[Cerchio] HYBRIS:DISTRUGGERE LA RELIGIONE.

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----- Original Message -----=20





(9) A. M. Bonanno, =DBbrij. Distruggere la religione (in corso di =
stampa, disponibile a partire da gennaio 2003), due volumi per =
complessive pp. 1028, ? 40,00

        La misura =E8 legge. La parola nomos viene da nemein, pascolare =
e anche dividere. All'origine, popoli pastori dovevano fare molta =
attenzione sia all'allevamento del bestiame (contarlo era un problema), =
sia alle procedure adottate per dividere gli armenti e le greggi. =
Misura, quindi, misura di quello che si possiede e su cui si basa il =
proprio sostentamento e un minimo di necessaria garanzia contro i =
pericoli e le incertezze del futuro. Un legame cinge tutta la terra come =
una corda, o un serpente, Oceano =E8 questo legame liquido, fiume eterno =
e cominciamento inaccessibile. La vita =E8 in relazione con l'idea =
stessa di fluido. Il nomos vi si oppone, ne frena l'irrefrenabile =
dilagare e vi mette ordine. Nel suo puntare i piedi, la misura si =
costituisce e articola. Mangia il prodotto della terra originaria e si =
divide in mille specificazioni che arrecano comodit=E0 interpretativa. =
La vita sembra rallegrarsene. Nascono i muri, rovina e pena di ogni =
gioia di vivere. L'ira del dio diventa furore non appena vengono fissate =
le distanze, pigia nei tini il sangue del sacrificio, cancella l'ombra =
delle incertezze, assegna ogni cosa al proprio posto, il tempo d'ora in =
poi durer=E0 in eterno, soltanto ad alcuni verr=E0 dato di sciogliere. =
L'orizzonte non =E8 pi=F9 libero, sembra restringersi in una cupola, =
sovrasta pi=F9 che consegnare l'occhio indiscreto alle libert=E0 della =
divagazione. I ritmi lavorativi si legano alla terra e alla terra =
legano. Oceano non fluisce pi=F9 liberamente, cupola dapprima, adesso =
=E8 cilindro. Lontanissimo, il Tartaro bussa alle porte. Il legame della =
vita, che da un lato bagna proprio le stelle, dall'altro lato tocca gli =
abissi e li mette a portata di mano. Un uovo ha pareti precise, forse =
forma perfetta. La misura =E8 forte di fronte al fluire. Dapprima =
giunco, corona e pellicola sottile d'albume, circonda l'uovo, poi gesso =
e calco, pi=F9 solidi, via via, una cintura porosa e invalicabile, se =
non smossa dal vento della vita. Nuovi serpenti affiorano nel fango. =
Sangue fino al morso dei cavalli. Il Tartaro =E8 prolifico di forme =
animali, sembra insaziabile nell'inghiottire e nel vomitare. La terra ne =
=E8 coperta, dappertutto sorgono legami, serpenti strisciano e legano, =
formano l'anima perfida dell'ordine, fanno battere le sincronie del =
tempo, i gesti multiformi e ripetitivi dell'uguale che si organizza per =
categorie. Nessuno pu=F2 seriamente affermare di avere vissuto ogni =
incubo possibile, il futuro potrebbe facilmente smentirlo. La natura =
paradossale dell'ordine lacera la coscienza e la divide in condizioni =
antitetiche, genera continuamente conflitti insolubili. Impossibile =
conciliare il chiaro e l'oscuro, gli alchimisti se ne resero =
perfettamente conto. Le Furie erano anteriori agli d=E8i. Non c'=E8 =
concezione del divino senza il sentimento della vendetta. La violenza =
dilaga nascosta, non affiora subito alla luce, non si consolida in =
messaggio ufficiale, trasmette indizi di soppressione dove l'altro si =
acquieta nella difensiva preparandosi all'attacco, poi generalizzandosi =
dilaga rifiutando ogni consegna riduttiva al capro espiatorio. La calma =
imperfetta riflette lo sforzo razionalizzatore della regola, =
quest'ultima si consolida nel rituale che pacifica, indispensabile =
tutela della calma che ripercorre costante l'itinerario della propria =
imperfezione. Il rituale =E8 sacrificio, cacciata dello sbocco alterato =
nell'incredibilmente altro, resoconto necessario alla continua possibile =
distorsione, sostituto di una comunit=E0 disgregata o sempre sul punto =
di disgregarsi. Osservare la cosa in modo indiretto.       Pitagora e il =
tempo. Il serpente e l'anima dell'universo. Una corda lega insieme tutti =
gli eventi, affratella nel medesimo sangue i contendenti, li accomuna =
nella distanza stessa che li separa, alimentata, questa, dall'odio e =
dagli interessi. Una forte contiguit=E0 emerge nella stessa tensione =
della guerra, accettazione dei medesimi codici. La misura deve =
mantenersi, le divise e i simboli servono proprio a questo. Propongono =
una mediazione alla quale non =E8 facile resistere. Il mondo ha sete di =
simboli e di riferimenti stabili, brucia come terra inaridita. Le stragi =
sono accadimenti digeribili se commesse sotto l'egida d'una bandiera, =
producono eroi e tengono strettamente legati insieme i due capi della =
fune. La distruzione fuma indisturbata aspettando l'epilogo nei limiti e =
nelle precisazioni assegnati dalla misura. Non ha per niente l'aspetto =
distruttivo del caos, sembra piuttosto una macchina bene educata. La =
vittoria =E8 assicurata al ripristino dell'ordine, sempre, parentesi =
perfino le stragi. Aspettate il completamento delle strategie militari e =
vedrete. C'=E8 sempre l'imitazione infruttuosa di un altro accadere, =
quello della liberazione. La condizione grigia della dea non viene mai =
portata alla coscienza esatta di chi intende riguadagnare quello che ha =
perso nella prostituzione a un concetto di perfezionamento progressivo. =
Mettiamo da parte quello che possiamo, oggi, non domani, poi si vedr=E0. =
Nasce l'intreccio della misura, le armi che si sovrappongono una =
all'altra, la parola e i gas venefici. Ranghi serrati. Stige scivola via =
sotto il padre fluido, fino all'inferno. Notazione troppo precisa per =
essere vera, comunque non del tutto fuorviante. La fanciulla acquea =
conduce con s=E9 i cadaveri codificati mentre Oceano continua =
impassibile a bagnare le stelle e la porta del Tartaro. La legalit=E0 =
lega la misura nei comportamenti prefissati del comando, l'imposizione =
=E8 difficile a distinguere dal despota che non divide ma si limita a =
pascolare. Il diritto come frutto della violenza regolarizzata, =
armonizzata nell'equilibrio che lo stesso diritto lega e dirime nella =
norma. Il meccanismo ripresenta i medesimi connotati, ripetizioni =
caricaturali, a volte, forme sempre pi=F9 paradossali, e ci=F2 perch=E9 =
non pu=F2 fuggire ai propri inevitabili fallimenti. La misura cos=EC si =
affievolisce nella divisione e dilaga, attenuandosi nella legge, nel =
limite. Ma non sfugge alla propria perversione come scopo: alimentare e =
rafforzare se stessa. La forma primitiva del comando, che nel limite =E8 =
mediata, resta prima di tutto posizione di qualcosa come gesto =
impositivo, come assegnazione d'appartenenza nella generale follia =
persecutrice. La legge non avrebbe alcun senso se non contenesse in s=E9 =
qualcosa di differente dalla banale mediatezza, un cominciamento =
assoluto carico di presagi. La vera ragione per cui il d=E8mone non =
muore =E8 che =E8 di gi=E0 morto. La fecondit=E0 della terra senza =
limiti =E8 di gi=E0 misura, e la natura lo =E8, per quanto =
incomprensibile possa parere questo vergognoso collasso, l'affermazione =
considerata dal punto di vista della legge. La falce di Crono segna il =
taglio, quindi l'interruzione del legame, ma anche la presenza del =
legame stesso. Il serpente si avvolge nove volte sul cilindro di cui =
narra Omero, difendendo il significato della vita, come si pu=F2 vedere =
nel simbolo orfico e perfino nel giubilo nuziale. Ma si tratta della =
vita di gi=E0 catturata nella misura, raggelata ora, qui, nella geenna =
del legame che dovr=E0 ancora essere spiegato dalla legge, cio=E8 dal =
lucido codice applicativo. Spezzare questo avvolgimento comporta la =
condanna a qualcosa di storicamente falso, a un luogo dell'inverosimile =
non ancora visibile, dove si =E8 espulsi, ignorati, ostacolati in tutti =
i modi. Lottare, prima di tutto con se stesso, significa vivere molte =
vite, morire e nascere molte volte, nuocere a se stesso, intraprendere =
scelte che conducono in luoghi solitari dove aspetta da sempre, fin =
dall'immemore volgere del tempo, l'assassino in agguato. Morire di =
pugnale, di veleno, d'arma da fuoco, poco importa, ma morire, finire e =
ricominciare. Avanzare verso possibili evoluzioni del futuro, sentire =
dentro di s=E9 combaciare perfettamente l'essere e il rifiuto di essere, =
questa cosa e l'altra, non importa, il vivere e il rifiuto di vivere, =
nello stesso momento, occheggiare dietro la gran mole della cultura =
l'ingenuit=E0 dell'ignoranza che accetta soltanto l'incomprensione. Mi =
manca il requisito essenziale per andare in fondo a queste ambivalenze: =
per questo non so scegliere, per questo non mi sento "dentro" la storia. =
Continuo a fissare con indolenza lo stesso punto di riflessione. Il =
movimento delle serie storiche continua a sfuggirmi. Quando penso di =
averlo catturato in una formula che reputo intelligente, ecco che torna =
a essere materia fluida. Deve esserci per=F2 qualcosa di ragionevolmente =
accettabile nella storia, oltre ogni disastro e genocidio che =
continuamente rampollano da ogni lato, qualcosa che si acconcia a =
reggere il ruolo di cuscino per la nostra ultima dormita, quando =
salteremo sulla barca di Caronte. Solo che questo qualcosa, =
apparentandosi con la morte vera e propria, non ci appartiene se non =
come riflesso dell'ultimo bagliore di luce che riusciremo a catturare =
con gli occhi prima del buio definitivo. Anche quel bagliore esiste, di =
gi=E0, qui e ora, ma non =E8 che la fine del carnevale. L'intero decorso =
della vita sta al di qua, quindi non trova requie all'interno del =
meccanismo storico, proprio perch=E9 questo meccanismo non esiste. Il =
ricorso concentrico alla mimesi =E8 solo un espediente, uno dei tanti.


=20


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garanzia contro i pericoli e le incertezze del futuro. Un legame cinge =
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vedrete. C&#8217;=E8 sempre l&#8217;imitazione infruttuosa di un altro =
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all&#8217;inferno. Notazione troppo precisa per essere vera, comunque =
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nella norma.=20
Il meccanismo ripresenta i medesimi connotati, ripetizioni =
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inevitabili fallimenti. La misura cos=EC si affievolisce nella =
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perversione come scopo: alimentare e rafforzare se stessa. La forma =
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Continuo a fissare con=20
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