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Cari amici/amiche, per continuare il discorso sull'informazione, mi sembra
particolarmente interessante questo articolo di Sebastiano Messina uscito su
"La Repubblica" del 13 dicembre scorso. E' breve ma significativo.
Buona lettura e, se volete, inoltrate.
Ciao, Roberto
Di Sebastiano Messina, giornalista de "La Repubblica", rubrica "Fuori
Onda", venerdì 13 dicembre 2002.
Le notizie dei TG sigillate nel Domopak
Anche se non ci siamo mai andati, siamo pronti a scommettere che al
supermercato di Saxa Rubra il prodotto più venduto sia un articolo del
reparto casalinghi: il rotolo di Domopak. Cosa ce lo fa pensare? Le notizie
dei telegiornali. Le quali, qualche volta, -sempre più spesso, però- ci
arrivano in casa con i loro colori vivi e una bella patina lucida, ma
assolutamente sterilizzate, sotto vuoto e prive di qualunque odore. Come se
le avvolgessero, prima di mandarle in onda, con una pellicola trasparente
autosigillante: il Domopak, appunto.
Lo fanno, non dubitiamo, per il nostro bene. Forse vogliono proteggerci dai
cattivi odori, dai microbi, dalle allergie. E dunque, prima di essere messa
sul bancone frigorifero del telegiornale, ogni notizia viene accuratamente
pulita, lavata, asciugata, lucidata e confezionata, come si fa con il
prosciutto, "in atmosfera modificata". Prendiamo un esempio concreto dai
telegiornali dell'ora di pranzo di ieri (12 dicembre n.d.t.): le accuse di
Berlusconi agli operai che fanno i blocchi stradali. Una notizia di
prim'ordine, è evidente. Non capita spesso che un capo del governo giudichi
"intollerabili" la proteste dei lavoratori licenziati che paralizzano i
trasporti. O che aggiunga, chiaro e tondo: "Occorre farla finita con queste
prove di inciviltà". Siamo sicuri che altri presidenti del Consiglio hanno
pensato le stesse cose, prima di lui, anche se Berlusconi è il primo che le
ha dette e dunque meritava un servizio del tg.
Eppure dovevano avere un cattivo odore, quelle dichiarazioni. O forse
contenevano un batterio pericoloso. Perchè sono finite subito nella macchina
sterilizzatrice. Che prima ha eliminato la parola "inciviltà", poi
l'aggettivo "intollerabili" e infine ha mandato tutto il pacchetto nel
frigorifero di Saxa Rubra. Perchè a noi, quando è arrivata l'ora del
telegiornale, invece di quel prodotto rustico è stato servito a tavola un
suo derivato industriale: la smentita. Con il conduttore che scandiva: "Gli
scioperi, dice Berlusconi, sono sacrosanti, ma non devono danneggiare i
cittadini". E poi lo stesso premier che spiegava: "Non è vero che ho detto
qualcosa contro gli scipoeri. Io dico che gli operai devono esprimersi in
forme che non siano di impedimento alla normale attività degli altri
cittadini.....".
Ecco, messa così era tutta un'altra cosa. Non era più una scudisciata contro
i blocchi stradali ma uno scappellotto che sapeva di buonsenso, una regola
teorica sulla quale era quasi difficile non essere d'accordo. Era, insomma,
una notizia lavata e asciugata, inodore e insapore, perfettamente
commestibile, accuratamente avvolta nella sua lucida pellicola di Domopak.
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