi essere convinto che =
questa=20
        tattica porterebbe davvero la pace e libererebbe il mondo da =
brutali=20
        dittatori, allora direi assieme a te: "Via con le=20
bombe!".</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Ma non porta la pace. Porta sofferenza, =
rabbia, e=20
        morte, e semina le condizioni di pi=F9 dittature, pi=F9 guerre, =
pi=F9=20
        bombe.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Tu sei in Marina. Forse sei su una di =
queste=20
        portaerei che sono nel Golfo pronte a lanciare attacchi aerei su =
questo=20
        paese. Immagina cosa accade quando quelle bombe e quei missili =
lucenti=20
        che vedi fissati sul fondo dei jet vengono sganciati sui cieli=20
        dell&#8217;Iraq, cosa accade quando colpiscono &#8211; diciamo =
anche quando=20
        colpiscono i loro bersagli designati, non quando vanno a colpire =
aree=20
        civili come succede a molti di essi. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Immagina che tu abbia dipinto a spray su =
uno dei=20
        missili: "Saddam, torna all&#8217;et=E0 della pietra!" e questo =
colpisca=20
        l&#8217;edificio del Ministero dell&#8217;Informazione qui a =
Baghdad, certamente un=20
        bastione della dittatura brutale.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Immagina quel momento. Fuori, vicino =
all&#8217;ingresso,=20
        c&#8217;=E8 un bambino di otto anni: si chiama Ahmed. Lucida le =
scarpe per=20
        aiutare la famiglia a tirare avanti in questi tempi difficili. =
Potrebbe=20
        essere tuo figlio. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Ha questi occhi profondi: li hai visti. Il =
missile si=20
        schianta contro il lato nord dell&#8217;edificio &#8211; =E8 il =
momento in cui=20
        l&#8217;immagine sulla CNN dal mirino del missile scompare, e =
milioni di=20
        telespettatori negli Usa avvertono un piccolo sussulto di =
orgoglio=20
        nazionale per la nostra sorprendente mira esatta, la nostra =
tecnologia=20
        chirurgicamente accurata. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Ahmed, che =E8 seduto vicino =
all&#8217;ingresso est sulla sua=20
        latta di pittura vuota, guarda in su, giusto in tempo per =
ricevere in=20
        faccia una raffica di detriti. Viene gettato all&#8217;indietro =
e=20
        misericordiosamente perde i sensi battendo la testa sul =
selciato. Lo=20
        trovano sotto le macerie circa un&#8217;ora pi=F9 tardi e lo =
portano in un=20
        ospedale sommerso di vittime. E&#8217; cieco, un lato del volto =
bruciato=20
        dall&#8217;esplosione, e gli manca un piede. Ma =E8 vivo, in un =
modo o=20
        nell&#8217;altro, in un modo mozzato, molto pi=F9 indietro =
dell&#8217;et=E0 della=20
        pietra. Potresti vederlo fra qualche anno nelle strade di =
Baghdad,=20
        quando verrai qui per quella delegazione di pace. Metti dei =
dinari nel=20
        suo bicchiere di carta.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Terrence, come senti sono aspro, e per =
questo ti=20
        chiedo pazienza. Ho vissuto quasi 60 anni, e in questo periodo =
il mio=20
        paese, il mio grande caro paese i cui principi fondatori io =
sottoscrivo=20
        con tutto il cuore, ha perseguito politiche estere fondate pi=F9 =
sul=20
        sospetto, sulla dominazione, e sulla violenza che =
sull&#8217;intelligenza o=20
        sulla benevolenza. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>La nostra nazione =E8 sommamente potente =
tramite la sua=20
        forza militare, ma =E8 potente dal punto di vista morale? =
</FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Sono cresciuto credendo che il nostro paese =


        sostenesse "libert=E0 e giustizia per tutti". </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Chiedi in giro: =E8 questa =
l&#8217;impressione che la=20
        maggioranza della gente nel mondo ha oggi degli Stati Uniti=20
        d&#8217;America?</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>So che la risposta comune alle storie degli =
"Ahmed" =E8=20
        che essi sono i danni collaterali sfortunati di una guerra =
necessaria=20
        che alla fine salver=E0 pi=F9 vite. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Quando le venne chiesto dei 500.000 bambini =
che,=20
        secondo stime dell&#8217;Onu, erano morti come diretta =
conseguenza delle=20
        sanzioni all&#8217;Iraq, l&#8217;ex- Segretario di Stato =
Madeleine Albright rispose=20
        in modo famoso: "Ne vale la pena". </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Che strano calcolo =E8 questo? =
Cinquecentomila Ahmed!=20
        Non pu=F2 essere descritto come genocidio? </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Ci meravigliamo che qui la gente consideri =
che gli=20
        Stati Uniti dettano legge brutalmente sulle loro =
vite?</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Ieri notte abbiamo fatto una veglia a lume =
di candela=20
        in una centrale elettrica qui a Baghdad. Eravamo circa 60, tutti =
con le=20
        candele in mano, i nostri volti belli nella luce tremula. =
Sembrava una=20
        rappresentazione natalizia. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Con noi c&#8217;erano i nostri tassisti e i =
lavoratori=20
        della centrale: questi uomini coi baffi che tenevano davanti a =
s=E9 le=20
        candele come bambini, guardando nel buio. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>In piedi vicino a me c&#8217;era una madre =
irachena con tre=20
        bambini. Si chiamava Amara. Ha partorito il maggiore dei suoi =
figli=20
        durante i bombardamenti di Baghdad nel 1991. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>I giornalisti l=E0 radunati le spingevano =
di fronte=20
        quasi una dozzina di microfoni mentre lei balbettava in inglese=20
        sgrammaticato: "Per favore, dite al governo americano, per =
favore, basta=20
        bombe. Basta bombe. Vogliamo vivere in pace."</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Terrence, non mi aspetto di cambiare il tuo =
punto di=20
        vista con queste poche parole, ma sono grato per =
l&#8217;opportunit=E0 che il=20
        tuo messaggio mi d=E0 di esprimere ci=F2 che ho nel cuore. =
</FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Sono qui in Iraq per dar voce agli Ahmed e =
alle=20
        Amare, almeno per evocare le loro immagini nelle nostre menti =
cos=EC che=20
        riconosciamo che queste sono persone reali le cui vite sono =
preziose=20
        come le nostre. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Credo che tu, come guerriero, e tutti i =
tuoi colleghi=20
        nell&#8217;esercito, e tutti i nostri concittadini e =
concittadine, dobbiate=20
        costantemente tenere questo fatto nella mente e nel cuore, sia =
che=20
        vogliamo fare la pace che la guerra.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Tu puoi dire che questo =E8 un bel =
sentimento e che sei=20
        perfino d&#8217;accordo, ma che non =E8 pratico per affrontare =
il male. Penso=20
        che qui =E8 il nostro punto di maggior disaccordo: non nel =
nostro comune=20
        desiderio di pace, ma su come seminare i semi reali di una vera =
pace.=20
        </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Tu dici che questi semi sono le bombe. Io =
dico che=20
        abbiamo provato a seminarle e il raccolto non c&#8217;=E8 =
mai.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>E se, invece di finanziare pi=F9 bombe, i =
bravi=20
        cittadini del nostro ricco paese decidessero di destinare, =
diciamo un=20
        terzo (circa 120 miliardi di dollari) del nostro enorme bilancio =


        militare ogni anno per aiutare a contenere l&#8217;AIDS in =
Africa, fornire=20
        acqua pulita e cibo adeguato ai bambini del mondo, e creare =
scuole,=20
        universit=E0 e ospedali in tutto il mondo? Questo non creerebbe =
una base=20
        pi=F9 stabile per la nostra sicurezza come nazione? =
</FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Se offrissimo di finanziare le Nazioni =
Unite al=20
        livello necessario? Se promuovessimo scambi di studenti e =
cittadini fra=20
        tutti i paesi, in modo che attraverso i contatti diretti fra le =
persone=20
        la paura di coloro che sono diversi da noi svanisse? Se =
smettessimo di=20
        inondare il mondo di armi pericolose, e lavorassimo attraverso =
le=20
        Nazioni Unite e altri organismi internazionali per sradicare le =
armi di=20
        distruzione di massa dagli arsenali di tutte le nazioni? =
</FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Se sostenessimo in ogni modo possibile la=20
        Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Carta della =
Terra, e=20
        tutte le risoluzioni dell&#8217;Onu? Se, invece di dominare il =
mondo con la=20
        paura, lo guidassimo con l&#8217;ispirazione?</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Azioni come queste farebbero di pi=F9 per =
garantire la=20
        nostra sicurezza di tutte le guerre che potremmo tentare. =
Naturalmente,=20
        ci sarebbero ancora prepotenti e dittatori da contenere e armi =
da=20
        smantellare. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Noi, assieme alla grande maggioranza delle =
nazioni=20
        del mondo, affronteremmo questi problemi con tutti gli strumenti =


        diplomatici e non violenti a nostra disposizione. Nel far questo =
avremo=20
        aiutato a trasformare tutto il contesto in cui la comunit=E0 =
delle nazioni=20
        lavora assieme per il bene comune. </I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Diventeremmo l&#8217;amico, il buon vicino, =
dei popoli del=20
        mondo. Sicuramente ne vale la pena.</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Coi i migliori saluti, e in =
pace</I></FONT></P>
        <P><FONT size=3D2><I>Elias Amidon</I></FONT><FONT face=3DArial =
size=3D2>=20
        </FONT></P>
        <P><FONT face=3DArial size=3D2></FONT>&nbsp;</P></BLOCKQUOTE>
      <P><A name=3Dtitolo10><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>AL CAIRO=20
      CONFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Si =E8 svolta al Cairo il 18 e 19 =
dicembre 2002=20
      una conferenza internazionale contro la guerra all&#8217;Iraq. =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Alla Conferenza, dal titolo =
"Campagna=20
      Internazionale del Cairo contro l&#8217;aggressione =
all&#8217;Iraq", hanno partecipato=20
      varie personalit=E0 internazionali fra i quali l&#8217;ex-ministro =
della giustizia=20
      Usa, Ramsey Clark, gli ex-coordinatori umanitari in Iraq, Denis J. =


      Halliday e Han von Sponeck, e il parlamentare laburista britannico =
George=20
      Galloway. Molte le personalit=E0 anche dall&#8217;Egitto e dal =
mondo arabo, fra=20
      cui l&#8217;analista politico Mohammed Hassan Heikal, =
l&#8217;economista Samir Amin,=20
      il parlamentare arabo-israeliano Azmi Bishara e il leader algerino =
Ahmed=20
      Ben Bella, che ha presieduto i lavori. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La conferenza =E8 stata organizzata =
dalla=20
      <I>Egyptian Popular Campaign to Confront US Aggression =
(EPCCUA) e=20
      finanziata interamente con contributi non governativi, provenienti =
da=20
      uomini d&#8217;affari egiziani.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La <I>Egyptian Popular Campaign to =
Confront US=20
      Aggression</I> (EPCCUA) =E8 una vasta coalizione di attivisti e=20
      intellettuali egiziani creata alcuni mesi fa. Fra i suoi fondatori =


      l&#8217;ex-funzionario delle Nazioni Unite e oggi docente =
universitario Ashraf=20
      El Bayoumi.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo11><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>BAMBINI=20
      IRACHENI: CARTOLINE DI NATALE A BLAIR CONTRO LA =
GUERRA</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Londra, 24 dicembre 2002 - Sette =
bambini=20
      iracheni hanno consegnato al Primo ministro britannico Tony Blair =
delle=20
      cartoline di Natale giganti chiedendogli di non fare una guerra =
all&#8217;Iraq.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le cartoline &#8211; sulle quali =
erano una foto di un=20
      bambino iracheno ferito e le frasi "Non attaccate l&#8217;Iraq" e =
"Date una=20
      possibilit=E0 alla pace" - contenevano migliaia di messaggi e =
firme di=20
      cittadini britannici contrari a un sostegno del loro paese alla =
posizione=20
      di Bush contro l&#8217;Iraq. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ai bambini iracheni, di et=E0 =
compresa fra gli 8=20
      e i 15 anni, si sono uniti due fratelli egiziani e un ragazzo=20
      palestinese.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;iniziativa =E8 stata =
organizzata dalla <I>Stop=20
      the War Coalition</I>.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo12><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black"=20
      size=3D4>DELEGAZIONI RELIGIOSE USA IN IRAQ CONTRO LA =
GUERRA</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Una delegazione di leader religiosi =
cattolici=20
      americani =E8 stata in Iraq nella seconda met=E0 di dicembre per =
portare un=20
      messaggio di pace e fare appello ai propri concittadini perch=E9 =
non=20
      permettano che venga fatta una guerra.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La delegazione, composta da 11 =
membri, fra cui=20
      il direttore nazionale di <I>Pax Christi Usa</I> &#8211; David =
Robinson &#8211; ha=20
      celebrato una messa nella Chiesa Caldea di S. Giuseppe a Baghdad, =
alla=20
      quale hanno assistito circa 200 iracheni.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>In un </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.iraqpeaceteam.org/pages/IPJourney_news_181202.html"><F=
ONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>messaggio</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2> letto durante la funzione, e rivolto "a =
tutte le=20
      persone di buona volont=E0 negli Stati Uniti", i leader religiosi =
hanno=20
      implorato i loro compatrioti " di guardare negli occhi gli =
iracheni ...=20
      gente che condivide le nostre speranze e i nostri sogni per un =
mondo di=20
      pace [che] ... ha sofferto negli ultimi dodici anni sotto le =
sanzioni pi=F9=20
      totali della storia moderna [e] che il nostro governo si prepara a =


      sacrificare come &#8216;danni collaterali&#8217; in una guerra =
irragionevole",=20
      invitando "le persone di buona volont=E0" a insistere perch=E9 "il =
nostro=20
      governo ponga fine a questa pazzia e si impegni in un percorso di=20
      risoluzione attiva non violenta."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>A questa delegazione ne =E8 seguita =
un&#8217;altra,=20
      organizzata dal <I>National Council of Churches</I> (Usa) e =
guidata dal=20
      suo Segretario Generale Bob Edgar. La delegazione, arrivata a =
Baghdad il=20
      30 dicembre e composta da 12 membri fra leader religiosi ed =
esperti, ha=20
      avuto numerosi incontri e ha visitato scuole e ospedali per avere=20
      informazioni di prima mano sugli effetti delle sanzioni. "La =
guerra pu=F2=20
      essere evitata": questo il messaggio al presidente Bush lanciato =
in una=20
      conferenza stampa prima della partenza. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il <I>National Council of =
Churches</I> =E8=20
      l&#8217;organo che guida la cooperazione ecumenica fra i cristiani =
negli Stati=20
      Uniti.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Fonti: Agence France Press,=20
      Reuters</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo13><FONT color=3D#ff0000 face=3D"Arial Black" =
size=3D4>LETTERA=20
      A BUSH E ALTRI LEADER MONDIALI CONTRO UNA GUERRA =
ALL&#8217;IRAQ</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Pi=F9 di 300 singoli e =
organizzazioni hanno=20
      inviato una lettera indirizzata al presidente americano Bush e ad =
altri=20
      leader mondiali &#8211; fra i quali il presidente russo Putin, il =
Primo Ministro=20
      britannico Blair, il Presidente francese Chirac, e il Cancelliere =
tedesco=20
      Schroeder &#8211; esortandolo a evitare una guerra contro =
l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La lettera - firmata da pacifisti,=20
      ambientalisti, militanti anti-nucleari e politici da circa 40 =
paesi e dai=20
      cinque continenti &#8211; chiede a Washington di non lanciare un =
attacco=20
      preventivo contro l&#8217;Iraq, che sarebbe privo di basi nel =
diritto=20
      internazionale, e di cercare una soluzione pacifica al suo scontro =
con=20
      l&#8217;Iraq attraverso le Nazioni Unite. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Essa afferma inoltre che gli stati =
che=20
      possiedono armi nucleari, in particolare gli Stati Uniti, devono=20
      smantellare i propri arsenali prima di affrontare le armi di =
distruzione=20
      di massa di altri paesi.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il documento, inviato il 25 =
novembre 2002, due=20
      giorni prima della ripresa delle ispezioni sugli armamenti in =
Iraq, =E8=20
      stato firmato fra gli altri dalle organizzazioni internazionali=20
      <I>International Physicians for the Prevention of Nuclear War</I> =
(IPPNW),=20
      <I>Women&#8217;s International League for Peace and Freedom</I> =
(WILPF),=20
      <I>International Association of Lawyers Against Nuclear Arms</I> =
(IALANA),=20
      <I>World Conference of Religions for Peace</I> (WCRP).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fra i firmatari anche diversi =
parlamentari, fra=20
      cui 4 deputati laburisti britannici e gli italiani Luisa =
Morgantini=20
      (europarlamentare) e Mauro Bulgarelli (deputato dei =
Verdi).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2></FONT>&nbsp;</P>
      <P><FONT face=3DArial =
size=3D2></FONT>&nbsp;</P></TD></TR></TBODY></TABLE>
<P align=3Dleft>&nbsp;</P></DIV>
<P>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <FONT color=3D#000000=20
size=3D2>----------------------------------------------------------------=
-------------------------------------------------------------------------=
------------------------------------------------</FONT></P>
<DIV align=3Dcenter>
<CENTER>
<TABLE border=3D0 dir=3Dltr width=3D"100%">
  <TBODY>
  <TR>
    <TD><FONT color=3D#000000 face=3DArial size=3D2>"Un ponte per..."ONG =
- via della=20
      Guglia 69/A 00186 ROMA&nbsp; - tel.066780808 -&nbsp; Fax =
06/6793968=20
      e-mail: </FONT><A href=3D"mailto:posta@unponteper.it"><FONT =
color=3D#000000=20
      face=3DArial size=3D2>posta@???&nbsp;</FONT></A><FONT =
color=3D#000000=20
      face=3DArial size=3D2> - web: </FONT><A =
href=3D"http://www.unponteper.it"><FONT=20
      color=3D#000000 face=3DArial =
size=3D2>www.unponteper.it</FONT></A><FONT=20
      color=3D#000000 face=3DArial size=3D2><BR>Per iscriverti alla =
mailing list=20
      dell'associazione scrivi un' e-mail vuota all'indirizzo </FONT><A=20
      href=3D"mailto:info-unponteper-subscribe@yahoogroups.com"><FONT=20
      color=3D#000000 face=3Darial,helvetica=20
      size=3D2>info-unponteper-subscribe@???</FONT></A><FONT =


      color=3D#000000 face=3Darial,helvetica size=3D2> -</FONT>=20
      <P><FONT color=3D#000000 face=3Darial,helvetica size=3D2>Se =
desideri effettuare=20
      una sottoscrizione ai progetti dell'associazione </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.unponteper.it/it/chisiamo/forms/form_e_payment.html"><=
FONT=20
      color=3D#000000 face=3Darial,helvetica size=3D2>clicca =
qui</FONT></A><FONT=20
      color=3D#000000 face=3Darial,helvetica size=3D2> per donazioni con =
carta di=20
      credito</FONT></P></TD></TR></TBODY></TABLE></CENTER></DIV>
<P>&nbsp;</P><BR><TT>Per cancellarsi dalla lista basta inviare<BR>un =
messaggio=20
vuoto a: info-unponteper-unsubscribe@???</TT>=20
<BR><BR><TT>L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi =E8 soggetto alle =
<A=20
href=3D"http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html">Condizioni di Utilizzo =
del=20
Servizio Yahoo!</A></TT> <BR></BODY></HTML>


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