Scusate la lunghezza del messaggio (e scusatemi se lo avete già ricevuto!),
ma credo sia importante perchè interessa tutti coloro che si servono della
rete web per promuovere un pensiero critico ed un'informazione seria, che
costruisca reti di solidarietà.
inoltre credo doveroso manifestare la nostra solidarietà agli amici e
compagni di peacelink che in questo lembo di puglia come tanti di noi
continuano a resistere, e per questo meritano di essere sostenuti.
carlo
> > > CONSULENTE NATO CHIEDE 50.000 EURO A PEACELINK: IL 18 FEBBRAIO UDIENZA
> IN
> > > TRIBUNALE
> > >
> > > Comunicato di Carlo Gubitosa, segretario di PeaceLink
> > > CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE
> > >
> > > Chiesti 50.000 euro di danni per la pubblicazione su internet di un
> > appello
> > > ambientalista gia' diffuso su altri siti. L'associazione rischia di
> > > chiudere i battenti e chiede solidarieta' alla societa' civile. Il
> futuro
> > > della piu' antica esperienza italiana di volontariato
dell'informazione
> in
> > > rete si decidera' nell'aula di un tribunale, a partire dalla prima
> udienza
> > > del 18 febbraio 2003. Lanciata una campagna di solidarieta' per il
> > sostegno
> > > all'associazione e il contributo alle spese legali.
> > >
> > > Per contatti e informazioni:
> > > http://www.peacelink.it/emergenza
> > > Carlo Gubitosa - 3492258342 - c.gubitosa@???
> > >
> > > ---
> > >
> > > IL FATTO
> > >
> > > "La professionalita', l'immagine e la carriera di *** *** risultano
> > > fortemente pregiudicati": e' questo il contenuto di un atto di
citazione
> > > notificato all'Associazione PeaceLink con sede a Taranto, una
> associazione
> > > nonviolenta, apartitica e indipendente nata nel 1991 per diffondere,
con
> > un
> > > lavoro volontario e non retribuito, informazioni sulla pace,
l'ambiente
> e
> > i
> > > diritti umani.
> > >
> > > Senza nessun precedente preavviso, contatto verbale o atto di diffida,
> > > l'Associazione PeaceLink ha ricevuto una richiesta di risarcimento
danni
> > > per un importo di 50.000 euro con un atto di citazione presentato da
un
> > > consulente Nato per le questioni ambientali.
> > >
> > > Il motivo? Il 10 febbraio 2000 PeaceLink aveva riprodotto testualmente
> > (con
> > > citazione della fonte) il testo completo, compresi i firmatari, di un
> > > "Manifesto per un forum ambientalista", pubblicato sul sito web di un
> > > partito nazionale, il partito della Rifondazione Comunista. La
> > > pubblicazione di questo testo era avvenuta in un messaggio di una
> mailing
> > > list pubblica successivamente riprodotto in una pagina web di
PeaceLink.
> > > Tra i firmatari di quel "Manifesto" compare anche il nome del
consulente
> > > Nato che nel novembre 2002 dichiara di non aver sottoscritto quel
testo
> e
> > > cita in giudizio l'Associazione PeaceLink, a quasi tre anni di
distanza
> > > dalla pubblicazione in rete del "Manifesto per un forum
ambientalista".
> > >
> > > PUBBLICARE O CENSURARE?
> > >
> > > La "colpa" di PeaceLink sarebbe quella di aver pubblicato su una
pagina
> > web
> > > un testo con il relativo corredo di firme, tratto da un altro
autorevole
> > > sito web di cui veniva diligentemente citato l'indirizzo internet.
> > > PeaceLink non interviene nei testi scritti da altri; in assenza di
> > > comunicazioni o richieste ufficiali non ne puo' modificare, censurare
o
> > > rimuovere a piacere il contenuto, sia pure nei soli nomi.
> > >
> > > LA PAGINA "INCRIMINATA"
> > >
> > > Il consulente Nato si ritiene danneggiato dalla pagina web di
PeaceLink
> > > nella quale viene riportato testualmente e integralmente il "Manifesto
> per
> > > un forum ambientalista" presente all'indirizzo
> > > http://www.rifondazione.it/ambiente/pdf/man_forum.PDF
> > > Il testo presente a questo indirizzo contiene il nome del consulente
> Nato,
> > > assieme a quello di altri 68 firmatari.
> > >
> > > CHI E' IL QUESTO CONSULENTE NATO?
> > >
> > > Per ragioni di tutela della privacy l'Associazione PeaceLink ha
concesso
> > > l'anonimato a questo collaboratore della Nato, fino all'udienza del 18
> > > febbraio 2003.
> > >
> > > Quello che si può dire sin d'ora è che il nodo della questione sta
nella
> > > multiforme carriera del consulente Nato, che si muove sul duplice
> binario
> > > dell'ambientalismo e delle consulenze militari. Nell'atto di citazione
> > > rivolto all'Associazione PeaceLink, infatti, egli descrive se stesso
> come
> > > "una personalita' nota tra gli ambientalisti per la sua autorevolezza,
> > > rappresentativita' e indipendenza" e contemporaneamente descrive il
suo
> > > legame con l'Alleanza Atlantica spiegando che "da anni intrattiene
> > rapporti
> > > culturali e soprattutto professionali con gli Stati Uniti, con le sue
> > > agenzie federali come la NASA, ed e' consulente della NATO per le
> > questioni
> > > ambientali figurando tra i partners scientifici della 'Commettee on
the
> > > Challenges of Modern Society' ed avendo svolto per la NATO medesima
> > > missioni e studi".
> > >
> > > Nel testo dell'atto di citazione e' spiegato perche' il consulente si
> > senta
> > > danneggiato nel ritrovarsi fra i firmatari del "Manifesto per un forum
> > > ambientalista": "Tale appello si richiama a gravi e reiterate
> > > considerazioni nei confronti di alcune associazioni internazionali,
tra
> > cui
> > > in particolare la Nato e irragionevoli attacchi contro gli Stati
Uniti".
> > >
> > > LE "GRAVI E REITERATE CONSIDERAZIONI"
> > >
> > > Quali sono le "gravi e reiterate considerazioni" a cui fa riferimento
il
> > > consulente?
> > > Ecco alcuni passaggi del manifesto ambientalista, che meritano di
essere
> > > riportati per esteso:
> > >
> > > "Appare sempre più manifesta, dietro i processi dell'economia globale,
> la
> > > presenza egemonica USA a tutto campo: dai protezionisti vecchio-stile
> (la
> > > "guerra delle banane") all'imposizione al mondo dei brevetti
> transgenici,
> > > all'uso ormai sistematico degli strumenti di guerra a sostegno della
> > > supremazia economica. La guerra e' divenuta strumento ordinario di
> > gestione
> > > della potenza imperiale USA sugli scacchieri mondiali e delle sue
> > > contraddizioni, senza riguardo per gli effetti umanamente e
> ambientalmente
> > > tragici e inaccettabili. [...] Le istituzioni della democrazia contano
> > > sempre meno. L'americanizzazione imposta porta a sostituirne i loro
> poteri
> > > con quelli di strutture tecnocratiche (FMI, WTO, Banca Mondiale)
> > > espressione diretta dei potentati economici. [...] Per guardare
> > > all'ambiente secondo un'ottica globale che implica un pensiero
> alternativo
> > > sul modo di produrre e di consumare, dobbiamo anche tenere insieme,
> nella
> > > nostra riflessione, l'analisi del distruggere, oltre a quella del come
> > > ricostruire o risanare o riequilibrare o nutrirci: dobbiamo trovare
> > > un'alternativa alla globalizzazione economica, e contestualmente
> > > un'alternativa alla logica della distruzione e del riarmo atomico,
> chimico
> > > e tecnologico. Dobbiamo aprire una battaglia politica contro la logica
> > > complessiva della distruzione e diffondere la coscienza che oggi la
Nato
> e
> > > il suo militarismo, braccio armato del 'nuovo governo mondiale' e
delle
> > sue
> > > istituzioni economiche, sono la più grossa minaccia per la vita sul
> > pianeta
> > > e tutti i suoi equilibri naturali. Ambiente e pace sono temi
> inscindibili,
> > > non per motivi ideologici, ma per le condizioni concrete della nostra
> vita
> > > oggi, in epoca di restaurazione e neo-militarismo. Non possiamo
> veramente
> > > ricominciare a costruire se non smettiamo di distruggere, o almeno se
> non
> > > facciamo prendere coscienza all'opinione pubblica che i responsabili
> della
> > > guerra hanno commesso un atto tragicamente colpevole con la guerra
alla
> > > Serbia e bisogna ripararlo, invece di perseverare diabolicamente nella
> > > logica della morte e della distruzione con le nuove decisioni in campo
> > > militare. La presenza della guerra accanto a noi, come figura mentale
> > > oltreche' catena infinita di violenze fisiche e materiali non puo'
> essere
> > > rimossa, deve essere sempre presente nelle nostre analisi e proposte.
> Per
> > > questo pensiamo che gli ecopacifisti debbano impegnarsi anche in una
> > > battaglia culturale, difendendo un altro modo di ragionare e
contestando
> > la
> > > logica della distruzione fondata sulla categoria del nemico, per
> > cominciare
> > > a disarticolare sistematicamente il militarismo delle coscienze".
> > >
> > > I NOSTRI DUBBI
> > >
> > > Ci poniamo alcune semplici domande:
> > >
> > > - avremmo potuto controllare uno per uno (con intento fra il
poliziesco
> e
> > > il grottesco) i reali intendimenti e l'effettiva adesione dei 69
> firmatari
> > > di un appello non promosso da noi e pubblicato su un altro autorevole
> > sito?
> > >
> > > - Chi avrebbe mai potuto sospettare, senza entrare incautamente nella
> sua
> > > privacy, che uno di quei 69 firmatari fosse un consulente della Nato?
> > >
> > > IN PERICOLO PEACELINK E TUTTI I SITI WEB (MA ANCHE CHI DIRAMA APPELLI
> VIA
> > > E-MAIL)
> > >
> > > A causa di una inedita azione legale rischia di morire una voce libera
> del
> > > movimento per la pace, che si batte per la salvaguardia ambientale e
per
> > la
> > > difesa dei diritti umani. Questo rischia di creare un pericoloso
> > precedente
> > > per tutti i siti web. Infatti, se PeaceLink dovesse essere condannata
ad
> > un
> > > cospicuo risarcimento in denaro, tutti i siti web di informazione
> sociale
> > > sarebbero in grave pericolo perché verrebbe imposto un irrealizzabile
> > > principio di controllo totale dei testi e un'improbabile verifica di
> ogni
> > > parola, di ogni nome e cognome dei tanti appelli che circolano in
rete.
> > Non
> > > solo: a rischio sarebbero anche tutti gli utenti di posta elettronica
> che
> > > fanno circolare appelli di altri.
> > >
> > > PER LA DIFESA DELLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE
> > >
> > > PeaceLink pertanto chiede un gesto di solidarieta' alla societa'
civile,
> > > alle associazioni, a tutti i giornalisti e gli operatori
> dell'informazione
> > > che per piu' di dieci anni hanno collaborato o tratto beneficio dai
> > servizi
> > > gratuiti offerti dall'associazione e dalla produzione ininterrotta di
> > > informazioni e documenti per una cultura di pace.
> > >
> > > All'indirizzo http://www.peacelink.it/emergenza e' possibile
> sottoscrivere
> > > di un appello telematico dal testo molto semplice: "Esprimo
> pubblicamente
> > > la mia solidarieta' nei confronti dell'Associazione PeaceLink e dei
suoi
> > > volontari, che ritengo ingiustamente e pesantemente penalizzati
> > dall'azione
> > > legale attualmente intrapresa contro di loro. Mi impegno a fare quanto
> e'
> > > in mio potere affinche' questa voce telematica indipendente e
> nonviolenta
> > > non sia oscurata".
> > >
> > > I messaggi di solidarieta' possono essere inviati anche:
> > >
> > > - via posta elettronica all'indirizzo info@???
> > >
> > > - tramite fax al numero 1782279059
> > >
> > > - per lettera a PeaceLink - C.P. 2009 - 74100 Taranto.
> > >
> > > ATTIVARE LA FORZA DELLA SOLIDARIETA'
> > >
> > > All'orizzonte si preannuncia un'impegnativa azione legale per
> > > l'affermazione del diritto di cronaca e in difesa della liberta' di
> > > informazione. In questo momento difficile sappiamo di non essere soli.
> > > Contiamo di ricevere il sostegno di tanti compagni di strada, di molti
> > > amici che in questi anni hanno collaborato con noi, ci hanno ospitato
> > sulle
> > > loro riviste e sui loro siti web, hanno utilizzato i nostri documenti
> > nelle
> > > scuole, nei sindacati, nelle associazioni, nelle parrocchie, nei
centri
> > > sociali. Assieme a tutte le persone che hanno camminato con noi, e che
> > ogni
> > > mese affollano il nostro sito con un milione di contatti e di abbracci
> > > telematici, sappiamo di poter andare avanti per affermare cio' che e'
> > > giusto con la forza della nonviolenza. Ci affidiamo alla generosita'
di
> > > tutti coloro che vorranno contribuire anche con una piccola somma alle
> > > nostre spese legali, e se l'azione contro di noi verra' ritirata ci
> > > impegnamo a destinare i fondi raccolti ad iniziative di solidarieta',
> per
> > > dare voce a chi non ha voce e per dare sostegno a chi rischia di
essere
> > > soffocato dalla prepotenza, dagli abusi e dalla violenza.
> > >
> > > INIZIATIVE PER SOSTENERE L'ASSOCIAZIONE PEACELINK
> > >
> > > Per sostenere il diritto all'esistenza della nostra associazione
> > suggeriamo
> > > le seguenti iniziative di solidarieta':
> > >
> > > 1 - Diffondere questo messaggio a tutti i propri contatti telematici.
> > >
> > > E' il gesto piu' importante, perche' il sostegno dell'opinione
pubblica
> > > sara' determinante per la difesa dei nostri diritti.
> > >
> > > 2 - Esprimere solidarieta' all'Associazione Peacelink con una semplice
> > > adesione all'appello pubblicato sul sito
> http://www.peacelink.it/emergenza
> > >
> > > L'appello telematico e' un semplice "abbraccio elettronico" per farci
> > > capire che non siamo soli.
> > >
> > > 3 - Contribuire alle nostre spese legali con un libero versamento sul
> ccp
> > > 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink - via Galuppi 15 - 74010
> > > Statte (Taranto).
> > >
> > > Da dieci anni operiamo nello spirito del volontariato puro, senza
alcuna
> > > retribuzione, e rifiutiamo sponsorizzazioni delle aziende e
> finanziamenti
> > > dai partiti o dalle istituzioni, per garantire al nostro sito liberta'
e
> > > indipendenza. La vita della nostra associazione dipende dai contributi
> che
> > > i cittadini di buona volonta' inviano sul nostro conto corrente
postale.
> > > Chi non conosce la storia della nascita di PeaceLink puo' leggere la
> > > ricostruzione presente su http://www.peacelink.it/info/storia.htm
> > >
> > > 4 - Organizzare dibattiti, conferenze e iniziative pubbliche per
> > presentare
> > > il lavoro dell'Associazione PeaceLink e per raccogliere citta' per
> citta'
> > > il sostegno della societa' civile alla nostra battaglia legale.
> > >
> > > Senza un lavoro di base nella societa' civile che permetta alle idee
di
> > > uscire dalla rete, il volontariato dell'informazione non ha ragione di
> > > esistere.
> > >
> > > 5 - Aggiungere un banner sul proprio sito internet che faccia
> riferimento
> > > all'indirizzo http://www.peacelink.it/emergenza
> > >
> > > Si puo' realizzare un banner a partire da zero o utilizzare quelli
gia'
> > > disponibili sul sito di PeaceLink. La solidarieta' di altri compagni
di
> > > strada, che come noi fanno informazione indipendente su internet, e'
> > > fondamentale.
> > >
> > > 6 - Segnalare questa nostra vicenda alla stampa, ai mezzi di
> informazione
> > e
> > > ai giornalisti amici che potrebbero essere interessati a raccontare
> questa
> > > vicenda.
> > >
> > > Per una volta non diamo notizie su quello che ci circonda, ma
cerchiamo
> di
> > > essere una notizia.
> > >
> > > 7 - Diffondere per strada, a scuola, nelle associazioni, nei
sindacati,
> > > nelle parrocchie e nei luoghi di lavoro una copia del volantino
> pubblicato
> > > all'indirizzo http://www.peacelink.it/emergenza
> > >
> > > E' importante raggiungere anche chi non arriva su internet, perche' il
> > > problema della liberta' di espressione riguarda tutti.
> > >
> > > 8 - Aiutarci ad entrare in contatto con personaggi noti, che possano
> > > sostenere la nostra azione di difesa legale con la loro immagine.
> > >
> > > Questo potra' aiutarci ad entrare in relazione con un maggior numero
di
> > > persone di buona volonta' disposte ad aiutarci, o con qualche gruppo
> > > musicale, teatrale o artistico (anche piccolissimo e sconosciuto) che
> > > vorra' organizzare una iniziativa per sostenere il nostro diritto ad
> > > esistere.
> > >
> > > 9 - Realizzare dei prodotti culturali e artistici a sostegno della
> nostra
> > > difesa legale.
> > >
> > > Ad esempio spot radiofonici in Mp3 da trasmettere sulle radio locali,
> > > vignette satiriche, poesie, articoli che parlano sulla nostra vicenda,
> > > dipinti su tela e in formato digitale, cartoline, lettere, sculture,
> > > fotografie e fotoritocchi saranno utilissimi per le nostre attivita'
di
> > > sensibilizzazione.
> > >
> > > 10 - Proporre altre idee e iniziative.
> > >
> > > Siamo disponibili a valutare ed appoggiare qualsiasi altra idea o
> proposta
> > > che possa essere d'aiuto al nostro tentativo di continuare il cammino
> > > percorso finora.
> > >
> > > Per contattarci e' possibile utilizzare questi recapiti:
> > > PEACELINK
> > > C.P. 2009 - 74100 Taranto
> > > Tel: 3492258342 (Carlo Gubitosa)
> > > Fax: 1782279059
> > > Ccp N. 13403746
> > > http://www.peacelink.it
> > > info@???
> > >
> > >
> > >
> > >
> > >
> > > Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo testo,
> > > e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di
> > > documenti.
> > > Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
> > > c.
> > >
> > >
> >
>
>
>
>