[Lecce-sf] Fw: Operazione Colomba: due passi nella striscia …

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Szerző: Carlo Mileti
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Tárgy: [Lecce-sf] Fw: Operazione Colomba: due passi nella striscia di Gaza
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----- Original Message -----=20
From: Famiglia Bettini=20
To: news@???=20
Sent: Friday, December 20, 2002 3:08 PM
Subject: Operazione Colomba: due passi nella striscia di Gaza


Due passi nella Striscia di Gaza di Andrea=20
Gioved=EC 12 dicembre ci vengono a chiamare a casa i nostri amici del =
villaggio, il problema =E8 delicato: ci sono diverse famiglie =
alluvionate, a causa delle piogge di questi giorni tutto il loro =
quartiere si =E8 allagato e si ritrovano con un metro d'acqua in casa; =
l'allagamento =E8 dovuto al fatto che quest'estate gli israeliani hanno =
"spianato" il terreno attorno alle case, chiudendo anche la strada =
sterrata e le vie di deflusso dell'acqua piovana, cos=EC alle prime =
violente piogge della stagione si =E8 creato un lago. Il problema =E8 =
delicato poich=E9 questo quartiere =E8 a poche decine di metri dalla =
strada dei coloni, controllata costantemente dall'esercito.=20
I nostri amici ci chiedono di andare sul posto, sta gi=E0 arrivando una =
ruspa dalla citt=E0, ma si teme che gli israeliani creino qualche =
problema a causa della vicinanza alla strada israeliana, meglio se ci =
siamo noi stranieri a negoziare in caso di bisogno. Quando arriviamo sul =
posto la ruspa =E8 gi=E0 impantanata in mezzo al fango; ne serve =
un'altra per tirarla fuori. Intanto sulla strada israeliana si ferma una =
jeep bianca, appartiene al corpo della polizia militare che di solito =
annuncia l'inizio e la fine del coprifuoco, che decide dove e quando =
distruggere coltivazioni e case, che indica dove piazzare i check point =
e alzare il filo spinato; per gli israeliani sono quelli che =
garantiscono la sicurezza, per i palestinesi sono quelli che =
preannunciano guai. Decidiamo di fare qualcosa, l'ideale sarebbe che =
venissero pi=F9 vicini per poter parlare con loro e chiedere una mano, =
ma la strada =E8 distante e in mezzo c'=E8 una barriera di filo spinato. =
Arriviamo fino ad esso e sbracciamo, ci urlano al megafono di aspettare. =
Dopo cinque minuti arriva un palestinese di corsa e mi porge il suo =
cellulare, rispondo e scopro che all'altro capo del telefono c'=E8 il =
militare a bordo della jeep bianca. Gli spiego il problema, chiedo se ci =
pu=F2 mandare un loro bulldozer, ne hanno tanti e funzionano bene a =
quanto pare. La risposta =E8 di aspettare, stanno "facendo il possibile" =
anche se non so cosa significhi. Aspettiamo, ma non succede niente, =
intanto si fa buio. Tutto =E8 rimandato al giorno dopo. La gente =E8 =
contenta lo stesso, ci ringraziano, ci offrono il t=E8, ci invitano a =
dormire a casa loro. Per loro =E8 importante vedere qualcuno vicino, e =
anche se non abbiamo fatto niente apprezzano che c'eravamo e che abbiamo =
a cuore il loro problema. E' gente molto povera, i bambini sono tutti =
scalzi in mezzo al fango e la notte fa anche freddo. I poveri apprezzano =
anche quel poco che possiamo dare. Il mattino dopo arriva la seconda =
ruspa (sempre palestinese), nel giro di un'ora libera dal fango la prima =
e assieme iniziano a lavorare. Decidiamo di restare per un po', sulla =
strada ci sono due jeep militari che osservano. Il lavoro delle ruspe =
prosegue, le jeep se ne vanno, ormai vuol dire che hanno dato il loro =
tacito assenso. Ce ne andiamo anche noi; in seguito veniamo a sapere che =
=E8 tutto a posto, la strada =E8 libera e l'acqua =E8 defluita.
Ieri mattina siamo andati a Rafah, una ragazza conosciuta qualche giorno =
fa ad un incontro all'universit=E0 ci ha invitato a casa della sua =
famiglia. Ci accolgono col solito calore, ci raccontano di loro: vengono =
da Gerusalemme, 10 anni fa sono stati costretti a trasferirsi perch=E9 =
gli israeliani hanno tolto il permesso di lavoro al padre, e senza di =
esso a poco a poco sono stati costretti a trasferirsi nel campo profughi =
di Rafah. Qua la vita =E8 dura, anche perch=E9 la cultura =E8 pi=F9 =
chiusa, le donne poco libere. Da pochi giorni vivono nella casa dove ci =
troviamo adesso, prima vivevano vicino al confine con l'Egitto, dove =
centinaia di case sono state abbattute e la loro era costantemente =
colpita dalle mitragliatrici israeliane. Andiamo con loro a vedere la =
casa, la situazione =E8 la solita orrenda normalit=E0: macerie =
dappertutto, i palazzi rimasti in piedi crivellati di colpi. Era =
impossibile vivere qui, ci racconta, ci siamo trasferiti. Ora =
demoliranno anche questa casa; =E8 la solita squallida normalit=E0. =
Frattanto, mentre ci troviamo dentro l'abitazione, i soldati israeliani =
ci salutano sparando qualche raffica contro il palazzo. Proseguiamo =
sulla linea delle case demolite, a piedi. Un tank si sposta parallelo a =
noi, lungo il confine con l'Egitto. Ad un certo punto -siamo in un posto =
scoperto- si ferma e inizia a sparare, in aria e per terra qualche metro =
davanti a noi. Ci rifugiamo di corsa dietro un muro, il tank continua a =
spararci contro. Qualcuno del gruppo non =E8 riuscito a raggiungere il =
nascondiglio, rimangono sdraiati per terra in attesa che i soldatini =
decidano che pu=F2 bastare. I nostri amici locali ridono, dicono che se =
fossimo stati tutti palestinesi avrebbero mirato meglio. Dopo andiamo a =
visitare il luogo in cui =E8 stata uccisa una donna, qualche giorno fa. =
Si tratta di una serie di casette a schiera, tutte nuove, costruite =
dalle Nazioni Unite. Una cosa che ancora non capisco =E8 come mai queste =
case -costruite per chi l'ha persa- vengono realizzate sempre vicino =
agli insediamenti o nelle zone pi=F9 pericolose. E infatti anche =
stavolta abbiamo la recinzione dell'insediamento davanti a noi. La donna =
=E8 stata uccisa mentre rientrava a casa con i suoi tre figli. C'e' =
ancora del sangue per terra. Le pallottole hanno bucato il muro di cinta =
prima e le pareti delle abitazioni poi. Non c'era motivo di ucciderla, =
n=E9 di ferire i suoi tre bambini (uno di questi =E8 ancora in ospedale =
in condizioni critiche). Ma =E8 successo, e nessuno si chiede il =
perch=E9 visto che succede spesso. Non si pu=F2 pi=F9 pensare ad un =
errore dei soldati di turno, o a circostanze accidentali. Tutti i giorni =
muoiono persone innocenti, tutti i giorni i soldati sparano senza motivo =
sulle abitazioni, ai check point, per le strade. Ma questi innocenti non =
sono menzionati nei nostri telegiornali, non fanno notizia come quelli =
uccisi dagli uomini bomba in Israele. Cos=EC da una parte vediamo queste =
esplosioni al mercato, sugli autobus, per le strade e giustamente ci =
indigniamo anche aiutati dalle crude immagini che ci arrivano. Ma non =
arrivano in Italia molte immagini della donna di Rafah, o dei dieci =
morti nell'invasione al campo profughi di Bureij, o dei tanti altri che =
tutti i giorni vengono uccisi, in nome della sicurezza, dai soldati =
israeliani. E' pesante sentirsi chiamare antisemiti perch=E9 ci =
permettiamo di criticare la folle politica di Israele (il cui primo =
ministro ha sempre osteggiato qualsiasi processo di pace e sta =
realizzando un'enorme opera di ghettizzazione e distruzione della gi=E0 =
fragile identit=E0 palestinese) e l'operato del suo esercito all'interno =
dei territori. E tutto succede con il silenzioso assenso della =
comunit=E0 internazionale.=20
La sicurezza di Israele si ottiene attuando una politica esattamente =
contraria a quella attuale. E questo il primo ministro Sharon lo sa. Il =
problema =E8 che il suo obiettivo =E8 la conquista di tutta la =
Cisgiordania e la Striscia di Gaza e il trasferimento del maggior numero =
di palestinesi nei paesi arabi circostanti. Lo ha dichiarato lui stesso, =
l'anno scorso, durante un'intervista ad un giornale israeliano. La =
sicurezza nazionale e la lotta al terrorismo sono solamente due =
utilissimi pretesti per ottenere consenso popolare. E in questa logica =
-ovviamente- =E8 necessario che il terrorismo palestinese continui.

www.operazionecolomba.org

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un lago. Il=20
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quelli che garantiscono la sicurezza, per i palestinesi sono quelli che=20
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possibile" anche se non so cosa significhi. Aspettiamo, ma non succede =
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