[Lecce-sf] L'articolo di Telerama

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Autor: Alessandro Presicce
Data:  
Assumpte: [Lecce-sf] L'articolo di Telerama
Volantini diffamatori la curia si rivolge alla procura
http://www.trnews.it/trview.asp?id=2904

Questo il volantino, senza mezzi termini, distribuito capillarmente a Lecce
e a San Foca nei giorni scorsi. “ Il vero volto dell’accoglienza” è il
titolo, esplicito e forte il contenuto : il centro Regina Pacis viene
definito galera di Stato, l’immigrato una “merce” su cui speculare e
Monsignor Ruppi e don Cesare parte integrante di un meccanismo perverso,
poi, più in basso, addirittura “ criminali”.
A firmarlo, i “ nemici di ogni frontiera “, che indicano anche sede e orari
di apertura.
Per il legale della Curia, l’avvocato Pasquale Corleto, le affermazioni e
gli apprezzamenti sul responsabile del centro di San Foca Don Cesare Lo
deserto e sull’Arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi sono degni di essere
valutati dalla magistratura per individuarne, tra le righe, profili
penalmente rilevanti, in sostanza quelli della diffamazione. Per questo,
prima iniziativa giudiziaria dalla manifestazione e relative polemiche e
conseguenti esposti del 30 novembre scorso a San Foca, l’avvocato ha inviato
alla Procura una nota vibrata con allegato il manifestino per agevolare
questa valutazione. “ Queste parole dimostrano che questa volta si è
veramente superato il limite tollerabile”, ha detto il legale. Soltanto
questo. Non ci sono controiniziative, che pure erano state preannunciate
dagli stessi diretti interessati, in risposta agli esposti-querela che hanno
dato vita all’inchiesta sui presunti maltrattamenti al Regina Pacis. E si
tratta di più di una querela. Non c’è solo quella dell’associazione Senza
confine, la cui imminente formalizzazione era stata anticipata da Dino
Frisullo all’indomani dei racconti con cui alcuni ospiti del centro avevano
spiegato alla delegazione del Social forum l’origine delle ferite e dei
lividi mostrati dalle grate ai manifestanti. Si sono aggiunte, in seguito,
anche 4 querele presentate da ciascuno degli immigrati che sostengono di
essere stati malmenati dagli operatori del centro e sottoposti a sevizie
anche psicologiche. Quelle ora all’attenzione del sostituto procuratore
Carolina Elia.