[Cm-crew] Ma i ciclisti, di notte, sognano Graziano Predieli…

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Autor: Aldo Polli
Data:  
Assumpte: [Cm-crew] Ma i ciclisti, di notte, sognano Graziano Predielis?
E le mamme ed i papa' della massa raccontano la favola di Graziano
Predieles ai loro bimbi?
Ovvero "contest di favole".

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Un giorno la mamma disse a sua figlia Graziella di andare dalla nonna a
portarle la spesa che aveva appena fatto al supermarket.
La nonna era un po' rincoglionita ma in fondo stava bene e con questo
freddo non ci aveva per niente voglia di uscire di casa e prendersi un
raffreddore.
La casa della nonna era ad un solo isolato di distanza, ma per arrivarci
bisognava attraversare ben due viali ad alto scorrimento. Era una strada
decisamente pericolosa: c'erano auto che sfrecciavano, moto che rombavano,
nessuno rispettava i semafori ne' dava la precedenza. Cosi' la mamma disse
a Graziella:
- Passa dalla strada che attraversa il parco. E' buio, pieno di fango e di
drogati. Capisci anche tu che e' la strada piu' sicura, anche se e' un
poco piu' lunga.
Il parco era un pezzo di terreno non ancora edificato dove
l'amministrazione comunale si erano scordata di abbattere gli alberi ed
estirpare i cespugli. Correva giro giro agli ultimi isolati della citta' e
attraversandolo si arrivava proprio davanti a casa della nonna. Non c'era
una strada vera e propria, solo dei viottoli e degli spiazzi in mezzo a
rovi alti due metri. Alla mamma piaceva molto.
Graziella sbuffo ma inizio comunque a prepararsi. Si mise in tiro:
camicetta rossa, minigonna rossa, mantella rossa e cappuccetto rosso. Poi
usci con le borse della spesa, mentre la mamma le dava le ultime
raccomandazioni:
- Stai attenta e torna presto.
Graziella non ci pensava neanche a passare dal parco: figuriamoci,
rischiava che i rovi le smagliassero le calze.
Rimase cosi' ad aspettare che il semaforo pedonale sotto casa diventasse
verde, per poi attraversare il primo viale. Graziella si armo' di santa
pazienza perche' l'attesa poteva durare anche quarti d'ora.
In quel mentre un bel tomo si fermo, proprio davanti alla nostra Graziella,
con un auto di cui sembrava andare particolarmente fiero.
- Ciao - le disse - Io sono Wolf. Posso aiutarti?
- Beh forse si - rispose per niente sospettosa - Dovrei andare a casa della
nonna oltre l'isolato e non ci ho proprio voglia di andare a piedi. La
spesa pesa.
- Allora salta su - le fece Wolf - Vedrai arriveremo in un momento.
Graziella sali' e Wolf parti a razzo, ma appena girato l'angolo subito si
fermo'.
Coda. Un ingorgo a tradimento dove meno te lo aspetti.
Wolf decise almeno di tenere alta la conversazione:
- Com'e' che hai detto che ti chiami?
- Graziella - rispose secca e un po' scocciata, spegnendo l'autoradio.
Seguirono almeno dieci minuti di silenzio, rotto solo dal rollare dei
motori e dal suono dei clacson.
Wolf la guardo' intensamente e le disse:
- Graziella, ma che begli occhi grandi che hai!
- Figuriamoci - sbotto e apri' la portiera dell'auto per scendere.
Al che seguirono i seguenti avvenimenti: una frenata, uno schiocco
accompagnato dal tremito dell'auto, una sequela di smadonnamenti piuttosto
originali seguiti da un tonfo sordo.
Un ciclista si era stampato sulla portiera dell'auto.
- Fatto male? - chiese Graziella.
- Noooo, solo un po' acciaccato - rispose Graziano, il ciclista uscito
miracolosamente illeso dalla caduta.
- Bene, allora portami via di qui - disse lei fulminando con lo sguardo
Wolf che assisteva alla scena ammutolito
- Dove andiamo? - chiese Graziano raddrizzando la bici
- Dalla nonna, dritto davanti a te - e sorridendogli si accomodo'
elegantemente sulla canna con borse della spesa e tutto
Zizzagarono tranquilli in mezzo ad un inferno di auto immobili finche'
giunsero sotto casa della nonna.
- Ti va un bel te' con il quisqui? Quello della nonna e' una meraviglia.
Graziano accetto', faceva un bel freddino e la ragazza di tutto rosso
vestita era carina e simpatica.
Allora salirono. La nonna li accolse calorosamente ed in effetti c'era il
te' bello caldo che li aspettava.
Dopo averli messi a loro agio sul sofa' del salotto, la nonna disse che
doveva guardare la sua novella preferita alla tv, ma che loro prendessero
pure il te' in tutta calma.
Con la nonna nell'altra stanza, Graziella recupero' il quisqui dal
nascondiglio segreto della vecchietta e rese un buon te' un ottimo te'.
Presto Graziella si accoccolo' a Graziano e lo bacio' .
E per la mezzora successiva vissero felici e contenti.


aldo