Autore: Carlo Mileti Data: Oggetto: [Lecce-sf] Fw: Vandali e teppisti contro la mostra sulla Palestina di
Medici senza frontiere
ultimamente avvengono cose strane, non solo le bombe che appaiono puntuali
nei momenti chiave di forte confronto civile e politico, ma anche fatti come
questo che inoltro o quello di qualche settimana fa a Venezia dove è stata
incendiata una "Bottega Solidale". Evidentemente c'è una strategia non solo
della tensione ma anche per disarticolare quelle forme di resistenza legate
a quotidiane pratiche alternative, e che vanno dalla controinformazione (per
es. il lavoro di MSF in Palestina che probabilmente testimonia e diffonde
notizie altre e diverse) alla contreconomia (che va dal commercio equo al
consumo critico passando per il boicottaggio e finanza etica, ecc.).
E' la prova, riprovata, che tanti piccoli resistenti sparsi sul territorio e
collegati possono cambiare le cose.....
carlo
----- Original Message -----
From: "Luisa Morgantini" <lmorgantini@???>
To: <news@???>; <pace@???>
Sent: Friday, December 13, 2002 11:39 AM
Subject: Vandali e teppisti contro la mostra sulla Palestina di Medici senza
frontiere
> Vi invio il comunicato stampa di Medici senza frontiere
> sulla distruzione della mostra da parte di persone non identificate ma
> chiare sulle attività di MSF con la popolazione civile palestinese. Vi
> invito a farne la massima diffusione e denunciare l'episodio veramente
> grave
>
> Roma, 11 dicembre 2002. Medici Senza Frontiere denuncia con rammarico
> l'episodio avvenuto oggi nella Libreria Mondatori in v. S. Vincenzo 10 a
> Roma. Un gruppo di persone non identificate ha rimosso le fotografie e
> i pannelli esplicativi di una mostra sulla grave condizione della
> popolazione civile palestinese e sulle attività dei volontari di Medici
> Senza Frontiere nei Territori Occupati. Un atto premeditato perché sono
> stati tagliati i cavi d'acciaio che sostenevano le foto e i pannelli e
> forse annunciato dal clima di tensione creatosi intorno alla mostra nei
> giorni scorsi.
>
> "Siamo allibiti. Non riusciamo a spiegarci le motivazioni di una simile
> violenza e di gesti che fin troppo somigliano a vandalismo. Da quando la
> nostra mostra sulle attività di MSF in Palestina è arrivata a Roma sono
> state numerose le telefonate di condanna e le accuse di parzialità da
> parte di persone qualificatesi come ebrei. Fin qui, è nelle norma.
> Siamo abituati a ricevere critiche per il nostro lavoro che ci porta
> nei contesti più difficili. Ma arrivare a manifestare così
> esasperatamente il proprio dissenso è inaccettabile" sono le parole del
> presidente di MSF, dott. Pierluigi Susani "soprattutto perché il nostro
> è un impegno umanitario che nulla ha di parziale giacché si svolge
> accanto ad una popolazione civile privata di mezzi di sopravvivenza
> propri e che conta oramai solo sull'aiuto di organizzazioni umanitarie.
> Oltre ad essere dimenticata dalle cronache che invece raccontano
> sovente le sofferenze degli israeliani".
>
> La mostra, che sta girando il mondo, è stata inaugurata in settembre a
> Tel Aviv e Gerusalemme. I nostri referenti israeliani conoscono bene il
> lavoro di MSF nei Territori Occupati e apprezzano il nostro impegno
> accanto alla popolazione civile palestinese che, in alcune aree, non ha
> accesso all'assistenza medica di base. La mostra è già stata nelle
> capitali di vari paesi europei senza ostacoli di sorta; idem nella
> prima tappa italiana, Milano, il mese scorso.
> "Ci stupisce che proprio a Roma, da dove molte iniziative rivolte al
> dialogo delle parti in conflitto in Medioriente sono state lanciate, ci
> sia una tale esacerbazione degli animi" continua Susani "ed una
> evidente difficoltà ad accettare che un impegno umanitario si svolga
> accanto a chi ne ha bisogno".
>
> L'impegno di MSF in Palestina non ha il senso di una scelta di parte,
> come in nessun altro contesto di conflitto: si tratta di una
> valutazione dei bisogni reali che non esclude in nessun modo la
> condanna per gli atti di violenza omicida di cui sono vittime gli
> israeliani.
>
> Medici Senza Frontiere è in Palestina dal 1989. Ha lavorato con le
> piccole vittime della prima Intifada, con i neonati malnutriti e con le
> loro madri e, dal settembre del 2000, con i bambini e le famiglie nel
> cuore
> dell'attuale conflitto israelo-palestinese a Gaza e a Hebron.
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> Per ulteriori informazioni, Ufficio Stampa. 06.44.86.921 - 335.8489761
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