[Cerchio] Charlie Chaplin nelle vesti del barbiere ebreo

Borrar esta mensaxe

Responder a esta mensaxe
Autor: Khorakhané-Trezzi
Data:  
Asunto: [Cerchio] Charlie Chaplin nelle vesti del barbiere ebreo
Discorso pronunciato da Charlie Chaplin nelle vesti del barbiere ebreo sosia
di Hynkel-Hitler a conclusione de "Il grande dittatore". Appena sessant'anni
fa...


> Oh soldati, disubbidite!
>
> Scusate, ma io non voglio fare l'imperatore. Non è il mio mestiere. Non
> voglio governare o conquistare nessuno. Mi piacerebbe aiutare tutti, se
> fosse possibile: gli ebrei, gli ariani, i neri, i bianchi. Noi tutti
> dovremmo aiutarci sempre. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo

vivere
> della felicità reciproca, non odiarci e disprezzarci. In questo mondo c'è
> posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti, la vita può
> essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha
> avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha

condotti
> a passo d'oca verso l'infelicità e lo spargimento di sangue. Abbiamo
> aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina
> dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in

cinici,
> l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più
> che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Senza queste doti la vita sarà
> violenta e tutto andrà perduto.
>
> L'aereo e la radio ci hanno avvicinato. La natura stessa di queste
> invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale,
> l'unione dell'umanità. Anche la mia voce raggiunge ora milioni di persone

in
> ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati,

vittime
> di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente
> innocente. A quanti possono udirmi dico: non disperate. L'infelicità che

ci
> ha colpito è solo un effetto dell'ingordigia umana: l'amarezza di coloro

che
> temono la via del progresso umano. L'odio degli uomini passerà, i

dittatori
> moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E
> finché gli uomini saranno uomini la libertà non perirà mai.
>
> Soldati! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi
> riducono in schiavitù, che irregimentano la nostra vita, che vi dicono
> quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire! Che vi
> istruiscono, vi trattano come bestie e si servono di voi come carne da
> cannone. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina,
> con macchine al posto del cervello e del cuore! Voi non siete macchine!
> Siete uomini! Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore. Non odiate! Solo

chi
> non è amato odia! Chi non è amato e chi ha rinnegato la sua condizione
> umana!
>
> Soldati! Non difendete la schiavitù. Battetevi per la libertà!
>
> Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto: «Il Regno di Dio è nel cuore
> dell'uomo», non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli
> uomini. Voi, il popolo, avete il potere di rendere questa vita libera e
> bella, di rendere questa vita una magnifica avventura. E allora in nome
> della democrazia, usiamo questo potere, uniamoci tutti! Combattiamo per un
> mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai

giovani
> un futuro, ai vecchi la sicurezza .
>
> Promettendovi queste cose, dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non
> hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori liberano se
> stessi, ma riducono il popolo in schiavitù. Allora combattiamo per

liberare
> il mondo, per abbattere le barriere nazionali, per eliminare l'ingordigia,
> l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in
> cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere e la
> felicità. Soldati, uniamoci nel nome della democrazia!
>
>
>
> Discorso pronunciato da Charlie Chaplin nelle vesti del barbiere ebreo

sosia
> di Hynkel-Hitler a conclusione de "Il grande dittatore". Appena

sessant'anni
> fa...