[Cerchio] Fw: [libertari] Inoltra: sentenza del tribunale de…

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著者: Pkrainer
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題目: [Cerchio] Fw: [libertari] Inoltra: sentenza del tribunale del riesame di genova
----- Original Message -----
From: "punkina150" <punkina150@???>
queste sono le dichiarazioni dei giudici del tribunale del riesame di
genova
sulla negazione della libertà dei/delle compagni/e ancora in galera
che potete
trovare su indymedia.
ciao
violetta

Il tribunale della libertà di Genova ha emesso oggi, mercoledì 18,
altri tre
provvedimenti sulle istanze di scarcerazione degli arrestati del 4
dicembre,
inquisiti per devastazione e saccheggio e altri reati. Sono stati
scarcerati
Carlo Arculeo e Antonio Valguarnera, palermitani di 25 e 21 anni,
accusati tra
l'altro di aver rubato i due motorini con i quali si muovevano in
mezzo agli
scontri: il primo passa dal carcere ai domiciliari, il secondo dai
domiciliari
all'obbligo di firma in commissariato. La stessa decisione era stata
presa
martedì per Massimiliano Monai, il genovese indagato anche per piazza
Alimonda
e noto ormai in tutto il mondo come "l'uomo della trave". Per tutti,
sia pure
confermando gli indizi, il tribunale ha considerato "attenuate" le
esigenze
cautelari, cioè la pericolosità e il rischio di reiterazione dei
reati, con
motivazione che fanno ben sperare anche per gli altri, ancora in
attesa della
decisione.
E' invece sconcertante l'ordinanza di Marina Cugnaschi, l'anarchica
milanese
di 37 anni indicata dalla procura e dal gip come protagonista di otto
episodi
di devastazione ad opera del black bloc, tra i quali l'incendio al
carcere di
Marassi. A parte la conferma degli indizi, che per la verità non sono
stati
neanche contestati dall'avvocato Mirko Mazzali che preferisce
discuterli in
altra sede, sono incredibili le motivazioni circa il pericolo di
reiterazione
dei reati.
Come nell'ordinanza d'arresto, all'indagata viene contestata in primo
luogo
"l'appartenenza a gruppi anarchici e - cito testualmente - e
l'esistenza di
stretti legami con le frange più radicalie violente dei movimenti
anarchici,
note come 'insurrezionaliste', che si sono sviluppate a partire
dal '99 con
episodi delittuosi posti in essere nella città di Milano ma anche
altrovbe
nell'ambiuto di un movimento denominato Solidarietà internazionale
che ha una
struttura clandestina". Cugnaschi ne fa parte? Questo i giudici non lo
scrivono, si limitano a dire che "appare solidale con". E aggiungono
che
"Solidarietà internazionale svolge attività di propaganda nelle
cosiddette
'case occupate'" e che "l'indagata risulta essersi trasferita proprio
quest'anno" in una casa occupata a Milano. Scrivono poi che
era "presente fra
il pubblico del processo a Cadeddu Maria Grazia (condannata per
l'attentato
del '97 contro Palazzo Marino a Milano), a processi nei confronti di
appartenenti all'area 'punk anarchica' a Torino e alle manifestazioni
in
favore del detenuto Camenish Marco" nonché a riunioni a Milano con
un'ex
brigatista semilibera. L'unico precedente di polizia citato è
per "radunata
sediziosa", altri elementi di pericolosità "una fionda e un
passamontagna
nero" trovati durante una perquisizione.
Ma il bello deve ancora venire. I giudici scrivono infatti che
Cugnaschi deve
restare in galera perché ha esercitato la nota facoltà di non
rispondere al
gip e non si è presentata (come ha diritto di fare) all'udienza del
riesame,
dimostrando così - a loro dire - che la sostituzione del carcere con
gli
arresti domiciliari non le interessa nemmeno, nonostante l'avvocato
Mazzali
l'abbia chiesta. Cito ancora dall'ordinanza: "L'inserimendo dei fatti
nel
preoccupante contesto ideologico descritto, la circostanza che
l'indagata si
sia avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip, peraltro
formalizzando in tale sede la sua residenza e dimora stabile in
immobili
abusivamente occupati, e non abbia voluto presenziare all'odierna
udienza, né
abbia fatto pervenire personalmente una istanza di arresti
domiciliari,
laswcia emergere seri dubbi sulla circostanza se - allo stato - la
Cugnaschi
voglia effettivamente essere soggetta a tale misura, che implica un
riconoscimento dell'autorità giudiziaria e del suo agire, estraneo
parrebbe al
suo vissuto fino al suo recentissimo arresto. Non appare
concretamente certoi
né che la donna accetterebbe il provvediemento di sostituzione, né
tanto meno
che spontaneamente vi si adeguasse (tra l'altro facendo scemare la
propria
immagine di eroina/progioniera politica agli occhi del proprio gruppo,
immagine chiaramente emergente dalle ricognizioni delle scritte a lei
inneggianti apposte a Genova nel corso dell'ultima recentissima
manifestazione", quella cioè di sabato 14 dicembre.
Siamo all'assurdo. L'esercizio di diritti processuali come quello di
non
rispondere ai giudici è motivo di conferma della pericolosità e dunque
dell'arresto in carcere. L'avvocato Mazzali ha detto all'agenzia
Ansa: "Quando
mi hanno letto l' ordinanza ho pensato che i miei colleghi stessero
scherzando. E' incredibile infatti che i giudici sostengano che la
Cugnaschi
voglia rimanere in carcere per fare l' eroina".
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