[Lecce-sf] Fw: Testimonianza di due volontari Italiani in ve…

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Szerző: Carlo Mileti
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Tárgy: [Lecce-sf] Fw: Testimonianza di due volontari Italiani in venezuela
come funziona l'informazione ufficiale (e privatizzata) e quella reale......



----- Original Message -----
From: "Mario Neri (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@???>)"
<marneven@???>
To: <news@???>
Sent: Sunday, December 15, 2002 2:42 AM
Subject: Testimonianza di due volontari Italiani in venezuela


>
> San Felix, 12 dicembre 2002
> Cari amici, ecco qui un piccolo aggiornamento dal Venezuela. E' un
> comunicato che abbiamo inviato ieri allo SVI (Servizio Volontario
> Internazionale) in occasione di una conferenza stampa. Pensiamo che possa
> interessare anche a voi. Non si tratta di un'analisi della situazione
> nazionale, ma solo di come noi vediamo le cose da qui e di come le vede la
> gente con cui stiamo condividendo il progetto SVI.
> Attualmente si vive in due paesi: quello mediatico e quello reale.
> Nel paese della televisione (ovvero tutti i canali privati nonche' i
> giornali), siamo praticamente in guerra, il paese e' paralizato e lo
> restera' finche' il loco (pazzo) rinuncera' alla Presidenza, o
> interverranno i militari per eliminarlo o le Nazioni Unite o meglio ancora
> gli Stati Uniti.
> I mezzi di informazione trasmettono quasi a reti unificate, senza
> interruzioni pubblicitarie, con una banda nera di "Lutto Attivo" (a causa
> dei tre morti della Piazza Altamira, gli unici morti in Venezuela degni di
> un lutto nazionale) per tutta la giornata solo speciali sulla crisi, il
> "massacro" della Piazza Altamira, gli eroici dirigenti dell'impresa
> nazionale del Petrolio (PDVSA) che hanno sabotato vari impianti produttivi
> dell'azienda ecc...
> Secondo questi canali la situazione sembra veramente tragica, sull'orlo di
> una guerra civile, i sondaggi dicono che ormai tutti sono contro il
> Presidente meno una piccolissima minoranza di violenti, fanatici e armati
> circoli bolivariani.
> Poi c'e' il paese reale, quello dove viviamo noi: i negozi sono aperti, le
> attivita' procedono normalmente, la gente lavora, addobba le case con le
> luci di Natale, compra i giocattoli per il 24 di dicembre...
> Noi, su esplicita richiesta delle persone con cui lavoriamo, continuiamo
> con le attivita' di routine: stiamo preparando una festa comunitaria per

il
> 22 di dicembre e nessuna persona del gruppo ha messo in discussione una
> modifica del programma, cosi' come proseguono le attivita' dei portavoce

di
> strada, dei gruppi produttivi, dei gruppi si salute, del progetto di
> recupero dei bambini di strada.
> Ancora una volta a Brescia si commentera': il prolema e' che voi siete
> parziali, siete chavisti, siete fanatici...
> Quello che possiamo dirvi e' che qui le persone con cui noi lavoriamo sono
> al 99% a favore del processo liderizzato dal Presidente, molti lo sono da
> sempre, altri si sono convinti nei giorni del colpo di stato, quando si
> sono resi conto di quel che sarebbe successo se avessero vinto i golpisti.
> Un altro dato interessante e' il fenomano del "cacerolazo", tutte le sere

a
> partire dalle sette comincia questa forma di protesta tipicamente latina:
> si esce in strada con una pentola ("cacerola") e un cucchiaio o un
> coperchio e si fa sentire la propria opinione, in questo caso contro lo
> sciopero indetto da Federcamara e CTV e in appoggio alla Costituzione.
> L'altra sera dieci minuti prima delle sette abbiamo sentito i nostri

vicini
> di casa che manifestavano con petardi, padelle e una copia della
> Costituzione, poi siamo usciti in auto a fare il giro della citta' per
> renderci conto personalmente della situazione. Possiamo testimoniare che
> mai nella nostra vita, nemmeno in occasione di una vittoria dell'Italia ai
> Mondiali di calcio, avevamo visto tanto entusiamo e partecipazione
> popolare: tutti gli incroci, le piazze, le rotonde, le strade principali
> erano letteralmente invase dalla gente, con le pentole, i tamburi, la
> musica, i cappellini rossi, la Costituzione, le bandiere.
> Abbiamo incontrato molte manifestazioni grandi e un'infinita' di piccoli
> gruppi, che non avendo trovato un mezzo di trasporto per raggiungere una
> concentrazione, si riuniva nel proprio quartiere, come era il caso dei
> nostri vicini di cui vi parlavamo.
> Manifestazioni pacifiche e contagiose, distribuite non solo a San Felix,

la
> parte povera, ma anche a Puerto Ordaz, la zona ricca dove ha preso forza
> ultimamente il gruppo "Clase media en positivo" e "Profesionales de

Venezuela".
> Per quanto il suono delle "cacerolas" ogni sera, da una settimana a questa
> parte, risuoni ovunque dalle sette di sera fino quasi a mezzanotte, da
> parte dei mezzi di comunicazione non viene nemmeno una parola, a volte si
> commenta brevemente che un piccolo gruppo di manifestanti chavisti

violenti
> ha inscenato un'ultima disperata manifestazione in appoggio al Presidente.
> Molti amici con cui siamo in contatto ci dicono che quanto succede qui in
> citta' avviene allo stesso modo in altre parti del paese e in misura
> maggiore a Caracas.
> Cio' nonostante sembra che non serva a niente, perche' l'opposizione per
> bocca del presidente della CTV ha gia' dichiarato che bisogna liberarsi di
> Chávez "in qualsiasi modo".
> Concludiamo ora in pochi punti che ci piacerebbe servissero a definire in
> modo chiaro la nostra posizione.
> 1. Il governo di Chávez non e' perfetto, ha molti difetti e problemi, sono
> molte le critiche che abbiamo da fare a questi tre anni di gestione,

pero',
> lo ripetiamo ancora una volta come sempre abbiamo fatto in tutti i nostri
> comunicati, e' un governo democratico, liberamente eletto dalla

popolazione
> (e riconfermato varie volte dalla stessa in differenti occasioni come per
> la formazione dell'assemblea Costituente, la votazione alla nuova
> Costutuzione e le elezioni successive all'entrata in vigore della stessa).
> Il governo di Chávez, a differenza di tutti i precedenti in Venezuela, non
> ha nemmeno un prigioniero "politico", nessun giornale e' stato chiuso e
> nessuna televisione e' stata sanzionata.
> 2. Cio' nonostante sappiamo che l'appoggio popolare, di questi poveri che
> vivono con meno di un dollaro al giorno e che per la prima volta si

sentono
> rappresentati e identificati nella figura del Presidente, non e'

sufficente
> a mantenere in piedi un governo o un sistema democratico. Ben altri sono
> gli interessi e i poteri in gioco.
> 3. Noi, come volontari e come osservatori internazionali, denunciamo
> fortemente quanto sta avvenendo qui: un tentativo di colpo di stato

(questa
> volta non militare ma economico) ai danni di una libera democrazia, con
> l'appoggio manipolatore dei mezzi di comunicazione, con l'appoggio
> parzializzato della gerarchia della Chiesa cattolica locale e tra
> l'indifferenza internazionale.
> .
> Un saluto e un abbraccio a tutti voi.
> Federica e Giacomo
>
> IL CIRCOLO BOLIVARIANO DI ITALOVENEZOLANI "ANTONIO GRAMSCI" SOTTOSCRIVE E
> DA LA SUA TUTALE ADESIONE A QUESTO COMUNICATO
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