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Autore: lombardi@giovanicomunisti.it
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Oggetto: [Forumlucca] Fw: [ba ro news] (#102) Lettera di un vescovo a Bush e nomina di Miguel Rossetto a ministro della riforma agraria
----- Original Message -----
From: "Bandiera Rossa News" <ba.ro.news@???>
To: <ba_ro_news@???>
Sent: Thursday, December 26, 2002 5:00 PM
Subject: [ba ro news] (#102) Lettera di un vescovo a Bush e nomina di Miguel
Rossetto a ministro della riforma agraria


>
> Segnaliamo il testo integrale della lettera di un vescovo statunitense a
> Bush, di cui "Liberazione" del 24/12/2002 ha pubblicato un breve stralcio
> nella rubrica delle lettere. Inoltre ricaviamo dal principale quotidiano

di
> San Paolo una nota sulla nomina di Miguel Rossetto, della tendenza
> "Democrazia socialista" del PT a ministro della riforma agraria nel

governo
> di Lula.
>
> "NOI STATUNITENSI SIAMO BERSAGLIO DEL TERRORISMO PERCHE' SOSTENIAMO TUTTE

LE
> DITTATURE "
> Lettera aperta a George W. Bush di mons. Robert Bowman, vescovo di

Melbourne
> Beach in Florida, gia' tenente colonnello e combattente nel Vietnam.
> Racconti la verita' al popolo, signor Presidente, sul terrorismo. Se le
> illusioni riguardo al terrorismo non saranno disfatte, la minaccia
> continuera' fino a distruggerci completamente. La verita' e' che nessuna
> delle nostre migliaia di armi nucleari puo' proteggerci da queste minacce.
> Nessun sistema di Guerre Stellari (non importa quanto siano

tecnologicamente
> avanzate ne' quanti miliardi di dollari vengano buttati via con esse)

potra'
> proteggerci da un'arma nucleare portata qui su una barca, un aereo, una
> valigia o un'auto affittata. Nessuna arma del nostro vasto arsenale,

nemmeno
> un centesimo dei 270 miliardi di dollari spesi ogni anno nel cosiddetto
> "sistema di difesa" puo' evitare una bomba terrorista. Questo e' un fatto
> militare. Signor Presidente, lei non ha raccontato al popolo americano la
> verita' sul perche' siamo bersaglio del terrorismo quando ha spiegato

perche
> ' avremmo bombardato l'Afghanistan e il Sudan. Lei ha detto che siamo
> bersaglio del terrorismo perche' difendiamo la democrazia, la liberta' e i
> diritti umani nel mondo. Che assurdo, signor Presidente! Siamo bersaglio

dei
> terroristi perche', nella maggior parte del mondo, il nostro governo

difende
> la dittatura, la schiavitu' e lo sfruttamento umano. Siamo bersaglio dei
> terroristi perche' siamo odiati.
> E siamo odiati perche' il nostro governo ha fatto cose odiose.
> In quanti Paesi, agenti del nostro governo hanno deposto dirigenti eletti
> dal popolo, sostituendoli con militari-dittatori, marionette desiderose di
> vendere il loro popolo a corporazioni americane multinazionali? Abbiamo
> fatto questo in Iran quando i marines e la Cia deposero Mossadegh perche'
> aveva intenzione di nazionalizzare il petrolio. Lo sostituimmo con lo

scia'
> Reza Pahlevi e armammo, allenammo e pagammo la sua odiata guardia

nazionale
> Savak, che schiavizzo' e brutalizzo' il popolo iraniano per proteggere
> l'interesse finanziario delle nostre compagnie di petrolio. Dopo questo

sara
> ' difficile immaginare che in Iran ci siano persone che ci odiano? Abbiamo
> fatto questo in Cile. Abbiamo fatto questo in Vietnam. Piu' recentemente,
> abbiamo tentato di farlo in Iraq. E, e' chiaro, quante volte abbiamo fatto
> questo in Nicaragua e nelle altre Repubbliche dell'America Latina? Una

volta
> dopo l'altra, abbiamo destituito dirigenti popolari che volevano che le
> ricchezze della loro terra fossero divise tra il popolo che le ha

prodotte.
> Noi li abbiamo sostituiti con tiranni assassini che avrebbero venduto il
> proprio popolo per ingrassare i loro conti correnti privati attraverso il
> pagamento di abbondanti tangenti affinche' la ricchezza della loro terra
> potesse essere presa da imprese come la Sugar, United Fruits Company,
> Folgers e via dicendo. Di Paese in Paese, il nostro governo ha ostruito la
> democrazia, soffocato la liberta' e calpestato i diritti umani. E' per
> questo che siamo odiati intorno al mondo. Ed e' per questo che siamo
> bersaglio dei terroristi. Il popolo canadese gode di democrazia, di

liberta'
> e diritti umani, cosi' come quello della Norvegia e Svezia. Lei ha sentito
> mai dire che un'ambasciata canadese, svedese o norvegese siano state
> bombardate? Noi non siamo odiati perche' pratichiamo la democrazia, la
> liberta' e i diritti umani.
> Noi siamo odiati perche' il nostro governo nega queste cose ai popoli dei
> Paesi del terzo mondo, le cui risorse fanno gola alle nostre corporazioni
> multinazionali. Quest'odio che abbiamo seminato si ritorce contro di noi

per
> spaventarci sotto forma di terrorismo e, in futuro, terrorismo nucleare.

Una
> volta detta la verita' sul perche' dell'esistenza della minaccia e della

sua
> comprensione, la soluzione diventa ovvia. Noi dobbiamo cambiare le nostre
> pratiche. Liberarci delle nostre armi (unilateralmente, se necessario)
> migliorera' la nostra sicurezza. Cambiare in modo drastico la nostra
> politica estera la rendera' sicura. Invece di mandare i nostri figli e
> figlie in giro per il mondo per uccidere arabi in modo che possiamo avere

il
> petrolio che esiste sotto la loro sabbia, dovremmo mandarli a ricostruire

le
> loro infrastrutture, fornire acqua pulita e alimentare bambini affamati.
> Invece di continuare a uccidere migliaia di bambini iracheni tutti i

giorni
> con le nostre sanzioni economiche, dovremmo aiutare gli iracheni a
> ricostruire le loro centrali elettriche, le stazioni di trattamento delle
> acque, i loro ospedali e tutte le altre cose che abbiamo distrutto e

abbiamo
> impedito di ricostruire con le sanzioni economiche. Invece di allenare
> terroristi e squadroni della morte, dovremmo chiudere la nostra Scuola

delle
> Americhe.
> Invece di sostenere la ribellione e la destabilizzazione, l'assassinio e

il
> terrore in giro per il mondo, dovremmo abolire la Cia e dare il denaro

speso
> da essa ad agenzie di assistenza. Riassumendo, dovremmo essere buoni

invece
> che cattivi. Chi tenterebbe di trattenerci? Chi ci odierebbe?
> Chi vorrebbe bombardarci? Questa e' la verita', signor Presidente. E'

questo
> che il popolo americano ha bisogno di ascoltare.
>
> LA TENDENZA DEMOCRAZIA SOCIALISTA (DS) DEL PT BRASILIANO
> ENTRA A FAR PARTE DEL GABINETTO DI LULA
> Sintesi di notizie tratte da Folha de Sao Paulo, 24 dicembre 2002
>
> La nomina del governatore del Rio Grande do Sul, Miguel Rossetto (PT - DS)
> al Ministero dello Sviluppo agricolo e' gradita ai dirigenti del MST
> (Movimento dei lavoratori agricoli Sem Terra), ma ha sollevato critiche di
> imprenditori agricoli. Come vice di Olivio Dutra, Rossetto viene

sospettato
> dai produttori agricoli del Rio Grande do Sul di essere incline a

tollerare
> le iniziative dei contadini senza terra (vi sono state in questo Stato
> occupazioni di terre in cui la mediazione governativa e' stata considerata
> troppo acquiescente dai grandi proprietari terrieri). Rossetto inoltre
> appoggia la conduzione familiare della terra, a scapito di quella

proiettata
> verso l'esportazione.
> Per il presidente dell'UDR (Unione democratica rurale), Luiz António

Nabhan
> Garcia, la sua nomina equivale a "un arretramento nella riforma agraria".
> "Il discorso di quest'uomo e' fuori dalla realta', e' arretrato. Puo'
> provocare una tragedia nelle campagne".
> Per il presidente del SINAPRO (Sindacato Nazionale dei Produttori

Agricoli),
> Narciso Rocha Clara, la scelta di Rossetto puo' fare esplodere una
> "rivoluzione che causera' nel paese profonde fratture". Clara ha

dichiarato:
> "La riforma agraria si trasformera' in una riforma arbitraria, data la
> vicinanza del presidente eletto al MST. Ora prosperera' l'industria delle
> occupazioni di terre".
> La direzione del MST vede di buon occhio la nomina di Rossetto. Per Jaime
> Amorim (Pernambuco) e Mário Lill (Rio Grande do Sul), Rossetto ha la

stoffa
> del negoziatore. Secondo Amorim, la decisione e' bene accetta in quanto
> "Rossetto e' uno del PT che ha la capacita' di guidare il processo di
> riforma agraria". A suo parere, le aspettative corrispondono alla persona
> indicata per presiedere l'Incra (Istituto di colonizzazione e riforma
> agraria). Analogo l'atteggiamento del dirigente nazionale João Paulo
> Rodrigues.
>
> Profilo di Miguel Rossetto - Il vicegovernatore dello Stato del Rio Grande
> do Sul, Miguel Rossetto, 42 anni, fa parte della tendenza radicale del PT,
> Democrazia Socialista, come l'ex prefetto di Porto Alegre, Raul Pont.

Forse
> per questo e' stato scelto come principale esponente nel governo dei
> cosiddetti "radicali" del PT. Il profilo politico dialogante di Rossetto

e'
> emerso durante il precedente governo del Rio Grande do Sul guidato da

Olivio
> Dutra (PT), aspramente criticato da alcuni produttori agricoli, perche'
> ritenuto troppo disponibile verso le iniziative dei Sem Terra. (.)
> Petrolchimico di professione e di formazione trotskista, rivestiva il

posto
> di vice nella squadra di Terso Genro (PT), con cui mantiene ottimi

rapporti,
> malgrado l'appartenenza a una corrente avversaria in seno al PT.
> Rossetto e' stato presidente sindacale e deputato federale. Nato a São
> Leopoldo il 4 maggio 1960, e' sposato con la giornalista Maria Luiza

Soares
> ed e' padre di quattro figli, e' tecnico meccanico e ha frequentato corsi

di
> Scienze sociali, senza laurearsi. Ha cominciato la sua militanza politica
> negli anni Settanta, nell'organizzazione dell'opposizione al Sindacato dei
> Metalmeccanici di São Leopoldo, presentandosi come candidato a presidente

in
> una lista di opposizione. Nel 1979 ha partecipato alla fondazione del PT e
> ha fatto parte del primo esecutivo federale del partito. Nel 1982 ha
> concorso alla carica di parlamentare federale, senza essere eletto. Nel

1984
> e' entrato nella categoria dei petrolchimici, lavorando alla Petroflex. E'
> stato due volte presidente del Sindacato dei Lavoratori nelle Industrie

del
> Polo Petrolchimico, tra il 1986 e il 1992. Ha fatto parte dell'Esecutivo
> federale della CUT (Centrale Unica dei Lavoratori) del Rio Grande do Sul,
> con l'incarico di Segretario per la Formazione Politica. Nella CUT

nazionale
> ha rivestito l'incarico di Segretario per la Politica Sindacale dal 1992

al
> 1994, responsabile di dibattiti e discussioni sul Mercosul. Eletto

deputato
> federale nel 1996, nei tre anni del mandato e' risultato nell'elenco dei
> cento migliori congressisti, secondo il Diap (Dipartimento Intersindacale
> Consulenza Parlamentare). Ha registrato la sua piu' recente vittoria il 25
> novembre 1998, quando e' stato eletto vicegovernatore dello Stato di Rio
> Grande do Sul nella lista di Olivio Dutra. Quest'anno era presente, sempre
> come candidato alla carica di vicegovernatore, nella lista di Tarso Genro
> che tuttavia, anche come conseguenza dell'aspra polemica tra Dutra e Genro
> (apparsa pubblicamente durante lo stesso Forum mondiale di Porto Alegre),

e'
> stata sconfitta da Germano Rigotto.
>
>
>
> La redazione di Bandiera Rossa News
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> Visita il sito di Bandiera Rossa: http://www.ecn.org/bandierarossa/
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