[ssf] DAVOS SI AVVICINA.

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Author: Gianni - Prc Cadorago
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Subject: [ssf] DAVOS SI AVVICINA.
Davos ci sarà negli stessi giorni di Porto Alegre... ultimo week-end di
questo mese...

Vi riporto l'appello della lega di Olten che potete trovare anche al
seguente indirizzo:

http://switzerland.indymedia.org:8081/it/2002/12/2407.shtml


ITALIANO

Una grande manifestazione internazionale contro il WEF (world economico
forum) il 25 gennaio 2003 a Davos (Svizzera)

Piattaforma dell´alleanza di Olten

Appello alle azioni di protesta contro il World Economic Forum (WEF)
Un altro mondo è necessario!


1. La Coordinazione di Olten, un´aggregazione di persone di sinistra,
cristiane, autonome, pacifiste, anarchiche, verdi, anti-imperialiste,
femministe e comuniste che appartengono a gruppi di base, partiti, sindicati
e varie organizzazioni non governative, invita tutte le persone solidali a
partecipare ai movimenti mondiali di protesta contro il World Economic
Forum. Invitiamo tutti e tutte ad utilizzare i dibattiti sul WEF 2002 come
un´opportunità per intraprendere attività internazionali, interregionali e
locali. L´interesse pubblico permette una discussione larga sulle
alternative all´attuale ordine economico, che esclude la maggioranza delle
persone e che distrugge un numero di vite sempre più grande. Questo permette
di discutere sulle strategie possibili per sradicare la violenza razzista e
sessista.

2. Sempre più persone vivono la fomra attuale della globalizzazione, cioè
una concentrazione di potere nelle mani di pochi, come un processo di
violenza che minaccia la vita e come una commercializzazione di tutti gli
aspetti della vita. Anche in Svizzera cresce il malcontento nei confronti
della logica neoliberista, l´arricchimento vergognoso di una manciata di
persone, l´arroganza delle banche e la svendita dei beni pubblici agli
investitori privati. Noi ci mobilitiamo contro il WEF perché lottiamo tutti
i giorni contro il capitalismo, il razzismo, il patriarcato e tutte le forme
di dominazione. Consapervoli che non siamo al riparo dalle contraddizioni
dominanti, non accettiamo nei nostri rapporti delle forme di dominazione né
di discriminazione. Le nostre mobilitazioni si fondano sul rispetto delle
diverse forme di azione e di organizzazione.

3. Il WEF riunisce i mille attori principali di una mondializzazione
distruttrice. In occasione del suo incontro annuale, tale élite
autoproclamata disucte delle ultime strategie in materia di sfruttamento
degli esseri umani e della natura. Un tale incontro, elitario quanto
autoritario, non ha la minima legittimità. Per ciò non vogliamo il WEF, né
in Svizzera né altrove.


4. Invitiamo tutte le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni di
solidarietà, i sindacati, le organizzazioni femministe, i movimenti per la
difesa dell´ambiente e i gruppi legati alle chiese a rifiutare ogni offerta
di dialogo con i responsabili del WEF o di partecipazione al forum del WEF.
Un dialogo autentico è possibile solo tra pari. Simili dialoghi, inseriti
nel contesto deciso dai "global leaders", sono il pretesto per difendere la
loro globalizzazione. Simili dialoghi servono solo a legittimare
pubblicamente la guerra che si perpetua da lungo tempo contro una larga
parte della popolazione mondiale.

5. L´organizzazione della conferenza annuale del WEF a Davos è accompagnata
da una restrizione aumentata dei diritti democratici. Nel 2003 le cose non
saranno diverse: la chiusura delle frontiere è di nuovo all´ordine del
giorno. Sono state stilate liste nere di persone cui sia vietato l´accesso a
Davos. Durante il vertice annuale, Davos si trasforma in una fortezza. Il
palazzo dei congressi e gli hotel circostanti costituiscono una "zona
rossa". Invitiamo tutte le forze democratiche a proteggere i diritti
fondamentali contro l´assalto dei decisori mondiali e a opporsi alla
repressione cotro i movimenti sociali.

6. Protestiamo contro un progetto di società fondato su massacri causati
dallo sfruttamento economico, dalla distruzione dell´ambiente e agli
interventi militari. La guerra sociale contro i poveri e l´imposizione degli
interessi dell´élite globale attraverso mezzi militari procedono di pari
passo. La "guerra contro il terrore" propagata dagli Stati Uniti dopo l´11
settembre 2001 contribuisce ad aumentare il controllo sulle risorse natuarli
a livello mondiale. L´aggressione pianificata contro l´Iraq e le sue risorse
petrolifere ne è un esempio recente. L´Alleanza di Olten partecipa al
movimento mondiale contro la guerra che si oppone a qualsiasi intervento in
Iraq, indipendentemente dal fatto che l´ONU sottoscriva o no una simile
aggressione.

7. Le transnazionali organizzate nel WEF sono corresponsabili delle
conseguenze delle politiche neoliberiste condotte inSvizzera. Con slogan
come "capacità competititive", "economia" e "riduzione dei costi", si mira
allo smantellamento del srvizio pubblico o alla suaprivatizzazione, in
particolare nei settori legati ai trasporti, alla salute, all´educazione e
alla cultura. L´attuale crisi economica rende particolarmente visibile il
modo in cui migliaia di salariati e salariate si sacrificano sull´altare
dello smantellamento sociale e del peggioramento delle condizioni di lavoro,
finendo così nella pubblica assistenza, per cancellare le perdite degli
azionisti e dei mercati finanziari.

8. CI impegnamo per un mondo profondamente diverso, e siamo consapevoli che
le rivendicazioni formulate sopra sono solo un filo rosso o un primo passo
verso un ordine sociale ed economico diretto alla soddisfazione dei bisogni
degli esseri umani piuttosto che alla massimizzazione dei profitti. E´
necessaria soprattutto un´ampia discussione sulle forme alternative di
organizzazione di condivisione delle ricchezze socialmente prodotte, del
lavoro, dell´accesso alle risorse naturali, della proprietà dei mezzi di
produzione e di comunicazione.

Già da oggi ci impegnamo per:

- l´allargamento dei diritti sociali ed economici per tutte e tutti contro
lo smantellamento sociale e le privatizzazioni;
- in particolare, occorre garantire per tutte e tutti l´accesso
all´alimentazione, alla formazione e alle cure sanitarie;
- L´arresto di tutti gli interventi militari e l´abolizione del "diritto di
ingerenza" dei paesi industrializzati in nome dei "valori civilizzatori" o
di "interesse nazionali";
- il diritto per le popolazioni di tutti i paesi all´autodeterminazione
democratica di base e al controllo delle risorse;
- l´annullamento del debito dei paesi cosiddetti in via di sviluppo;
- la libertà di circolazione e di dimora per tutti gli esseri umani,
qualunque siano la loro provenienza e le loro ragioni.

Informazioni :

www.antiwef.org
www.oltnerbuendnis.ch
www.squat.net/contre-attaque
www.indymedia.ch
http://www.reitschule.ch/reitschule/anti-wto/index.shtml
www.weforum.org
www.davos.ch