Per chi non ci fosse stato ecco a voi la "fedelissima" cronaca della
Bergamasca CM di S. Stefano
Addì 26 dicembre del primo anno della resistenza ciclistica contro
l'oppressore quadriruotato, uno sparuto manipolo di ardimentosi, decimato da
una feroce epidemia digestiva postnatalizia, si ritrovava allo scoccar delle
15 nella a noi cara piazza di S.Anna.
Nonostante il tristo numero e le aspre condizioni atmosferiche i nostri
eroi, spronati dal subcomandante Nico procedevano impavidi lungo la via
Angelo maj quand'ecco che il nemico, forte delle sue lamiere e del suo
propulsore plutoinquinante,
intimava alle nostre linee di cedergli la dritta. In tutta risposta i nostri
eroi, ridotti ad apostolico numero, gli mostravano le terga consapevoli
della forza e della giustezza della causa.
La stessa scena si ripropose innumerevoli altre volte fin quando, porgendo
il circolare omaggio al garibaldino monumento, uno dei nostri, traviato da
un infiltrato plutoinquinante in abititi ciclistici, procedeva solo e
inconsapevole verso
sentieri ignoti.
Giunti nella zona franca dell'area pedonale i nostri eroi si rendevano conto
della perdita e allarmati tentavano il contatto con ogni mezzo a loro
disposizione. Le speranze erano ormai vane ed il plotone affranto ponderava
già di affogare i propri
dolori nelle etiliche acque, quand'ecco che dall'orizzonte si vede ritornare
il compagno smarrito.
-Evviva! Evviva! siam di nuovo riuniti!- gridava con giubilo il
battaglione -si festeggi il compagno ritrovato!- E fu così che i nostri
prodi eroi col favore delle dorate luci di ponente si dirigevano fieri verso
un meritato ristoro.